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  • Leonardo "Lovechaser" Mezzetti ha scritto un nuovo articolo 11 mesi fa

    Sei Schegge Lucenti Dalla Golden Era Per definire il concetto di età dell’oro, mi basta scomodare un frammento delle mie reminiscenze classiche. Cito, quindi, le parole del poeta ro […]

    • Cit .”Ebbene, se i dischi erano ottimi, se i tempi erano quelli giusti, allora perché questo oblio?” ………..perchè così va il mondo caro Leonardo , non sempre il talento viene premiato con le vendite e poi da soli non si va da nessuna parte se non hai alle spalle un team organizzativo che ti sa gestire oltre ad avere una sana dose di culo!!!! Resta il fatto che noi almeno di questi artisti/dischi ce ne ricordiamo ancora e se possibile cerchiamo di possederne una copia, cosa non credo accadrà coi maneskin, tanto per fare un nome.
      Gran bell’articolo comunque , me l’ero perso.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 6 mesi fa

    Michael Thompson Band – The Love Goes On – RecensioneCome se fosse fuoriuscito da una capsula del tempo nascosta sotto terra dalla fine degli anni ’80 ad oggi, The Love Goes On riporta la Michael […]

    • MTB , WINGER, TYGERS OF PAN TANG , ANGEL , PERFECT VIEW ………………Apriamo un mutuo :-):-) ????????????????

    • non sono rimasto cosi entusiasto come iacopo.
      un paio di pezzi si fanno apprezzare sin dal primo ascolto (The Love Goes On, War of The Hearts, what keeps you alive ), altri sono colmi di classe e dettagli mai banali (Out Of Nowhere, Whispers and Dreams, a Picture of You), altri ancora non mi trasmettono quello che vorrebbero/dovrebbero (In Your Arms, All Of It).
      Buon disco in linea con gli ultimi di Michael, intriso di personalità unica nel panorama AOR.
      mi fermo a un 78/79 pieno.

    • Non mi ha preso granché , piacevole elegante se vogliamo ma molto “leggero” .

    • Ogni uscita di Michael Thompson è per me fonte di sommo gaudio e il disco in questione non fa eccezione, se poi al microfono ritroviamo quel gran bel pezzo di cantante a nome Moon Calhoun che tanto bene impressionò sul loro primo grandissimo album il gioco è fatto.
      Trovo però una netta divisione tra la prima e la seconda parte del disco dove i primi 4 brani sono veramente tanta roba (menzione particolare per War of the Hearts) mentre via via un po l album cala anche se regala altri grandi pezzi come My forever June e Out Of Nowhere.
      In definitiva un disco suonato e arrangiato alla grande con tanti bei pezzacci…non sarà un 98/100 ma ad avercene dischi come questi al giorno d oggi.

      PS Iacopo la prox rece immagino sarà quella di David Forbes?!? 😉

      • Ah allora respiri ancora ??? :-):-) Ormai scrivi col contagocce, cmq raramente mi succede ma stavolta ad una prima impressione non esaltante del disco in questione dopo qualche ascolto aggiuntivo mi sono ricreduto , non so forse mi aspettavo altro da MT ma alla fine mi è piaciuto , ho avuto le tue stesse impressioni sul fatto che il disco si divida in due parti distinte.

        • Caro Mark nonostante tutto sono sempre con voi…AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH…piu che altro ste merdacce del lavoro mi hanno bloccato il sito…fanculo…ma appena posso vengo ad insultare un po…DENIS CAGONE….tu tuttappost?!?

      • in realtà no, me l’han scippata 😉

        • LADRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

          …sarà stato quel Barabba del Mannini… 🙂

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa

    Last In Line – Jericho – RecensioneVivian Campbell alla chitarra, Vinny Appice e Phil Soussan a formare la sezione ritmica, e Andrew Freeman alla voce: di certo una delle migliori […]

    • Mi fiondo ad ascoltare, almeno questa è una vera band e non il solito Project.

    • Rieccomi, ad un primo ascolto mi sembra un lavoro veramente degno di nota , suoni , esecuzione , voce qui tutto fila che è una meraviglia, la bravura di questi fenomeni sta nel non scimmiottare per nulla la fonte che ne ha ispirato il nome , il compianto RJDIO. Devo ascoltarlo ancora per apprezzarne al meglio i vari passaggi in cui si alternano momenti catchy ad altri più intricati diciamo , ed è proprio la durata del cd (quasi un ora) che impedisce una fruizione più “snella”. Ad ogni modo qui si parte dal 80 /100.

    • Non è il mio genere, ma è un album veramente “cazzuto”.
      Mi piacciono “Not Today Satan” “Ghost Town” “Bastard Son” e “Do the work”

    • Il voto di Iacopo è senz’altro impegnativo, ed è proprio da quello che nasce la mia curiosità.
      Negli episodi precedenti non mi hanno mai realmente entusiasmato: ad una produzione sicuramente rocciosa si accompagna troppo spesso una mediocrità creativa che non riusciva mai a far decollare realmente i loro album.
      Mi auguro che con questo platter abbiano finalmente trovato la quadra.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 7 mesi fa

    Phantom Elite – Blue Blood – RecensioneE’ da poco uscito nei negozi Blue Blood, il terzo album dei Phantome Elite, band metal moderna internazionale fondata nel 2016 come formazione live […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa

    Metropolis – The Power Of The Night – Gemma SepoltaGiunto fuori tempo massimo per poter anche lontanamente aspirare a diventare un successo discografico, l’unico album della carriera artistica dei […]

    • E qui caro Jacopo alla faccia della gemma sepolta…si ma di metri e metri…e metri!! 🙂

      Disco che ricordo con piacere grazie soprattutto alla presenza del grande Stan (dischi solisti da avere) e alla title track che rimembro come gran pezzo.

      Jacopo la prox volta scava ancora più in profondità che voglio qualche chicca un po più datata 😉

    • capolavoro
      un disco da ascoltare durante un viaggio notturno, alla guida.

    • Un album di un livello superiore. Super sorpreso perche non lo conoscevo

    • Sono quasi sicuro di averlo acquistato tempo fa ma ricordavo una cover diversa ….boh forse era un altro gruppo , devo controllare tra la mia collezione , male che vada lo ricompro 🙂

    • Uno dei miei “classiconi” preferiti, assieme a Save Your Prayers (1986) dei Waysted e all’unico album degli Atlantic, Power (1994)

    • Buon disco di “classic” Aor.. quello da film per intenderci ma purtroppo la voce non è il mio genere sembra un mix tra DavidGilmour e JohnWetton cioè più rock che hardrock !

      • Infatti A.O.R sta per Adult Oriented Rock, Rock maturo con ritmiche leggermente hard e suoni e produzione di qualità!

    • bellissimo disco, di caratura ottantiana e si sente.. per fortuna uno dei primi ad essere resuscitato dalle nebbie degli anni ottanta

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 1 anno, 8 mesi fa

    i-TEN – Taking A Cold Look – ClassicoLike a Virgin di Madonna (1984), True Colors di Cyndi Lauper (1986), Alone degli Heart (1987), Eternal Flame dei the Bangles (1989), So Emotional di […]

    • Be vabbe caro Jacopo qui hai tirato fuori veramente un pezzo da 90…ma dico 90 da 100 e lode…disco fantastico, suonato dal top dei musicisti in circolazione e prodotto alla grandissima…peccato solo che sia stata l unica loro testimonianza…vabbe va torno a riascoltarlo ma parto dal fondo…Pressing My Luck da bava alla bocca…

      PS Jacopo meno male che ogni tanto tiri fuori qualche cosa di buono! 🙂

    • Sottoscrivo ogni parole del mimmo:-)

    • Classicone anche se non esente da difetti. La versione di Alone delle Heart è più efficace ed in generale i suoni li ho sempre trovati troppo tech per i miei gusti di allora.

    • Sicuramente un gran bell’album anche se, tra le recenti recensioni, gli preferisco quello dei Just If I.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni fa

    L’ingresso in formazione del bravissimo cantante svedese Erik Grönwall (ex H.E.A.T) ha certamente dato nuova linfa agli statunitensi Skid Row che, imbarcati da diverso tempo in tour, stanno riscuotendo sempre […]

    • Gimmy replied 2 anni fa

      Io sarei stato molto più cattivo. La voce di Erik non basta a far diventare bello un album a mio avviso decisamente brutto. Non salvo nemmeno un pezzo, ma non mi aspettavo molto di più, dato che per me loro sono finiti con Slave to the grind (e lo dico io che non sono per nulla un nostalgico).

    • In linea con quanto scritto da Iacopo.
      La mia canzone preferita è senza dubbio “Time bomb”.
      Mi sarei aspettato un gran lento che invece manca!

    • Per me 85 pieno, il disco ha il merito di non scimmiottare il passato, Erik stellare e francamente dopo anni di oblio ci voleva un disco così. Hard rock grezzo e bello tosto niente di più niente di meno.

    • Osvaldo replied 2 anni fa

      Sarò contro corrente, ma lo trovo un buon album. Sicuramente non al livello dei primi due, ma che lo diciamo a fare!?
      Non vedo però tutti gli inconvenienti segnalati. Prova superba di Erik e pezzi arrangiati bene.
      Sono gli Skid Row, e ti aspetti roba e sonorità da Skid Row, punto. Appena possibile mi compro il vinile.
      Per me siamo su 78 o 80/100.

      • Volevo prendere il cd ma era slim di cartone a 20.50 euro , ho optato per il vinile splatter a 10 euro in più. I vinili stanno diventando proibitivi.

