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Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 3 mesi fa
Per gli amanti dell’hard rock verace, imperdibile nuova uscita per i Dobermann, power trio italianissimo dalla cosiddetta “pacca” inconfondibile e grintosa.
La partenza dell’album è affidata alla title track “S […]
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 7 mesi fa
A distanza di tre anni dall’ultima uscita, arriva il nuovo album strumentale del chitarrista Albert Mashall, virtuoso solista dall’anima heavy.
Una buona dose di tamarraggine e di legato aprono le danze con “Bl […]
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 8 mesi fa
Grande ascolto e grande uscita con il roboante quinto lavoro di studio degli inglesi The Treatment, che propongono un hard rock vecchio stampo.
Ottima apertura con “Rat Race”, classica, dalla struttura can […]
Per me si tratta di una bomba travolgente ed energizzante di valore assoluto.
Probabilmente non è ai livelli del debutto, ma questo disco è stato concepito per distruggere.
Bella produzione, batteria pulsante, chitarre cattive ed ignoranti…
Puro Hard Rock.
Bello, bello.
88/100
AHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!! MA QUANTO E’ BELLO IL 4/4 !!!!!!!!!!!! Senza dubbio il tipo di ritmo che non mi stancherò mai di sentire , sempre efficace , fa sbattere testa e piedi , non deve innovare nulla ma si ripete ciclicamente senza mai annoiare . Ora però veniamo al dunque ; come dice il paisà Bontropi non è ai livelli del debut e del resto neanche tutti i dischi venuti dopo di esso. Sempre piacevoli per carità ma noto una certa “educazione” di fondo negli ultimi lavori e questo ultimo forse ne è la massima espressione , suoni curati , cantato efficace ma non esplosivo , insomma tutto troppo “perfettino” , vorrei la maleducazione degli esordi e comunque è sempre un bel sentire. Spesso mi sono venuti in mente i mitici KROKUS (CHE ADORO!). Lo prenderò sicuramente, per me è un 7 pieno.
Non è il mio genere preferito, ma è un album che “smazza” per benino.
ciao a tutti!
trovo questo album un ottimo prodotto, veloce, pieno di ritmo e rock & roll!
bravi bravi bravi!
mi permetto di consigliare a tutti l’album “I Wonder” dei Teramaze!
musicalmente non è perfettamente in linea con MelodicRock, ma mi di melodia ce n’è veramente tanta.
ciao!!!
Li conosco i teramaze , ottimi ma in effetti col buon caro rock n roll non c’entrano , se è per una mera questione di melodia io ne ho trovato anche negli slayer….:-)
si hai ragione…
ma mi ha talmente colpito il loro nuovo album che vorrei lo ascoltassero tutti! ahahahahahh!!
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 8 mesi fa
In uscita il quarto album dei nordirlandesi Maverick, band capitanata dai fratelli Balfour, tosta, dall’identità ben definita e dall’intensa attività live.
L’ascolto di questo nuovo lavoro si apre con “Fallin […]
Il precedente non mi era dispiaciuto…..ascolterò al più presto.
A me è piaciuto parecchio… bel tiro e bel sound… peccato che se li filin in pochi
Io ho premuto “stop” dopo 10 secondi di suono in scatola…
Mi chiedo come si faccia a registrare cosí nel 2021…
La copertina sarebbe andata bene ad un altro genere metal.
Sul contenuto, grandi riffoni, un paio di belle canzoni ma ….. sembra che manchi sempre una cornice attorno al quadro.
Sulla produzione, copio Bontropi.
Da ascoltare mentre sei al cesso o fai le pulizie in casa ……niente di che , suoni orrendi , qualche buon spunto ma il tutto evapora rapidamente. Se volete ascoltare dell’ottimo rock moderno prodotto e suonato come cristo comanda procurativi l’esordio degli OCEAN HILL “SANTA MONICA” .
Ahuahauha 😀
Ridi ridi te possino!!!! Non so se può interessarti ma sono ora all’ascolto di una bomba termonucleare…..è solo un ep ma quanto spacca paisa…..
Cercarlo in rete per ora è solo digitale…..sono i FIRSTBORNE con alla voce il singer dei girish and the chronicles, chris adler e james lomenzo…..Madonna che mazzata!!!!
Lo sai che sono lento! Lo metto in lista, però!
