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Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
Il mese di aprile 2019 credo verrà ricordato a lungo come uno dei periodi più prolifici e qualitativamente eccelsi della storia recente del genere rock melodico di puro stampo AOR. Dopo i ritorni dei Fortune e d […]
Iacopo Mezzano ha cambiato la foto del profilo 5 anni, 6 mesi fa
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Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
Ce l’ho fatta, ho trovato un bug nel sistema (da ora im-)perfetto che regola le recensioni qui sul MelodicRock.it. Si può dare più di 100 su 100 di giudizio a un album, arrivando fino a 999. Ottimo. Anche p […]
Guarda che il 1 aprile è passato da un pezzo…..cmq questo è un disco da 70 o anche meno, è inutile stare qui a menarsela …..disco veramente fiacco.ormai sono abituato alle vs esaltazioni e grida di giubilo:-)
Ritengo di gran lunga più bello il doppio di Jimmy Waldo e Steven rosen “voices from the past” .
Concordo.
Per me si va molto più in basso: disco da sufficienza piena, solo perché ben suonato e decorosamente prodotto, cosa che oggi costituisce una nota di merito in un panorama in cui le produzioni risultano essere sempre più raffazzonate e amatoriali.
Ma per il resto, secondo me, c’è poco da gridare al miracolo.
La disomogeneità di stile, di intenti e di progettazione è palese fin dal primo ascolto: sembra di trovarsi di fronte all’ennesima raccolta di scarti accumulati nel corso degli anni, fra le varie produzione che hanno visto per protagonista il buon Jim. E allora si cerca di copiare un po’gli Styx, un po’ The Storm, gli inevitabili Pride Of Lions dei primi due dischi (mai più ripetuti…), cercando di arruffianarsi anche il pubblico Aor più modernista, reclutando i Work Of Art, ma anche in questo caso il disco non decolla.
A questo punto non può mancare l’operazione nostalgia, proponendo il feticcio di turno con Jimi Jamison alla voce, il quale di sicuro non si ritenne soddisfatto del brano in questione, dato che non fu mai pubblicato…
Album che consiglierei ai soli malati di Peterik. Un po’come tutta la sua produzione solista più recente.
A tutti gli altri auguro un felice ascolto nostalgico di uno dei veri capolavori Frontiers: Never Too Late del grandissimo Jimi Jamison…
61/100
vi voglio bene, siete sempre degli attenti analisti, ma siete totalmente senza emozioni. Jim Peterik che si arruffianerebbe il pubblico più modernista? Pensi che uno come lui, che vive da non so quanti anni con le royalities anche solo di Eye of the Tiger, ne abbia bisogno? Hehe
Ribadisco: qui ci sono pezzi che il 99,99% dei compositori AOR si scorda, altro che scarti! Passo e chiudo. Con affetto, cuori di pietra! 😉
Iacopo, ti voglio bene anche io… ma d’altra parte che motivo avrebbe Jon Bon Jovi di arruffianarsi i ragazzetti con delle pirlate moderniste come l’ultimo This House Is Not For Sale …?!
Eppure l’intento è palese.
Per me si tratta solo di business. Poco importa quanti soldi vogliano fare gente come Jon Bon Jovi o Peterik.
Peterik (ma anche Jon Bon Jovi…), ed il suo songwriting, sono stati selezionati per l’estinzione molti anni fa, con due lampi costituiti dai Pride of Lions (anche se già lì si trattava di un revival…). Purtroppo si tratta di artisti che hanno già detto tutto quello che avevano da dire.
Ma non è un fenomeno limitato a Peterik o al tanto (meritatamente) criticato Jon Bon Jovi: anche i Pink Floyd sono arrivati alla fine.
Semplicemente c’è chi se ne rende conto, e si ferma con intelligenza, e chi pensa di poter andare avanti all’infinito.
Chi sceglie la seconda strada, rischia di diventare ridicolo molto di frequente.
Peterik per me è molto vicino al baratro con questo disco…
Sì, purtroppo il cuore l’ho messo da parte molti anni fa. In questo ti do ragione.
ecco, sei senza cuore, ti ho beccato 😉
Eheheh 🙂
Mettiamola così, dai… 🙂 😉
Signori “cuori di pietra”… manco a dirlo… a me è piaciuto un botto perchè è un album che mi diverte e mi piace riascoltare (e non ditemi che è poco)… poi il voto è relativo… 😀
Sto ascoltando questo WINDS OF CHANGE da una decina di giorni e debbo dire che è un disco un po altalenante.
L’album parte un po in sordina con due brani piacevoli ma non certo da tramandare ai posteri mentre (per fortuna) da Proof Of Heaven il disco inizia a decollare grazie a pezzi quali Sometimes You Just Want More (sempre grande il nostro Kevin), The Hand I Was Dealt, Home Fires e You’re Always There (che classe Jason…) anche se nella seconda parte del disco un paio di brani non mi hanno del tutto esaltato (a nome Kelly Keagy e fratellini Nelson).
Che dire…dal grandissimo JIM mi aspetto sempre tanto (forse troppo) ed in questo disco ritrovo solo in parte la sua capacità di creare fantastici hit anche se (sia chiaro) rispetto alle altre uscite del mondo AOR questo disco sta cmq una spanna sopra….
5
esempio di talento e classe…100 100 100<<<<
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
Una volta ho fatto un sogno. Sfrecciavo la sera lungo una highway costiera americana a bordo di una Camaro del 1986 rossa fuoco. Ricordo il profumo della brezza marina, e palme altissime lungo una promenade […]
Mi ha riportato indietro di 30 anni, o forse anche di 20 anni, ai tempi degli Harlan Cage. Un bel come-back, di professionisti fedeli a se stessi.
Ero scettico, ma mi è piaciuto molto…
Riascoltando quel capolavoro di Never Too Late di Jimi Jamison, riflettevo sul fatto di come proporre qualcosa di classicissimo, ma con sensibilità e suoni moderni ed attuali sia appannaggio di pochi privilegiati fuoriclasse.
Questo album dei Fortune è intrappolato nella sua stessa dimensione di rassegnata nostalgia: suoni sincopati e del tutto anacronistici, melodie morbide ed ingenue, voce talmente anonima da non riuscire a distinguerla fra quelle dei millemila singer americani degli anni 80…
Per me si tratta di un noiosissimo, ennesimo, episodio di inutile revival…
Rivival di cosa poi, mi verrebbe da chiedere…
I Fortune non sono mai stati dei fenomeni, e non lo diventeranno certo oggi…
55/100
Bontropi prova a sentire il doppio cd di jimmy Waldo e Steven rosen……fammi sapere
Ti faccio sapere! 🙂 l’ho trovato! 🙂
Da menaje
Devo ancora ascoltarlo, in giro ne ho letto un gran bene…….
Larry Green invece per me è riconoscibilissimo e sempre grande…io adoravo gli Harlan Cage e questo è comunque un lavoro più che discreto. Ma Overload non è Halway home degli Harlan Cage?
Allora….disco da prendere come un piacevole ritorno al passato , copertina molto bella in tema con il precedente lavoro di anni fa, è un disco che si mantiene su discreti livelli per tutta la sua durata, per me un 7 se lo merita.
Ora vi chiedo , è da intendersi revival come dice il paisa ‘ bontropi o potevano seguire la strada presa da ( un nome a caso) gli Europe? Io ritengo che entrambe le strade siano fattibili poi è chiaro c è chi riesce ad essere “datato ” ma moderno vedasi i the nightfly orchestra.
Io sono dell’opinione che saper creare un sound fresco, al passo con i tempi (e magari, allo stesso tempo, con un occhio di riguardo per il passato…), sia prerogativa di pochi eletti.
I Europe hanno fatto una scelta coraggiosa, ma a mio modo di vedere la scelta fatta non ha giovato in termini di freschezza e attualità….anzi i Europe di oggi suonano incredibilmente vecchi e datati.
Paradossalmente é molto più attuale a livello di sound una band estremamente furba ed intelligente come i Treat….
E poi ci sono gli anacronistici cronici come i Fortune, che pensano di essere rimasti al 1985.
Chiaro che queste considerazioni variano al variare delle proprie aspettative musicali, così come della propria cultura musicale.
Sicuramente avrete capito che per me bisogna saper guardare sempre avanti.
75.
Ho apprezzato davvero tanto questo 2. E lo apprezzero ancora x un bel pezzo.
Il disco si discosta da tanti altri dischi usciti in quest anni, scritti col copia e incolla, anche di act storici, e mantiene la personalità della sua band. Si, sembra un disco dell 85, ma io rimango dell idea che una band, deve fare quello x cui è diventata famosa, a volte evolvendosi, altre volte, quando le uscite discografiche Sn poche, rimanendo fedele al suo sound.
Brava frontiers e bravi fortune
io apprezzo la voglia di restare nell’85 …. ma sono d’accordo con bentropi sul fatto che i fortune non sono mai stati un gruppo di punta nemmeno nell’85 ..quindi il lavoro non mi ha entusiasmato….. sulla diatriba europe-treat … quale strada intraprendere …. europe da vergognarsi …. e lunga vita ai TREAT!!
Ma va laaaaaa:-):-):-)
Anch’io voto TREAT
Bel disco, concordo con Iacopo.
La musica non ha data di scadenza, questo Aor cosi’ classico spero vivra’ per sempre, anche con nuovi dischi, come questo.
Ricordiamo che Larry Green ha fatto lavori bellissimi, insieme Roger Scott Graig con gli Harlan Cage.
Graig pur non essendo piu’ nella band e’ coautore di 7 pezzi su 10.
Poi Top Gun una delle colonne sonore piu’ belle di tutti i tempi, bellissima Through the Fire, cantata dal nostro Larry.