    • Sono piu’ o meno in linea con la recensione, nel senso che l’album mi piace e sicuramente e’ di gran lunga il migliore dai tempi di Slave to the Grind… ma in effetti mancano le killer songs. Sono tutte buone, ma manca quella eccelsa che ti fa saltare dalla sedia. Comunque bel disco, come voto sono tra 75 e 80

    • A me è piaciuto, 82 glielo do tutto

    • Sarà che io non mi aspettavo certo un miracolo, ma non disprezzo, migliore di altri come back di gruppi storici…il voto lo trovo più o meno coerente 7,5 o giù di lì

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 4 mesi fa

    C’è molto di più che la sola incredibile vocalità di Tommy Karevik dietro al successo della band svedese Seventh Wonder, ma un conubio tra tecnica strumentale ed eccellente musicalità che si sviluppano att […]

    • Ho sempre avuto grande rispetto per i Seventh Wonder: soprattutto come musicisti.
      Li ho sempre trovati incredibilmente talentuosi e vogliosi di entrare nel firmamento delle grandi stelle del Progressive Metal (…il Prog che più mi piace: quello più estremo e più elitario mi ha sempre detto molto poco…).
      Il punto di riferimento sono sempre stati Fates Warning e primi Dream Theater in maniera sin troppo evidente.

      Ma per qualche strano motivo, a mio parere, non sono mai riusciti a scrivere pezzi all’altezza dei nomi citati, che di canzoni indimenticabili ne hanno scritto davvero tante…

      Ed ora invece, come un fulmine a ciel sereno, i Seventh Wonder piazzano una serie di pezzi in successione di una potenza, di una melodia e di un catchy assolutamente sconvolgenti.
      Mai mi sarei aspettato un capolavoro di questa portata: produzione di riferimento, tecnica stellare, voce sublime, chitarre estremamente Petrucciane (…quelle di images e awake…), Cori strappamutande…

      Perfino la copertina è stupenda e curatissima.

      Uno sforzo enorme. Un album titanico che sarà ricordato negli anni a venire.

      Quando 18 euro ti sembrano perfino pochi per un capolavoro del genere…

      Album Prog Metal dell’anno.

      100/100

      • boom! 😉

        • … ma proprio un “boom!” potentissimo!
          Non voglio esagerare, ma non ascoltavo una roba del genere da anni…

          Ricorda Images e Awake in un modo spaventoso.

          Non riesco a smettere di ascoltarlo da giorni…

    • Il solito esagerato del bontropi!!! 🙂 🙂 disco buono , piacevole ,tosto il giusto e melodico con tanti deja vu, non inventano ma rielaborano ottimamente certi cliché che il genere richiede. Mi ha riportato ai ’90 . Un bel 7,5 ci sta.

      • L’avrai ascoltato mentre fumavi il sigaro davanti ad un beverone pieno di creatina!

        Ascoltalo come si deve e poi mi dici!

        • La creatina non serve a nulla, soldi buttati:-)
          Guarda che il disco mi è piaciuto ho dato 7.5 , cosi come mi é piacouto il nuovo evergrey ma non mi dicono niente di nuovo, preferisco per esempio il nuovo dei coheed and cambria (che seguo da anni) nel quale ci trovo cosw più stimolanti diciamo.

          • Mah, Mark, avrei tanto da dire sia su gli Evergreen che su i Coheed And Cambria…e non sarebbe niente di lusinghiero.
            Ma non voglio distogliere l’attenzione da questo album dei Seventh Wonder, che secondo me fanno barba e capelli ad entrambe le band da te citate…ma proprio di gran lunga.

  • Leonardo "Lovechaser" Mezzetti ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 5 mesi fa

    La fama planetaria ha avuto inizio con Drive, uscito nel 2011. Un autentico gioiello cinematografico di violenza e romanticismo, dove la sublime fotografia di Newton Thomas Sigel, strabordante di luci e […]

    • Articolo enorme che merita di essere letto con la giusta attenzione.
      Ma la menzione di una capolavoro infinito come Drive, e della sua colonna sonora, mi ha fatto venire un brivido di piacere immenso.
      Che film pazzesco…che atmosfera, che grandissimo Ryan Gosling, che regia inarrivabile di Refn…
      Basterebbero solo i titoli iniziali con Nightcall, ma vogliamo parlare di A real Hero?!

      Capolavoro. Davvero capolavoro.

    • Ammetto di non aver ancora mai visto Drive… ma la colonna sonora la conosco eccome… anche se per me il Top della New Retro Wave è arrivato con i primi due EP dei Lebrock!

    • Alla luce di questo bellissimo articolo, forse risulta più comprensibile il perchè mi sia scappato un votone per l’ultimo Reckless Love. Certo, si tratta dell’interpretazione della retro wave da parte di un gruppo di ragazzi che gli anni ’80 non li hanno vissuti di persona, ma “Turbo rider”, così infarcito di synth, così danzereccio, con quella copertina così Tron… si incastona perfettamente nel discorso.

      • intanto grazie.. ho capito che io e te rappresentiamo l’anima retro di melodicrock ahahah.. ma in effetti questa new retro wave ha portato aria nuova, e come suggerisco nell’articolo sarebbe meglio che l’aor attingesse da questo universo.. come hanno fatto perfettamente i reckless love!

    • Grande articolo!
      Ora recupero qualche pezzo visto che conosco solo LeBrock, FM84 e ovviamente The Midnight (visti anche dal vivo )

      Grazie!

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 6 mesi fa

    Dopo svariati anni di immobilismo compositivo, appaiono oggi giganteschi i passi avanti fatti dagli Axel Rudi Pell con il loro nuovo album in studio Lost XXIII, un disco finalmente capace di proporre quel qualcosa […]

    • Concordo, un passo avanti Nell ispirazione rispetto gli ultimi 15 anni.
      Sempre la stessa zuppa ma più gustosa.

    • La dico alla Alex drastico ” ma che Du cujuni va’!!!!”

    • I singoli non sono male.. se l’album si mantiene su questi livelli una chance gliela si da.. e poi la voce di Gioeli è sempre un bel sentire.. per me un 80 globale ci sta..

      • Io penso invece che il buon pell debba cambiare cantante per dare una scossa alla sua immobilità compositiva , joeli ormai credo che non si accorga di cantare sempre le solite canzoni con le stesse melodie da anni . Se prendiamo a caso i dischi degli ultimi 10/15 anni ci saranno 3 pezzi decenti a disco .

        • Credo che Gioeli sia poco coinvolto in fase di songwriting, il suo contributo lo dà, certamente dopo molti anni subentra la ripetitività e il già sentito..

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa

    Prima di iniziare a scrivere faccio un ultimo respiro, profondo. Interrompe una apnea sofferta, uno scarico di ossigeno continuato ai polmoni. Per intenderci, dice fine a quella sensazione di soffocamento che […]

    • Bello, emozionante, vero, ispirato.
      Vinny burns è uno dei migliori chitarristi (sottovalutati) del genere.
      85 tutto.

      • Lo sai che ormai sei nel mio mirino, vero?! 😀 ahaha 😀
        Scherzi a parte, contento sia per i Dare, sia per il ritorno di “Mezza, il Mistico”!

    • Non vedo l’ora di sentirlo!
      Bella recensione Iacopo 🙂 🙂

    • Intanto potevano sforzarsi di più sulla cover……mah!

    • il singolo mi ha molto colpito, perchè come tu dici , l’apporto di Vinny burns è molto più presente e spero che anche il resto dell’album sia a a questi livelli…Sicuramente tra i miei prossimi acquisti.. per questo trimestre ho già dato, ahahahah!!
      sicuramente la tua recensione mi ha invogliato!!

    • Per ora do 100 alla prefazione di Jacopo!!!!!

    • Album che ha una sua Anima… basterebbe questo a farlo volare in alto, poi ci metti anche un lavoro globale che è veramente degno di nota… e poi ci metti anche una recensione di Mezza a dir poco Magnifica… ecco, tutto per dire che mi piace tanto, mi sa che ci sta nel podio di quest’anno…

    • Non credo sinceramente che i Dare, con questo disco, abbiano deciso di ritornare sui loro passi riproponendo le sonorità degli esordi.
      Credo anzi che questo nuovo album sia in assoluta continuità con quanto proposto da Darren da Belief (…ma anche da Calm before the storm) in poi.
      Ed onestamente a me va benissimo così: i Dare epici degli ultimi anni mi sono sempre piaciuti e non vedo perché si debba cambiare proprio ora che la band ha saputo costruire un sound unico e riconoscibile fra milioni di altre band.

      Non mi dilungo più di tanto sul disco, perché è stato descritto perfettamente da Iacopo: al netto di alcune posizioni da fan (giustamente) sfegatato, la recensione è ben centrata e fedele a ciò che ascolterete, quindi va benissimo così.

      Aggiungo solo che pezzi come Road To Eden sono delle vere e proprie chiamate alle armi per tutti i fans di questa musica, perciò viva i Dare, e altri 100 di questi album.
      Grandissimo Darren: grazie per averci salvato tutti, insieme a Gary Hughes e Vinny Burns, a fine anni 90…

      90/100

    • Ma ci mancherebbe, Angelo…sei libero di sentirci quello che vuoi.
      Allo stesso modo ribadisco il fatto che secondo me questo disco non c’entra proprio nulla con le sonorità degli esordi…

      • Sinceramente non ricordo l’esordio eppure ho tutti i loro dischi ma alla fine quello che conta sono le canzoni e qui ce ne sono di belle. Insomma il solito bel disco dei dare alla dare e non mi sembra poco. Sono all ascolto e mi sta piacendo.

    • Salame sulle orecchie sarebbe più giusto:-):-)

    • Guarda che il disco l’ho ascoltato, altrimenti non avrei espresso il mio giudizio con tanto di voto finale.

      Angelo, rispetta il parere altrui, esattamente come gli altri fanno con il tuo.

