Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa
Una volta ho fatto un sogno. Sfrecciavo la sera lungo una highway costiera americana a bordo di una Camaro del 1986 rossa fuoco. Ricordo il profumo della brezza marina, e palme altissime lungo una promenade […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Sensazionale il nuovo album del power-trio hard rock anni ’70 italiano Bullfrog, gruppo attivo nel veronese dal lontano 1993 e tornato nei negozi nel 2018 con il prezioso disco High Flyer, licenziato dalla […]
Non li conoscevo.
Ho iniziato ad ascoltare questo disco pensando di trovarmi di fronte al solito disco di plastica.
Boia cane. Sono al terzo pezzo e sono già in piedi sul tavolo…
Ho paura che sia per me il momentaneo disco dell’anno.
Produzione in analogico: mi ci giocherei la casa…
Si sente in un modo che non so dirvi.
Tornerò.
Già preso tempo fa , gruppo che seguo dagli esordi, pensavo non trovasse spazio su queste pagine (plauso a Iacopo) da tempo abituate ai suoni di plastica purtroppo. Voto che confermo in pieno.
Io ci sono rimasto di sasso. Ma che disco è?!?!
Tra l’altro anche il precedente mi sembra clamoroso…ora gli faccio subito un ordine! Gli chiedo se mi mandano delle copie autografate!
Ho anche il precedente ed è ottimo, mio cognato li ha visti dal vivo a Verona e sono bravi, molto bravi.
Sono bravissimi, davvero! Sono rimasto estasiato dalla loro bravura!
Confermo, molto bravi live. Conosco uno di loro, ci si incrocia ai concerti da una vita…
Di ritorno da una serrata sessione di listening durata più di tre giorni, posso dire con assoluta certezza che questo è per me, almeno fino ad ora, il disco dell’anno.
Riprendendo la chiosa finale di Iacopo, mi sembra davvero assurdo come questa band sia passata praticamente inosservata dalla scena internazionale e dai “grandi” osservatori e intenditori musicali di rango internazionale.
È con un tocco di sana polemica che mi sento di dire che mi sembra davvero ridicolo esaltare quasi unanimemente delle pippe gigantesche come i Greta Van Fleet, senza sapere che esiste una band come i Bullfrog, band di altro livello e categoria.
Grandissimi.
95/100
Ragazzi, vi confermo che i Bullfrog spediscono copie autografate per chi fosse interessato.
Potete contattarli tramite mail inserita nel loro sito ufficiale.
Il prezzo, tra l’altro, è da veri amici.
Io, per il momento, ho preso High Flyer e Clearwater.
Mi sono finalmente arrivati a casa High Flyer e Clearwater: confermo assolutamente quanto di buono detto per i grandissimi Bullfrog.
Mi stupisco davvero di come una band così strepitosa, con dei dischi all’attivo assolutamente fenomenali, non abbia ancora ricevuto le giuste attenzioni.
Secondo me stiamo parlando di musicisti dalle qualità tecniche gigantesche. Sono tutti bravissimi, ma ho un debole per le parti di chitarra, così “Jimmy Page” da far impallidire perfino lo stesso Jimmy.
E poi, che produzione! Un sound così esplosivo e definito, con suoni perfettamente aperti, grassi e appaganti, è veramente raro da ascoltare oggigiorno.
Ripeto: Bullfrog – Greta Van Fleet 5-0, e palla al centro.
Semplicemente perché se non hai qualcuno che cura i tuoi affari in molteplici aspetti non hai possibilità di farti conoscere nonostante oggi sia più facile tramite i social, il tuo 5 a 0 per me vuole dire che i Greta van fleet con un disco fanno il giro del mondo e fanno pure sold out i ns bullfrog sono a quota 5 dischi e se li filano in 4 .
Assurdo, davvero.
Io non riesco a separarmi da questi due album meravigliosi (…ho già detto a Silvano che presto comprerò anche Beggars & Losers…), ma mi chiedo: come è possibile?!?
Non stiamo parlando di robetta così, stiamo parlando proprio di album pazzeschi. Qualcuno dovrebbe accorgersene.
Frontiers dovrebbe metterli sotto contratto immediatamente.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Ci raccontano della nostra società, dei suoi falsi miti e delle sue deviazioni, i veronesi EX, che tornano sul mercato con il successore di Cemento Armato (2016): dopo più di trent’anni vissuti sulle scene, ecco i […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
Non fatevi ingannare dalla copertina un po’ anonima e dalla scarsa fama del moniker 41Point9, perchè il secondo disco di questo progetto melodic progressive rock, intitolato Mr. Astute Trousers, può certamente d […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 9 mesi fa
L’album di debutto omonimo della band hard rock veronese dei Wyatt Earp ha visto la luce sul finire del 2018, promosso e realizzato con il contributo della label Andromeda Relix, da sempre realtà attentissima ai […]
Complimenti ai miei conterranei. Suonano con l’autorevolezza di un gruppo maturo. Il genere non è nelle mie corde, ma si sente che ci sanno fare.
Per la cronaca, conosco Fabio, il bassista-fotografo, figlio di un mio caro amico! Bravo!
Questo è un gran disco poche balle , questo è il rock coi coglioni che piace niente stronzate zuccherine per diabetici , bravi bravi davvero ,
lo sto cercando in formato fisico ma non lo trovo………………sgrunt!!!!!!!!!!!!!
se vuoi chiedo al bassista.
Magari anche perché su Amazon c è solo la versione in download.
Grazie
mi ha scritto che puoi contattarli alla loro pagina Facebook e poi ti manderanno ciò che ti serve. :-))
Mmmh mai avuto Facebook e non inizierò certo adesso….darò un occhiata sul sito per vedere i contatti. Cmq grazie 1000.
Scrivi direttamente a Gianni no? 😉 info@andromedarelix.com
K
Ciao Mark
Finalmente il bassista dei WE mi ha mandato il contatto. Se ti può ancora servire, te lo invierò.
Thanx
flavio.martini1990.gmail.com (indirizzo email del tastierista)
Scrivi a lui
ciao
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Come ogni anno giunge il momento di tirare le conclusioni su ciò che è stato. Ci siamo presi del tempo perchè il 2018 è stato un anno per noi difficile da valutare… leggetevi di seguito che cosa è piac […]
TOP 20
01. Bonamassa/Heart – Black Coffe
02. Lady Gaga/Bradley Cooper – A Star is Born Soundtrack
03. Roxanne – Radio Silence
04. Judas Priest – Firepower
05. Vega – Only Human
06. Rick Springfield – The Snake king
07. Magnum – Lost on the road to eternity
08. The night flight orchestra – The world sometimes ain’t enough
09. Hank Von Hell – Egomania
10. Treat – Tunguska
Debutto dell’anno: –
Flop dell’anno: Più che di singolo flop, parlerei di un flop generalizzato della musica Aor e del MelodicRock in generale. Il livello medio di questo 2018 è stato veramente scadente.