Bel ritorno , voto 80 (preso al Frontiers, sono ai primi ascolti).
Fede brutto fetente gli hai portato via il cd al Bendo al FFestival….aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Osta e’andato esaurito. Alcuni titoli li avevano esauriti gia’ il primo giorno (avevan tolto le coperine dal banco) non so quali.
Questo II è un gran bel successore a quel must che fu FORTUNE del 1985 grazie anche ad un sound e una voce riconoscibilissimi (grande Larry) ed autentico marchio di fabbrica a nome FORTUNE.
Per quanto riguarda i brani del disco peccato per una seconda parte meno brillante rispetto la prima che contempla autentiche chicche come Shelter Of The Night e Freedom Road.
Un ritorno in grande stile per i bravissimi FORTUNE (anche dal vivo) e speriamo solo non dover aspettare altri 30 anni per un loro prox disco.
Se ce ne vogliono altri 25, io la notte dormo bene lo stesso, eh! 😀
L’ho sto assaporando con calma e, ascolto dopo ascolto, mi sta piacendo. Suoni sicuramente non moderni, ma averne di suoni vintage ma così ben fatti. Canzoni come “Shelter Of The Night”, “Overload” e “What A Fool I’ve Been” valgono da sole il biglietto.
Dopo il grandioso album dei Roulette ecco, in coda, i Fortune!
Ps Mannaggia che non mi sono fatto prendere il cd all’ultimo Frontiers!
ottimo comeback…molto fedele e sincero<<<
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 6 mesi fa
Sensazionale il nuovo album del power-trio hard rock anni ’70 italiano Bullfrog, gruppo attivo nel veronese dal lontano 1993 e tornato nei negozi nel 2018 con il prezioso disco High Flyer, licenziato dalla […]
Non li conoscevo.
Ho iniziato ad ascoltare questo disco pensando di trovarmi di fronte al solito disco di plastica.
Boia cane. Sono al terzo pezzo e sono già in piedi sul tavolo…
Ho paura che sia per me il momentaneo disco dell’anno.
Produzione in analogico: mi ci giocherei la casa…
Si sente in un modo che non so dirvi.
Tornerò.
Già preso tempo fa , gruppo che seguo dagli esordi, pensavo non trovasse spazio su queste pagine (plauso a Iacopo) da tempo abituate ai suoni di plastica purtroppo. Voto che confermo in pieno.
Io ci sono rimasto di sasso. Ma che disco è?!?!
Tra l’altro anche il precedente mi sembra clamoroso…ora gli faccio subito un ordine! Gli chiedo se mi mandano delle copie autografate!
Ho anche il precedente ed è ottimo, mio cognato li ha visti dal vivo a Verona e sono bravi, molto bravi.
Sono bravissimi, davvero! Sono rimasto estasiato dalla loro bravura!
Confermo, molto bravi live. Conosco uno di loro, ci si incrocia ai concerti da una vita…
Di ritorno da una serrata sessione di listening durata più di tre giorni, posso dire con assoluta certezza che questo è per me, almeno fino ad ora, il disco dell’anno.
Riprendendo la chiosa finale di Iacopo, mi sembra davvero assurdo come questa band sia passata praticamente inosservata dalla scena internazionale e dai “grandi” osservatori e intenditori musicali di rango internazionale.
È con un tocco di sana polemica che mi sento di dire che mi sembra davvero ridicolo esaltare quasi unanimemente delle pippe gigantesche come i Greta Van Fleet, senza sapere che esiste una band come i Bullfrog, band di altro livello e categoria.
Grandissimi.
95/100
Ragazzi, vi confermo che i Bullfrog spediscono copie autografate per chi fosse interessato.
Potete contattarli tramite mail inserita nel loro sito ufficiale.
Il prezzo, tra l’altro, è da veri amici.
Io, per il momento, ho preso High Flyer e Clearwater.
Mi sono finalmente arrivati a casa High Flyer e Clearwater: confermo assolutamente quanto di buono detto per i grandissimi Bullfrog.
Mi stupisco davvero di come una band così strepitosa, con dei dischi all’attivo assolutamente fenomenali, non abbia ancora ricevuto le giuste attenzioni.
Secondo me stiamo parlando di musicisti dalle qualità tecniche gigantesche. Sono tutti bravissimi, ma ho un debole per le parti di chitarra, così “Jimmy Page” da far impallidire perfino lo stesso Jimmy.
E poi, che produzione! Un sound così esplosivo e definito, con suoni perfettamente aperti, grassi e appaganti, è veramente raro da ascoltare oggigiorno.
Ripeto: Bullfrog – Greta Van Fleet 5-0, e palla al centro.
Semplicemente perché se non hai qualcuno che cura i tuoi affari in molteplici aspetti non hai possibilità di farti conoscere nonostante oggi sia più facile tramite i social, il tuo 5 a 0 per me vuole dire che i Greta van fleet con un disco fanno il giro del mondo e fanno pure sold out i ns bullfrog sono a quota 5 dischi e se li filano in 4 .
Assurdo, davvero.
Io non riesco a separarmi da questi due album meravigliosi (…ho già detto a Silvano che presto comprerò anche Beggars & Losers…), ma mi chiedo: come è possibile?!?
Non stiamo parlando di robetta così, stiamo parlando proprio di album pazzeschi. Qualcuno dovrebbe accorgersene.
Frontiers dovrebbe metterli sotto contratto immediatamente.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Ci raccontano della nostra società, dei suoi falsi miti e delle sue deviazioni, i veronesi EX, che tornano sul mercato con il successore di Cemento Armato (2016): dopo più di trent’anni vissuti sulle scene, ecco i […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
Non fatevi ingannare dalla copertina un po’ anonima e dalla scarsa fama del moniker 41Point9, perchè il secondo disco di questo progetto melodic progressive rock, intitolato Mr. Astute Trousers, può certamente d […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 7 mesi fa
L’album di debutto omonimo della band hard rock veronese dei Wyatt Earp ha visto la luce sul finire del 2018, promosso e realizzato con il contributo della label Andromeda Relix, da sempre realtà attentissima ai […]
Complimenti ai miei conterranei. Suonano con l’autorevolezza di un gruppo maturo. Il genere non è nelle mie corde, ma si sente che ci sanno fare.
Per la cronaca, conosco Fabio, il bassista-fotografo, figlio di un mio caro amico! Bravo!
Questo è un gran disco poche balle , questo è il rock coi coglioni che piace niente stronzate zuccherine per diabetici , bravi bravi davvero ,
lo sto cercando in formato fisico ma non lo trovo………………sgrunt!!!!!!!!!!!!!
se vuoi chiedo al bassista.
Magari anche perché su Amazon c è solo la versione in download.
Grazie
mi ha scritto che puoi contattarli alla loro pagina Facebook e poi ti manderanno ciò che ti serve. :-))
Mmmh mai avuto Facebook e non inizierò certo adesso….darò un occhiata sul sito per vedere i contatti. Cmq grazie 1000.
Scrivi direttamente a Gianni no? 😉 info@andromedarelix.com
K
Ciao Mark
Finalmente il bassista dei WE mi ha mandato il contatto. Se ti può ancora servire, te lo invierò.
Thanx
flavio.martini1990.gmail.com (indirizzo email del tastierista)
Scrivi a lui
ciao
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 8 mesi fa
Non me ne voglia il mitico Nico D’Andrea, che nel 2016 recensì con parole non troppo entusiaste il loro (per me invece) notevole esordio Heavy Crown, ma gli hard ‘n’ heavy rocker Last In Line si riconfermano su […]
Ascoltato solo 2 volte, per ora.
Devo dire che io sono del partito di Nico in merito al primo “Heavy Crown”, non volermene Iacopo:-)), ma altresì devo ammettere che questo secondo capitolo (II) è nettamente superiore. Sono con te nel dire che la mia, come la tua, preferita è appunto “Landslide”, seguita a ruota da “Year Of The Gun” e “Blackout The Sun”.
Nei set cinematografici si direbbe “buona la prima”; qui è meglio la “II”.
Anche io ascoltato due volte…e mi sono bastate.
Stento a riconoscere il disco descritto da Iacopo: anche a livello produttivo è stato fatto un netto passo indietro. Suoni troppo piatti e compressi.
In ogni caso meglio il primo album: non mi fece impazzire, e per me restano musicalmente insulsi, ma questo secondo capitolo è più pesante di un macigno. Ritmi lenti e stancanti…la noia è insopportabile, a tratti.
Resto della mia opinione : progetto che non ha mai avuto senso. Ne ha ancor di meno oggi.
52/100
A chiosa del discorso, specifico che sì è “nettamente superiore” e più personale rispetto al primo, di cui ho condiviso la recensione di Nico.
All’ascolto mi trovo dunque + entusiasta rispetto al primo capitolo, ma a parte che non è il mio genere preferito, non è un album che credo metterò nel mio scaffale, almeno nell’immediato.
Mah sinceramente in giro ho letto solo cose positive su questo secondo capitolo, mi fiondo stasera e cmq il primo era bello.
Ps al signor NO bontropi dico che fra tutti i gruppi/project frontiers 95 su 100 non dovrebbero uscire sul mercato ma tant’è ……u bisiniss compà:-):-)
Si, anche io ho letto solo recensioni positive di questo nuovo lavoro dei Last in Line, Mark…
Non so cosa dire, sinceramente. Mi vedo sempre più come una mosca bianca…
Non so se sono cambiato io, o è cambiata la musica, o sono cambiati i gusti del pubblico.
Al di là del senso che può o non può avere un progetto del genere (…e che è del tutto soggettivo: per me non ne ha, per Frontiers sì…), è esclusivamente la musica che non mi dice nulla.