    • Ma certamente, io come vedi dai miei post tendo sempre a sdrammatizzare, in fondo parliamo di musica e non di geopolitica ad ogni modo il tuo commento mi spinge a riascoltare il debutto (Non me lo ricordo proprio:-)) e fare un raffronto con l ultimo.

    • Il disco e’ bellissimo ragazzi, rilassante come pochi.. non hanno cercato affatto di copiare il debutto, hanno semplicemente irrobustito un po’ il suono rispetto agli ultimi lavori. La magia rimane..

    • Qui il discorso non è se assomigli o meno all’esordio (beh in realtà se gli assomigliasse sarebbe un bel disco), ma che il disco è veramente mediocre. Le melodie vocali di Darren sono sempre le stesse da anni ed anche musicalmente è proprio povero. Dargli 98 è da arresto senza condizionale. Vi chiamate Melodic rock o Melodic Boost ?? 🙂

      • la differenza sostanziale la fa , a mio modo di vedere, il numero di uscite.
        grazie a dio i dare non producono molto, anzi, e il loro stile è unicum.
        in + Burns alla chitarra è magnifico, ha un senso melodico riconoscibile all’istante.
        per questi motivi sono da premiare, poi certo, la canzone singola in se può non piacere.
         i miei pezzi preferiti sono Born In The Storm , Cradle To The Grave, road To Eden Lovers And Friends, Grace

      • ci chiamiamo MelodicRock.it .

    • molto bene ma non benissimo…parliamoci chiaro, il disco è figo, i pezzi ci sono, la produzione è decisamente buona, ma personalmente mi aspettavo qualcosa in più. E’ tutto in linea con quanto fatto negli ultimi anni e a mio avviso manca il pezzone quello clamoroso da far cadere la mascella. In ogni caso amo il loro sound, grazie a dio diverso da praticamente tutte le altre band senza essere però qualcosa di originale o altro…e che dire di Darren???il suo timbro è un qualcosa di unico, di una bellezza super e fondamentalmente è quello più di ogni altra cosa a fare la differenza e dare credibilità a queste influenze irlandesi che riescono ad amalgamare con il resto

    • Incazzato a bestia …..poco fa ibs mi ha comunicato che lo hanno cancellato dal mio ordine .

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 7 mesi fa

    Lightning In A Bottle è il titolo del quarto disco in studio dei Find Me, progetto melodic rock della label partenopea Frontiers Music che unisce il talento del compositore e pluristrumentista svedese Daniel […]

    • Ok ok del vecchio sta ovunque ma vorrei avere solo un grammo del suo talento, lo invidio tantissimo, come singer come compositore , scrittore , produttore, collabora con tutti i mostri sacri del genere che amiamo che cazz vuoi di più dalla vita? …..un cynar???:-)
      È vero ormai è sovraesposto ma è tanta roba …..per fortuna almeno sono un po’ più alto di lui :-):-)
      Veniamo al disco , “solita” roba ma buona , meglio del precedente sicuro, ascolto gradevole e punti guadagnati per la prestazione di le blanc e per la copertina ma mi sto chiedendo come mai alla fine dell’ascolto il pezzo migliore sia la cover di frank stallone ……mah!!! Confermo il voto di Iacopo.

    • Nulla da dire sulla voce sempre magica di Lablanc: un vero maestro come pochi ormai. E Back To You fa la sua porca figura…
      Anche la cover di Far From Over ha un bel tiro.

      Ma per il resto siamo di fronte all’ennesimo capitolo dell’ennesimo progetto inutile dalla produzione inscatolata della Frontiers.

      Per me non si va più in alto di un 61/100.
      Non lo comprerei se non a 3 euro.

      Per tutti coloro che non conoscessero Robbie Lablanc: lasciate perdere i Find Me, e recuperate i due capolavori dei Blanc Faces.

    • Decisamente in linea con quanto scritto in recensione da @Iacopo.
      Copertina azzeccata, il tocco di Michael Palace si sente lontano ad un miglio e la presenza di ADV pure.
      Nel complesso meglio del precedente, ma… anch’io voto tutta la vita i Blanc Faces.
      Voto personale: 69/100

    • Condivido, un buon disco che purtroppo suona come tanti, troppi altri peggio scritti.
      Peccato che queste produzioni tendano a far assomigliare troppo i dischi tra loro.
      LeBlanc un vero fuoriclasse (back to you, remember it’s me).
      68, sufficienza piena onesta e qualcosa di più

    • band in grande calo, purtroppo.. ho amato i primi due album, soprattutto dark angel.. considero il pezzo midnight memories uno dei pochi pezzi dell’ultimo ventennio capaci di gareggiare con i pezzi usciti nella golden era di fine anni 80.. ma negli ultimi due lavori i find me hanno perso tutta la loro vena creativa, e questo è un lavoro veramente moscio e faccio fatica a salvare un solo pezzo da ricordare..

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 2 anni, 8 mesi fa

    Sinonimo di qualità con ognuna delle loro tredici pubblicazioni in studio, gli FM ritornano nei negozi nel marzo 2022 con il loro nuovo album Thirteen, interamente arrangiato e prodotto dall’orecchio attento […]

    • ..Mah capisco l’entusiasmo del recensore.. d’altra parte vedendo solo la stupenda copertina mi ero fatto chissà che illusioni (gli FM finalmente tornati a sonorità più heavy ? O anche dark ? ..brrr)
      Purtroppo queste 2 canzoni (ma chi decide i singoli degli album ?!) nulla aggiungono o tolgono al “solito” sound della band, anzi la seconda in particolare mi ha lasciato interdetto, sono proprio gli FM che NON vorrei mai sentire: prevedibili, compiaciuti, macchinosi, inutilmente festosi.
      TOUGHITOUT (ma anche APHRODISIAC) era e rimarrà un gran disco perchè anche nei brani più morbidi c’erano dei bei chitarroni ritmici in palm-muting a reggere la baracca.. qui i suoni delle chitarre sembrano di un qualsiasi cantautore americano (TomPetty, Mellencamp, etc..)
      Scusate lo sfogo ma per il momento l’album non mi convince.. felice se sarò smentito 🙂

      • Io ancora non ho ascoltato l’album, eh…quindi non posso parlare.
        Però onestamente non mi sento minimamente nelle condizioni di poter indirizzare financo pur blande critiche alla carriera degli FM…
        Voglio dire: hanno mai sbagliato un album?
        Certo, ci sono degli episodi meno solidi di altri…ma cosa vogliamo dire agli FM?
        Soprattutto cosa vogliamo dirgli da quando sono in Frontiers?
        Mi viene davvero difficile individuare il mio album preferito del periodo trascorso con la label napoletana, perché mi fanno tutti indistintamente godere come una bestia…
        Poi non so se sono io che sono sordo, eh…e può starci. Ma ogni volta che lanciano un ritornello, festaiolo quanto si vuole, io mi sciolgo ancora come un ghiacciolo… perché sanno come farlo e, soprattutto, hanno i numeri e i mezzi per farlo… contrariamente ai tanti mediocri che oggi scrivono e producono la nostra musica.

        • Io pippe mentali non me ne faccio mai , ascolto una due tre volte se “entra” in circolo mi butto !!!!!!!!

      • Tra l’altro il nuovo di john mellencamp e’ un capolavoro!!!!!

    • mamma mia.. i fasti di indiscreet sono lontani, e si sente.. sono anni che gli FM mi annoiano a morte.. e anche questo ultimo lavoro non fa eccezione, veramente scarico..

      • aspetta! ma vuoi dire che tra gli ottimi HeroesVillains, AtomicGeneration, Synchronized non te nè piaciuto manco uno ?!

      • secondo me sono anche consigliati male nella scelta dei singoli ! cioè dopo una ballad (comunque bellina) come WAITINGONLOVE era meglio mostrare una faccia diversa dell’album con un brano più coraggioso e potente che son sicuro ci sarà !

    • addirittura non hanno più nulla di AOR?!

    • Per la serie …..quelli di “Finiti dopo seventh son of seven son” 🙂 :-):-)

    • ma in realtà l’aor c’è anche se più vicino al root-pop-country.. è la spinta hard che manca sempre di più.. come se fossero frenati certo c’è anche l’eta da considerare che li porta a un songwriting più tranquillo e maturo.

    • ..Aggiungo un paio di cose se posso:
      -sono sempre più convinto che molte band non fanno attenzione alla scelta dei singoli o alle tracklist dei loro album! questi 2 singoli sono troppo simili anche se una leggermente più vivace.
      -certo, a leggere la recensione magari l’album intero è una bomba e allora abbiamo sbagliato tutti !
      -..Dopo il fantastico AtomicGeneration credevo avessero ormai sparato tutte le migliori cartucce e invece a sorpresa ecco arrivare Synchronized! un album sontuoso, vario, ancora lucidissimo al punto che avevo quasi desiderato che la band si fermasse lì perchè sapevo che raggiunta la vetta si può solo scendere..
      Ricordiamo però che scrivere un album durante lockdown, pandemie e cazhi vari non deve essere facile! (Maneskin a parte!)

      • Rokest, sul discorso dei singoli concordo pienamente con te, ogni tanto faccio veramente fatica a capire la scelta di alcuni singoli… e anche questo lavoro degli FM casca in parte su questo punto…

        • si vero, secondo me sono anche consigliati male nella scelta dei singoli ! cioè dopo una ballad (comunque bellina) come WAITINGONLOVE era meglio mostrare una faccia diversa dell’album con un brano più coraggioso e potente che son sicuro ci sarà !
          ps: se hai sentito l’album per intero ti chiedo (non lho ancora ordinato) ..è tutto così o questi 2 singoli non sono indicativi dello stile ? grazie

    • diversamente dai gruppi da te citati però con gli FM ben tre quinti dei componenti sono originali.. ma che vuoi che sia, son dettagli 😀

    • Gli FM cambiano band in continuazione??? Seriamente??? La band attuale è stabile ormai da un sacco di anni e come diceva Mezza i 3/5 della band sono originali…

    • ma davvero sei rimasto a TOUGHITOUT e basta ?! questo non va bene perchè il valore di platter come METROPOLIS, ATOMICGENERATION (il mio preferito) non si discute !