5 pezzi da ricordare (non in ordine):
1. Lady Gaga/Bradley Cooper – Shallow
2. The Night Flight Orchestra – Turn to Miami
3. Midnite City – You don’t Understand me
4. Roxanne – I don’t wanna live this Way
5. Prince – Nothing Compares 2 U
Miglior artista: Lady Gaga
Miglior songwriter: Bradley Cooper
Miglior voce: Adam Lambert
Miglior chitarrista: Kenny Wayne Shepherd
Miglior tastierista: Jonathan Cain
Miglior bassista: Robert Trujillo
Miglior batterista: Steve Smith
Miglior Copertina: Bonamassa/Hart – Black Coffe
Miglior Produttore: Harry Hess
Migliore Etichetta: Frontiers Music
Io comunque ero molto curioso di leggere anche il best of di Stefano Gottardi! 🙂
il mio, no?? :-)))) scherzi a parte, abbiamo lo stesso gusto nel terzo posto!
Ho letto tutti voi con molta attenzione, Giulio. 🙂
Questo best of è sempre bellissimo perché rende evidenti i gusti dell’ascoltatore.
Ho rivisto alcuni miei giudizi perché la prova del tempo è sempre importante. I Treat sono scesi moltissimo, i Roxanne hanno scalato invece posizioni su posizioni…
Peccato non abbiate recensito quel bellissimo nuovo album dei Magnum.
In ogni caso Bonamassa/Hart è stato indiscutibilmente il mio disco dell’anno. Veramente stupendo.
Come sapete ho una piccola etichetta discografica. Per evitare di essere accusato di conflitto di interesse nel caso in cui avessi inserito qualche “mio” disco, e per non lasciare fuori dalla classifica qualche lavoro dei “miei” che a mio giudizio meritava di esserci, ho preferito astenermi. 😉
Ma vai tranquillo! 🙂
Ti aspettiamo.
Sto cercando di scrivacchiare qualcosa nei ritagli di tempo 😉
Lady Gaga/Bradley Cooper – A Star is Born Soundtrack ahhhhhha ahhhhhhhh ahhhhhhh ma che romanticone quasi quasi piango sniff sniff……….:-)
Ahahahah 😀
Lo sai che le smutandass sono il mio punto debole…
In realtà volevo mettere I’ll never love again, ma Shallow è obiettivamente un pezzo epocale.
Tutto il disco è assolutamente incredibile.
a me acchiappa lei , cmq mi sono incuriosito………
Ma non l’hai ancora visto il film?!?
Guardalo subito! E non ascoltare nulla senza prima averlo visto!
Vabbuo iniziamo a scatenare un po di polemica…per il sottoscritto A STAR IS BORN è un film già visto e stravisto, trito e ritrito dove si salva solo qualche brano della colonna sonora (un paio veramente belli).
Ennesimo remake (oramai non so se siamo al quarto o al quinto) inutile e di poca sostanza (se dovessi scegliere mi tengo ben stretta la versione di Cukor con il grande James Mason).
In un annata povera di film di un certo livello (come da molti anni a questa parte) salvo La ballata di Buster Scruggs dei bravissimi Coen ,Dogman del sempre non-banale Garrone e poco altro (ma mi manca di vedere ancora il nuovo Eastwood….).
Sentila lei, com’é diventata acida!!! 😀 😀
Sul cinema sono ancora più bastardo che sull AOR…he he he… 😉
Su A Star is Born sostanzialmente condivido il pensiero di Mimmo… ma guardandolo ho comunque pianto…
maddaiiiii….capivo se diceva alicia keys o anastacia ma lady c proprio no…no…no …ahahah 🙂
dai suuuuu…sara’ mica una cantante lady cacca?….e poi non e’ neanche una bella donna…na racchia!….poi cosa c’entra con il genere trattato qui bontropi?….
Piuttost…ma sto Ghost – Prequelle che molti hanno inserito in classifica com è?
Ascoltati il pezzo Dance Macabre, cannonata con un ritornello da paura…
Devo essere sincero…a me sti Ghost mi hanno fatto più divertire che altro…il disco sembra un po come quei ristoranti cinesi a buffet dove trovi un po di tutto (ma la qualità….)…abbiamo il finto rock di Rats (il ritornello è cmq divertente)…lo strumentale simil prog di Miasma…qua e la spruzzate di AOR ed i classici lentoni strappamutande…diciamo che non si fanno proprio mancare niente…per carità a tratti sono anche piacevoli ma da primi posti in una classifica AOR o giu di li proprio no…Denis sei sempre la solita bestia! 🙂
PS ma poi sta copertina trash?!?!? Boh….
Ecchè, Tave t’ha mandato a cagare che stai sempre a fá polemica?! Sei peggio del Bontropi ormai! 🙂 🙂
Segnati questi miei scritti che quando sarò famoso…. 🙂
PS Tave mi amaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!
Phauauauauau 🙂 🙂
P.s.: …ma lei lo sa?! Ahahaha 🙂
Gelosone!!!! 🙂
Salutami Fabiana al festival, va! Renditi utile! 🙂 🙂 🙂
Sara fatto…anche se di te mi ha sempre parlato male…boh… 🙂 🙂
Ahahaha, rosicone! 🙂
Spero di potervi limonare tutti un giorno…
Solo che poi mi sa che non sarei più lo stesso Bontropi di sempre! 🙂
A me è venuto il dubbio che Bontropi sia una realtà virtuale… 🙂
È un personaggio che viene meno una volta incontrato in carne ed ossa… 🙂
È già successo in altri contesti… 🙂
è una cannonata (Dance macabre, Rats e Life Eternal valgono da sole l’acquisto)!
È bono fidati.
Quest’anno sono tornato più al metal, però qualche disco lo cito anche io (non in ordine, vado a memoria):
Palace – Binary Music (potente, però è ancora relativamente fresco quindi non è detto che cambi idea);
Dynazty – Firesign (non attrae in eterno, ma finché dura è piacevole);
Destinia – Metal Soul (non se vada nella classifica di MelodicMetal);
Grand Design – Viva La Paradise (la ristampa con le bonus track è mondiale);
Shiraz Lane – Carnival Days (con una voce migliorata, migliora tutto);
Ammunition – Ammunition (con questo in cuffia ho imbiancato tutta casa);
State Of Salazar – Superhero (snobbati ingiustamente);
Care Of Night – Love Equals War (eh, insomma, alla fine lo sto ascoltando ancora).
Il disco dei Treat non lo metto perché ad oggi non lo ascolterei, cioè per me personalmente non ha passato la prova del tempo.
Pezzi dell’anno veramente memorabili non mi vengono, però Love Shouldn’t Hurt dei Grand Design è notevole.
Ti copio sul pezzo dei Grand Design!
Ecco… Giorgio hai tirato fuori uno dei problemi che più ho riscontrato nel 2018… alcuni album esplodono subito per poi morire dopo poco tempo… non superano la prova del tempo e mi sa che questo è dovuto anche ad un certo sovraffollamento del mercato… troppe cose che prese singolarmente sarebbero belle si perdono perchè magari molto molto simili a produzioni che escono nello stesso periodo di tempo.