Da ieri sono in pieno Van Halen Revival: è così ad ogni primavera da 25 anni ormai…
Non ho mai capito perché!
Io invece mi sono autoprescritto 2 album al giorno dei cannibal corpse….mi immagino con una motosega in parlamento e come colonna sonora sono perfetti…..zio can
confermo. Ocean Hill nettamente superiori
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 9 mesi fa
In uscita il sesto album di studio del super gruppo Sunstorm, compagine italo – statunitense che propone un grande hard rock/AOR, che con l’ingresso in formazione di Ronnie Romero alla voce si rilancia per il pro […]
Disco che ho avuto modo di ascoltare più volte nell’ultima settimana devo ammettere che ero pronto a stroncarlo di brutto , invece è decisamente meglio dei due precedenti . Ora alcuni punti da rilevare in breve:
Beh…. hoekstra l’ho recensito io….(✷‿✷)
Sono del partito di JLT. Non discuto le qualità vocali di Ronnie e la verve di Mularoni, ma qui quel non mi va giù è da dove è partito il progetto Sunstorm e dove è arrivato. Un percorso che personalmente avrei fermato ai box.
Per me, è un bel NO!
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 10 mesi fa
In uscita il terzo album degli hard rockers italiani Rockstar Frame, che attizzano e strizzano l’occhio a tutti gli amanti del periodo californiano anni ’80, con sonorità azzeccatissime e tematiche quantomeno appr […]
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 11 mesi fa
Grande ritorno all’attività solista, che mancava da sette anni, per Angelica, la front woman dei The Murder Of My Dreams, con un lavoro dai toni decisamente AOR.
“Calling” apre il disco, con la sua melodia suaden […]
A me Angelica piace.
È una bella figa, canta molto bene, è molto umile e mi sta simpatica.
È materiale umano sul quale investirei anche io, al pari di Frontiers.
Purtroppo non sono più i tempi delle varie Cher, Heart, Robin Beck, Pat Benatar e Stevie Nicks, quando dominavano le classifiche di tutto il mondo a colpi di AOR sfavillante…ma Angelica è brava, ed avrà il successo che merita.
Il disco è molto carino: niente di originale, ma si ascolta con piacere.
È anche molto ben prodotto: ulteriore elemento a favore.
Per me è promosso.
70/100
In linea col voto.
Qualche canzone carica c’è, come Angelica!
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni fa
A distanza di 7 anni, torna con un album la talentuosa e instancabile chitarrista australiana Orianthi Panagaris, superstar del mondo musicale e conosciuta, oltre che per la sua bravura, per le sue collaborazioni […]
In linea con la recensione.
65 non di più.
Disco piacevole da ascoltare ma nulla di memorabile.
Apprezzo la varietà stilistica messa in campo
A me e’ piaciuto. Non e’ un capolavoro, ma e’ comunque un disco molto piacevole con belle canzoni. Avrei dato almeno 75
Anche a me è piaciuto.
L’ho trovato sicuramente inferiore rispetto al precedente, bellissimo, “Heaven in this hell”, ma l’album è senz’altro valido.
E’ soprattutto molto vario, non annoia, e ti invita al riascolto.
Sì, avrebbe meritato senza dubbio un bel 75/100.
Questa ragazza è bravissima.
Totalmente d’accordo. Ragazza bella e brava, sa suonare e comporre canzoni belle e varie. Album molto valido
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 1 mese fa
Grande uscita per questo finale di anno con gli Speed Stroke, italianissima compagine slaze/hard rock dall’intensa e prolifica attività live.
L’apertura dell’album è affidata a “Heartbeat”, che cresce secondo dop […]
confermo le impressioni della recensione.
lavoro molto piacevole
Street rock con interessanti spunti.
Mi piace molto l artwork.
L’artwork è opera di SoloMacello, qua qualche altro suo lavoro se sei curioso: https://www.instagram.com/solomacello
L’album mi è sembrato notevole sin dal primo ascolto: bello carico, pieno e tirato.
Le chitarre hanno uno Slash tone assolutamente pazzesco.
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Blue Öyster Cult: basta il nome per definire la qualità e la storia di una delle band più iconiche dell’hard rock mondiale. Tornano finalmente con un album nuovo tutto da scoprire.
