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Giorgio Barbieri

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa

    Virgin Steele – The Passion Of Dyonisius – RecensionePer me, parlare dei Virgin Steele è sempre difficile, nel bene e nel male, soprattutto da quando David DeFeis ha deciso che la band non esiste più, m […]

    • Onore a Giorgio per aver perso tempo a recensire questo aborto .

      • Grazie Mark!
        Sai, quando si tratta di nomi così importanti, si spera sempre che arrivi qualcosa di grande, ma credo proprio che, oramai, il buon David abbia completamente perso la testa…

    • Solo la copertina meriterebbe il premio “Razzie awards” 2023!

    • Pur apprezzando e molto il loro passato, lo ritengo una schifezza assoluta. Ma come non rendersene conto?

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa

    Vypera – Race Of Time – RecensioneIl secondo album dei Vypera è fantastico, un vero e proprio capolavoro, un enorme tributo agli anni ottanta, senza alcuna contaminazione, con un […]

    • purtroppo il problema dei dischi fatti ‘a cottimo’ lo avevo affrontato anche nello speciale su dove stiamo andando… e temo che sia di difficile risoluzione.. pian piano arriveremo ad un punto di rottura…

    • Però a me il primo era piaciuto….questo non lo ho ancora sentito, per il resto condivido in toto quanto evidenziato da Giorgio nella parte finale della rece , vedremo se il sistema imploderà o meno , sottolineo il fatto che il 95 per cento delle nuove bands in campo hard aor o heavy fanno “revival” a meno che non ci si butti su nomi tipo HAKEN , OCEAN , LEPROUS ETC.

    • Però, se posso permettermi, il concetto dei dischi tutti uguali lo tirate fuori con la band sbagliata, perchè vero che non inventano nulla, ma almeno sono una band e si differenziano dai mille progetti tutti uguali dove scrivono sempre gli stessi…a me il disco piace molto e personalmente trovo il voto eccessivamente basso. Leggendolo mi aspetterei una porcata, perchè qua i 60 sono stati dati rarissimamente. Ma davvero i Bai Bang meritano di più di questi???? Ecco, comunque a conti fatti io darei un 78/80 (che per me è già un votone dato che nella mia personale lista i cd sopra il 90 sono relativamente pochi) e di fatto lo trovo pure superiore al precedente,
      Ovviamente scrivo senza alcun intento polemico…ma non trovo molta coerenza con i voti, per questo come dissi una volta, mi piacerebbe vedere sempre, oltre alla recensione, il voto di tutti i redattori; questo oggettiverebbe di più il risultato…poi ovviamente oggi si può ascoltare tutto e quindi alla fine la recensione deve solo incuriosire.
      Saluti

      • Lo sto ascoltando ora Gimmy e mi sta piacendo , class metal derivativo quanto vuoi ma mi coinvolge parecchio 🙂

      • Ha già detto “quasi” tutto Samuele… aggiungo che la recensione per me deve essere spunto per un dialogo nel caso… e di solito è così! Come diceva Samuele cerchiamo già di smistarci i dischi per “gusti personali” e quindi è chiaro che sei già più orientato verso magari una certa benevolenza, ma ci sta che se un album da cui ti aspettavi tanto ti delude scatta anche il voto più “basso”… e qui secondo me voto e recensione sono più che coerenti…
        Il primo Vypera lo avevo recensito io perchè, pur non essendo un genere che amo, mi aveva veramente stupito per la classe dei ragazzi… e poi, che Band!
        Qui mi è mancato un po’ tutto, sento la voce più spenta, i brani mancano “dell’ultimo passaggio” (solo io ho avuto l’impressione ogni tanto di ascoltare delle demo?)… diciamo che per me è un’occasione mancata… forse meritava ancora qualche mese di stagionatura e rifinizione prima di essere buttato sul mercato…

        • Non concordo Denis, anzi per me è superiore al primo… ho avuto questo effetto più per i Fans of the dark per esempio, anche se mi sono comunque piaciuti entrambi i loro lavori, il primo sta due gradini sopra. Di certo la politica di uscite a go go della Frontiers sta stancando ed alla fine ci sono album che meritano (vedi Winger e Stardust) in mezzo a tanti altri che sono poco più che inutili…spremere i musicisti non è mai un bene, poi se questo serve a sopravvivere beh allora non c’è molto altro da dire….