P.s.: in che senso “con questo in cuffia ho imbiancato tutta casa”??? 😀 😀 😀 Scusami… sta battutaccia è stata più forte di me, non potevo non farla… 😀 😀 😀
AHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHA, no, in realtà semplicemente che verso febbraio ho verniciato tutti i muri e mi ricordo che ascoltavo Ammunition, con grande rischio di sfondare direttamente qualcosa quando partiva Wrecking Crew, che era pure a tema
Sì, vero.
Tra l’altro, dal best of di Giorgio si capisce bene come a lui piacciano i dischi zoccoloni ricchi di melodie ariose.
Sono stato molto combattuto su Magic Dance… ha alcuni brani molto belli ma rispetto al debutto (che aveva una produzione casalinga ma brani più ficcanti) gli è mancato lo scatto vincente…
Anche da parte mia non posso che ribadire che si è trattato di un anno un po’ povero per l’AOR e l’hard rock in generale. Per questo trascuro di proposito gli album che – per il mio gusto personale – non vanno oltre la media.
1) ARENA – Double Vision
2) THE SOUL EXCHANGE – Edge of Sanity
3) BONFIRE – Temple of Lies
STUCKFISCH – Calling
LIZZY BORDEN – My Midnight Things
MASS – When 2 Worlds Collide
GHOST – Prequelle
POETS OF THE FALL – Ultraviolet
PRAYER – Silent Soldiers
IMPERIUM – Beyond the Stars
IN-SIDE – Out-Side
Vabbuo va…visto che ho qualche minuto da perdere…he he he…ecco la mia classifica AOR/Melodic Rock….
TOP
01. FM – Atomic Generation
02. Kenny Leckremo – Spectra
03. Treat – Tunguska
State of Salazar – Superhero
Night Flight Orchestra – Sometimes
Black Tiger – Black Tiger
Airrace – Untold Stories
Grand Design – Viva la paradise
Debutto dell’anno: Black Tiger
Flop dell’anno: Troppi da elencare….
3 pezzi da ricordare (non in ordine):
Treat – Progenitors
FM – Too much of a good thing
Kenny Leckremo – Lullaby
Miglior Copertina: Palace – Binary music
Meritano sti Black tiger? Nome promettente (y&t), magari gli do’ un ascolto
A me sono piaciuti assai…un po Survivor…un po Bon Jovi….non un capolavoro ma un bel lavoro…
1 Shiraz lane
2 Treat
3 Osukaru
4 Ten
5 Sunstorm
6 Ammunition
7 Snake in paradise
8 Tony Hadley
9 Tnt
10 Lee Aaron
11 Lipz
12 The poodles
13 Stryper
14 Revertigo
15 W.E.T.
16 Ted Poley
17 Creye
18 Roxanne
19 Firmo
20 Devil’s hand e Goeli/Castronovo
Pezzi da ricordare
Reincarnation-Shiraz lane
Rose of jericho-Treat
Mac Gyver it-Osukaru
cantante-Hannes Kett
chitarristi-Oz Osukaru e Ronni Letekro
Bassista.-Pontus Egberg
batterista-Jamie Borger
tastiere- Alessandro DelVecchio
Vorrei dire la mia Top 10 2018 :)…..
1) TREAT – tunguska
2) WET – earthrage
3) Dukes of the orient
4) Ghost – prequelle
5) FM – atomic
6) the poodles – prisma
7) perfect plan – all rise
8) Creye
9) Steve Perry – traces
10) james christian – craving 😉
Pure tu con i Ghost, Capitano?! Insomma devo proprio ascoltarti!
Effettivamente Dance Macabre è un gran pezzo!
Lì ascolto e torno.
Segnalo una correzione da apportare alla mia classifica : al secondo posto colloco
The Struts – Young & Dangerous
Album veramente enorme, che mi sta facendo godere (in ritardo) in modo smisurato.
…sei proprio un modaiolo Bontropi!!!…gli struts sono una band costruita a tavolino come lo furono i darkness alla fine degli anni 90….pseudo rocker incompetenti da grande pubblico che non sa un ostia di rock!!!
Modaiolo, presente! 🙂
Magari le mode musicali attuali fossero queste, Capitano… 🙂
Sarebbe un mondo più bello!
E tra la mia Top Ten devo doverosamente inserire (anche se in ritardo..lo so…) l ultimo bellissimo album di RUSS TAFF a nome BELIEVE che dopo i classici WALLS OF GLASS e MEDALS degli anni 80 torna a noi con un disco dalla grandissima classe e pieno di ottimi pezzi (l iniziale Your Love Never Fails uno dei miei pezzi del 2018) .
Grande Russ e torna presto con un nuovo disco!!!!!!
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Non me ne voglia il mitico Nico D’Andrea, che nel 2016 recensì con parole non troppo entusiaste il loro (per me invece) notevole esordio Heavy Crown, ma gli hard ‘n’ heavy rocker Last In Line si riconfermano su […]
Ascoltato solo 2 volte, per ora.
Devo dire che io sono del partito di Nico in merito al primo “Heavy Crown”, non volermene Iacopo:-)), ma altresì devo ammettere che questo secondo capitolo (II) è nettamente superiore. Sono con te nel dire che la mia, come la tua, preferita è appunto “Landslide”, seguita a ruota da “Year Of The Gun” e “Blackout The Sun”.
Nei set cinematografici si direbbe “buona la prima”; qui è meglio la “II”.
Anche io ascoltato due volte…e mi sono bastate.
Stento a riconoscere il disco descritto da Iacopo: anche a livello produttivo è stato fatto un netto passo indietro. Suoni troppo piatti e compressi.
In ogni caso meglio il primo album: non mi fece impazzire, e per me restano musicalmente insulsi, ma questo secondo capitolo è più pesante di un macigno. Ritmi lenti e stancanti…la noia è insopportabile, a tratti.
Resto della mia opinione : progetto che non ha mai avuto senso. Ne ha ancor di meno oggi.
52/100
A chiosa del discorso, specifico che sì è “nettamente superiore” e più personale rispetto al primo, di cui ho condiviso la recensione di Nico.
All’ascolto mi trovo dunque + entusiasta rispetto al primo capitolo, ma a parte che non è il mio genere preferito, non è un album che credo metterò nel mio scaffale, almeno nell’immediato.
Mah sinceramente in giro ho letto solo cose positive su questo secondo capitolo, mi fiondo stasera e cmq il primo era bello.
Ps al signor NO bontropi dico che fra tutti i gruppi/project frontiers 95 su 100 non dovrebbero uscire sul mercato ma tant’è ……u bisiniss compà:-):-)
Si, anche io ho letto solo recensioni positive di questo nuovo lavoro dei Last in Line, Mark…
Non so cosa dire, sinceramente. Mi vedo sempre più come una mosca bianca…
Non so se sono cambiato io, o è cambiata la musica, o sono cambiati i gusti del pubblico.
Al di là del senso che può o non può avere un progetto del genere (…e che è del tutto soggettivo: per me non ne ha, per Frontiers sì…), è esclusivamente la musica che non mi dice nulla.