    • Per come lo sto ascoltando, l’album è inferiore alle recenti loro uscite.
      Non faccio però paragoni con i loro album epocali.
      ps la copertina è da premio Oscar!

      • ahah si anche a me la copertina mi ha proprio “stregato”! (e il retro è ancora più bello e geniale!) ..ma non posso comprare un album solo per la copertina 🙁

    • Nelle mie “tonalità”, preferisco Steve quando canta materiale più 80s, con i Groundbreaker per esempio.
      Qui gli fm fanno uno step back a tratti, anche piacevole.
      Gli do 70 perché la qualità non manca.

      • ciao, come step back? allora vuoi dire che sono tornati a “quelle” sonorità ?
        è la prima volta che sto esitando a ordinarlo.. questi 2 brani sono piacevoli certo ma manca un po di carica e il suono delle chitarre è troppo debole secondo me

        • ciao, in alcuni passaggi c’è un sapore 80’s che ti fa tornare vagamente con la memoria ai primi dischi.
          Almeno è quello che sente e/o vuole sentire il mio orecchio 🙂

    • Devo unirmi al partito dei “tiepidini” anche io.
      Sono onesto: mi aspettavo molto di più.
      A me i singoli erano piaciuti, e anche tanto, ma nel disco c’è molto altro rispetto alle classiche sonorità “FM”.
      E per carità: non è necessariamente un male.
      Purtroppo i Nostri non riescono a marchiare a fuoco ogni singolo pezzo di questo lungo album…ed oltre ad avvertire una certa fiacchezza di fondo, l’ascoltatore è anche portato verso una discreta noia.
      Intendiamoci: i pezzi belli ci sono, ma sono pochi…e non aggiungono molto altro al grande repertorio degli FM.

      Un disco “normale”, ecco.
      E alla loro età, con alle spalle i loro dischi…ci può stare. E possiamo perdonarli per questo.

      74/100

      • bravo, finalmente cho capito qualcosa di questo album.. e concordo con te! SYNCHRONIZED: ogni canzone aveva una sua personalità ben definita, qui sembrano un “blocco” unico ma con almeno 2 “bombe” (EVERYMAN e FIGHTFIRE!)!

    • ..Ho sentito i sample mp3: alla prima “passata” ..mmh non sembra così fiacco ma le canzoni mi sembrano un po tutte uguali ..alla seconda “passata” ..Amazon dove sei? mi arriva oggi con Prime! 🙂

      ecco il mio piccolo trackbytrack (il trackbytrack ha sempre il suo fascino)

      ShakinTheTree: cadenzata ipnotica con tastiere quasi gothic(!) interessante
      WaitingOnLove: powerballad dal ritornello irresistibile e senzatempo
      TalkIsCheap: ritornello stra-sentito(anche nel disco dei Lonerider) ma il resto è ok
      TurnThisCar: mi aspettavo chissàcosa.. e invece
      Love&War: beh sembra un gran pezzo impegnato alla RunNoMore di Aphrodisiac
      LongRoad: Signore ti prego fa sparire le ballad!
      BeLucky: strana bestia cmq bel ritmo saltellante (blues andante come lo chiamo io)
      EveryMan: una aggressione sonora brutale senza precedenti(almeno per gli FM) ..ci voleva proprio
      JustGotStarted: hardrock roccioso blues stile ColdHearted di HeroesVillains
      FightFire: top del disco aor-tech stile WhoStopTheRain da Metropolis
      BeTrueToYou: nulla di sbagliato qui ma proprio non la capisco

      ..Chi è d’accordo ?

      • Sono al primo ascolto completo del cd e mi è piaciuto , devo dire che ad una prima impressione ho trovato quasi gli stessi punti in comune con la tua analisi, va ascoltato ancora e sono sicuro che crescerà ancora come gradimento.

    • ..Sentito per bene (e consumato sopratutto in autoradio) non è facile dare un giudizio ma ho sentito l’intervista a Overland di MitchLafon (su YouTube) molto interessante, dice che “13” l’hanno realizzato diversamente dagli altri album(colpa del lockdown). Io sento come se le canzoni sono state scritte in periodi molto diversi (FighFireWithFire o BeLucky per esempio hanno uno stile diverso dal resto dell album!)
      ..per quello che conta ecco il mio giudizio finale(l’ultimo davvero:)

      track1: 7
      track2: 9
      track3: 6
      track4: 5
      track5: 8
      track6: 6
      track7: 5
      track8: 10
      track9: 7
      track10:10
      track11: 7

      (media matematica): 7.3 insomma un (piccolo)passo indietro rispetto agli ultimi lavori ma meritevole della vostra attenzione anche solo per quelle due canzoni da 10 e lode !

  • Leonardo "Lovechaser" Mezzetti ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 4 mesi fa

    In un articolo pubblicato su La Stampa fu Roberto D’Agostino a parlare di edonismo reaganiano per definire la tendenza, spiccatamente individualista, che la società occidentale assunse negli anni ottanta, du […]

    • Oggi mi avete fatto un regalo di dimensioni titaniche. Vi voglio bene.
      Mi appresto a leggere come un bambino felice.
      Intanto dico che è già l’articolo dell’anno.

    • Visto al cinema ……ipertamarrata di livello stratosferico ma quanto mi è piaciuto cazzo!!!!!!
      la scena della lite per il parcheggio sotto casa è mitica ……”GLI SPINELLI FANNO MALE E LAVATI CHE PUZZI!!!!!!

    • L’articolo è assolutamente sensazionale, e faccio per questo i miei più sentiti complimenti a Leonardo, che ha saputo ripercorre con grande maestria e competenza le tappe di un sodalizio fra musica e cinema difficilmente ripetibile.

      È tutto vero quello che si legge nell’articolo, e francamente io non avrei mai saputo fare di meglio nel descrivere pezzi musicali e spezzoni di cinema così epici, iconografici, e rimasti indelebili nella mente del grande pubblico.
      Probabilmente restano ancora oggi ineguagliate scene come quelle di Hearts on Fire di Rocky IV, o l’apertura a bomba di Top Gun con Danger Zone, Push it to the limit di Scarface, la scena del bar con One Year of Love di Highlander….
      La cosa che rimpiango di più di quei film è la grande intensità emotiva di cui erano letteralmente intrisi: lo spettatore saliva sull’ottovolante per due ore, dimenticandosi di tutto, e veniva bombardato da musica ed immagini di una forza emotiva e visiva incredibili.
      Perfino la storia più banale assumeva i toni di una cavalcata epica nella quale lo spettatore traeva grande ispirazione motivazionale, vedi Top Gun su tutti.

      Difficilissimo fare classifiche, o dire quale film e quale musica mi abbia segnato maggiormente, ma credo che Rocky IV, Top Gun, Purple Rain e Highlander rappresentino la massima espressione del connubio fra Rock anni 80 e Cinema anni 80.

      Con questo non voglio dire che siano trascurabili bombe atomiche come Cobra, St. Elmo’s Fire, Over The Top, Flashdance, Karate Kid, Ritorno al Futuro, Giorni di Tuono e Rocky III…

      Vorrei poter tornare bambino e rivivere l’emozione del combattimento col cuore in gola fra Clubber Lang e Rocky…

      Grazie ancora, Leo!

      P.s.: incredibile non aver assegnato l’Oscar per miglior canzone ad Eye Of The Tiger…

    • I film che mi hanno segnato… Rocky IV, Giorni di Tuono (l’ho sempre preferito a Top Gun, sarà per l’amore che nutro per le 4 ruote…), Senza esclusione di colpi (Bloodsport), Highlander… articolo Magistrale!

      • Giorni di tuono è uno dei tanti film del “Cruise al testosterone” che reputo ancora oggi come la fase più alta della sua carriera.
        Non dimentichiamo Cocktail e Il Colore dei Soldi, con un Paul Newman da antologia.

    • Grazie per questo viaggio nel tempo…che ricordi…Top Gun , i duelli nel golfo della Sirte. Indimenticabile lo striscione degli ultras della Reggiana dopo un bombardamento USA su Tripoli : ” Grazie Reagan ora bombardaci Parma!”. Anche se il primo film non ha una colonna AOR nella lista dei film iconici anni 80 io ci metto Arma Letale .

      • I primi 3 Arma Letale furono clamorosi sotto tutti i punti di vista.
        Indimenticabile It’s Probably Me a firma Sting/Clapton/Kamen.

        • Che pezzo quello!!!!

        • Brano strepitoso! Inserito nel terzo capitolo che è del 93 se non erro. Ho letto che è stato citato Gotcha con una bellissima e giovanissima Linda Fiorentino che insieme alla tipa della copertina di “Invasion of your privacy” dei Ratt ha inflazionato per anni i miei sogni…e non solo…

    • Articolo meraviglioso e trasversale, si passa dall artistico al sociale citando artisti più e mano famosi, alcuni dimenticati.
      Originale, scritto in modo impeccabile e di livello.
      Complimenti vivissimi!!!