          • ne sa qualcosa quel mostro sacro di jim peterik, che mi sa, giustamente, abbia concluso le frecce del proprio arco

            • Ascoltato poco, ma quel poco non mi ha per nulla colpito. Già gli ultimi due però avevano evidenziato un calo rispetto ai primi che sono a mio avviso strepitosi…dubito lo comprerò sinceramente.

              • stessa (buona) formula senza acuti ne variazioni, un lento declino (partendo dall’alto ad ogni modo, questo va sempre riconosciuto) accompagnato dalla prevedibilità e da qualche sbadiglio di troppo.
                Con Fearless si erano ripresi ad ogni modo.

        • l’avevo fatta io denis 🙂

        • E’ superiore al primo. Ti consiglio, se ne avrai voglia, di concedergli qualche passaggio in più, è un disco che cresce molto. Se ascoltato poco rischia di essere parecchio sottovalutato

          • Ciao Marco! Purtroppo io resto invece sulla mia posizione… ho amato il primo album che anche se non aggiungeva nulla al genere portava in risalto una bella band con i “numeri” e tanta classe, al servizio di brani forse non originali ma sicuramente ben confezionati… al primo ascolto di questo album la sensazione è stata di trovarsi di fronte a qualcosa di incompleto e buttato giù tanto per… ho provato anche a lasciarlo per qualche giorno e riprenderlo ma non c’è stato verso, mi manca il “cuore” che sentivo nel primo lavoro… concordo però sul fatto che riascoltandolo viene comunque fuori la potenzialità che alcuni pezzi avrebbero potuto avere, ma per il resto manca tutto. Al momento per me una delle deluzioni più grandi di quest’anno…

            • Davvero difficile anche per me capire tutte ste differenza in peggio rispetto al primo…cavolo, proprio vero che ognuno ha il suo orecchio e c’è poco da fare….

      • presupposto numero 1: i voti sono totalmente soggettivi e personali quindi fare un paragone tra questa recensione e i bai bang è puro esercizio semantico e ti spiego il perché: per cercare di non sacrificare il lavoro delle band cerchiamo di smistarci i dischi in base alle nostre preferenze personali in modo da avere un occhio un po’ più benevolo verso i dischi recensiti, questo magari spiega perché non ci siano voti bassissimi in generale, Denis fa i dischi più marcatamente aor io faccio quelli un po’ più particolari con magari un occhio al prog. Giorgio fa quelli più vicini al metal Francesco quelli più glam e street etc etc… avessi fatto io i Bai Bang avrebbero preso 40 e non sarebbe stato giusto perché io non amo molto quel tipo di sonorità e non sarei stato obiettivo. Giorgio nello specifico ha invece una grande cultura nell’hard and heavy classico ed è perfettamente preparato a giudicare un disco dei Vypera, che poi uno sia d’accordo o meno è tutto un altro paio di maniche, ma omologare i giudizi di una redazione di 10 persone su un disco semplicemente non avrebbe senso oltre che obbligarci ad ascoltare tutto in fretta e furia…. e pensa che in 6 mesi abbiamo già fatto 75 recensioni che per un gruppo di dopolavoristi oggettivamente non mi sembra poco

        • Certamente anche io tendo a commentare i dischi che mi aspetto rientrino nelle mie corde e comprendo non si possa ascoltare tutto, commentassi tutto darei anche io diversi 40…fate bene a proseguire con questa linea che è assolutamente comprensibile e non intendo criticarla ci mancherebbe. Rimango del parere comunque che essendo un sito che raggruppa diversi generi che però sostanzialmente sono affini, sarebbe bello da lettore vedere anche le altre votazioni giusto per avere ulteriori spunti per una sana discussione.
          Ringrazio comunque tutti per il numero di recensioni pubblicate, perchè comunque mi è capitato diverse volte di scoprire dei dischi proprio perchè recensiti qua ed in fondo, al di la del voto, credo sia uno degli obiettivi principali.