Iacopo ha liquidato con troppa fretta la questione relativa agli scandalosi richiami presenti in questo disco.
Ma a voi va davvero bene questa roba in cui ci sono decine di riff saccheggiati dal passato e rimodulati per l’occasione? Boh, davvero non lo so.
Per me un lavoro del genere non ha nulla da dire. Oltretutto si tratta di composizioni davvero inconsistenti.
Le note sono 7 paisa ‘ e questi signori sanno bene come utilizzarle per non rendersi ridicoli e renderle personali diciamo…alla fine è solo fottuto rock n roll e per me va bene così.
Se proprio vuoi sentire un esempio di disco inconsistente e di una bruttezza mondiale sparati gli spirits of fire……Cristo quanto è brutto e se leggi i nomi coinvolti ti incazzi non poco.
Bella rece Iacopo, io qui non ci vedo o sento né dio né madonne ma i last in line che ora hanno definito un loro stile.
Lo sto ascoltando e mi acchiappa, gods and tyrants spacca ….Non mi dilungo sarà mio …punto . Per me un 7,5/8 se lo merita tutto.
Ps te poi co sto 94/100 sei sicuro che non esci con la figlia di qualcuno di questi???? :-):-) :-):-) 🙂
ssssssh, non dirlo in giro.. 😉
A mio avviso si tratta di un album davvero ottimo! Netti ed indiscutibili passi avanti rispetto al debutto (che ho apprezzato molto) sotto qualsiasi aspetto sia a livello di produzione e di suoni ma soprattutto per quanto riguarda il songwriting! Ogni canzone ha la sua identità, ci sono pezzi che variano tantissimo a livello di struttura con rallentamenti ed accelerazioni ed inaspettate variazioni. Un disco che sorprende dall’inizio alla fine senza stancare mai. Come per il debutto non si può certo parlare di originalità ma certamente continua ad assumere consistenza una certa personalità che la band sicuramente ha.
Onorato per la citazione di Jacopo…ma questa volta non sono riuscito ad andare oltre un piccolo timido ascolto. Indubbiamente più “focalizzati” che nel debutto (che comunque conteneva 2/3 pezzi strepitosi) ma ancora una volta non trovo il songwriting particolarmente brillante. Troppo poco per pezzi di questo calibro.
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
In vista della loro prossima venuta il Italia, il 23 febbraio al Rock Planet di Pinarella di Cervia (unica data in Italia, organizzato dalla HUB Music Factory), abbiamo avuto l’opportunità di scambiare […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
Di Luca Driol e Paolo Paganini – Foto di Paolo Paganini
SHIZAR LANE – Luca Driol
Con un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, gli Shiraz Lane aprono questa sorta di piccolo festival dedicato all’ha […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Gli State of Salazar tornano nei negozi con un nuovo album, quattro anni dopo il loro ottimo debutto del 2014 intitolato “All The Way” e dopo aver accettato l’abbondono del tastierista Stefan Mårtenson, ora sost […]
Concordo per buona parte con Iacopo. E rosico, perché da questo nuovo album dei Salazar mi aspettavo tantissimo.
Purtroppo è vero quello che dice Iacopo, il senso di Dejavu è costante per tutta la durata del disco. Disco che, lo preciso, è comunque inattaccabile dal punto di vista tecnico e produttivo.
Lie To me, peró, secondo me, inganna solo per il titolo e per il primo verso del ritornello. Per il resto credo si tratti del pezzo più bello presente in scaletta.
In realtà ci sono tanti altri pezzi che mi piacciono e mi coinvolgono…ma questo album sembra davvero un All The Way – Part II.
Per questa volta direi che va bene…la prossima volta voglio molto di più.
Direi che siamo su un 75/100, per un album che in fin dei conti sa intrattenere adeguatamente l’ascoltatore.
boh, nel refrain Lie to Me mi sembra proprio quella di Bon Jovi, con dovuti arrangiamenti diversi e tonalità diseguali.. e aggiungo persino che il suo ‘concetto di canzone’ mi ricorda un po’ Till We Ain’t Stranger Anymore, dello stesso BJ con LeAnn Rimes.. boh, sarò io 😀
Ti direi una cavolata, Iacopo… perché non ho controllato se la linea melodica è la stessa di Lie To Me dei Bon Jovi…mi sembrerebbe di no, ma qualche eco effettivamente c’è.
Quanto allo schema del duetto “uomo-donna-trombiamo”, sono d’accordo con te: è stra-abusato.
Complimenti a Iacopo per la lucidità e distacco dai facili entusiasmi con i quali ha affrontato la rece , mi aspettavo i soliti 95 96 97 200 /100
Invece il voto ci sta tutto, io magari stavo un pelo più basso ,cmq in breve questi sono “peggio ” dei Greta van fleet ( a me è piaciuto cmq) così come alla fine mi è piaciuto questo degli state of salazar ma non puoi andare avanti così per molto tempo copiando a destra e a manca, l’ascolto è piacevole proprio perché ricorda le bands che a noi piacciono soprattutto la triade toto journey survivor e c è anche l’immancabile pezzo col nome di donna, insomma ragazzi smettetela di copiare e fate funzionare il vs cervello per creare .
Esecuzione 8
Originalità 4
Fate voi .in giro ho letto anche degli 8,5.
Ecchecazz senza dignità proprio.
Il disco è inversamente proporzionale all’orrida copertina, e sconta l’effetto Grand Design, cioè clona mostri del passato, ma in maniera eccelsa. My heart is at war è davvero al limite del Toto plagio, però amen, a me piace, direi anche molto ma mi limito perché sennò Mark mi cazzia
Ah ah ah tranquillo Giorgio non si tratta certamente di un brutto album solo che io non ci spenderei dei soldi ecco.
Innanzitutto felice anno nuovo ai lettori di Melodicrock.it.
Sono in linea con quanto scritto da Iacopo.
Mi aspettavo molto di + da questa uscita targa SOS che, in parte, mi ha pure deluso. Troppe canzoni hanno un senso di già sentito e su alcune manca un po di brio.
Sottolineo infine che il clone della copertina dei Treat ci poteva essere risparmiato.
Per il sottoscritto questo SuperHero risulta un gran bell album, prodotto-arrangiato-suonato-cantato alla grande dove le influenze alla Toto sono evidenti ma non parlerei di scopiazzature.
Non entrerà tra i primissimi posti della mia classifica 2018 semplicemente perchè non sento brani Top e perchè nella parte centrale del disco perde qualche colpo.
Bravi State of Salazar e alla prox!
PS sento tanto parlare di mancanza di originalità nell Aor o nell Hard Melodico ma poi quando uscì l album dei Warp Drive – Gimme gimme nel lontano oramai 1989 non se lo filò nessuno….