Primo sussulto riservato a “Tha […]
DA adepto al culto ho già il disco a casa , per fare meglio dell’ultimo lontano disco ci volevano le palle !!! gran bel ritorno , tra i vecchietti sono quelli che tengono botta alla grande, anche dal vivo. B.O.C.- DEEP PURPLE 2 – 0
VOTO 7,5
Sto aspettando il CD, perchè non mi piace ascoltare musica online. Dirò la mia dopo averlo ascoltato, ma da grande estimatore dei BOC sono già contento del solo fatto che abbiano fatto un nuovo album!
Siamo sempre ad alti livelli Stefano fidati. Unico neo scaletta troppo lunga causa un paio di filler diciamo ma dopo 19 anni ci sta.
Direi di sì. Attendo con ansia la scampanellata del postino <3
Personalmente lo trovo valido solo da Florida Man (pezzo 10…) alla fine (pezzo 14…).
Un po’ poco.
Nella parte precedente non sembrano loro, alle prese con pezzi variegati ma non attinenti alla loro storia.
Poi la copertina…questo uso sistematico della computer grafica e relativi tristi risultati sinceramente mi ha stufato.
The symbol remains…but is not the same (i.m.h.o.)
Ho visto di peggio sinceramente. Cmq questa è una caratteristica tipicamente negativa di frontiers.
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 2 mesi fa
Ritorna in questo turbolento 2020 il grande Tony Mitchell, poliedrico artista noto per la sua militanza nei Kiss Of The Gipsy e per aver preso parte in alcuni progetti di Alice Cooper e Alan Parsons […]
… e visto che a queso giro ho fatto un discreto casino con le assegnazioni delle recensioni… vi beccate anche il punto di vista di Yuri Picasso su questo lavoro… 😀
“Artista vero Tony Mitchell, musicalmente poliedrico. L’ex Kiss of the Gypsy , autori nei primi anni 90 di un buon disco sotto l’Atlantic Record, musicalmente collocabile tra i primi Thunder e gli Whitesnake pre 1987, non si fossilizza su una sola tangente del Rock. Ancora una volta prova, in modo convincente, a unire AOR, Glam, Hard, Blues, Rock cantautoriale dietro alla sua visione dell’insieme, facendo tesoro delle sue passate e innumerevoli esperienze (Alan Parson, Alice Cooper, Rick Wakeman, per esempio) come musicista, come songwriter.E il risultato se non notevole è davvero piacevole nella sua interezza.Nato come un multi disco di 28 tracce, Tony ha deciso di scremare le migliori 13 e di regalarci questo convincente “Church of a Restless Soul”.Continua il percorso intrapreso con i Dirty White Boyz e seguito con il valido solista “Beggars Gold” del 2018.Tanti e di calibro gli ospiti chiamati ad accompagnarlo; pistole sempre calde come si sarebbe detto ai tempi del vecchio West, tra i quali Danny Vaughn (Tyketto), Tim Manford (Dante Fox), Neil Ogden, Paul Hume, Nigel Bailey (Three Lions – Lifeline), Shawn Charvette (Midnite City) tra gli altri.Cosa dire dei brani? Vediamo…“Shattered Dreams” fonde un riff moderno con linee vocali d’impatto e assoli degni della miglior tradizione glam.“Heaven is Falling” si inserisce nel calderone dell’ultimo AOR made in Sweden, con un ritornello riuscito.Se “In & Out of Love” mi ha riportato alla mente il miglior Bryan Adams d’annata,“Living On The Run” , mi ha regalato le medesime sensazioni del Bon Jovi Era New Jersey; per il lavoro alla chitarra solista degno del miglior Sambora, per le linee vocali arrivate direttamente dal 1988, per il video musicale rigorosamente in bianco e nero.“The Mighty Fall” vede duettare Tony con Danny Vaughn. L’ascolto del pezzo mostra l’amore dell’artista verso il rock più cantautoriale statunitense, trascinato dal meraviglioso timbro di Vaughn e da una ritmica protagonista lungo tutto il pezzo.Non manca la sfumatura più marcatamente moderna in “Electric”, una sorta di ultimo Alice Cooper meets Little AngelsCapitolo ballads: Echi del miglior Bon Jovi anni ’80 nella prima in scaletta, “Sacrifice”, stupenda “I Believe in Angels”, emotivamente sentita e condita da un outro meraviglioso di elettrica.C’è chi obietterà sul contenuto di questo lavoro; dispersivo, incapace di focalizzarsi su un colore uniforme.Ciò non toglie valore a un lavoro riuscito.È un semplice disco Rock, scritto e suonato con passione e sudore.Dedicato a tutti coloro i quali amano la musica oltre la distinzione tra i generi, vogliono ascoltare qualcosa di diverso dalle ultime uscite, ma allo stesso tempo suoni familiare e fedele alle sonorità amate.Le idee e i mezzi espressivi non mancano, consigliato !”77/100
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 5 mesi fa
Interessantissima uscita estiva per Michael Grant, già membro degli L.A. Guns, bravissimo chitarrista statunitense che da anni si fa notare nel panorama hard rock, musicista e interprete di grande rilievo, dotato […]
Confermo tutto, e non ho altro da aggiungere. Se non che, probabilmente, andrebbe sottolineato come Frontiers sappia sempre più aprire a nuove sonorità, tendenze e forme di libertà artistica per i propri protetti.