Iacopo ha liquidato con troppa fretta la questione relativa agli scandalosi richiami presenti in questo disco.
Ma a voi va davvero bene questa roba in cui ci sono decine di riff saccheggiati dal passato e rimodulati per l’occasione? Boh, davvero non lo so.
Per me un lavoro del genere non ha nulla da dire. Oltretutto si tratta di composizioni davvero inconsistenti.
Le note sono 7 paisa ‘ e questi signori sanno bene come utilizzarle per non rendersi ridicoli e renderle personali diciamo…alla fine è solo fottuto rock n roll e per me va bene così.
Se proprio vuoi sentire un esempio di disco inconsistente e di una bruttezza mondiale sparati gli spirits of fire……Cristo quanto è brutto e se leggi i nomi coinvolti ti incazzi non poco.
Bella rece Iacopo, io qui non ci vedo o sento né dio né madonne ma i last in line che ora hanno definito un loro stile.
Lo sto ascoltando e mi acchiappa, gods and tyrants spacca ….Non mi dilungo sarà mio …punto . Per me un 7,5/8 se lo merita tutto.
Ps te poi co sto 94/100 sei sicuro che non esci con la figlia di qualcuno di questi???? :-):-) :-):-) 🙂
ssssssh, non dirlo in giro.. 😉
A mio avviso si tratta di un album davvero ottimo! Netti ed indiscutibili passi avanti rispetto al debutto (che ho apprezzato molto) sotto qualsiasi aspetto sia a livello di produzione e di suoni ma soprattutto per quanto riguarda il songwriting! Ogni canzone ha la sua identità, ci sono pezzi che variano tantissimo a livello di struttura con rallentamenti ed accelerazioni ed inaspettate variazioni. Un disco che sorprende dall’inizio alla fine senza stancare mai. Come per il debutto non si può certo parlare di originalità ma certamente continua ad assumere consistenza una certa personalità che la band sicuramente ha.
Onorato per la citazione di Jacopo…ma questa volta non sono riuscito ad andare oltre un piccolo timido ascolto. Indubbiamente più “focalizzati” che nel debutto (che comunque conteneva 2/3 pezzi strepitosi) ma ancora una volta non trovo il songwriting particolarmente brillante. Troppo poco per pezzi di questo calibro.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Gli State of Salazar tornano nei negozi con un nuovo album, quattro anni dopo il loro ottimo debutto del 2014 intitolato “All The Way” e dopo aver accettato l’abbondono del tastierista Stefan Mårtenson, ora sost […]
Concordo per buona parte con Iacopo. E rosico, perché da questo nuovo album dei Salazar mi aspettavo tantissimo.
Purtroppo è vero quello che dice Iacopo, il senso di Dejavu è costante per tutta la durata del disco. Disco che, lo preciso, è comunque inattaccabile dal punto di vista tecnico e produttivo.
Lie To me, peró, secondo me, inganna solo per il titolo e per il primo verso del ritornello. Per il resto credo si tratti del pezzo più bello presente in scaletta.
In realtà ci sono tanti altri pezzi che mi piacciono e mi coinvolgono…ma questo album sembra davvero un All The Way – Part II.
Per questa volta direi che va bene…la prossima volta voglio molto di più.
Direi che siamo su un 75/100, per un album che in fin dei conti sa intrattenere adeguatamente l’ascoltatore.
boh, nel refrain Lie to Me mi sembra proprio quella di Bon Jovi, con dovuti arrangiamenti diversi e tonalità diseguali.. e aggiungo persino che il suo ‘concetto di canzone’ mi ricorda un po’ Till We Ain’t Stranger Anymore, dello stesso BJ con LeAnn Rimes.. boh, sarò io 😀
Ti direi una cavolata, Iacopo… perché non ho controllato se la linea melodica è la stessa di Lie To Me dei Bon Jovi…mi sembrerebbe di no, ma qualche eco effettivamente c’è.
Quanto allo schema del duetto “uomo-donna-trombiamo”, sono d’accordo con te: è stra-abusato.
Complimenti a Iacopo per la lucidità e distacco dai facili entusiasmi con i quali ha affrontato la rece , mi aspettavo i soliti 95 96 97 200 /100
Invece il voto ci sta tutto, io magari stavo un pelo più basso ,cmq in breve questi sono “peggio ” dei Greta van fleet ( a me è piaciuto cmq) così come alla fine mi è piaciuto questo degli state of salazar ma non puoi andare avanti così per molto tempo copiando a destra e a manca, l’ascolto è piacevole proprio perché ricorda le bands che a noi piacciono soprattutto la triade toto journey survivor e c è anche l’immancabile pezzo col nome di donna, insomma ragazzi smettetela di copiare e fate funzionare il vs cervello per creare .
Esecuzione 8
Originalità 4
Fate voi .in giro ho letto anche degli 8,5.
Ecchecazz senza dignità proprio.
Il disco è inversamente proporzionale all’orrida copertina, e sconta l’effetto Grand Design, cioè clona mostri del passato, ma in maniera eccelsa. My heart is at war è davvero al limite del Toto plagio, però amen, a me piace, direi anche molto ma mi limito perché sennò Mark mi cazzia
Ah ah ah tranquillo Giorgio non si tratta certamente di un brutto album solo che io non ci spenderei dei soldi ecco.
Innanzitutto felice anno nuovo ai lettori di Melodicrock.it.
Sono in linea con quanto scritto da Iacopo.
Mi aspettavo molto di + da questa uscita targa SOS che, in parte, mi ha pure deluso. Troppe canzoni hanno un senso di già sentito e su alcune manca un po di brio.
Sottolineo infine che il clone della copertina dei Treat ci poteva essere risparmiato.
Per il sottoscritto questo SuperHero risulta un gran bell album, prodotto-arrangiato-suonato-cantato alla grande dove le influenze alla Toto sono evidenti ma non parlerei di scopiazzature.
Non entrerà tra i primissimi posti della mia classifica 2018 semplicemente perchè non sento brani Top e perchè nella parte centrale del disco perde qualche colpo.
Bravi State of Salazar e alla prox!
PS sento tanto parlare di mancanza di originalità nell Aor o nell Hard Melodico ma poi quando uscì l album dei Warp Drive – Gimme gimme nel lontano oramai 1989 non se lo filò nessuno….
Bang a drum whooaaaoooo. Pezzo stupendo degli warp drive infarcito di esaltanti whoaoao, ce l’ho su vinile, grande citazione.
concordo con il bro Iacopo….troppo cloni.. noioso<<<<<
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
E’ il 90° minuto del 2018. In campo la nazionale Hard Rock contro il Resto della Musica, risultato fisso sullo 0-0. Attenzione, c’è una sostituzione tra le fila della squadra di casa. Sembra entri in campo Mike S […]
E come avevo già scritto poco tempo fa di questo Devil’s Hand ho sentito solo parere positivi…ascolto e torno…..
PS Jacopo la prima parte della rece mi ha fatto morire…aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
come un gol di Boselli al 96°..
Intanto complimenti a Iacopo per l’intro calcistica che ha fatto crepare anche me…
Quanto al disco, concordo praticamente su tutto: album mastodontico.
La cosa che più mi ha colpito è stata la gigantesca produzione. E poi la tracotanza di chi è pienamente consapevole dei propri mezzi lascia esterrefatti: è come se su questo disco fosse impresso un “vi rockeggio e vi rimando a casa”.
96/100 meritatissimo.
Fine anno col botto ……slamer batte tutti 3-0 e palla al centro.
INATTACCABILE songwriting esecuzione e singer ….qui c è tutto.
Mi hanno riportato ai tempi degli steelhouse lane cazzo.
Forse l’unico studio project della frontiers veramente azzeccato.
8.5 !!!!!
Pare davvero un gran bel disco, Slamer e’ um maestro dell’Aor.
Sogno un nuovo Steelhouse Lane, questi
Devil’s hand li ricordano.
Bella rece calcistica Jacopo.
Qualcuno che l’ha bocciato pero’ c’e’ 🙂 .
E a noi non frega un cazzo ah ah ah
Voglio il nome :-):-) 🙂
In assenza di un post specifico mi aggancio agli ultimi commenti:
Auguri a tutti, ragazzi!
Auguri Fulvio, auguri a tutti.
Per Mark” E il mitico Angelo, che non ha gradito”.
Mmmmm ne parlerò a 4 occhi al FRF :-):-) :-):-) 🙂
Tanti auguri ragazzi!! Per quanto riguarda il disco personalmente a parte un paio di pezzi non mi è piaciuto molto……….
Disco a tratti di grande qualità ma forse l’episodio alla fine meno convincente della famiglia slamer poiché fatto realmente troppo in “famiglia”… Cantato alla Bon Jovi versione cattiva che non mi convince a pieno… Non mi dispiace comunque… ma se questo è nel complesso da 96 viva la rock di Marco mendoza è 200…. Auguroni a tutti voi
Il buon Mendoza qui non se lo sono filato proprio, vedrai il casino che faranno con l’ultimo state of salazar……a me sembra che qui tutto ciò che non assomiglia ai toto o ai journey non venga preso in considerazione e poi c è sempre qualcuno che dice che non è aor quindi…..:-)
seeeeee mo te la meni perchè ascolti i Vomitory e i Carcass…ma va la…bestia 🙂 …e vedi invece di ascoltare l album degli ex Anglagard a nome ALL TRAPS ON EARTH – A DROP OF LIGHT (consigliato anche a Fulvio)…minchia che disco….
PS il nuovo State of Salazar al primo ascolto sembra veramente tanta roba…torno più in la….