Bang a drum whooaaaoooo. Pezzo stupendo degli warp drive infarcito di esaltanti whoaoao, ce l’ho su vinile, grande citazione.
concordo con il bro Iacopo….troppo cloni.. noioso<<<<<
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
E’ il 90° minuto del 2018. In campo la nazionale Hard Rock contro il Resto della Musica, risultato fisso sullo 0-0. Attenzione, c’è una sostituzione tra le fila della squadra di casa. Sembra entri in campo Mike S […]
E come avevo già scritto poco tempo fa di questo Devil’s Hand ho sentito solo parere positivi…ascolto e torno…..
PS Jacopo la prima parte della rece mi ha fatto morire…aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
come un gol di Boselli al 96°..
Intanto complimenti a Iacopo per l’intro calcistica che ha fatto crepare anche me…
Quanto al disco, concordo praticamente su tutto: album mastodontico.
La cosa che più mi ha colpito è stata la gigantesca produzione. E poi la tracotanza di chi è pienamente consapevole dei propri mezzi lascia esterrefatti: è come se su questo disco fosse impresso un “vi rockeggio e vi rimando a casa”.
96/100 meritatissimo.
Fine anno col botto ……slamer batte tutti 3-0 e palla al centro.
INATTACCABILE songwriting esecuzione e singer ….qui c è tutto.
Mi hanno riportato ai tempi degli steelhouse lane cazzo.
Forse l’unico studio project della frontiers veramente azzeccato.
8.5 !!!!!
Pare davvero un gran bel disco, Slamer e’ um maestro dell’Aor.
Sogno un nuovo Steelhouse Lane, questi
Devil’s hand li ricordano.
Bella rece calcistica Jacopo.
Qualcuno che l’ha bocciato pero’ c’e’ 🙂 .
E a noi non frega un cazzo ah ah ah
Voglio il nome :-):-) 🙂
In assenza di un post specifico mi aggancio agli ultimi commenti:
Auguri a tutti, ragazzi!
Auguri Fulvio, auguri a tutti.
Per Mark” E il mitico Angelo, che non ha gradito”.
Mmmmm ne parlerò a 4 occhi al FRF :-):-) :-):-) 🙂
Tanti auguri ragazzi!! Per quanto riguarda il disco personalmente a parte un paio di pezzi non mi è piaciuto molto……….
Disco a tratti di grande qualità ma forse l’episodio alla fine meno convincente della famiglia slamer poiché fatto realmente troppo in “famiglia”… Cantato alla Bon Jovi versione cattiva che non mi convince a pieno… Non mi dispiace comunque… ma se questo è nel complesso da 96 viva la rock di Marco mendoza è 200…. Auguroni a tutti voi
Il buon Mendoza qui non se lo sono filato proprio, vedrai il casino che faranno con l’ultimo state of salazar……a me sembra che qui tutto ciò che non assomiglia ai toto o ai journey non venga preso in considerazione e poi c è sempre qualcuno che dice che non è aor quindi…..:-)
seeeeee mo te la meni perchè ascolti i Vomitory e i Carcass…ma va la…bestia 🙂 …e vedi invece di ascoltare l album degli ex Anglagard a nome ALL TRAPS ON EARTH – A DROP OF LIGHT (consigliato anche a Fulvio)…minchia che disco….
PS il nuovo State of Salazar al primo ascolto sembra veramente tanta roba…torno più in la….
Si tanta roba ….copiata alla grande ma tanta roba
Gli Anglagard ad essere sincero non mi hanno mai fatto impazzire…Comunque mi fido del tuo consiglio. Recupero, ascolto e ti dico. Grazie della dritta
Fulvio mi ero scordato che tu sei mooooolto più modern di me 🙂
Cmq se non ti piacciono gli Anglagard passa avanti….magari ascoltati l ultimo de IL BACIO DELLA MEDUSA 😉
Grazie del modern (per un vecchietto come me è un complimento)… Ascolto comunque, mi hai incuriosito. Bacio della Medusa saranno a Veruno a settembre (ti scrivo in mail per aggiornarti su tutti i nomi già confermati: sarà una edizione molto “old style” quindi credo di tuo interesse. A presto
Aspetto con ansia…ciao mitticooooooooo!!!!!
Arrivi sempre dopo …..bacio della medusa preso in vinile da un po’…..ora vado con HAKEN, pineapple thief, Riverside (discone)
The tangent…..a chiudere ultimo voivod per digerire:-):-):-):-)
eeeeeeeeeeeeeeeeeee…ho i miei tempi io…he he he…e cmq sto ultimo Voivod è da mesi che lo tiri fuori…bestiaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂
Buon AnnoTerunnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn… a te e a tutti i compari di MR.it!!!!!!!!!!!!
The Tangent mi è piaciuto meno del precedente (The Slow Rust….). Haken e Riverside due disconi (concordo!).
Mi permetto di segnalarti due lavori 2018 degni di nota ma poco considerati (anche se forse da buon “onnivoro” come il sottoscritto già conosci) : Ostura – The Room (band libanese, prog metal sinfonico) e The Paradox Twin – The Importance Of Mr Bedlam (inglesi, stile Porcupine Tree o giù di li…)-
Buon Anno a te, al buon Mimmo ed a tutti
Viva la rock e’passato un po’ inosservato/overlooked. Non l’ho visto tra i preferiti di nessuno. Io non l’ho ascoltato.
E hai fatto male ….molto male :-):-) 🙂
buon album…unessential 4 me<<<<
Luigi non ti riconosco più:-):-):-)
Bro….. il disco in se stesso nn è male…la classe di Slamer nn si discute ma siamo lontani dal capolavoro…complice anche di un cantante comumque bravo…mah poco espressivo..cio nnn e da poco x me<<<<
Ascoltato Mendoza, davvero bello e groovy. E’ anche un bravo cantante.
Ottimo consiglio
:-):-) 🙂
Se posso permettermi un altro consiglio ti caldeggio gli Electric boys con l’ultimo the ghost ward diares…. Fammi sapere
Confermo gran disco ….assieme ai roxanne davvero buoni.
Confermo anche io gli Electric Boys, assolutamente clamorosi.
Ringrazio invece quel talebano di Mark per il disco di Marco, di cui io sono grandissimo estimatore da sempre. Ho ascoltato due pezzi e mi sono sembrati bellissimi…
Pure io mi sto addentrando nel cd degli Electric Boys: interessante.
Degli Electric boys ho apprezzato i classici. Il singolo hangover era notevole, da approfondire.
A sto giro mi aggrego al buon Giovanni…anche per me un buon disco ma nulla di eclatante…produzione e arrangiamenti da Top Player ma solo qualche brano mi convince appieno…sarà anche per la voce di Freeman…non certo il mio cantante preferito…Falling In mio pezzo top….
Pure io non sono così “affascinato” da questo nuovo progetto a nome “Devil’s Hand”. Di sicuro ha una produzione di valore (cosa che nei Treat manca assolutamente) e sono presenti diverse buone canzoni (tra le mie preferite “Falling”).
Agiulioooooooooooooo…e allora facevi un copia incolla del mio commento e facevamo prima….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂
HAI RAGIONE MIMMO…. “MI HAI TOLTO LE PAROLE DALLA… TASTIERA” :-))
Dissento sui Treat, per me i loro dischi hanno tutti un’ottima produzione, incluso Tunguska, ovviamente.