Questo nuovo album di Michael Grant é infatti un piccolo gioiello di una grande personalità.
Ho particolarmente apprezzato anche la copertina brutta, sporca e cattiva.
Ci sarà sempre bisogno di dischi del genere.
90/100
P.s.: anche il disco degli Endeverafter era bellissimo…
Sentirò a breve……
Come dimenticarsi degli Endeverafter! Tra l’altro Barrel Of Gun è stato l’ultimo singolo pubblicato dalla band, anche se qui il pezzo è stato arrangiato diversamente.
Per ora ho ascoltato le prime 4 canzoni; le prime due hanno il loro fascino. Tornerò.
Gran bel lavoro con un sound “alternativo”…
Ottime parti di chitarra ma per il resto mi ha stancato presto. Se devo andare sull hard rock moderno smackbound a tutta!!!!
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 6 mesi fa
Ascolto estivo di grande impatto (nonostante la sua pubblicazione invernale!): in arrivo il nuovo lavoro dei Magnum, band hard rock britannica, ambiziosa e convinta, capeggiata dal chitarrista e principale […]
Probabilmente è tutto vero quello che dice Alberto in recensione, ma per me si tratta dell’ennesimo disco-capolavoro di una band infinita che accende le chitarre, infiamma le tastiere, e ricrea magicamente, a proprio piacimento, un sound epico che nessuno riuscirà mai ad eguagliare.
Bob Catley regna spaventosamente.
Grazie per tutti i pezzi da fomento che ci avete regalato negli anni.
95/100
In ritardo marcio sta rece , cmq disco preso e assimilato da tempo, per me è da 7 , 7,5 . Coi Magnum non si sbaglia mai , restano però dei MA.
Dischi troppo lunghi ed uscite frequenti negli ultimi anni che non mi consentono di farmi rimanere in testa le canzoni. Insomma si rischia di fare un enorme confusione , prendersi più tempo tra le uscite e “snellire” la proposta non sarebbe male.
Per me sono sempre dei grandi..alcuni pezzi saranno un po mammuth ma nello sfornare dischi a ripetizione restano cmq a grandi livelli…Where Are You Eden? su tutte…bravi bravi…continuate cosi…vai Magnummmmmmmmmmmmmm!!!!
Secondo me con “The Archway of tears” si toccano vette di epicitá inarrivabili per chiunque. Roba da mandare tutti a casa.
Inossidabili! Una gsranzia, anche se ‘Lost on the road to eternity” mi era piaciuto di più.
Comunque trademark inconfondibile e livello sempre alto.
“Keep your night-light burning – I’ll be with you once again”
Io invece sto piangendo su Wings of Heaven.
Definizione di “Assalto sonoro”: Days of no trust.
Brano fantastico. Maestosa anche “Wild swan”. Adoro tutto W.O.H.., subito dietro “On a storyteller’s…” nella mia personale classifica dei loro lavori.
Concordo pienamente. Storyteller e Wings sono assolutamente complementari: il primo è AOR di stampo epico come probabilmente nessun altro album nella storia del Rock melodico.
Wings è invece il lato più splendidamente “catchy” dei Magnum.
Che band pazzesca.
Per me On a storyteller’s il loro assoluto….