Si tanta roba ….copiata alla grande ma tanta roba
Gli Anglagard ad essere sincero non mi hanno mai fatto impazzire…Comunque mi fido del tuo consiglio. Recupero, ascolto e ti dico. Grazie della dritta
Fulvio mi ero scordato che tu sei mooooolto più modern di me 🙂
Cmq se non ti piacciono gli Anglagard passa avanti….magari ascoltati l ultimo de IL BACIO DELLA MEDUSA 😉
Grazie del modern (per un vecchietto come me è un complimento)… Ascolto comunque, mi hai incuriosito. Bacio della Medusa saranno a Veruno a settembre (ti scrivo in mail per aggiornarti su tutti i nomi già confermati: sarà una edizione molto “old style” quindi credo di tuo interesse. A presto
Aspetto con ansia…ciao mitticooooooooo!!!!!
Arrivi sempre dopo …..bacio della medusa preso in vinile da un po’…..ora vado con HAKEN, pineapple thief, Riverside (discone)
The tangent…..a chiudere ultimo voivod per digerire:-):-):-):-)
eeeeeeeeeeeeeeeeeee…ho i miei tempi io…he he he…e cmq sto ultimo Voivod è da mesi che lo tiri fuori…bestiaaaaaaaaaaaaaaaa 🙂
Buon AnnoTerunnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnn… a te e a tutti i compari di MR.it!!!!!!!!!!!!
The Tangent mi è piaciuto meno del precedente (The Slow Rust….). Haken e Riverside due disconi (concordo!).
Mi permetto di segnalarti due lavori 2018 degni di nota ma poco considerati (anche se forse da buon “onnivoro” come il sottoscritto già conosci) : Ostura – The Room (band libanese, prog metal sinfonico) e The Paradox Twin – The Importance Of Mr Bedlam (inglesi, stile Porcupine Tree o giù di li…)-
Buon Anno a te, al buon Mimmo ed a tutti
Viva la rock e’passato un po’ inosservato/overlooked. Non l’ho visto tra i preferiti di nessuno. Io non l’ho ascoltato.
E hai fatto male ….molto male :-):-) 🙂
buon album…unessential 4 me<<<<
Luigi non ti riconosco più:-):-):-)
Bro….. il disco in se stesso nn è male…la classe di Slamer nn si discute ma siamo lontani dal capolavoro…complice anche di un cantante comumque bravo…mah poco espressivo..cio nnn e da poco x me<<<<
Ascoltato Mendoza, davvero bello e groovy. E’ anche un bravo cantante.
Ottimo consiglio
:-):-) 🙂
Se posso permettermi un altro consiglio ti caldeggio gli Electric boys con l’ultimo the ghost ward diares…. Fammi sapere
Confermo gran disco ….assieme ai roxanne davvero buoni.
Confermo anche io gli Electric Boys, assolutamente clamorosi.
Ringrazio invece quel talebano di Mark per il disco di Marco, di cui io sono grandissimo estimatore da sempre. Ho ascoltato due pezzi e mi sono sembrati bellissimi…
Pure io mi sto addentrando nel cd degli Electric Boys: interessante.
Degli Electric boys ho apprezzato i classici. Il singolo hangover era notevole, da approfondire.
A sto giro mi aggrego al buon Giovanni…anche per me un buon disco ma nulla di eclatante…produzione e arrangiamenti da Top Player ma solo qualche brano mi convince appieno…sarà anche per la voce di Freeman…non certo il mio cantante preferito…Falling In mio pezzo top….
Pure io non sono così “affascinato” da questo nuovo progetto a nome “Devil’s Hand”. Di sicuro ha una produzione di valore (cosa che nei Treat manca assolutamente) e sono presenti diverse buone canzoni (tra le mie preferite “Falling”).
Agiulioooooooooooooo…e allora facevi un copia incolla del mio commento e facevamo prima….aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh 🙂 🙂
HAI RAGIONE MIMMO…. “MI HAI TOLTO LE PAROLE DALLA… TASTIERA” :-))
Dissento sui Treat, per me i loro dischi hanno tutti un’ottima produzione, incluso Tunguska, ovviamente.
Io ho il vinile di Tungurska e ti posso confermare che suona malissimo (volumi extra bassi), Il buon Bontropi in un precedente post mi ha illustrato come funzionano le stampe moderne degli stessi e dunque…. amen! Se avesse la produzione che ha “Prequelle” sarebbe un album da “mezzo busto” della storia del hard rock!
Slamer non sbaglia un colpo neanche se gli punti una pistola anzi 2 su entrambe le tempie
Leonardo "Lovechaser" Mezzetti ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
L’idea di questo articolo è nata una sera, mentre spulciavo nel mio archivio personale, nato da un’incessante opera di ricerca nei meandri nascosti dell’aor durata anni, e che continua tuttora senza sosta. Era […]
D’accordissimo sugl’Europe! Anch’io sono uno di quelli che si è sentito tradito. Nonostante ciò gli ho supportati fino a Bag Of Bones e poi stop.
Molto interessante l’articolo di Leo: i Preview e gli Outside Edge ho avuto perfino qualche difficoltà a ricordarli…
Resta però un articolo un po’da sognatore nostalgico, visto che, prendendo come esempio i soli Europe e Mark Free, è pressoché impossibile che si rimetta mano seriamente ai demo tralasciati…
Oggi Europe e Mark Free sono artisti completamente diversi, con pubblico ed aspirazioni molto differenti.
Colgo l’occasione peró per dire che Prisoners è probabilmente il mio album preferito degli Europe, e Loud and clear dei Signal è un album al fulmicotone che ogni AOR Maniac che si rispetti dovrebbe possedere.
A proposito degli Europe attuali, sapete bene come la penso, e non mi dilungheró oltremodo.
Se see continuate a vivere di ricordi , cazzo non se po sentire “sono stato tradito dagli europe ” suvvia manco si fossero dati al rap o al pop ……ma quando aprite le recchie???? O sono ancora intasate dalle parrucche biondo platino e dalla lacca………mah!
Ps e chi poteva scriverlo un articolo così??? Ma Leonardo chiaramente :-):-) :-):-) 🙂
Buon Natale a tutti.
Buon Natale nostalgico anche a te 😉
Eeeeeee…bei tempi si….e meno male che ce li siamo gustati….che dire…il mio pezzo preferito del primo White Sister è assolutamente Straight From the Heart dal ritornello devastante…Signal uno dei primi 5 album di sempre della storia dell AOR…e Mark Free un cantante divino….poi…
…Preview buon album di AOR?!?!? Leo ma va a cagher…PREVIEW è un grandissimo album di AOR…e basta! 🙂
AUGURI A TUTTO IL POPOLO DI MR.IT!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sono incuriosito e ho passato 15 minuti su Youtube e cercare queste gemme sepolte.
Sul nuovo corso degli Europe concordo, su Little Sinner meno, nel senso che il demo è imbarazzante; Se fosse rifatta probabilmente sarebbe una bella canzone.
“Kiss Of Judas”degli Outside Edge è stata riproposta nel recente passato da…. (vuoto di memoria); bella canzone che meritava + spazio.
ma certo che il demo di little sinner è imbarazzante..è un demo!infatti dico che, se fosse stata rifatta in modo serio, sarebbe stato un gran bel pezzo!
“Love chaser – If you look deep in his eyes”
Grande Leo, trovaci altre gemme sepolte
A me little sinner piace un sacco anche in versione demo. Grande pezzo.
white sister..tutta la vita<<<<<
…be… insinuare che gli Europe di oggi siano marionette imbolsite mi sembra davvero esagerato!!!! dato che sono ancora una signora band con ottime song all’attivo e per certi versi anche migliore degli anni ’80…ma lasciamo perdere….prisoners se fosse uscito nel 1990 si sarebbe chiamato Break Free come forse qualcuno sapra’ e oltre alla citata little sinner c’era una grande ballad che non citi….don’t know how to love no more!!!!…..grandissima song!!!!
Ciao Leonardo,
Innanzitutto scusa per il ritardo del mio commento al tuo articolo, con il quale condivido ogni virgola che scrivi. Io non sarei riuscito a descrivere meglio la desolante condizione gli Europe attuali e la voce meravigliosa di Mark Free. Hai fatto bene a rispolverare queste gemme, indimenticate pagine cariche di storie e ricordi. Condivido anche la tua richiesta di “fare giustizia”, appellandoti alle etichette discografiche e a tutti noi, quasi come se dovessimo organizzare una crociata che riporti giustizia ed ordine in questo mare di vuoto assoluto che ci hanno imposto. Oggi non c’è più posto nel mercato musicale attuale per queste operazioni e poi il modo migliore per rendergli giustizia è che noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerle ed apprezzarle, sapremo mantenerne viva la memoria anche attraverso questi articoli, come fossero documenti importanti che diventano quasi un’operazione memoria (oltre che nostalgia).
MR Potrebbe promuovere una nuova rubrica chiamata “operazione memoria” dove vengono rispolverate periodicamente una ad una queste gemme. Se ti piace l’idea parlane con Denis.
In ogni caso sappi che se suonerai il corno per chiamarci alla battaglia, anche se fosse un battaglia contro i mulini a vento, puoi contare sulla mia spada.
Concordo pienamente.
Secondo me dovrebbe esserci proprio uno spazio dedicato ai capolavori del passato: recensirli di nuovo, e commentarli tutti quanti noi insieme. Sarebbe una figata pazzesca.
E vai giù botte di nuovo…….dai dai che mi prudono le mani:-):-):-)
Per me sarebbe un vero e proprio sogno poter dire di fronte al mondo che gli Stryper facevano cagare!