          • magari per i dischi principali, potremmo provare anche a fare una votazione multipla, vediamo se col tempo ci sarà modo. Intanto grazie comunque del supporto!

    • sono in linea di massima d’accordo con Giorgio (sui concetti espressi), mi sento di essere un poco + benevolo.
      l’esordio è stato un gran disco, ispirato, per nulla innovativo ma andava a stuzzicare un pò i Dokken, un pò gli White Lion del periodo d’oro, in prima persona mostrando una certa personalità nella rilettura di quel tipo di sound.
      Qui le canzoni sembrano seguire la stessa scia , scritte col pilota automatico senza perseguire soluzioni che venissero dall’anima della band.
      Ben suonato ma poco emotivamente ricercato.
      65

    • Viste le discussioni qui e su facebook mi son deciso ad ascoltarlo. Del primo album avevo ascoltato qualcosa il lunedi’ su rock of ages con Tex e Stefano.
      Band davvero valida , ottimo platter di class metal ottantiano , che mi ha ricordato Dokken, Pink cream 69, Tnt e qualcosa di piu’ heavy.
      Non originalissimi, ma gasano di brutto, ascoltero’ anche il primo.
      Per quanto riguarda la rece di Giorgio, ognuno ha i suoi gusti.
      Ricordo che su metal shock bocciarono : ” screw it” dei danger danger e “leather boyz” dei Pretty boy floyd, dischi che ho consumato.

    • Non ho ancora avuto modo di ascoltarlo bene, ma, a ricordi, trovo almeno 2/3 canzoni di livello.

    • Che gran peccato questa “quasi” stroncatura, che spingerà magari qualcuno (spero pochi) a bypassare un ottimo album. I dischi andrebbero ascoltati più volte e attentamente. Un lavoro che inizialmente dice poco, ma che cresce in maniera esponenziale, merita almeno 7.5, i pezzi ci sono e 5 o 6 canzoni sono proprio splendide, da dipendenza. Questi ragazzi sono proprio in gamba, ma per fortuna altre pagine e in generale i social (e anche i commenti qua sotto a quanto vedo) stanno valorizzando quello che alla fine dei conti è un gran bel disco, per me anche migliore del gia buon esordio.

      • mah… le stroncature sono altre…questa è una sufficienza dettata da diversi ascolti (si… perché noi i dischi li ascoltiamo diverse volte prima di scriverci sopra) e da un senso di incompiuto soprattutto nei confronti di un esordio che, almeno a mio avviso, era una botta di energia inaspettata. Poi come spesso succede uno può essere d’accordo o meno, posso però senz’altro dire che almeno il punto di vista del recensore ha stimolato una bella e ricca discussione, cosa che altre recensioni fatte copiando le press note e col voto politico non fanno…

  • Ho chiesto al mio negozio di fiducia, il Matrix, e addirittura non lo trovano. Su Amazon gira a più di 20€, anch’io aspetto!

  • Come ho già scritto nella recensione, questo è il miglior album dei Tygers dai tempi di “The cage”, non che i precedenti con Jacopo alla voce non siano belli, ma questo è un’altra cosa.

  • Yuri, quelli di “The wreck-age” e “Burning in the shade” non erano i Tygers, senza Robb Weir non possono esistere, un pò come i Maiden senza Steve Harris o i Black Sabbath senza Tony Iommi, ma non era solo quello il problema, anche le canzoni erano veramente deboli e sconclusionate, se c’è una cosa che non è mai mancata ai Tygers è l’energia e lì…[Leggi tutto]

  • Ciao Mark, sì, davvero stupenda la copertina.