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa
La storia dell’hard rock. Quando si sente il nome di Adrian Vandenberg tornano alla memoria pagine indelebili degli anni d’oro del rock e del metal anni ’80, sia per la sua militanza nei Vandenberg, che sopra […]
Ho ascoltato qualcosa e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla produzione molto moderna e attuale.Pensavo mi sarei ritrovato fra suoni di plastica e tastiere da Commodore Amiga.La voce di Romero diventa ogni giorno di più praticamente identica a quella di Steve Lee…
possibile che nessuno si caghi sto disco?????????????????
Io me lo cagherei anche, ma ho tanta di quella roba arretrata che non so più cosa devo ascoltare per primo…
Ho ascoltato solo 4 pezzi e mi sono piaciuti. Spero di poter portare a termine l’ascolto completo quanto prima.
Mettici anche il fatto che (come te) non vivo di solo Melodic Rock: ultimamente sono in pieno Metal Revival, e ci sto dando dentro con Slayer, Metallica, Sepultura (Cavalera era, perché dopo mi hanno fatto cagare ..), Napalm Death, Lamb of God, Machine Head, Paradise Lost, Death…
Ed è presto detto quanto tempo mi resta da dedicare ai nuovi dischi.
La verità è anche che godo molto di più con la vecchia roba, che non con la nuova. È un dato di fatto.
Ti faccio un esempio: l’avrò ascoltata una milionata di volte, ma quando esce più un pezzo come Blackened?! O The art of shredding? Reign in Blood??
Secondo me certa musica era e resterà irripetibile. Non voglio apparire sentimentale, ma sono cambiate troppe cose…
Sono cambiati mezzi, condizioni, motivazioni, e sì, sono cambiate persino le persone che creano musica e quelle che l’ascoltano.
Non credo avremo più una band come i Metallica.
93 per me è esagerato per un disco di mestiere ( ma proprio tanto) che non si sforza minimamente di creare qualcosa di più personale ( rimpiango i moonking ‘s ) , qui abbiamo un mix di citazioni che seppur piacevoli da ascoltare non dicono nulla di “nuovo ”
, si sentono i Rainbow , gli ws, i black sabbath, i gotthard ( continuo a sostenere che Romero doveva sostituire il compianto Lee) , insomma da fan continuo a preferire i vandenberg dei primi album ed i moonking , poi sul disco ho avvertito poco Adrian e tantissimo Ronnie.
Aspetto molto positivo la breve durata del disco che invoglia al riascolto ma che secondo me non avrà tanta longevità . Voto cmq 7
Sto ascoltando il cd a ripetizione, confermo quanto ho scritto sopra , notate che il pezzo hell or high water è un mix perfetto tra stormbringer e stargazer……
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 7 mesi fa
In un mondo dove spesso il successo si basa su click, like o simili, i Thirteen Stars si presentano come un vero e proprio antidoto: sinceri, profondi e ispirati, un’ottima sorpresa musicale!
Brani rapidi, s […]
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Una succulenta uscita per questo 2020 di clausura: tornano, al loro terzo album di studio, i tedeschi DeVicious, interessante compagine che propone un melodic hard rock sicuramente succulento per gli amanti del […]
Ho ascoltato solo il singolo Mysterious, perché incuriosito, e perché molti di voi ne parlano in termini lusinghieri, e la recensione di Alberto mi sembra essere una decisa conferma in tal senso.
Secondo me lui non sa cantare.
Ma non si tratta della classica dichiarazione riconducibile al più classico degli “a me non piace la sua voce…”, no…
È che proprio, da un punto di vista puramente tecnico, lo trovo pericolante in ogni vocalizzo in cui si cimenta. Poi la produzione, in puro stile tedesco, sembra coprire tutto, ma lui, ad un orecchio attento, canta in modo a dir poco dilettantesco.
La canzone non è veramente nulla di che.
Decisamente insulsa. Non porta davvero a nulla.
Li trovo imbarazzanti.
eh seeeee…devi sentirlo dal vivo…ha una voce potentissima e vicina al sebastian bach degli anni 90!!!…in studio devo dire che rende meno…a mio parere la band l’ha volutamente registrato piu’ melodico….Antonio l’abbiamo conosciuto al loro primo concerto dell’HEAT festival in germania a dicembre 2019…pensa che sto ragazzo di milano gira gia’ da anni l’europa cantando nei musical in germania…danimarca e svezia!!!!…sicuramente un futuro talento!!!!!!!