Io ho il vinile di Tungurska e ti posso confermare che suona malissimo (volumi extra bassi), Il buon Bontropi in un precedente post mi ha illustrato come funzionano le stampe moderne degli stessi e dunque…. amen! Se avesse la produzione che ha “Prequelle” sarebbe un album da “mezzo busto” della storia del hard rock!
Slamer non sbaglia un colpo neanche se gli punti una pistola anzi 2 su entrambe le tempie
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Nato come tributo ai fans, ma soprattutto come stimolo per una raccolta fondi per il giovane Joe Barber, un ragazzo che lotta contro la paralisi dopo un brutto incidente, One Voice è il primo album solista della […]
Lo ammetto: sono sorpreso.
Preciso: sono sorpreso… e godo.
Sono sorpreso perché sono partito prevenutissimo nell’ascolto di questo album, pronto col dito puntato su “skip”, e la pernacchia pronta per essere lanciata all’ascolto della prima tastiera con acuto annesso in stile Hardline.
Ed invece questo è un bel disco moderno, che non ha probabilmente il benché minimo accenno al passato di Gioeli.
E finalmente Gioeli canta in modo diverso: niente urlacci, niente acuti esasperati… finalmente qualcosa di diverso.
Tanti e belli i pezzi piacevoli che ci propone.
Fatemi spendere due parole su Del Vecchio, perché mi sono sentito davvero ascoltato: bella produzione. Finalmente niente suoni compressi, bella definizione degli strumenti…
Si, sono sorpreso…e godo. Così si deve crescere. Senza chiudersi su se stessi.
Non un capolavoro, dunque…ma un disco che secondo me verrà ricordato per tanti motivi.
80/100
Si ok ho apprezzato anche io la diversità di approccio vocale di Jonny
Non stufa come fa nella band di axel rudi pell, tutto ben suonato forse gioca un po’ troppo a fare il bon jovi ma si ascolta volentieri. 7 il mio voto.
Disco godibilissimo (da 80 direi) ma a mio parare inferiore a quello con Castronovo
Sono rimasto sorpreso positivamente pure io; un album che si discosta dalle tante uscite di scarso interesse che circolano. Piacevole ed intenso. Pollice in su!
Questo disco sta crescendo sempre di più, ascolto dopo ascolto…
Ma quanto è bella It?! Ma quanto sono belli i suoni e le atmosfere di questo disco?!
Il mio disco di Natale 2018!
BEL REGALO NATALIZIO…. PS TI HO MENZIONATO SULLA RECENSIONE DEI TREAT
…l’inutilità fatta ad album … in ogni pezzo non sono riuscito ad arrivare al minuto ..inutile ..
concordo
Ho avuto la fortuna di conoscere e di incontrare più volte Gioeli e ques’album è semplicemente LUI in musica… onesto, sincero e una gran brava persona… mi è piaciuto tanto! Grande Johnny, ci voleva un disco così! 😉
mio a priori…grandissssssssimo<<<<<
Un disco che poco mi ha convinto questo One Voice…si qua e la qualche pezzo discreto ma nulla piu….sono al terzo ascolto ma non mi prende proprio….patience….
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
E’ una serata incredibilmente mite e poco piovosa quella che accompagna i Def Leppard nella loro prima data nel Regno Unito con il tour celebrativo dell’anniversario dell’album Hysteria.
La stessa tourneè, che […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
Abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con Dion Bayman, artista australiano rock melodico, che ci ha parlato un po’ della sua storia personale, del suo modo di comporre e dei suoi progetti […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
italian translation
Hi Dion! First of all thank you very much for taking the time to answer to this interview, and welcome on the pages of Melodicrock.it! How are you?
Hi Denis, thank you for the interview. […]
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
In vista della prossima venuta degli H.E.A.T. al Locomotiv Club di Bologna l’11/12/2018 il loro Frontman Erik Gronwall ha curato, in esclusiva per MelodicRock.it, una personale playlist spotify per “caricare” il […]
…io andrò al concerto, essendo di bologna …ma sono molto convinto che questo sarà l’ultimo concerto degli heat a cui assisterò .. una band che ormai è sempre piu lontano dall’aor ..e la play list qui lo dimostra ….di aor non v’è traccia..jhonny winter?? gunnar jansson?? uhèè ma che roba è??? temo assisterò ad un concerto che di aor avrà pochissimo .. visto l’andazzo, gli stessi heat hanno sempre meno a che fare con questo sito ..vabbè che ci stanno anche i red dragon …quelli li …mamma mia ..
Allora sì.
Tris di band imperdibile .
Impossibile mancare.
Possibilissimo.
Quasi meglio del Frontiers, sto bill.
La playlist se la ascolti lui, e troppo eterogenea.
Sul fatto che il Bill sia meglio del Frontiers avrei dubbi enormi: mi sembra davvero improponibile mettere a confronto delle mezze tacche come gli Heat, con un fuoriclasse della musica di ogni tempo come Alan Parson. Si badi bene che, indipendentemente da quello che posso pensare io degli Heat, e di Gronwall in particolare (uno dei cantanti più scarsi e sopravvalutati degli ultimi decenni…), “mezza tacca”, di fronte ad un gigante come Alan Parson, lo sarebbe il 98% degli artisti esistenti.
Poi capisco che tu possa non avere interesse nel sapere chi sia Alan Parson, non ti ponga il problema, e viva bene lo stesso, ma mi sembrava giusto precisarlo per chi ci legge, e legge cose che, per l’appunto, non si possono leggere.
Poi non è un problema di Playlist, figuriamoci…
A me molte delle canzoni che ha inserito, piacciono tantissimo.
So chi e’ Alan Parson, guarda caso su hhworld e’postato un video in cui canta proprio male eye in the sky (preso da youtube).
Non ho niente contro Alan e il suo progetto, intendiamoci, ma in quel video non fa figura migliore di Bonjovi o di Gronwall.
Si, si, ma io non stavo parlando di come canta Tizio oggi o Caio ieri…
Dicevo proprio come, in senso assoluto, non può proporsi un paragone fra giganti musicali del calibro di Alan Parson, e moscerini musicali come gli Heat.
Stiamo parlando di un artista (Alan Parson) che ha scritto la storia della musica, ed un gruppo di ragazzetti che fanno solo cagnara…
A livello calcistico direi che c’è la stessa differenza che corre fra Cristiano Ronaldo e Gabigol.
Infatti ho scritto “quasi meglio”.
Anche se non e’ il buon vecchio a Alan a farmi spostare verso Trezzo, comunque saro’li’ ad applaudirlo.
Piuttosto che spendere soldi per un concerto del genere preferirei vedermi tutta la filmografia di Lars Von Trier o rischiare di fare la doccia con Malgioglio. Non ho avuto tempo di controllare le scalette dei concerti ma è vero che di questo fantastico ultimo album vengono performati al massimo 3 brani? E come mai?? Osservazione personale su Gronwall: credo veramente che sto tizio abbia solo la figa in testa, lo deduco dalla scelta del pezzo degli AC/DC…che ne so fra tutti i pezzi dei seedies che poteva sceglire…
Grande Lars Von Trier!!!!!!!