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa

    Tygers Of Pan Tang – Bloodlines – RecensionePartiamo da una considerazione, leggere quello che scrivono le etichette discografiche sui fogli di presentazione è inutile, diranno sempre che […]

    • Già ordinato, plauso per la cover veramente bella.

    • Vidi Jacopo Meille nel 2004 con la sua band in apertura agli Europe (reunion tour). grande vocalist.
      ad ogni modo preferisco le tigri di pan tang in versione aor (THe Wrackage)……………..:) 🙂 🙂

      • Yuri, quelli di “The wreck-age” e “Burning in the shade” non erano i Tygers, senza Robb Weir non possono esistere, un pò come i Maiden senza Steve Harris o i Black Sabbath senza Tony Iommi, ma non era solo quello il problema, anche le canzoni erano veramente deboli e sconclusionate, se c’è una cosa che non è mai mancata ai Tygers è l’energia e lì non ce n’era, l’unica nota positiva era la stupenda voce di John Deverill. Per fortuna Robb ha rimesso tutto a posto e i risultati sono questi!

    • Ho ascoltato solo In My blood, Light of Hope e Back for Good…e mi sono sembrati devastanti.
      Tornerò.

      • Come ho già scritto nella recensione, questo è il miglior album dei Tygers dai tempi di “The cage”, non che i precedenti con Jacopo alla voce non siano belli, ma questo è un’altra cosa.

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa

    Angel – Once Upon A Time – RecensioneQuando un nome così importante si ripropone dopo un oblio durato praticamente 40 anni, ci si domanda se ce ne fosse bisogno, dati i cambiamenti […]

    • E niente , prenderò anche questo (appena cala di prezzo ….zio can) ,i primi li possiedo in vinile , il precedente Risen era molto bello , gli do una spolverata di ascolto e poi mi fiondo su questo. Ottima e dettagliata la recensione , ti chiedi come mai i vecchi rockers hanno ancora cartucce da sparare di alta qualità ? Semplice , perchè la classe non è acqua o ci nasci oppure sarai sempre un ottimo esecutore o interprete come la maggior parte delle nuove leve.

      • Ho chiesto al mio negozio di fiducia, il Matrix, e addirittura non lo trovano. Su Amazon gira a più di 20€, anch’io aspetto!

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    L.A. Guns – Black Diamonds -RecensioneLo ammetto, ho sempre avuto un debole per le pistole di Los Angeles e ho sempre pensato che abbiano raccolto molto meno di quanto avrebbero meritato, […]

    • ….il tu discorso iniziale e’ condivisibile…anch’io ero un loro fan… pero’ sono ormai anni che il connubbio tracii guns/phil lewis produce album davvero poco ispirati…forse era meglio limitare di piu’ le uscite in cambio di grandi songs!

    • Ho letto un paio di rece a dir poco entusiaste su questo disco , sono curioso di sentire cosa han combinato , band che mi è sempre piaciuta pur tra alti e bassi.

    • bella recensione, condivido appieno il pensiero finale

    • Mah , disco pessimo dalla produzione alle songs , unico aspetto positivo è la sua breve durata , per me non raggiunge la sufficienza, peccato perché pezzi come lawlife funzionano ancora.

    • Passato l’entusiasmo per la reunion, bisogna andare avanti. Le copertine tutte cosi’ simili e scarne le accantonerei. La piu’ bella, quella di cocked and loaded non piace a Traci.
      Disco da 75, bella shattered glass, con la sua atmosfera notturna alla magdalaine. Strana you betray, ma ci sta, apprezzabile.
      Spero anch’io continuino a rockare per altri 20 anni.