Però non sa cantare 🙂 🙂 🙂
Secondo me il bontropi è invidioso della tartaruga addominale del cantante ( se è lui nel video) 🙂
Io ho mantenuto la tartaruga anche durante la quarantena! Non so se tu puoi dire lo stesso! 😀
Io c ho na testuggine:-) :-):-) 🙂
AHHAHAHAHAH! 😀
ecco l’ennesimo cantante bacchettato dal bontropi…….cazzo se questo non sa cantare come sostieni , Ozzy non sarebbe in grado nemmeno di vendere frutta al mercato. Può non piacere ma non mi sembra prenda ne stecche Ne stonature boh …..certe volte ti accanisci senza senso secondo me , tanto per rompermi i marroni 🙂
Ho ascoltato solo tre pezzi , non mi dicono nulla , solita fuffa dimenticabile, leggo 90 mah!!!! De gustibus.
Ma infatti Ozzy non ha mai saputo cantare, Mark.
Che poi sia un showman enorme, che abbia avuto il merito di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, che si sia circondato di persone straordinarie sia a livello puramente musicale, sia a livello (non meno importante del primo…) manageriale….sono tutti dati oggettivi.
La storia ce lo insegna: non bisogna avere la tecnica di Freddie Mercury per diventare “cantanti” di successo.
Io trovo solo che sia giusto rimarcare il fatto che questo canta veramente da schifo. Perché c’è gente che si spezza la schiena per anni per imparare a cantare ad un certo livello, e non mi sembra conseguentemente giusto non fare le opportune differenziazioni.
Non c’è nessun accanimento, lo sai.
Sapevo che il disco non ti sarebbe piaciuto. Non poteva essere altrimenti. 🙂
per ora ho sentito solo i singoli e rimango dell’idea che il precedente lavoro sia migliore e di un bel po.
a giorni sentirò il resto
Confermo l’impressione che ho dato il 04 maggio.
Personalmente preferisco, senza dubbi, il precedente lavoro. A mio avviso, superiore sia per canzoni che anche per la voce, meglio inserita nel contesto
Salvo qualche cosa qua e la e la quarta canzone.
Bocciato!
Ma a proposito, Denis se l’è dimenticato il best of 2019?!
Denissssss!!!!!! Che chiavica di webmaster, ragazzi…. 😀
Sta aspettando il nuovo dpcm, senza quello e un autocertificazione non puoi neanche scorreggiare:-):-)
Grande Bontropi. Fatalità ho chiesto stamattina la stessa cosa a Denis. :-))
Con due solleciti 🙂 vedrai che tra qualche giorno pubblicherà.
Mi pare un passo indietro al precedente, che non era un capolavoro, ma era godibile. Questo mi pare abbia limiti di ispirazione, qualche buono spunto, ma nulla che lo faccia emergere. Anche io non amo troppo la voce del cantante.
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 8 mesi fa
Torna a far parlare di sé David Reece, ex – voce per un periodo degli Accept, in collaborazione con il chitarrista ex – U.D.O. Andy Susemhil, in una combinazione metal teutonica dalle premesse inte […]
Posso dire di averlo cestinato a metà ascolto?
No comment pure sulla copertina
È già primo in classifica come peggior disco dell’anno nonché peggior cover.
Questo è un altro zingaro che non riesce più a concludere nulla di decente che sia in una band o da solista.
Sono arrivato alla quinta canzone , uno strazio , suoni de mmerda e canzoni altrettanto. Voto 40
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 9 mesi fa
Dalla mente del produttore bresciano Oscar Burato, in uscita il primissimo EP dei Monday Shock, terzetto made in Italy composto da Alessandro Marchi, Enrico Debellani e Nicola Iazzi, con una proposta hard rock […]
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 9 mesi fa
Torna alla ribalta l’eclettico cantante tedesco Michael Bormann, con la sua versione contemporanea dei Jaded Hard (progetto che riprende il nome dagli originali Jaded Heart fondati al tempo da lui e suo f […]
mah … mi pare che qui siamo ormai oltre il limite delle cottura …. il buon bormann mi è sempre stato simpatico, ma il meglio lo ha dato tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni 2000 .. in anni in cui il melodic rock faceva fatica, molto piu di adesso, lui con i jaded heart erano tra i pochi gruppi validi ..