Miiii allora te le cerchi…..vuoi un anticipo?????:-))):-):-):-):-)
Ahahahah 😀
ahah grande lorenzo …so che io e te siamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda … ma purtroppo come leggi su questi commenti c’è chi ha il coraggio di sostenere che gli europe di oggi sono meglio degli europe degli anni ottanta ….quindi ..sai che ti dico? ..significa che se li meritano gli europe di adesso ahahah
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 10 mesi fa
Nato come tributo ai fans, ma soprattutto come stimolo per una raccolta fondi per il giovane Joe Barber, un ragazzo che lotta contro la paralisi dopo un brutto incidente, One Voice è il primo album solista della […]
Lo ammetto: sono sorpreso.
Preciso: sono sorpreso… e godo.
Sono sorpreso perché sono partito prevenutissimo nell’ascolto di questo album, pronto col dito puntato su “skip”, e la pernacchia pronta per essere lanciata all’ascolto della prima tastiera con acuto annesso in stile Hardline.
Ed invece questo è un bel disco moderno, che non ha probabilmente il benché minimo accenno al passato di Gioeli.
E finalmente Gioeli canta in modo diverso: niente urlacci, niente acuti esasperati… finalmente qualcosa di diverso.
Tanti e belli i pezzi piacevoli che ci propone.
Fatemi spendere due parole su Del Vecchio, perché mi sono sentito davvero ascoltato: bella produzione. Finalmente niente suoni compressi, bella definizione degli strumenti…
Si, sono sorpreso…e godo. Così si deve crescere. Senza chiudersi su se stessi.
Non un capolavoro, dunque…ma un disco che secondo me verrà ricordato per tanti motivi.
80/100
Si ok ho apprezzato anche io la diversità di approccio vocale di Jonny
Non stufa come fa nella band di axel rudi pell, tutto ben suonato forse gioca un po’ troppo a fare il bon jovi ma si ascolta volentieri. 7 il mio voto.
Disco godibilissimo (da 80 direi) ma a mio parare inferiore a quello con Castronovo
Sono rimasto sorpreso positivamente pure io; un album che si discosta dalle tante uscite di scarso interesse che circolano. Piacevole ed intenso. Pollice in su!
Questo disco sta crescendo sempre di più, ascolto dopo ascolto…
Ma quanto è bella It?! Ma quanto sono belli i suoni e le atmosfere di questo disco?!
Il mio disco di Natale 2018!
BEL REGALO NATALIZIO…. PS TI HO MENZIONATO SULLA RECENSIONE DEI TREAT
…l’inutilità fatta ad album … in ogni pezzo non sono riuscito ad arrivare al minuto ..inutile ..
concordo
Ho avuto la fortuna di conoscere e di incontrare più volte Gioeli e ques’album è semplicemente LUI in musica… onesto, sincero e una gran brava persona… mi è piaciuto tanto! Grande Johnny, ci voleva un disco così! 😉
mio a priori…grandissssssssimo<<<<<
Un disco che poco mi ha convinto questo One Voice…si qua e la qualche pezzo discreto ma nulla piu….sono al terzo ascolto ma non mi prende proprio….patience….
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
E’ una serata incredibilmente mite e poco piovosa quella che accompagna i Def Leppard nella loro prima data nel Regno Unito con il tour celebrativo dell’anniversario dell’album Hysteria.
La stessa tourneè, che […]
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 11 mesi fa
La difficoltà maggiore che gli svedesi Care of Night hanno dovuto affrontare nel realizzare il loro nuovo e secondo album Love Equals War è stata certamente quella di dover realizzare un platter in grado di p […]
il primo album non era male, questo proprio è veramente poco ispirato .. certamente si tratta di un gruppo nato sulla scia di heat e work of art ma che resta lontano anni luce ..la sensazione che ha predominato nell’ascolto è stata la noia ..
Parer mio, dagli altre chance. A primo impatto mi aveva dato la tua stessa impressione.
Sono ancora un pò interdetto perché era il mio cavallo di razza per il podio al disco dell’anno. Come dice Iacopo lo ascolterò ancora, anche perché mi ricordo che pure il primo fece lo stesso identico effetto all’inizio. Comunque i due singoli sono molto belli, Your Perfection è pompatissima (peccato sia identica a Hearts Belong del primo disco – sono sovrapponibili – ma passi); bella All I Got (che al primissimo ascolto non mi aveva detto nulla). Hit è praticamente Beg Beg Beg degli HEAT, ma diciamo che ci sta. Da qui in poi il disco ancora lo sento nebuloso (Cold As My Heart migliora per davvero con gli ascolti, mentre We Will Find a Way sconta un giro melodico banalotto, ma ci sta anche questa dai), quindi devo approfondire. Diamo però già onore alla prestazione vocale grandiosa di Mr. Calle ed alla produzione della infallibile banda Wigelius (che si fa ben sentire anche nei cori)!
Sull’80 ci stiamo sicuro, ammetto però che puntavo più in alto.
Disco piacevole ….solo che ormai l’Aor si è appiattito su certi canoni , un po’ come certo power metal , non ha un cazzo da dire e ricicla se stesso a volte con risultati più che discreti a volte con esiti stucchevoli .
Insomma sti gruppi ormai si assomigliano un po’ tutti e sono veramente pochi quelli che hanno un loro suono che li distingue dalla massa .
loro secondo me sono ”diversi”. O, almeno, riconoscibili
Guarda , nel primo di sicuro ,mi fecero un ottima impressione qui invece forse si stanno standardizzando un po’ nel senso che tendono ad utilizzare soluzioni comuni a tanti altri ma cmq l’ascolto resta assai piacevole.
Mah, concordo con Mark riguardo l’ultima parte del suo discorso.
La faccio anzi breve, e dico che si perdono fra le mille mila band immolatesi sull’altare della patria dell’Aor Revival. Ci sono gruppi che in questo enorme calderone hanno saputo ritagliarsi un proprio spazio, evidenziando una propria personalità ed una propria identità, ma non è questo il caso dei Care Of Night.
Additati più volte come salvatori della patria (…senza che io ne comprendessi mai il motivo…), mi sono sempre sembrati estremamente sopravvalutati e forse anche eccessivamente pompati mediaticamente.
A me non sono piaciuti all’esordio, e non mi piacciono neanche ora.
Produzione nostalgica con pezzi a dir poco latitanti. Discutibili anche le prestazioni tecniche…soprattutto il cantato mi sembra una sogliola morta.
Trascurabilissimo.
58/100
Breve un cazzo …..sempre il solito :-):-) 🙂
Ma perché devo rimediare sempre alle tue pirlate! 😀
“Disco piacevole”…”Disco piacevole” icchè?! Che mi sono fatto due coglioni che arrivano da qui a Firenze! 😀
Beh se i dischi brutti son questi allora siamo a posto……sparati l’ultimo degli HAKEN così ti riprendi.
Mi sto facendo una botta di Jimmy Barnes…mi viene da piangere. Ma che musica faceva?!
Guarda che la fa ancora …..ascolta l’ultimo che ora non ricordo come si chiama.
Si, lo so, Mark…ma pure lui, boh, si è riciclato con un genere che può andar bene un paio di volte, poi due palle.
Oltretutto ha perso tantissimo in dinamica e sfumature della voce. Adesso urla soltanto: alle volte lo trovo persino fastidioso.
La sua raccolta “Hits” ti fa saltare veramente in aria: una bomba dietro l’altra.
Domani compro una sogliola e provo a farla cantare ahi ah ah ah
…e non vi dico a cosa mi fa pensare la copertina, perché altrimenti questa è la volta buona che Denis mi dá una pedata nel deretano…
Sarà la stessa cosa che ho pensato io quando l ho vista…aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Ahahahhahaha, sicuramente! 🙂
Sapevo di poter contare su un pervertito come te! 😀
😉
l’esordio mi aveva fatto gridare al mezzo miracolo …. cuore,spunti di classe assoluta , soluzioni moderne e ricercate parts of paradise la bonus track japan e say you will dal primo disco mi davano sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di veramente fresco e notevole …..disco normale politicamente troppo corretto senza sbalzi e nel normale una voce del genere non sembra particolare con l’assenza di canzoni degne di nota ma bensi bruttina ….unica nota positiva la nuova chitarra ….il resto come dice il califfo e’ noia….
Personalmente un disco che non mi è affatto dispiaciuto…una serie di brani decisamente piacevoli (Your perfection la mia preferita) per un disco ben suonato e ben cantato…niente di eclatante ma una cinquantina di minuti che scorrono bene bene…per il sottoscritto un 70/100….
Un discreto sequel del precedente debut album. Ci sono 3/4 canzoni di assoluto valore alternate ad alcuni riempitivi (il copia incolla di altre loro canzoni).
Le mie preferite sono Cold as my heart e We will find a Way
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 5 anni, 12 mesi fa
Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena s […]
Grande recensione ! …e più tardi vado ad ascoltarmi l’album
grazie nico 😉
Assolutamente da avere…<<<
Mi è appena arrivato blues and beyond cofanetto di 5 cd memorabilia e……il libro biografia (solo in inglese) sensazione stupenda ascoltare e leggere Gary Moore allo stesso tempo…che dire di questo tributo ….da avere!!!!!
Bellissimo tributo ad un chitarrista infinito. Non c’è Bonamassa che tenga.
Concordo sul fantastico tributo di questi immensi artisti ad un grande interprete della sei corde…Moore è stato eccezionale. D’altronde bisogna ammettere anche che il cursus honorum di Bonamassa lo possano esibire in pochi: bambino prodigio, eccelso bluesman, rock/pop star internazionale che arriva anche all’ascoltatore medio…al netto della predilezione per questo o quell’artista.
Concordo bonamassa non si tocca io ho tutto di lui ma cazzo si dia una calmata con le uscite non ci sto dietro.