    • Articolo superlativo. Bravo Leonardo!
      Anch’io sono ancorato ai ricordi delle grandiose colonne sonore abbinate a film di grande successo negli anni’80.
      Tutte le canzoni e i film menzionati sono degni di nota, ma se devo scegliere le canzoni presenti nella mia memoria e nel mio DNA sono inevitabilmente “eye of the tiger” “no easy way out” e l’anthem di Top Gun. Immense.
      ps un plauso anche all’introduzione socio-politica del tempo.

    • Anche io non posso che unirmi al coro di complimenti entusiasti che questo articolo ha riscosso. Per uno che si nutre di pane e nostalgia degli 80 come me, quest’articolo è ossigeno.
      L’unica cosa che vorrei aggiungere a questa discussione è che quest’articolo oltre ad essere scritto bene, oltre ad essere curato e dettagliato nei particolari, dovrebbe uscire dalle pagine di MR, ed essere pubblicato e distribuito nelle scuole. Meriterebbe di essere “convertito” in documentario e trasmesso sulle reti nazionali nelle ore di punta. Facciamo una petizione al ministro dell’istruzione? Anche se da questo punto di vista non sarei molto ottimista.
      Non voglio dilungarmi oltre, mi limito solo a fare i miei personali complimenti al mio amico e compagno di battaglie Leonardo. Voglio ringraziarlo perché questo articolo rende giustizia a capolavori che non sono stati solo la colonna sonora non solo di splendidi film, ma anche della nostra adolescenza, e di conseguenza sono l’imprinting della nostra formazione ed il DNA delle nostre personali storie di vita.
      Lo so che non sarò mai accontentato ma io ancora nutro la speranza di potermi alzare la mattina un giorno accendere la radio, e come allora, ascoltare questa musica. Grazie Leonardo.

    • ….e niente: solo per dirvi che ho rivisto l’altra sera Days of Thunder, ed ho goduto come una bestia davanti al Panettone di Natale.
      Che film clamoroso. Pompa a bomba per quasi due ore.

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 7 mesi fa

    La prematura e improvvisa scomparsa di Kato Khandwala, mentore, amico e intimo confidente del gruppo (nonchè noto produttore e sound engineer), abbinata al tragico decesso di una delle loro massime influenze, […]

    • Concordo totalmente con la recensione, secondo me gran disco e grande band. Sicuramente conta anche l’immagine di Taylor Momsen, ma oltre che bella e’ anche brava. Le canzoni ci sono e funzionano, il resto sono chiacchiere. Secondo me ennesimo centro di un gruppo che non si puo’ trascurare.

    • cit.”reputo DXRNR uno dei migliori dischi ascoltati fin’ora nel 2021″ SOTTOSCRIVO OGNI PAROLA.
      E’ il loro capolavoro (per una band che stava per sciogliersi , fra lutti e la depressione della Momsen) significa che questi c’hanno le palle , sono felicissimo per il fatto che ci ho visto giusto fin dagli inizi comprando tutti i loro cd compreso questo che ho letteralmente consumato. Le chiacchere, che dir si voglia stanno a zero (l’invidia è più contagiosa del covid) , quando hai grandi canzoni , bellezza e carica erotica da vendere ti meriti il successo punto!!!!
      Del disco ha già detto tutto Iacopo (finalmente recensisce un vero disco rock e non le solite tritapalle sinfoniche :-)! Una canzone più bella dell’altra , 25 poi con quel flavour alla 007 tipo skyfall di Adele(grande) è epicissima.
      DA ASCOLTARE PER INTERO A RIPETIZIONE !!!!!

    • Taylor è stra brava e stra gnocca!
      Il prossimo lo voglio recensire io!!!!!

    • Iacopo appena hai visto na gnocca in copertina sei uscito dall oblio 🙂

    • Mi sono preso qualche giorno perché volevo capire bene se quello che ho ascoltato era effettivamente….quello che ho ascoltato.
      È decisamente quello.

      Un disco assolutamente incredibile: 12 grandi pezzi di Hard rock intriso di feeling, l’uno diverso dall’altro, con dietro una grande storia, delle grandi prestazioni, una grande produzione…
      Influenze di Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd, Pink Floyd, e tutto il grande rock degli anni 70 in genere…
      Per me assolutamente disco hard rock dell’anno.

      100/100

      • Toh!!! Hai dato 100/100 …….bavoso !!!!!!!!!!!!!! :-):-):-) Compralo che dentro c’è un poster di Taylor …….:-):-)
        Ora seriamente, questo cd è tra le cose migliori che ho ascoltato in ambito ROCK negli ultimi tempi , era dai tempi dei Rival Sons che non sentivo un certo feeling col genere . Poi ho scoperto gli Ocean hills e i Tyler Bryant and the shakedown , insomma tre dischi della madonna uno diverso dall’altro che dimostrano quanta linfa vitale abbia ancora questa musica ; ora attendo spasmodicamente il nuovo DIRTY HONEY!!!!!!!!!

        • Dopo il tuo parere sul disco di Ronnie Atkins, mi sono approcciato all’ascolto di questo album per il solo puro piacere di ruttarti addosso…e invece devo dire che stavolta sei tornato sui tuoi soliti livelli di fuoriclasse! 😀

          In realtà vorrei aspettare che torni disponibile il vinile, perché dentro c’è anche il CD: 27 euri tutto compreso…tra l’altro il doppio vinile è fantastico. Guardalo su Amazon.

        • Io ho appena scoperto i Soen.
          E non credo ne uscirò molto presto…

          • Band immensa, ascolta tutti i loro dischi ne vale la pena. È cmq non te li ho segnalati perché sei un po’ tamarro , ho pensato non valesse la pena:-) 🙂

            • Ed io che aspetto le tue segnalazioni!
              Non riesco a smettere di ascoltare Lotus, ma anche l’ultimo mi sembra enorme.
              Me li compro subito entrambi. Vorrei prendere il vinile dell’ultimo, ma non posso spendere ogni volta 28 euri a botta….
              Prendo i cd e via… posso portarmeli ovunque.

              • Prova con i whiterfall…..!!!!
                Altra band interessante.

                • Mi hanno detto che se mi piacciono i Soen, dovrei ascoltare anche i Wheel.
                  Comunque i Soen sono proprio atomici…

                  • Ben arrivato sui Soen!
                    Contento che ti piacciano, ma da un fine intenditore di ampie vedute come te non avevo dubbi.
                    L’ ultimo è in loop continuo quasi quotidiano: tutti dicono sia meglio Lotus e che questo Imperial sia solo un suo clone…In realtà a me piace di più…il suono della batteria è spettacolare e le melodie azzeccatissime.
                    Wheel consigliatissimi anche loro…forse più “tribali” se mi concedi il termine (più vicini ai Tool secondo me). Comunque ottimo “Moving Backwards” del 2019 ed in uscita il nuovo ‘Resident Human”

                    • Grazie carissimo Fulvio!
                      Pensa che li ho scoperti per puro caso girovagando su Amazon: sono rimasto colpito dall’artwork dell’ultimo album.
                      È ancora presto per dirlo, ma credo di concordare con te: di sicuro Imperial è un netto balzo in avanti a livello produttivo. Suoni veramente incredibile e potentissimi: suonano proprio come dovrebbe suonare una band Metal nel 2021.
                      Lotus mi ha colpito per la ricercatezza delle melodie.
                      E poi questo mood così malinconico è assolutamente spettacolare…

                    • ….per l’appunto 🙂

                  • I wheel te li avevo consigliati tempo fa, ora è in uscita il secondo disco se non erro.

                  • Se non disdegni le sonorità un po’ verso lo stoner è anche appena uscito il nuovo dei Greenleaf: Echoes from a Mass. Anche qui a livello di suoni “bombastici” non si scherza e secondo me è un ottimo lavoro.
                    Svedesi anche loro, all’ottavo album ma molto “underrated” secondo me.
                    Ciao.

                    • Li metto in lista, Fulvio, grazie!
                      Lo Stoner mi piace moltissimo, anche se lo prendo a piccole dosi…

    • Scusate ragazzi se raffreddo gli animi e i bollori di varia natura, ma questo rock post- millenium un po’ dark e un po’ “psycadelic” non è il mio genere. Per carità lei ha un sex appel notevole ed una carca erotica fuori dal comune, che riesce ad esprimere anche sul palco, ma questo sound lo trovo deprimente ed ansiogeno. Scusate l’intromissione, io torno ad ascoltare Chez kane. 

      • Ahahahah 😀
        Comunque è incredibile: secondo me noi utenti siamo una sorta di “leggenda” per chi ci legge da fuori.
        Della serie, se piace a Lorenzo, vorrà dire che è puro ed incontaminato revival anni 80.
        Se piace a Mimmo, saprai che quello è un disco per progressivesters incalliti…
        Se piace a Mark, vorrà dire che sarà un disco di Rock sanguigno…
        E ovviamente se piace a Bontropi, il disco non potrà essere che puttanissimo e tamarro…

        🙂

  • Leonardo "Lovechaser" Mezzetti ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 10 mesi fa

    Esiste una linea di demarcazione nella storia dell’aor. Una linea netta che segnò il passaggio dalla luce all’oscurità, dalla gloria al mondo dell’underground, da immensi stadi straripanti di folla a scarni c […]

    • Essendo nato nel 1980 ho scoperto in maniera approfondita l’AOR proprio negli anni ’90… ed erano anni in cui trovare certi dischi (o anche solo informazioni su dischi AOR) in un paesino come Cuneo era veramente un’impresa titanica (ringrazio un piccolo negozio dell’usato in cui ho trovato degli album, rigorosamente in cassetta, a dir poco spaziali)… ed erano anni in cui io viaggiavo con giacche di pelle quando i coetanei andavano in giro con camicioni a quadretti… questo articolo mi ha fatto scendere una lacrima… Grande Cobra! 😉

      • …forse il mio scopo era proprio quello 🙂 grazie ancora!