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 9 mesi fa

    Ratt – Invasion Of Your Privacy – ClassicoParlare del secondo album dei Ratt, terza uscita ufficiale considerando il mini Lp autointitolato, è molto difficile, ma nello stesso tempo è e […]

    • Che dire Bello è bello, è un supermega classico, ha venduto 5 milioni di dischi, uscito al momento giusto, produzione stellare anche se un po’ troppo patinata (correggerano un po’ il tiro con il successivo). personalmente sono più legato a Dancin’ undercover e Detonator, Ma questo è comunque negli annali!!

    • io sono legato a “Detonator” che considero l’album per antonomasia dei Ratt, ma devo dire che riascolterò con cura IOYP, anche grazie alla bella recensione di @Giorgio.

    • A mio parere, invece, è questo l’album manifesto dei Ratt.
      Sarà che ognuno di noi ha avuto un incontro diverso con i Ratt, ma qui c’è tutto lo scibile rattiano ai massimi livelli.
      Sapete già che ovviamente adoro produzioni del genere: patinate e potentissime.

      Sicuramente un album da possedere senza se e senza ma.

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 10 mesi fa

    All My Shadows – Eerie Monsters – RecensioneMi sono avvicinato a questo album di debutto degli All my Shadows con una certa cautela, a causa del fatto che la band non è proprio un insieme di […]

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 11 mesi fa

    Visione Inversa – Cortocircuito – RecensioneUn gruppo punk metal su questo sito??? Ebbene sì e per due motivi, primo perché il cantante e chitarrista Stefano “Il biondo” Mainini è un cultore de […]

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 12 mesi fa

    Screamer – Kingmaker – RecensioneQuando un gruppo decide di suonare heavy metal, lo fa soprattutto per la sensazione di forza e di ribellione che il genere da, ora, al di là del […]

  • Davvero Mark, si sono distaccati progressivamente dal sound vicino a quello dei Candlemass, anche se già nel primo album c’erano un paio di tracce non classicamente doom. Adesso stanno esplorando diversi territori e in maniera mai banale!

  • Se ti piace “spaziare” un pò, è un album che ti darà molte soddisfazioni!

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa

    Alcuni di voi si stupiranno nel vedere questo nome inserito in Melodicrock.it, ma basta che diate anche un piccolo ascolto alle prime note di quello che è il quinto album della band svedese, per capire che non […]

    • Li ho amati fin dal loro esordio e con questo cd continuerò a farlo grazie proprio ad una proposta mai ripetitiva e fine a se stessa, grande musica e grande band!!!!!!

      • Davvero Mark, si sono distaccati progressivamente dal sound vicino a quello dei Candlemass, anche se già nel primo album c’erano un paio di tracce non classicamente doom. Adesso stanno esplorando diversi territori e in maniera mai banale!

    • Molto curioso! Metto in lista di ascolto!

      P.s.: mi sono assentato per un po’, e c’avete dato dentro abbestia con le recensioni!!!

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa

    Oramai anche nel cosiddetto prog metal, c’è una scena inflazionatissima che, formalmente, sforna album di altissima caratura tecnica, ma che, a mio parere, di prog, non hanno molto; ma come, direte voi, se i […]

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa

    Parlare con Luca Bonzagni è un po’ come scoperchiare lo scrigno dei ricordi per me, che ho vissuto il periodo d’oro del metal, italiano e non; per chi non lo sapesse, Luca è il talentuosissimo ex cantante dei C […]

  • Giorgio Barbieri ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 1 mese fa

    Come sempre a fine anno cerchiamo di recuperare qualche disco che ci era (per vari motivi) sfuggito nel periodo della release ed oggi tocca a Medusa di David Readman.

    Devo dire che mi ero accostato alla […]

  • Ciao Mark, finalmente riesco a risponderti. Innanzitutto ti ringrazio per la tua presenza costante e per i tuoi commenti sempre centrati, poi, sul disco, hai ragione soprattutto su una cosa, avrebbero dovuto trovare un nome al gruppo, perchè così si da adito alle illazioni di chi reputa il disco, magari senza averlo ascoltato, un progetto di q…[Leggi tutto]

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