Ps l’ultimo è un altro buon lavoro ed io ci son cascato di nuovo eh eh eh
Mi manca vederlo live cavoli.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Rehab è il titolo del primo album solista del cantautore rock bresciano Gianluca Firmo, uscito per la label Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group il 19 ottobre 2018. Firmo è conosciuto nella s […]
Album veramente piacevole e per me ormai Gianluca Firmo come songwriter è una garanzia!!!
Sono ovviamente legato in modo particolare a questo lavoro e quindi potrei essere considerato non obiettivo, ma questo è un grande disco, realizzato con grande cura e nato solo ed esclusivamente dalla passione per la musica. Lo trovo vario, ben realizzato e con degli arrangiamenti notevoli che lo rendono un prodotto un pò fuori dal coro. La voce potrebbe non piacere, ma in generale io ho sempre preferito una voce imperfetta tecnicamente, ma che rende le canzoni sentite e questo capita molto spesso con chi si scrive i pezzi. Certo è difficile catalogarlo in un ambito specifico, ma questo è uno dei suoi punti forti.
Torniamo secondo me su un discorso che ultimamente si fa sentire parecchio… spesso ci sono in alcuni progetti brani molto belli a cui manca però la “personalità” di chi li interpreta… in questo caso anche se come dicevi Gimmy la voce potrebbe far storcere il naso a qualcuno (ma per esempio mia moglie letteralmente ADORA la voce di Gianluca…) si sente che i pezzi sono suoi e l’interpretazione è nettamente sentita e questo innalza e non di poco a parere mio il valore del lavoro finito! Un po’ come per il nuovo brano di Leckremo… quindi… Bravo Gianlu! 😉
Citazione “Che sia solista, o con i suoi Room Experience, Gianluca Firmo si conferma come uno dei migliori interpreti della nostra musica in Italia e non solo”…e qui caro Iacopo ci è scappata un litro di saliva…almeno…aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh 🙂
Leggo la formazione , leggo la lista degli ospiti , leggo il voto e……….ok ho capito ha ragione mimmo , qui è intervenuta una mandria di lama!!!!
Mi fermo qui che meglio va!!!
mi piacerebbe darvi ragione, sapete? Almeno avrei qualche euro in tasca per il ”lavoro” che faccio qui sul sito 😉
Ma Iacopo, io credo che nessuno voglia darti del fazioso, o tanto peggio del “recensore asservito alla casa discografica”.
Secondo me il punto è: di cosa vogliamo parlare? Di musica? O di amicizia?
Perché se vogliamo parlare di amicizia, per carità, alziamo tutti le mani e ci fermiamo. Sono certo che Gianluca sia un carissimo ragazzo e sarete senz’altro legatissimi fra voi. E la cosa non può che farmi piacere.
Ma se vogliamo parlare di musica, allora le cose cambiano.
Sorrido quando si parla di “grande disco”, di “ottimi suoni di produzione”, o di pezzi “da urlo”…e via dicendo.
Questo è un album con problemi enormi.
Ma davvero enormi.
Io non saprei neanche da dove cominciare. E Gesù, credetemi, non voglio apparire come il disfattista di turno, perché non lo sono.
La produzione è scandalosa, e va bè: ormai ci siamo abituati. Le chitarre sono impressionanti per quanto si sentono male…
La voce di Gianluca è mocorde: non ha dinamica, ed ha un registro di note estremamente limitato. È una brutta voce, non saprei come altro dirlo. Perdonatemi la crudezza.
La canzoni sono orrende, banali, volutamente reverenziali (e pace anche qui…) dei miti dell’autore (..non esiterei a dire che Gianluca abbia dormito per anni con la foto di Bon Jovi sotto il cuscino: lo so perché l’ho fatto anche io…).
Cioè, io non vorrei che nessuno si offendesse quando si parla di musica dilettantesca e amatoriale, perché questa è la categoria in cui si collocano determinati album e non c’è davvero nulla da fare. Io non posso interessarmi di come sia stato creato questo album, dei mezzi che sono stati impiegati o di quando Gianluca e gli altri ragazzi coinvolti hanno registrato (…se alle sei della mattina o alle quattro di notte, prima o dopo il lavoro). Io giudico la musica: e questo disco è insufficiente. Non è neanche mediocre… è proprio insufficiente.
e non c’è neanche la solita strappona alla voce eh eh eh eh
caro Mark, sdrammatizzo e dico: per quella (la patata) ci sono gli Adrenaline Rush!!! hehe
Poi, come ha detto Denis, la voce di Gianluca o piace, o non piace.. Punto. A me personalmente non disturba affatto, e anzi, la apprezzo molto proprio perchè è una voce non canonica, che per timbrica nel melodic rock non ce la metteresti mai.. ma poi la ascolto e dico: cazzo, ci stà!! Qui, come nei Room Experience.
Poi oh, io canzoni orrende qui proprio non ne ho sentite… ma neppure No Prisoners vi ha fatto saltare dalle sedie?!
Iacopo ci mancherebbe che ci scanniamo per un disco , preciso solo che non ho detto che il cantante ha una brutta voce o ne è privo ,di sicuro nel mix finale è bassa rispetto al resto, concordo con te sul fatto che ormai nel genere si utilizzino sempre gli stessi registri sulle voci ed ogni tanto sentire una timbrica diversa non fa male, poi che il disco piaccia o meno è soggettivo cosi come il voto (87/100 però mi sembra esagerato).
L ho ascoltato e non mi ha preso , un plauso invece alla copertina .
si, la mia seconda parte era più riferita a Bontropi che a te 😉
Iacopo, cosa vuoi che ti dica…come abbiamo detto più e più volte la componente soggettivistica in fatto di musica sarà sempre ineludibilmente più influente di qualunque tentativo di approcciare la musica in senso oggettivistico: il più classico degli “a me piace!” vince sempre su tutto…
Ma secondo me ci sono delle “regole” oggettive in musica, così come in tanti altri settori, che non posso essere tradite. Se dico che la voce di Gianluca non si può ascoltare è perchè credo che una voce come la sua, priva di controllo, priva di varietà di registro, assolutamente monocorde, brutta nei bassi così come brutta negli alti e nei medi, dovrebbe essere “obiettivamente” una brutta voce per tutti…e come tale andrebbe riconosciuta.
Ma poi penso a Britney Spears che ha venduto milioni di dischi con una voce da gallina, ed il mio discorso crolla.
Tutto sta nel capire da quale lato si vuole stare…
Britney Spears per me non avrebbe mai venduto una sola copia dei suoi dischi…il Firmo solista altrettanto.
Quindi pace: se a te piace questa musica, così come a Denis, o a Gimmy…io non so più cosa dirvi.
Ripeto: ci sono dei limiti oggettivi che secondo me sono sotto gli occhi di tutti. Poi, se quei limiti non li vogliamo vedere o non ci interessano, pazienza.
A parer mio Gianluca farebbe meglio a concentrarsi sulla scrittura: il canto non fa chiaramente per lui.
E seconda cosa, dovrebbe iniziare a scrivere in maniera molto più personale…perchè in questo disco c’è Jon Bon Jovi nell’ombra sin dalle prime due note…
allora io non mi permetto di giudicare le intenzioni di jacopo nello scrivere la recensione, se a lui l’album è piaciuto voglio credergli e buon per lui, figuriamoci.. ma a mio avviso si sta parlando di un lavoro di livello veramente basso ….lui ha una voce che è un rantolo, e l’impressione che mi comunica è solo quella dell’amatorialità …continuo a dire che con gli italiani non ci siamo proprio… a parte i lionville..
C’è tanto da lavorare.
Alle volte potrebbe sembrare quasi che alcuni di noi si accaniscano volutamente contro la scena italiana, ma non è assolutamente così. Resto dell’idea che non si dovrebbe supportare la scena incensandola a prescindere.
Bisognerebbe anzi pretendere sempre di più, perché secondo me la base per costruire qualcosa di importante c’è: è già tantissimo che ci sia un gruppo di ragazzi appassionati del genere che sia fermamente deciso nel voler sfondare con grande passione e forza di volontà.
Ma ripeto, il risultato va analizzato con freddezza e distacco.
Credo siamo d’accordo sul fatto che nessuno di noi voglia criticare Iacopo: anche io sono convinto che il disco gli sia piaciuto. Ma l’amicizia esercita la sua influenza anche a livello inconscio. Io per primo mi troverei in difficoltà ad essere così crudo nel giudizio di un qualcosa creato da un caro amico.
Io no !!! Puoi essere anche mio fratello Ma se fai una cazzata te lo faccio notare.
Non è una questione di scena italiana che deve crescere, la scena c è ed è anche buona , semplicemente ogni tanto qualcuno tura fuori una cagata, può capitare anche le grandi band sbagliano ogni tanto quindi non ne farei una tragedia ma dare quasi 90 a sta sola mi lascia perplesso molto perplesso.
Mah, Mark…
Sul fatto che la scena italiana possa definirsi giá come “buona”, io avrei tanto da dire.
Per me non può assolutamente considerarsi come “buona”, almeno al momento.
Come ha fatto notare Leonardo, a me son piaciuti solo i tre album dei Lionville. Ed anche quello dei Mindfields mi ha molto impressionato. Ma per il resto nulla.
Secondo me si sbaglia nell’approccio, si sbaglia negli intenti, si sbaglia proprio nella concezione di “pezzo aor”, e si sbaglia conseguentemente nel modo di costruire un pezzo AOR.
Il solo Stefano Lionetti, lo ribadisco ancora una volta, sembra avere un talento, una tecnica, una preparazione ed una cura per il dettaglio di carattere superiore.