      • Anche io classe 1980, e quindi ti capisco perfettamente, Denis.
        Fu una battaglia…persa in partenza purtroppo: semplicemente arrivammo troppo tardi.

        Onestamente credo che ci sia sempre qualcosa nel bambino/adolescente destinato a contraddistinguere l’adulto che verrà. Io rimasi colpito da quello che Lorenzo definisce “il bello”: le luci, i colori, le esplosioni sonore, le chitarre luccicanti, le batterie fragorose di Queen, Guns ‘N Roses, Bon Jovi, Van Halen, Metallica…
        Tutto quello che venne dopo, quando stavo finalmente iniziando a seguire la musica a livello “agonistico”, non mi diceva nulla.
        Ed è ancora oggi così.

        Il Grunge non fu, secondo me, l’origine di tutti i mali, e prese il sopravvento semplicemente perché c’era bisogno di rabbia, di cattiveria e di pessimismo, ed il regno dell’AOR come musica delle masse fu selezionato naturalmente per l’estinzione.
        Ma resta la superiorità evidente di una decade irripetibile come quella degli 80s, e forse sì: manca a tutti noi come manca un caro amico che non tornerà più.

        P.s.: sugli Scorpions concordo con Mark il Talebano, ma capisco perfettamente la scelta di Leo.
        Anche a me piacciono gli Scorpions più commerciali con Matthias Jabs alla chitarra, ed il mio album preferito è Love At First Sting.

    • MINNNNCHIA SE SIETE GIOVANI…….:-) .Bell’articolo da parte di Leonardo conciso , chiaro e rapido nel dare spunti su ogni band, dico solo che considerare CRAZY WORLD l’album più bello degli Scorpions significa non conoscere la storia della band, poi se è un giudizio personale è ok ma prima di CW avevano già scritto i loro capolavori.
      E’ interessante notare come in quegli anni i mass media musicali mettevano in ombra tutto ciò che non fosse mainstream nonostante la qualità ottima, secondo me, delle uscite in campo aor e non solo. Faccio un parallelismo (azzardato se volete) con quanto accade da un anno a questa parte in cui si parla solo di covid e tutto il resto non viene neanche considerato, in sostanza la bella musica c’era anche in quegli anni solo che non veniva “spinta” dai media .

    • Nel 93 uscì Pull dei Winger che all’epoca non se lo cago’ nessuno, ma che personalmente trovo un grande album. Ho dei nitidi ricordi di quegli anni come la piacevole scoperta della traccia fantasma sul cd di Retroactive (quando l’album ti piaceva tutto lasciavi decidere allo shuffle), oppure nel 94 ,se non erro ,Nikki pubblicò “Rock Normale” in evidente ritardo di almeno 5 anni rispetto al resto del mondo. Sempre per quanto mi riguarda gli album migliori dei BJ sono proprio KTF e TD in quest’ordine. Però la maggior parte dei quindici/sedicenni di allora volevano ,anelavano il grunge…per fortuna è durato quasi meno di un dialogo in un porno.

    • Grande Leonardo, ho letto attentamente la tua analisi. Personalmente nutro un profondo disprezzo per gli anni novanta e devo dire che mi hai fatto ripercorrere la grande delusione e tristezza infinita che sono stati i decadenti, insulsi e squallidi anni ’90. Nel 1984 usci un film intitolato “la storia infinita” la cui trama si può riassumere con una lotta al “nulla che avanza”. Questo film è stato, in tempi non sospetti, un inequivocabile premonizione di quello che sarebbe stato il decennio successivo, quando siamo passati dal nutrirci con piatti prelibati di alta cucina a mangiare insipide insalatine scondite, e siamo passati dall’ammirare grandi opere d’arte di grandi artisti a doverci accontentare di scarabocchi sui muri fatti da teppisti ed imbrattatori. E il problema ha invaso tutta la società, non solo la musica.
      Concludo solo dicendo che correggerei il titolo di questo articolo con “anni novanta : la tomba dell’AOR e di tutto ciò che è bello”.

      • bravissimo.. decadenti, insulsi e squallidi anni 90, non avrei potuto descriverli meglio…. fammi un favore, ti prego, vallo a scrivere come commento su fb al mio articolo, perchè dai commenti di qualche personaggio sembra che adesso gli anni novanta siano stati un decennio fantastico ahah..

        • Mi dispiace Leonardo, non ti posso aiutare, non sono su FB ed è un canale che non conosco e non uso. Ci sono con la mia band che però non coinvolgerei perché non è un gruppo di melodic rock ma fa tutt’altro genere.
          Se la cosa ti può esser utile posso però autorizzarti a fare un “copia incolla” del mio intervento, e se posso aiutarti in qualche altro modo chiedi pure, quello che posso fare lo faccio volentieri.
          Comunque ti capisco bene, anche io mi trovo spesso a discutere (a volte anche a litigare) su questo argomento con persone che apprezzano e i alcuni casi venerano proprio i ’90 e i movimenti gurnge di Seattle e …“roba varia”. Ma la cosa che faccio fatica ad accettare è che a volte queste discussioni le affronto proprio con coetanei cinquantenni, che il “modo bello” (per usare un’espressione di un mio amico che la pensa come noi) lo hanno visto e vissuto e proprio da loro aspetterei comprensione e sostegno, invece mi sento dire che gli ottanta avevano “troppa plastica” ed erano troppo “finte” mentre i ’90 erano più genuini e veri. Non voglio fare polemiche, ognuno la pensa come crede, mi permetto solo di rispondere che dietro (o di fianco) alla plastica degli ‘80, c’era classe, scuola, competenza e capacità totalmente perse su chi negli anni 90 “zappava e pestava” su chitarre batterie invece di suonarle.  

          • ma no figurati grazie lo stesso.. devo dire che la maggior parte mi ha fatto i complimenti, poi ci sono 3/4 personaggi che sostengono il grunge e che probabilmente si sono incazzati per come ho parlato del grunge..tutto li ahahahah.. poveretti ahahah

    • Gran bell articolo quello del nostro Leo “Cobra” ,pieno di spunti interessanti su cui riflettere.
      E spulciando il mio archivio debbo dire che in larga parte concordo con quanto scritto visto che i primi anni 90 avevano cmq sfornato dischi di alta levatura per poi via via con il passare degli anni ridursi a ben poca cosa.
      E allora anch io ho deciso di segnalare qualche titolo (anno per anno) che mi sta particolarmente a cuore :

      1990 – anno che prosegue in scia degli anni 80 e propone l esordio degli Alias di Freddie Curci, il mito Jimmy Barnes con Two fires, il primo disco del supergruppo Damn Yankees, il ritorno del grandissimo Rick Emmet, l album forse piu bello (e forse l ultimo) di Larry Gowan (Last Brotherhood), Paul Laine con il suo Stick it in Your…, i fratelli Elefante con il secondo Mastedon (Lofcaudio), l esordio dei Nelson con After the Rain e per finire due album poco osannati (ma che a me piacciono tanto tanto) come l omonimo di Jimmy Ryser e il miglior album di Matthew Ward (Fortress)

      1991 – ancora tanta bella roba…tra cui il disco solista di Beckett, il paraculo Desmond Child con il suo Discipline, i miti Chicago con 21 (disco con dei pezzi AOR da antologia), il ritorno della grande Darby Mills (Never Look Back), il secondo Drive She Said (che non sfigura rispetto al primo), il supergruppo The Law, il Richard Marx (forse) piu ispirato di Rush Street ed i mai troppo osannati White Heart con il grandioso Powerhouse

      1992 – e ancora tanta bella roba…1st Avenue di Tears & Triumph, i Bad Company di Here Comes, i From the fIre di Thirty days, l esordio di Mitch Malloy, i fenomenali Planet 3 con Music from the Planet, i Roxus di Nightstreet, i grandi Wall of Silence con Shock to the System e per finire ancora un altro album dei White Heart a nome Tales of wonder.

      1993 – oh e pure qua i dischi belli non sono mancati…Robert Berry con Pilgrimage to a point, il grande Jeff cannata con Watching, i bravissimi L A Cowboys con Endless Summer, i Red Dawn di Never Say Surrender, il debutto dei fantastici Tour de Force e tanto per cambiare un altra perla dei White Heart (Highlands)

      1994 – si inizia a tirare un po la corda con le uscite e a parte il Cliff Magness e gli Atlantic indicati da Leo mi preme segnalare il ritorno dei Boston (Walk On), il Freddy Curcì solista (Dreamer s), l esordio dei grandi King of Hearts ed il secondo disco solo di The Voice Steve Perry.

      1995 – sempre meno uscite ma qualche chicca resiste come il disco solista di John Elefante (Windows), il duo Frederiksen/Phillips , i Just If I del grande Mike Reno ed il bellissimo solista di John Waite (Temple Bar)

      1996 – siamo agli sgoccioli ma i canadesi Agent, il ritorno dei Dakota (Mr Lucky) e soprattutto il grandioso Trial By Fire portano un po di gioia in un anno triste

      1997/1998/1999 – veramente poca roba a parte quelli segnalati dal Leo (come Passion Street, Unruly Child e Promises) a cui aggiungerei i Soleil Moon di Worlds

      Be che dire…dopo anni di splendore il nostro beneamato AOR ha dovuto fare i conti con la mancanza di soldi e adattarsi a nuove situazioni…ma l importante è non mollare mai…lunga vita all AOR!!!!!!!

      • grazie 🙂

        • Se non sbaglio, nessuno ha menzionato, l’album Bonjoviano dei Blue Tears, anno 1990. Grandioso!