….davvero e’ solo da 68????…….il pezzo don’t you ever leave era molto bello!!!!!
Alberto Rozza ha scritto un nuovo articolo 4 anni, 10 mesi fa
Arrivano i Dirty Shirley, un nuovo super gruppo direttamente dagli Stati Uniti, una sorta di mostro di Frankenstein musicale, formato da Dino Jelusic, George Lynch, Trevor Roxx e Will Hunt, tutti musicisti dalla […]
Disco che devo riascoltare ma non è da 68 , per me un 75 lo merita già solo per le prestazioni, poi è pacifico che non tutti i progetti riescano bene al 100 % e ciò è dovuto ad una sovrassaturazione di idee e contenuti e partecipazioni che ne inficiano il songwriting. Ho avuto l’impressione che nel disco ci siano buoni spunti ma non amalgamati a dovere.
Voce formidabile ma sono in linea con Mark sul fatto che: ” nel disco ci siano buoni spunti ma non amalgamati a dovere”.
Concordo con la recensione, ci sono buoni spunti ma risulta troppo altalenante in fase di songwriting. Lynch ha provato a essere per una vita innovativo, rimane un grande chitarrista e ha trovato un suo stile. Con risultati… Altalenanti…
A me Lynch ha sempre esaltato più o meno quanto la carne Simmenthal…
Avrà fatto mezzo disco in tutta la sua carriera che mi sia moderatamente piaciuto.
Sopravvalutatissimo.
I lavori coi dokken non ti piacciono?
Mah, Yuri… Una volta mi piacevano molto i primi tre. Ora li sento invecchiati molto male, e li trovo anche molto adolescenziali.
Rispetto il tuo orecchio e il tuo punto di vista.
Per me Underlock and Key e Tooth and Nail Sono dischi da 85, back for the attack da 80 o giù di li.
Hanno fatto storia e scuola, hanno resistito alla prova del tempo senza copiare nessuno, anzi nel tempo hanno ricevuto qualche pallido tentativo di essere copiati.
Molto del merito di ciò lo stile chitarristico di Lynch.
Il tuo adolescenziale lo trovo un po’ eccessivo come termine.
Con ciò non significa che io abbia ragione e tu torto o viceversa.
Poi se vogliamo parlare di Lynch mob o KMX, sono d’accordo con te…
A mio modesto parere sono più i tentativi a vuoto che non quelli riusciti, Dokken esclusi
Ma ti pare? 🙂
Io scrivo per confrontarmi con voi, mica per avere ragione. 🙂
Lungi da me disconoscere il valore tecnico del chitarrismo di Lynch. Ma sotto l’aspetto puramente artistico i tre album che hai citato (e che sono sicuramente i più belli: gli altri li ho trovati inutili, ripetitivi, e con enormi problemi di varia natura…), non mi fanno pensare ai Dokken come ad una band imprescindibile.
Il termine adolescenziale, o forse meglio “infantile”, lo riutilizzerei per diversi episodi di band e singoli artisti estremamente famosi. Trovo ad esempio che molti pezzi del primo album dei Europe, o del secondo dei Bon Jovi, siano estremamente infantili. Ed oggi il loro infantilismo risalta alle mie orecchie ancora di più : perché sono invecchiati loro e sono invecchiato io.
Ma come hai detto tu: questa è solo la mia opinione. 🙂
I primi due Lynch mob non si toccano, posso capire kxm ( a me piacciono cosi come gli ultraphonix sempre con lynch e corey glover )ma mettere in discussione i primi 2 …..dai su!
parlavo della discografia dei lynch mob, presa nella sua interezza fino ad arrivare agli ultimi dischi,
il primo piace molto anche a me.
Mi pace solo qualche pezzo del primo.
Anche in quel disco è presente una componente che andrà a caratterizzare pressoché ogni singola pubblicazione a marchio “Lynch”: la pesantezza.
I suoi dischi sono di una pesantezza inaudita, in cui la noia regna sovrana. Soprattutto quando cala il ritmo. Ed il ritmo è basso nell’85% dei pezzi presenti nelle sue produzioni.
Onestamente non lo consiglierei mai.
Ho iniziato ad ascoltarli. Energici.
Buone sensazioni sulle canzoni Over The Top e Talk To The Dust.