Mmmh il mio riferimento era riferito ad una scena più ampia in generale non limitata solo all’ aor. Quest’ultimo è già limitato di per sé.
Ah, ecco, no, no… Io mi riferivo esclusivamente alla scena Melodic Rock.
Concordo con te che la scena Metal italiana, ad esempio, sia infinitamente superiore. Anzi, la definirei sicuramente di livello “professionistico”.
Io dico solo.. Hungryheart, Wheels of Fire, Raintimes, Soul Seller, etc, etc.. poi oh, sarò campalinista io…
Sentito due pezzi, veramente bruttarello e amatoriale. Concordo purtroppo con Bontropi e Mark
A te Giorgio terruzzi ti fa una pippa Giovanni:-):-):-):-):-)
Ragionamento cristallino.
un abbraccio mark…..compra i northward ….grande disco
io la penso così (e voi liberi di pensarla diversamente eh..): prima che Denis inventasse MR.it, non si parlava così tanto di melodic rock italiano. O meglio, se ne parlava magari, ma nelle stanze segrete dei siti maggiori. Noi siamo nati, Denis mi corregga, per cercare di creare una scena, dando ”supporto” (meglio dire, dando spazio) a chi aveva magari meno voce di altri.. e nel bene o nel male (per meriti poi molto poco nostri) questa scena si è creata, e diversi gruppi italiani oggi suonano con regolarità, e a supporto di realtà musicali storiche. Sono nate label, tante label, e si sono fatti molti concerti che mai avremmo immaginato. E sono nate molte band e tanti progetti italiani.
Siamo diventati (quasi) tutti amici, o conoscenti. Ci salutiamo tutti per nome, band, colleghi, fans, addetti ai lavori, etc etc.. E per anni vi ho sentito urlare: EH, MA FRONTIERS NON PRENDE MAI ARTISTI ITALIANI.. quello era l’orgoglio che ci ha fatto nascere come movimento musicale.
Ora invece vi vedo tutti uniti a gettare merda su quasi tutti. Scusate ma non vi capisco. La nostra gioia è sincera, e mai pilotata. Quando recensiamo o anche solo sentiamo un disco AOR italiano siamo contenti, felici come bimbi. Sappiamo che anche solo un frammento di quella produzione (e qui voglio essere presuntuoso) è anche un pelino merito nostro. Un CD melodic rock italiano io lo sento un pochettino come figlio anche mio, anche di Denis, anche di chiunque altro ne scriva o parli. Non fraintendetemi, ma la nostra parte credo l’abbiamo fatta sempre, e bene.
Quindi, da vicedirettore, dico apertamente che MR.it andrà avanti dando tanto, e nel caso anche tutto, lo spazio che meritano i tricolori, anche i più piccini, i più sconosciuti, i più boh, aggiungete voi. Firmo, come tanti altri, è venuto fuori dal nulla e ci ha colpito il cuore. La sua musica ci piace davvero, non gli lecchiamo il culo, ne lui fa lo stesso con noi, potete stare tranquilli.
Volete parlare di canale privilegiato per gli italiani? Ecco, già questo mi va più bene, per i suddetti motivi. Ma non siamo dei venduti (neppure in amicizia.. credo che Gianluca non sapesse neppure che avrei recensito il suo album), e se avessimo voluto bocciare questo disco, beh, lo avremmo liberamente fatto.
E qui c’è tutta la diversità di approccio alla Musica nostrana (in specie Melodic Rock) che ci divide, ma che allo stesso tempo è il sale della discussione :-)… quindi mi verrebbe da dire: niente di nuovo sotto il sole. Va bene così. 🙂
Però io direi che così come tu rivendichi la vostra indipendenza ed imparzialità come recensori, anche a me piacerebbe che voi addetti ai lavori rispettaste il parere di parte della platea (…che non deve necessariamente avercela con la scena italiana perchè il giorno non ha di meglio da fare che lanciarle letame addosso…): credo che, molto semplicemente, possa non piacere il 90% della produzione italiana, senza doverne fare per forza un affare di Stato.
Forse, di tanto in tanto, sarebbe il caso di chiedersi “…ma perchè non piace quello che facciamo?!”…
Soprattutto se la cosa è oramai sistematica.
Anche perchè, e qui parlo a titolo personale, vi è stata più e più volte ripetuta dimostrazione di come il nostro apprezzamento per questo o quel prodotto abbia avuto talvolta toni addirittura entusiastici.
Perchè non accade, nel 90% dei casi, con un disco italiano?
Magari ogni tanto bisognerebbe chiederselo…anzichè puntare subito il dito contro la platea spietata e senza cuore.
a me non sono piaciuti i vostri toni.. troooooppo aggressivi.. tutto li. Accetto critiche e pareri opposti, figuriamoci..
Ma mi dispiace se sia trapelata una presunta aggressività, perché non è mai così.
Purtroppo quando si dice che una persona ha una brutta voce, o che un album sia molto brutto, si assume un tono molto crudo che può sembrare aggressivo, ma credetemi, non c’è aggressività da parte mia.
Dico solo senza mezzi termini quello che penso.
Credo per Mark sia lo stesso.
Noi discutiamo tanto perché siamo molto appassionati. Diversamente non scriveremmo certi pipponi da psicanalisi.
Capisco che per l’autore possa risultare affossante leggere critiche che in cinque minuti distruggono il lavoro di mesi…ma questo fa parte del gioco, e chi fa musica lo sa.
sottoscrivo in toto
Non ho ancora ascoltato questo “Rehab”; probabilmente lo farò nei prossimi giorni, ma indipendentemente che sia buono o brutto, io vi suggerisco “Radio Silence” dei Roxanne. Un signor album!
Giovanni, nella solita ebrezza che mi hai fatto provare nel leggere il tuo commento c’è solo una nota stonata…: secondo me sei romanista! ahuahuahuahau 🙂
E’ che sono ancora in stato di euforia per il goal di CR7, caro! Altrimenti facevo partire la rissa calcistica! 😀
tranquillo …..la juve e’ forte……peccato che resta la juve….ahahahahah
quindi e’ propio ufficiale: ci hanno preso per i coglioni…..no cana’!!ci hanno preso per i coglioni….no cana!!e che chezzo mi avete preso per i coglioni…..cit. allenatore del pallone ….lino banfi……..chi capisce capisce….un abbraccio a tutti e buona cena
non l’ho capita ^^
Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che caciara che fate…ma non avete nient altro da fare?!?!?
Iacopo continua con le recensioni che va bene cosi…Giovanni dacci dentro con il defibrillatore….Mark tu vai in palestra che te stai a sgonfiare…e tu Bontropi vai un po a fancu…BEEEEEEEEEEEEEEEEEEPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP 🙂
Peace & Love!
Ahahahahaua, sì, io vado ma tu devi venire a farmi compagnia! 😀
🙂 🙂
… purtroppo per problemi personali non riesco più a essere troppo presente sul sito… però leggendo l’ennesima polemica sotto ad una recensione di un Italiano mi viene da dire, un po’ come la platea ci ha detto che tanto si sa come vanno le recensioni qui per un album Italiano, che ormai da parte nostra si sa come saranno i commenti sotto di una recensione italiana… 😀 E’ una battuta, non voglio offendere nessuno… 😉
Però tutte le volte che esce una recensione di certi artisti italiani o di artisti legati a certe label (diciamo alle label Italiane??? 😀 ) puntualmente i toni si accendono come se fossimo dei venduti… Sinceramente noi continuiamo e continueremo per la nostra strada e confermo e sottolineo quello che ha detto Iacopo… MelodicRock.it è nato come CANALE PREFERENZIALE PER DAR VOCE AGLI ITALIANI… e, modestia a parte, ma da quando noi abbiamo iniziato a far risaltare alcuni artisti italiani all’estero stranamente si sono accorti che esisteva anche una scena melodica Italiana… e ormai la pompano più all’estero di quanto non facciamo noi su queste pagine (che forse anche questo vorrà dire qualcosa sulla “qualità” della nostra scena? 😉 ).
Inoltre da quando abbiamo aperto il sito nel giro di pochi anni anche su altri siti (o riviste) ben più blasonate di noi c’è stato un “ritorno al melodic rock” e ricordo che, per quanto ce la mettiamo tutta per far funzionare questo sito nella maniera più professionale possibile, siamo sempre e solo degli APPASSIONATI e non dei professionisti… quindi nel caso, se non piace lo stile che abbiamo su queste pagine, nessun problema, esistono altri posti dove probabilmente l’argomento è trattato in maniera più professionale… ne prendiamo atto e soprattutto non obblighiamo nessuno a leggere le nostre recensioni che poi ricordo sono sempre pareri personali e non legge scritta… 😉
belle parole, anche condivisibili ma ci vuole tanto ad ammettere ogni tanto che si è presa una cantonata su una recensione??? 87/100 dai su……..è proprio sulla votazione così alta per un disco sufficiente che è venuta fuori la polemica .
cmq per me discorso chiuso .
A parte il fatto che avrei davvero voglia di leggere i toni entusiastici che vengono utilizzati all’estero per album come questo, e che sbandierate voi e, nel peggiore dei casi, addirittura i diretti interessati…quasi a voler giustificare la superiorità della platea estera rispetto alla platea italiana, brutta, sporca e cattiva.
Poi il “noi, qui, si fa così: se ti va bene, ok, altrimenti ciao…” ti fa passare davvero la voglia di commentare da qui fino al 2099, tanto è infantile e semplicistico.
Resto dell’idea che alcuni album, e correlate recensioni, non andrebbero neanche commentati.
Errore mio nell’averlo fatto: in questo sbaglio sicuramente io.