Regista eccelso ma pesantissimo…dopo piu di 20 anni devo ancora riprendermi da “le onde del destino”.
Sicuramente non un regista “facile” ma dal talento visionario immenso…io rimasi flashato da The Kingdom – Il regno e da allora inizia a seguirlo….
Visto che erano in tre e c’erano pure gli Shiraz Lane poteva essere accettabile, ma di martedì e 4millemila chilometri di distanza dico no grazie
ma questa setlist la esegue martedi???….spero di no dai…sono tutte cover!
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
Torna con il suo progetto solista il roboante front man dei Ratt Stephen Pearcy, autentica icona del rock anni ’80, leggenda indiscutibile sempre pronto a stupire.
Si aprono i giochi con “U Only Live Twi […]
Come evidenziato dal recensore, parte bene ma poi si perde. Le prime 4-5 mi avevano fatto ben sperare per un disco “sostitutivo” dei Ratt (che credo ormai non pubblicheranno più nulla dopo Infestation che era veramente fico). Certo che il tutto ha quell’alone di fake dato dal fatto che senza studio Stephen la voce ormai non ce l’ha proprio più. Gradevole, ma allo stesso tempo triste perché tutti vorremmo i Ratt e non un solista senza De Martini & Co (tristezza che aumenta nei pezzi più puramente derivativi, tipo la strofa di Sky Falling che è proprio clonata dai Sorci).
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 1 mese fa
La difficoltà maggiore che gli svedesi Care of Night hanno dovuto affrontare nel realizzare il loro nuovo e secondo album Love Equals War è stata certamente quella di dover realizzare un platter in grado di p […]
il primo album non era male, questo proprio è veramente poco ispirato .. certamente si tratta di un gruppo nato sulla scia di heat e work of art ma che resta lontano anni luce ..la sensazione che ha predominato nell’ascolto è stata la noia ..
Parer mio, dagli altre chance. A primo impatto mi aveva dato la tua stessa impressione.
Sono ancora un pò interdetto perché era il mio cavallo di razza per il podio al disco dell’anno. Come dice Iacopo lo ascolterò ancora, anche perché mi ricordo che pure il primo fece lo stesso identico effetto all’inizio. Comunque i due singoli sono molto belli, Your Perfection è pompatissima (peccato sia identica a Hearts Belong del primo disco – sono sovrapponibili – ma passi); bella All I Got (che al primissimo ascolto non mi aveva detto nulla). Hit è praticamente Beg Beg Beg degli HEAT, ma diciamo che ci sta. Da qui in poi il disco ancora lo sento nebuloso (Cold As My Heart migliora per davvero con gli ascolti, mentre We Will Find a Way sconta un giro melodico banalotto, ma ci sta anche questa dai), quindi devo approfondire. Diamo però già onore alla prestazione vocale grandiosa di Mr. Calle ed alla produzione della infallibile banda Wigelius (che si fa ben sentire anche nei cori)!
Sull’80 ci stiamo sicuro, ammetto però che puntavo più in alto.
Disco piacevole ….solo che ormai l’Aor si è appiattito su certi canoni , un po’ come certo power metal , non ha un cazzo da dire e ricicla se stesso a volte con risultati più che discreti a volte con esiti stucchevoli .
Insomma sti gruppi ormai si assomigliano un po’ tutti e sono veramente pochi quelli che hanno un loro suono che li distingue dalla massa .
loro secondo me sono ”diversi”. O, almeno, riconoscibili
Guarda , nel primo di sicuro ,mi fecero un ottima impressione qui invece forse si stanno standardizzando un po’ nel senso che tendono ad utilizzare soluzioni comuni a tanti altri ma cmq l’ascolto resta assai piacevole.
Mah, concordo con Mark riguardo l’ultima parte del suo discorso.
La faccio anzi breve, e dico che si perdono fra le mille mila band immolatesi sull’altare della patria dell’Aor Revival. Ci sono gruppi che in questo enorme calderone hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio, evidenziando una propria personalità ed una propria identità, ma non è questo il caso dei Care Of Night.
Additati più volte come salvatori della patria (…senza che io ne comprendessi mai il motivo…), mi sono sempre sembrati estremamente sopravvalutati e forse anche eccessivamente pompati mediaticamente.
A me non sono piaciuti all’esordio, e non mi piacciono neanche ora.
Produzione nostalgica con pezzi a dir poco latitanti. Discutibili anche le prestazioni tecniche…soprattutto il cantato mi sembra una sogliola morta.
Trascurabilissimo.
58/100
Breve un cazzo …..sempre il solito :-):-) 🙂
Ma perché devo rimediare sempre alle tue pirlate! 😀
“Disco piacevole”…”Disco piacevole” icchè?! Che mi sono fatto due coglioni che arrivano da qui a Firenze! 😀
Beh se i dischi brutti son questi allora siamo a posto……sparati l’ultimo degli HAKEN così ti riprendi.
Mi sto facendo una botta di Jimmy Barnes…mi viene da piangere. Ma che musica faceva?!
Guarda che la fa ancora …..ascolta l’ultimo che ora non ricordo come si chiama.
Si, lo so, Mark…ma pure lui, boh, si è riciclato con un genere che può andar bene un paio di volte, poi due palle.
Oltretutto ha perso tantissimo in dinamica e sfumature della voce. Adesso urla soltanto: alle volte lo trovo persino fastidioso.
La sua raccolta “Hits” ti fa saltare veramente in aria: una bomba dietro l’altra.
Domani compro una sogliola e provo a farla cantare ahi ah ah ah
…e non vi dico a cosa mi fa pensare la copertina, perché altrimenti questa è la volta buona che Denis mi dá una pedata nel deretano…
Sarà la stessa cosa che ho pensato io quando l ho vista…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Ahahahhahaha, sicuramente! 🙂
Sapevo di poter contare su un pervertito come te! 😀
😉
l’esordio mi aveva fatto gridare al mezzo miracolo …. cuore,spunti di classe assoluta , soluzioni moderne e ricercate parts of paradise la bonus track japan e say you will dal primo disco mi davano sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di veramente fresco e notevole …..disco normale politicamente troppo corretto senza sbalzi e nel normale una voce del genere non sembra particolare con l’assenza di canzoni degne di nota ma bensi bruttina ….unica nota positiva la nuova chitarra ….il resto come dice il califfo e’ noia….
Personalmente un disco che non mi è affatto dispiaciuto…una serie di brani decisamente piacevoli (Your perfection la mia preferita) per un disco ben suonato e ben cantato…niente di eclatante ma una cinquantina di minuti che scorrono bene bene…per il sottoscritto un 70/100….
Un discreto sequel del precedente debut album. Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore alternate ad alcuni riempitivi (il copia incolla di altre loro canzoni).