          • Bravo Giulio, hai fatto bene a riesumare questo bell’articolo di Leonardo che ha indubbiamente toccato nel vivo tanti di noi provocando cosi tanti commenti. Senza, al tempo stesso (stranamente) provocare alcun litigio. Questo l’ha notato qualcun altro o solo io? Colgo l’occasione solo per citare due perle ancora non citate. Sono entrambe datate 1990, anno che, come sostiene giustamente Mimmo, è una costola degli ’80 a tutti gli effetti.
            DOMINOE “the kay”
            ERIKA NORBERG “Cold winter night”
            Queste due perle io le ho conosciute solo qualche anno fa, perché in quegli anni c’era talmente tante belle uscite che non riuscivi a stare dietro a tutte e qualcosa per forza scappava. 

            • In realtà i litigi sono avvenuti fuori di qui, Lore… ahauhaha 🙂
              I miei amici mi hanno detto che quest’articolo ha fatto andare su tutte le furie molti grungesters e affini su Facebook…

              • si hai ragione su facebook sulla pagina si rock of ages si sono scatenati contro di me, mi hanno fatto ridere tantissimo.. e più l’articolo riceveva complimenti più questi 5/6 poveretti, tra cui anche qualcuno di interno a melodic rock, schiumavano rabbia.. uno di loro ha addirittura pubblicato l’articolo sulla sua pagina fb e cercato di raccogliere commenti per screditare l’articolo e di conseguenza melodicrock.it.. una roba di livello bassissimo comunque .. la cosa importante per me è che qui su melodicrock.it l’articolo sia stata apprezzato ..

            • ciao lorenz.. dominoe the key l’ho citato sai? .. cmq grazie ancora per i complimenti..io e te sempre in sintonia 🙂

      • Grande WikiMimmo!
        Un plauso speciale per le citazioni dei White Heart di cui ho la discografia completa.
        Partecipo anche io al giochino delle aggiunte perché lo trovo divertente e può essere utile come spunto per riprendere vecchi ascolti.
        Non vuole assolutamente essere da appunto o critica a Leonardo che anzi ringrazio ed a cui faccio i complimenti per titolo e svolgimento dell’articolo.
        Ricercando i titoli mi sono accorto, come Mimmo, che più ci si avvicina alla fine degli anni (97-99) e più è difficile trovare titoli validi (grunge forse solo parzialmente responsabile?)
        Dopo le esaustive aggiunte di Mimmo è difficile, comunque ecco i miei (pochi) titoli:
        1990
        Heavens Edge
        Legs Diamond: Town Bad Girl
        Steelheart
        1991
        Shooting Star: It’s No Over
        1992
        Robert Hart
        Gotthard: S.T.
        1993
        Eyes: Windows of the soul
        Shotgun Symphony: S.T.
        Elektradrive: Big City
        1994
        Freddy Curci: Dreamer’s Road
        Mattador: Save us from ourselves
        Walk the Wire
        1995
        Frederiksen Phillips
        Thread (Vince DiCola)
        1996
        Harlan Cage: S.T.
        Storming Heaven: Life in Paradise
        1997
        Kevin Chalfant: Running with the wind
        The Key: The world is watching
        1998
        Departure: S.T.
        Mystic Healer
        RTZ: Lost
        1999
        A.C.T.: Today’s report
        Stuart Smith: Heaven and Heart

        Sicuramente ho sconfinato dal puro AOR ma mi sono preso questa licenza perché anche l’articolo secondo me lo fa.
        Lunga vita alla buona musica: Never Give Up!

        • Ahi ahi ahi caro Fulvio…Freddy Curci e Frederiksen Phillips li avevo gia nominati io…he he he…scherzo neeeeeeeeeeeee 🙂

          Cmq per me White Heart grandiosi ed è un peccato che da anni siano spariti dalla circolazione 🙁

          • Ahi, vero…volevo vedere se eri attento…he he…e pensare che mi sembrava di aver controllato bene.
            Nel “filone “CCM” degni di nota anche Petra, Idle Cure, Novella, ed avrei inserito l’esordio dei Crossection ma è del 1989.

      • grande Mimmo.
        Alias, Damn Yankees e Nelson su tutti, ma grandi dritte da parte tua

    • Non si può ahimé, che concordare con la tesi di fondo di Leonardo.
      Ci sono anche secondo me degli “eroi” che, quà e là, perlopiù inosservati, hanno tenuto alta la bandiera dell’AOR anche nei difficili anni ’90. Non riesco a non citare tra questi i DARE, i BATON ROUGE, i KINGDOM COME, i CRYSTAL BLUE, i mitici ASIA, gli HARLAN CAGE, i CLOCKWISE (costola degli EUROPE), e i TOTO, ma anche MALMSTEEN (sebbene alcuni sconfinino un po’ oltre l’AOR, e lo so!).
      Qui la mia lista d’oro, da cui ho escluso gli album già citati nell’articolo. Sono davvero pochissimi rispetto a quelli sfornati negli anni ’80.
       
      (C) ALICE COOPER (1991) – Hey Stoopid
      (D) DARE (1991) – Blood from Stone
      (D) DORO (1991) – True at Heart
      (K) KINGDOM COME (1991) – Hands of Time
      (M) MSG (1991) – McAuley Schenker Group
      (B) BATON ROUGE (1991) – Lights Out on the Playground
       
      (A) ASIA (1992) – Aqua
      (T) TOTO (1992) – Kingdom of Desire
      (D) D.A.D. (1992) – Riskin’ It All
      (M) YNGWIE MALMSTEEN (1992) – Fire & Ice
      (M) TONY MARTIN (1992) – Back Where I Belong
      (S) SATROX (1992) – Energy
      (P) COZY POWELL (1992) – The Drums are Back
       
      (D) DEEP PURPLE (1993) – The Battle Rages On
      (A) AXXIS (1993) – The Big Thrill
      (D) DORO (1993) – Angels Never Die
      (H) HEROES DEL SILENCIO (1993) – El Espiritu del Vino
      (K) KINGDOM COME (1993) – Bad Image
      (C) CRYSTAL BLUE (1993) – Out from the Blue at Last
      (H) HELLOWEEN (1993) – Chameleon
       
       (A) ASIA (1994) – Aria
      (C) ALICE COOPER (1994) – The Last Temptation
      (M) YNGWIE MALMSTEEN (1994) – Seventh Sign
      (C) CRYSTAL BLUE (1994) – Caught in the Game
       
      (T) TOTO (1995) – Tambu
      (M) YNGWIE MALMSTEEN (1995) – Magnum Opus
      (R) RAINBOW (1995) – Stranger In Us All
       
      (A) ASIA (1996) – Arena
      (K) KINGDOM COME (1996) – Twilight Cruiser
      (H) HARLAN CAGE (1996) – Harlan Cage
       
      (B) BALANCE OF POWER (1997) – When the World Falls Down
      (C) CLOCKWISE (1997) – Nostalgia
      (M) YNGWIE MALMSTEEN (1997) – Facing the Animal
      (B) BATON ROUGE (1997) – Baton Rouge

      (U) URIAH HEEP (1998) – Sonic Origami
      (D) DARE (1998) – Calm before the Storm
      (C) CLOCKWISE (1998) – Naive
      (H) HARLAN CAGE (1998) – Double Medication Tuesday
       
      (T) TOTO (1999) – Mindfields
      (R) RATT (1999) – Ratt
      (H) HARLAN CAGE (1999) – Forbidden Colors

      • Aspettavo qualcuno che inserisse i due bellissimi album dei toto.
        Da quello che leggo si comprende benissimo che la musica buona c era anche in quegli anni, solo che qualcuno anzi più di uno decise di ignorarla favorendo altro , ormai è chiaro.aa

    • Comunque dopo tutte le critiche vorrei anche io dare il mio contributo costruttivo alla discussione e citare solo 2 meravigliose uscite datate ’90 e che colpevolmente nessuno ha ancora citato:
      1990 – Reo speedwagon – The Earth, A Small Man, His Dog And A Chicken
      1996 – Robert Tepper – No rest for the wounded heart
      Invito chiunque stia leggendo questo mio intervento a recuperare questi due perle nel caso non le si conoscessero. A mio avviso potrebbero anche far parte dell’elite “geme sepolte” di questo sito.

    • Ragazzi …..see vabbè …..ma i primi 4 album dei Ten da X a babylon???

      • Vero! Ad essere precisi nei ’90 sono cinque (Ten, Name of the rose, The robe, Never say goodbye, Spellbound). Babylon è il sesto ed è già 2000. Comunque tutti e 6 di buonissimo livello (soprattutto i primi due per me)

    • Grande Articolo Leonardo!
      ps classe 74

    • Trai l1990 /92 ci sono un sacco di bellissimi dischi, danger danger,Tyketto,Wild side,lynch mob,Y&T,Firehouse,Don dokken, john norum,Kiss,Leppard,Van halen un vero e proprio prolungamento degli 80s.
      Poi iniziano i tempi cupi, i nostri eroi cominciano a perdere i capelli e a incupirsi, seguendo le nuove tendenze depressive. Bellissimi Dog eat dog e Pull degli Winger, ma anche un sacco di delusioni Dawn dei danger danger,Shadow life dei Dokken,Belly to belly degli stessi warrant.Subhuman race degli Skid row e gli Scorpions che si rammolliscono con 2 dischi noiosetti (eye to eye e pure istinct). Persino capiscuola come Def leppard,Kiss e Motley crue partoriscono opere lontane dallo stile che li ha resi famosi.
      Non ho apprezzato nemmeno These days dei Bon jovi, all’epoca, cupo e troppo lontano dai primi 4 capolavori.
      Fortunatamente label come Mtm,Now and then,escape,Zrecords e la nostra frontiers credono ancora nell’aor hard melodico e pubblicano uscite interessanti.
      Ten,Steelhouse lane,Snakes in paradise,Silent witness,Talisman,Harlan cage,C.i.t.a,harem scarem partoriscono perle di notevole bellezza.
      Restando in campo piu’ hard rock, Mlmsteen e Pretty maids hanno fatto dei bei dischi nei 90s. Savatage e helloween opere di rara bellezza ,ma andiamo in un campo piu’ heavy.