Bontropi… giusto alcuni che ho trovato in giro… 😀 😀 😀
… ma probabilmente facciamo tutti parte della stessa mandria di Lama
Be visti questi link dovevate dare mooooooolto di più in sede di recensione al buon Gianluca…he he he…che poi la cosa che mi fa morire sono le pose da duro che esterna nelle foto…amachoooooooooo 🙂
PS Essendo tutti lama facciamo la gara a chi sputa più lontano?!?!? 🙂
È terrificante. Davvero.
Io non avevo idea che ci fosse questa gente a recensire all’estero.
Allora no, dai, mi rimangio tutto: l’87 di Iacopo è assolutamente oro colato in confronto alle cose che ho letto in queste recensioni.
Comunque dai, non me ne voglia il caro Gianluca.
Sono sicuro che lui vivrà bene lo stesso anche senza il gradimento del solo Bontropi.
Steve Perry e Firmo non mi sembrano autori di uno stesso genere… o almeno, di uno stesso stile di rock melodico…
Commento che non fa una piega. Ho ascoltato un paio di pezzi del ragazzo a me non piacciono in nessuna maniera ma anch’io gli auguro le migliori fortune e per quanto mi riguarda poteva essere nato o a Patterson nel Nj o a Leeds il giudizio sarebbe stato lo stesso.(nota per alberti: Ritengo gli Elektradrive una delle migliori rockband italiane…a più di ventanni Big City mi fa saltare ancora sulla sedia). D’altronde però anche se il voto fosse stato influenzato dal rapporto di amicizia non ci vedrei tutto questo scandalo anzi…trovo coraggioso supportare un amico e difenderlo dalle altrui critiche…come scriveva Dumas padre “…il coraggio merita sempre rispetto anche da parte dei nemici…”alla fine credo che qui dentro pochi si lascino influenzare da una recensione.
concordo su gli elektradrive ma ho forzato il paragone volutamente ….anche per me sono stati il nostro top a un certo punto
Elektradrive sfondate un portone aperto…ma x per me il loro top disco è DUE…
vi state scannando a bomba su sto disco 🙂
mi schiero dallla parte di bontropi e company, secondo me Gianluca dovrebbe dedicarsi alla stesura dei pezzi + che al canto.
registro assolutamente stretto e una voce che non piace per nulla, incapace di variare dalle note alte a quelle basse.
qualche pezzo carino di per se c’è, ma questo disco non può essere da 87 !!
55, 60 a voler essere generosi.
non sono d’accordo su chi dice che la scena italiana non è a livello professionistico, molti dischi carini sono usciti: Lionville, Perfect View, lo stesso room experience, wheels of fire, elecktradrive e altri
essential simply man<<<<
La title track mi gasa.
Il video di Heartof stone e’ simpatico.
Non l’avevamo ancora capito sai…
Mi spiace ma pure io sono del partito del “NO”; qualche canzone con un buon songwriting cè, ma manca quel “quid” che fa differenza. Passa tutto abbastanza stancamente, senza variazione di marcia. Peccato.
Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 6 anni fa
Steve Perry è la voce del genere melodic rock, e forse uno tra i migliori cantanti della storia della musica moderna. Ritrovarlo nuovamente sulle scene, ad oltre vent’anni dal suo improvviso addio, è a tutti gli e […]
Tanto di cappello per la veramente splendida recensione Mezza… al di la del voto io questo album comunque già lo Amo… 😉
Disco che ho già ascoltato 4,5 volte , senza dilungarmi , parte bene ma poi mi si affloscia, troppo intimo e scarsamente arrangiato ( con un neal schon a fianco le cose potevano venire meglio). Poi è vero che manca quel quid in più che renda i brani memorabili.
Voto 6,5
Sì, concordo decisamente anche io sul fatto che Iacopo abbia perfettamente centrato recensione, voto e riflessioni a margine.
Il disco è molto bello, ci sono prezzi in cui la classe cristallina di Steve emerge prepotentemente, la produzione è valida, gli arrangiamenti mi piacciono parecchio (…non capisco la critica di Mark…), ma…
Ma.
Manca il ruggito.
Manca quella bomba che ti aspetteresti di ascoltare con Neal, Ross, Jonathan e Steve…
Mancano i Journey.
78/100 anche per me.
Bentornato Stivino bello.
Concordo sulla produzione, degna di nota, e sugli arrangiamenti
Mi sono avvicinato al seguente album con molto timore visto che STEVE PERRY non è soltanto un autentico mito per chi ama l AOR ma anche il mio cantante preferito di sempre.
Onestamente non mi aspettavo un album memorabile e così (purtroppo) è stato visto che questo TRACES è un onesto album di pop rock dalle molteplici influenze, suonato discretamente ma con pochi (veri) sussulti.
La voce del nostro pur avendo perso tanto in estensione e cristallinità sa ancora trasmettere emozione (e questo non è poco) ma quello che mancano sono proprio i pezzi che dopo un inizio decisamente interessante (No Erasin e Most of All i miei preferiti dell album) si perde tra brani piacevoli ma non certo da ricordare.
A dire il vero debbo anche dire che i due precedenti solisti di SP a mio parere sono assai distanti qualitativamente dalla navicella Journey pur essendo migliori di questo TRACES (ma forse era prevedibile).
Sto qui a scrivere e descrivere ma tra me e me mi dico…ma chi se ne frega…il grande Steve è tornato…e questo (forse) basta…e allora gioite gente…gioite!
Sono in linea con quanto scritto da Mimmo.
seconda parte di carriera che pero’ sara’ distante dal sound JOURNEY….questo nuovo traces ha a mio parere alcune tracce molto belle….grande voce come sempre ma manca di quell’AOR che ha reso famoso l’artista nella band madre!….non ce nemmeno un fascino chitarristico per lo piu’ sopito… anche john 5 strimpella una canzone piu’ vicina al grunge che al rockAOR….avrebbe potuto farci un bel solo convincente….ma….qui ci troviamo di fronte a un disco forse troppo maturo e serioso….e’ anche pero’ vero che tratta temi molto sentiti e intimisti!….
essential totally<<<
miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …Angelo is back!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
essential2018…ottima recensione bro Iacopo…come sempre…nice man<<<<<
Per me album splendido!!!
grande classe ..i brani cantati da Larry king e Mark spiro sono più INSPIRED nn cè ombra di dubbio<<<
Classe da vendere ma ad un primo ascolto mi ha dato la stessa sensazione delle goccioline di acqua sul gore-tex , scivolano via senza lasciare traccia……..proverò a riascoltarlo togliendo quegli inutili interludi……..chissà.
Mi ricollego al commento fatto per il disco dei Fortune, e se da un lato Michael Thompson gode certamente di maggiore stima da parte del sottoscritto rispetto ai Fortune, dall’altro è evidente come questo disco si porti dietro le stesse problematiche che affliggono l’album dei succitati colleghi.
E’ musica vecchia e stanca: nell’animo e negli intenti. Non mi stupisce che queste band, più o meno considerate “di culto” dagli addetti ai lavori e dai nostalgici più incalliti, siano state selezionate per la naturale estinzione.
Ora tornano tutti, chi prima, chi dopo…chi è già al secondo o terzo album dal tanto sospirato come back, ma la sostanza non cambia: ne sentivamo davvero il bisogno?
Per quanto mi riguarda la risposta è “no”. Thompson ha fatto un bel disco tanto tempo fa, come accadde per tante altre band della nostra scena musicale… ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?
A me queste operazioni di “come back”, più o meno accompagnate da toni entusiastici di vario tipo, fanno solo tenerezza….
Album insulso ed inutile, per quanto mi riguarda.
A me fortune 2 è piaciuto , questo invece non mi prende poi io non mi faccio tante domande su un disco o sul motivo del come back l’importante che siano dei buoni dischi seppur non fondamentali ( e chi lo è oggigiorno) se ragioniamo così allora anche il come back degli hardline è inutile.
“E’ musica vecchia e stanca” -> allora amo la musica vecchia e stanca
“ne sentivamo davvero il bisogno?” -> SI
“ma è sufficiente per essere considerato “protagonista” della scena di ieri, e conseguentemente meritato protagonista anche della scena di oggi?” -> Si, finchè continuerà a fare album belli anche se da vecchi e stanchi
“Vuoi bene a Bontropi?” -> SI, anche se è un po’ rompipalle con i suoi gusti musicali… 😀 😀 😀
Ahahahhaa 😀
Senza Bontropi, sarebbe come non avere un’opposizione al Governo! Ammettilo! 🙂
Disco che scorre meglio senza interludi, da supersonic in poi i pezzi migliori con un finale in crescendo . Non sarei drastico come l’amico bontropi , dopo un po’ di ascolti si riesce ad apprezzarlo , al primo mi aveva lasciato indifferente. Flying without…..ballad d’altri tempi.
Un 7 ci può stare.
Questo disco mi sta piacendo parecchio. Superiore a future past senza se senza ma. Anche gli intermezzi strumentali hanno un loro perché.
Sia king che spiro davvero ispirati sulle vocals.
Azzardo un 80 perché lo trovo anche molto coerente con il classico how long…
Quando si parla di Michael Thompson la prima parola che mi viene in mente è CLASSE ed anche in questo Love & Beyond la chitarra del nostro è semplicemente magnifica così come il livello dei musicisti coinvolti è veramente alto.
I brani sono decisamente piacevoli anche se forse mi aspettavo qualche hit in più che però arriva sul finire di disco con la bellissima What Will I Be Without You.
Effettivamente gli interludi vari appesantiscono un po il disco e personalmente al terzo ascolto ho deciso di segarli via.
Un buon ritorno quello del nostro Michael che aspetto a breve con un nuovo disco in formato How Long…..