Le mie preferite sono Cold as my heart e We will find a Way
Denis Abello ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
Torna Dion Bayman, cantautore, compositore e polistrumentista che chi segue le pagine di MelodicRock.it da qualche tempo non può non conoscere. Australiano di nascita il nostro Dion ha saputo conquistarsi una […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni, 2 mesi fa
Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena s […]
Grande recensione ! …e più tardi vado ad ascoltarmi l’album
grazie nico 😉
Assolutamente da avere…<<<
Mi è appena arrivato blues and beyond cofanetto di 5 cd memorabilia e……il libro biografia (solo in inglese) sensazione stupenda ascoltare e leggere Gary Moore allo stesso tempo…che dire di questo tributo ….da avere!!!!!
Bellissimo tributo ad un chitarrista infinito. Non c’è Bonamassa che tenga.
Concordo sul fantastico tributo di questi immensi artisti ad un grande interprete della sei corde…Moore è stato eccezionale. D’altronde bisogna ammettere anche che il cursus honorum di Bonamassa lo possano esibire in pochi: bambino prodigio, eccelso bluesman, rock/pop star internazionale che arriva anche all’ascoltatore medio…al netto della predilezione per questo o quell’artista.
Concordo bonamassa non si tocca io ho tutto di lui ma cazzo si dia una calmata con le uscite non ci sto dietro.
Ps l’ultimo è un altro buon lavoro ed io ci son cascato di nuovo eh eh eh
Mi manca vederlo live cavoli.
Mi ha riportato indietro di 30 anni, o forse anche di 20 anni, ai tempi degli Harlan Cage. Un bel come-back, di professionisti fedeli a se stessi.
Ero scettico, ma mi è piaciuto molto…
Riascoltando quel capolavoro di Never Too Late di Jimi Jamison, riflettevo sul fatto di come proporre qualcosa di classicissimo, ma con sensibilità e suoni moderni ed attuali sia appannaggio di pochi privilegiati fuoriclasse.
Questo album dei Fortune è intrappolato nella sua stessa dimensione di rassegnata nostalgia: suoni sincopati e del tutto anacronistici, melodie morbide ed ingenue, voce talmente anonima da non riuscire a distinguerla fra quelle dei millemila singer americani degli anni 80…
Per me si tratta di un noiosissimo, ennesimo, episodio di inutile revival…
Rivival di cosa poi, mi verrebbe da chiedere…
I Fortune non sono mai stati dei fenomeni, e non lo diventeranno certo oggi…
55/100
Bontropi prova a sentire il doppio cd di jimmy Waldo e Steven rosen……fammi sapere
Ti faccio sapere! 🙂 l’ho trovato! 🙂
Da menaje
Devo ancora ascoltarlo, in giro ne ho letto un gran bene…….
Larry Green invece per me è riconoscibilissimo e sempre grande…io adoravo gli Harlan Cage e questo è comunque un lavoro più che discreto. Ma Overload non è Halway home degli Harlan Cage?
Allora….disco da prendere come un piacevole ritorno al passato , copertina molto bella in tema con il precedente lavoro di anni fa, è un disco che si mantiene su discreti livelli per tutta la sua durata, per me un 7 se lo merita.
Ora vi chiedo , è da intendersi revival come dice il paisa ‘ bontropi o potevano seguire la strada presa da ( un nome a caso) gli Europe? Io ritengo che entrambe le strade siano fattibili poi è chiaro c è chi riesce ad essere “datato ” ma moderno vedasi i the nightfly orchestra.
Io sono dell’opinione che saper creare un sound fresco, al passo con i tempi (e magari, allo stesso tempo, con un occhio di riguardo per il passato…), sia prerogativa di pochi eletti.
I Europe hanno fatto una scelta coraggiosa, ma a mio modo di vedere la scelta fatta non ha giovato in termini di freschezza e attualità….anzi i Europe di oggi suonano incredibilmente vecchi e datati.
Paradossalmente é molto più attuale a livello di sound una band estremamente furba ed intelligente come i Treat….
E poi ci sono gli anacronistici cronici come i Fortune, che pensano di essere rimasti al 1985.
Chiaro che queste considerazioni variano al variare delle proprie aspettative musicali, così come della propria cultura musicale.
Sicuramente avrete capito che per me bisogna saper guardare sempre avanti.
75.
Ho apprezzato davvero tanto questo 2. E lo apprezzero ancora x un bel pezzo.
Il disco si discosta da tanti altri dischi usciti in quest anni, scritti col copia e incolla, anche di act storici, e mantiene la personalità della sua band. Si, sembra un disco dell 85, ma io rimango dell idea che una band, deve fare quello x cui è diventata famosa, a volte evolvendosi, altre volte, quando le uscite discografiche Sn poche, rimanendo fedele al suo sound.
Brava frontiers e bravi fortune
io apprezzo la voglia di restare nell’85 …. ma sono d’accordo con bentropi sul fatto che i fortune non sono mai stati un gruppo di punta nemmeno nell’85 ..quindi il lavoro non mi ha entusiasmato….. sulla diatriba europe-treat … quale strada intraprendere …. europe da vergognarsi …. e lunga vita ai TREAT!!
Ma va laaaaaa:-):-):-)
Anch’io voto TREAT
Bel disco, concordo con Iacopo.
La musica non ha data di scadenza, questo Aor cosi’ classico spero vivra’ per sempre, anche con nuovi dischi, come questo.
Ricordiamo che Larry Green ha fatto lavori bellissimi, insieme Roger Scott Graig con gli Harlan Cage.
Graig pur non essendo piu’ nella band e’ coautore di 7 pezzi su 10.
Poi Top Gun una delle colonne sonore piu’ belle di tutti i tempi, bellissima Through the Fire, cantata dal nostro Larry.
Bel ritorno , voto 80 (preso al Frontiers, sono ai primi ascolti).
Fede brutto fetente gli hai portato via il cd al Bendo al FFestival….aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Osta e’andato esaurito. Alcuni titoli li avevano esauriti gia’ il primo giorno (avevan tolto le coperine dal banco) non so quali.
Questo II è un gran bel successore a quel must che fu FORTUNE del 1985 grazie anche ad un sound e una voce riconoscibilissimi (grande Larry) ed autentico marchio di fabbrica a nome FORTUNE.
Per quanto riguarda i brani del disco peccato per una seconda parte meno brillante rispetto la prima che contempla autentiche chicche come Shelter Of The Night e Freedom Road.
Un ritorno in grande stile per i bravissimi FORTUNE (anche dal vivo) e speriamo solo non dover aspettare altri 30 anni per un loro prox disco.
Se ce ne vogliono altri 25, io la notte dormo bene lo stesso, eh! 😀
L’ho sto assaporando con calma e, ascolto dopo ascolto, mi sta piacendo. Suoni sicuramente non moderni, ma averne di suoni vintage ma così ben fatti. Canzoni come “Shelter Of The Night”, “Overload” e “What A Fool I’ve Been” valgono da sole il biglietto.
Dopo il grandioso album dei Roulette ecco, in coda, i Fortune!
Ps Mannaggia che non mi sono fatto prendere il cd all’ultimo Frontiers!
ottimo comeback…molto fedele e sincero<<<