      • Be caro Fede i SAVATAGE meriterebbero pagine tutto loro…negli anni 90 Streets – A Rock Opera e Edge of Thorns sono dischi immensi….

    • Nel 1992 uscì “hear!” dei Trixter con le splendide “Road of thousand dream” e “As the candel burns”

    • L’articolo è stato un bel tuffo nel passato, in effetti anche io ho recuperato tutti i classici dell’hard melodico AOR nei ’90, però credo che i TEN avrebbero meritato molte più citazioni oltre il debut, il secondo(the name of the rose) il terzo e il quarto album(Spellbound)sono quelli che hanno scolpito la loro carriera e il loro sound.
      Grandissima la frase”I fan dell’aor vagavano desolati tra le pagine di Metal Shock alla ricerca di qualche vana speranza.”
      Mi ci riconosco alla grande!!!

    • Comunque un gran disco, che mi sembra nessuno abbia citato nei commenti, Bump ahead dei MR BIG!!!
      hard melodico allo stato puro, forse solo la produzione un po’ troppo sporca!!

    • Grazie bel salto nel passato 😛

      Speriamo in un futuro migliore…

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 3 anni, 11 mesi fa

    A poco più di un mese dalla prematura ed improvvisa morte di Tony Lewis (conosciuto soprattutto come ex cantante e bassista della celebre rock band degli ’80s The Outfield), la famiglia del musicista ha deciso di […]

  • Iacopo Mezzano ha scritto un nuovo articolo 4 anni fa

    Mi mancano i concerti, e non sopporto più l’idea di non poter più incontrare voi e tanti altri amici sotto di un palco per cantare a squarciagola le canzoni che amiamo. Vorrei poter diventare piccolo-piccolo c […]

    • No invece non ci siamo , o meglio ci siamo a tratti anche se di alta classe. Disco di mestiere ma proprio tanto con varie autocitazioni e omaggi a certi foreigner e chiaramente ai survivor. Non mi piace la continua alternanza delle 2 voci in tutte o quasi le canzoni che le rendono tutte simili nella struttura e poco amalgamate nel mix finale . Cmq disco piacevole in linea con gli altri 2 recenti ma che mi è piaciuto di più forse perché lo immagino cantato da jimi jameson ….Ma ahimè non si può.
      Voto 7+

    • mimmo replied 4 anni fa

      Per me un disco dai due volti…decisamente positiva la prima parte con le prime 6 tracce dove l album scorre che è un piacere…molto meno il resto del disco dove i brani iniziano a mostrare un po la corda…peccato…cmq per me è sempre un piacere ascoltare nuovo materiale del grande Jimi (se solo cantasse un po meno ci farebbe cosa gradita) e la gran voce del nostro Toby…promossi ma da loro mi aspetto sempre qualcosa in piu!

      • Sai che invece il doppio cantato e la voce di Peterick sono uan delle cose che più apprezzo dei Pride of Lions… alla fine rendono il loro sound unico… e poi dove crolla la voce di Peterick ci pensa il buon Hitchcock a mettere ben più di una pezza… 😀

        • mimmo replied 4 anni fa

          assolutamente in disaccordo…ma quando mai con te…aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh…a me invece sembra un po come il primo album degli Storm…gran voce Chalfant e il monocorde Rolie che troppo volle cantare….a me la voce di Peterik non piace mentre trovo ottima quella di Toby….poi come dico sempre..de gustibus….

        • Non fai testo… a te piaceva anche la moglie di Toby… 😀 😀 😀

          • mimmo replied 4 anni fa

            Be ovvio…il trans tra noi due sei tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu 🙂

            • Muahahahahaah… comunque il photobombing a caso con la moglie di Toby che si piantava in ogni foto al Rock Temple Festival è stato qualcosa di epocale… 😀 😀 😀

    • A me è forse uno dei loro album che più mi sono piaciuti… sicuramente il migliore tra le loro ultime uscite… molto bello fino a flagship, poi un leggero calo per riprendersi sul finale. Comunque se si ama l?AOR stile Survivor, Foreigner, Journey… qui si va a nozze…

    • recensione davvero ben scritta che mi trova su molte cose d’accordo.
      ci sono una serie di autorichiami clamorosi (Heart of the warrior e Good Thing Gone iniziano tali e uguali ad altri due pezzi dei vecchi dischi dei POL).
      Però….
      Songwriting ispirato , a tratti eccelso, ottima produzione, scelta dei suoni e arrangiamenti impeccabili e curati da veri rockers navigati.
      leggermente inferiore a Ferless. 80 se lo piglia tutto .
      canzoni preferite “Sleeping with a Memory” “Unfinished Heart” “We Play For Free” “Carry Me Back” “Now”.Bel disco , da top ten di questo 2020

    • Lo avevo detto che stardust è un gran bel dischetto, prova con i boys from heaven (sigh!) Esordio veramente particolare.

    • “Carry Me Back, Sleeping With A Memory e Now” sono le mie preferite.
      Una citazione a parte per la spettacolare “We Play For Free”, in pieno stile Survivor, che starebbe bene nella saga di Rocky Balboa.
      Buono il lento “Unfinished Heart”.
      
      Ps Comunque sono rimasto + sorpreso dell’album dei Stardust. Bomba anni’80 catapultata ai nostri giorni

    • Una noia mortale. Tanto mestiere (e ci mancherebbe pure) ma mai una scintilla. Bocciatissimo

      • Concordo pienamente.

        Due coglioni enormi.
        Ribadisco che ormai sono da sagra del cinghiale.

        • Qui non riesco davvero a capirvi.
          alcuni passaggi possono essere prevedibili, ma se i PoL sono da sagra del cinghiale, i primi landfall che passano per strada che cosa sono ?? ahahah

          • I Landfall per me sono assolutamente inutili, Yuri. 🙂

            • ahaaha dai che ho scritto io la rece Bon, inutili è eccessivo 🙂

              • No, ma figurati Yuri…lo sai che le tue recensioni mi piacciono sempre tanto…
                Il problema è che credo che il nostro amato genere stia sconfinando sempre più nell’amatoriale: lo avremo detto 100 volte ormai.
                Anche questo disco dei Pride of Lions, no… parliamoci chiaro: i Survivor erano su tutt’altro pianeta. Riascoltavo ieri When seconds count…era gente con un obiettivo, gente totalmente concentrata su quello che faceva…e si sentiva.
                Questi sono dischi fatti per tirare a campare. Sono di una fiacchezza incredibile.
                Per questo ti dico: chi oggi dovrebbe ringiovanire la scena è semplicemente un amatore, e chi quella scena l’ha resa grande non ha più niente da dire.
                Probabilmente un 5% delle band attuali è realmente valido: mi vengono in mente Eclipse, Heat, Fighter V, Brother Firetribe, Work Of Art…e poi?
                Lasciamo perdere la scena italiana, perché per me ci sono solo i Lionville.

                Obiettivamente è un quadro generale sconfortante.

                • sono d’accordo su alcuni punti , la maggior parte.
                  Su molti gruppi i quali hanno reso la scena grande non hanno più nulla da dire x esempio.
                  su band attuali davvero valide, se non è il 5%,, lo è il 10, non di più.
                  Concordo anche li.

                  non parlerei di musicisti amatoriali (quello lo sono io 🙂 ), anzi, tecnicamente ci sono musicisti molto validi.
                  il problema maggiore è che parliamo di un genere dove è stato detto quasi tutto quello che c’era da dire; diventa sempre più difficle tirare fuori sfumature o pezzi che ti scuotano e ti facciano innamorare.
                  spesso manca la vera ispirazione.
                  troppi progetti! di persone che non si incontrano nemmeno dal vivo per un caffe (il caso di Allen Olzon)! le belle canzoni era più semplice scriverle quando 5 persone si incontravano nella stessa sala e avevano storie da raccontare e molti riff e soli non erano ancora stati scritti.
                  scambiarsi le idee e le tracce tramite mail toglie comunicazione, ispirazione, idee per sperimentare qualche nuova sfumatura. Troppo lavoro a tavolino …

                  • Sono d’accordo con te sul discorso “progetti”, Yuri: non c’è dubbio che sia esattamente così.

                    Sono meno d’accordo sulla nozione di “amatore”, o meglio: non è la nozione di “amatore” ad essere il problema.
                    Il problema è l’amatore che si autoproclama “professionista”. Perché purtroppo Internet e la rivoluzione tecnologica ci hanno portato anche questo…
                    Onestamente ci sono tantissimi limiti tecnici fra gli amatori autoproclamatisi “professionisti”.
                    Non so sei troppo generoso tu, o troppo severo io: ancora oggi io sento tante stecche, tante stonature, tante forzature, tante produzioni dilettantistiche, tanti limiti dettati dall’ignoranza di qualunque nozione financo elementare di teoria musicale…
                    È chiaro poi che su due album trovi solo un pezzo buono…

                    Non lo so: oggi non c’è più selezione. Non c’è più la figura del grande talent scout che capisce di Musica e si rende conto se sei un artista di talento o uno zappatore. Oggi c’è l’autoproduzione, la musica liquida ed i Talent show…
                    È per questo che siamo arrivati al tracollo.

    • Devo essere obbiettivo.. al primo ascolto mi aveva spiazzato..ma poi dopo i ripetuti siamo di fronte ad un grande disco..con una nota positiva in più..la produzione nn plasticata..e questo è solo un bene

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