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Riverdogs – California – recensione

10 Luglio 2017 1 Commento Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Sono sempre stati classificati come band di culto in ambito Melodic Hard Rock. Forti della presenza del carismatico Vivian Campbell, di una copertina (del 1° lavoro) molto eloquente in fatto di dirty class rock e dell’ottimo contenuto sonoro in essa racchiuso: un melting pot ben riuscito di Blues, Hard Rock ed AOR.
Questa release è la prima vera uscita dopo quell’esordio, le altre (che si sono susseguite dal 1990) si sono sempre distinte per essere raccogliticcie e ben poco incisive.

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Ten – Gothica – Recensione

10 Luglio 2017 22 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Il nuovo album dei TEN, intitolato Gothica, prosegue la lunga e troppo sottovalutata carriera di questo gruppo inglese, creatura di Gary Hughes. Il lavoro segue il buon Isla de Muerta del 2015 proseguendo il cammino e il sound che caratterizza da anni i TEN. Qui troviamo soluzioni classiche ma meno scontate del precedente album, pur sempre mantenendo una certa linearità nella produzione e migliorando la parte di registrazione, grazie anche al veterano Dennis Ward dietro al mixer. Le canzoni sono tutte di buona fattura e in diversi episodi si riavvicinano ai primi Ten, su tutte la bellissima Travellers capace di mischiare il classico hard rock alla magia più “sinistra” e magica che Gary Hughes riesce a creare.
Parlando invece dell’ artwork dell’album, da sempre affascinanti donzelle fantasy, non si può non notare ” l’incantatrice ” nata dalla fantasia di Stan Decker.

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All 4 1 – The World’s Best Hope – Recensione

07 Luglio 2017 9 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: AOR
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Le giuste premesse ci sono tutte con due vocalist dalle comprovate capacità melodiche come Terry Brock e Robert Berry.

Personalmente ho amato alla follia Brock con i suoi Strangeways, certamente più di Berry solingo o con gli Alliance, ma qui (in ‘After The Rain’) è Robertino a piacermi di più, un brano tipicamente e assolutamente americano: Strangeways (ma non sono inglesi?!) infarciti di leggerezza a là Mitch Malloy.
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Nickelback – Feed The Machine – recensione

04 Luglio 2017 10 Commenti Giulio Burato

genere: Modern Rock
anno: 2017
etichetta: BMG Music

Credo sia doveroso partire da lui, Chad Kroeger, voce calda e carismatica dei Nickelback, voce che negli ultimi anni ha avuto diverse vicissitudini, leader di una band che ha spesso diviso il mondo degli estimatori del rock. Con un look da “bravo ragazzo”, Chad ritorna finalmente in pista con la sua “macchina nord-americana, alimentata” da nuova linfa vitale e con tanta voglia di lasciarsi dietro un gran brutto periodo. Ecco dunque il nono capitolo dei quattro canadesi intitolato (appunto) “Feed The Machine” che esce sotto BMG music, quattro anni dopo a “No Fixed Address”, a mio avviso, il più disarmante capitolo della loro storia, ricca, a livello di vendite, di numeri da altri tempi.
Sono ormai passati anni luce dagli esordi (“Curb” e “The State”), dove il post- grunge la faceva da padrone, come ormai sono lontani gli anni in cui il gruppo sfornava Hit a livello planetario e in maniera continuativa come “How You Remind Me” (primo singolo spartiacque verso il successo) e “Someday”, solo per citarne due.

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Great White – Full Circle – recensione

27 Giugno 2017 6 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Bluez Tone Records

Quando leggo Great White me la faccio sotto. Sia perché sono della generazione dello Squalo 1 (una roba terrificante, allora… oggi non spaventa più manco un criceto), sia perché un’uscita nel 2017, senza Jack Russell, mi preoccupa.
Sì certo ci sono gli storici Kendall & Lardie & Desbrow + Terry Ilous di ‘estrazione’ XYZ (ma quant’era bella ‘What Keeps Me Loving You’?!), ma sono teso ugualmente… lasciatemi perdere…

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Andrea Salini – Lampo Gamma – Recensione

25 Giugno 2017 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Rock
anno: 2017
etichetta: Ticketbus Edizioni Musicali

Lampo Gamma è il titolo del terzo album del chitarrista romano Andrea Salini, uscito per la Ticketbus Edizioni Musicali nel corso del 2017.

Composto da sette tracce e poco più lungo di un EP, il disco presenta all’ascoltatore un rock leggero alla Dire Straits e alla Pink Floyd, e classico alla Creedence Clearwater revival, ma influenzato anche dall’hard rock melodico e qua e là da alcune ritmiche funky. Interamente suonato da Salini, il platter mette in mostra il talento chitarristico del musicista, ma anche la sua abilità vocale e di songwriter, con sette canzoni tutte molto ispirate e differenti tra loro, che colorano l’ascolto delle più differenti emozioni. Da segnalare anche la bontà della produzione in studio, che da il giusto spazio alle parti strumentali, alle armonie vocali e alle belle atmosfere disegnate dall’artista.

Aperto dal singolo hard rock Strange Days, l’album trova nelle atmosfere ariose, delicate e pinkfloydiane di Distant Planets il primo acuto compositivo, fancendosi seguire dal funky rock chitarristico del tributo Hendrix Funk (The Comet). Dopo la strumentale e atmosferica Space anthem, ecco poi il rapido rock classico di Bad Moon Rising, che anticipa il capolavoro The Moon, colpo di genio prog rock del musicista. Chiude infine l’opera l’ottima strumentale The martian, che esalta ancotra una volta tutto il talento chitarristico del bravo Salini.

IN CONCLUSIONE

Il sottobosco musicale rock italiano ci regala un altro album da tenere in grande considerazione. Segantevi nome e titolo: non ne resterete delusi!

Tenax∞ – Tenax∞ – Recensione

24 Giugno 2017 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Rock / Hard Rock
anno: 2017
etichetta: (R)esisto

Registrato e mixato da Michele Guberti presso il Freedom Recording Studio e distribuito dalla label (R)esisto, Tenax∞ è l’omonimo debutto su EP del gruppo hard rock italiano Tenax∞, uscito nel maggio 2017.

Contenente quattro brani rock/hard rock cantati in italiano e dalle tematiche attuali, ma con un sound solido che non disdegna incursioni nel passato, questo EP presenta al pubblico una band dalle buone potenzialità, già ben rodata e coesa nel proprio sound. Alessio “Pax” Pacifici alla voce si mette in mostra come un frontman carismatico ed energico, che ben si abbina allo stile chitarristico vivace e dal bel groove di Emanuel Prina, e alla batteria potente di Gigi “Gix” Corbetta, dando vita a un sound rock ottantiano, ma allo stesso tempo moderno, frutto di un songwriting di bella fattura.

L’opener Gogna piace fin dal primo ascolto, grazie alla sua struttura essenziale e al suo bel testo. Club 27 è invece un pezzo più sporco e bluesy, ma non meno di impatto, che lascia spazio a una Virtual Love decisamente ispirata e forte di un refrain di immediato appeal. Infine il singolo e video Vivo Libero si eleva sui precedenti come il più radiofonico e orecchiabile del lotto, ben rappresentando lo stile vivace di questo breve ma riuscito EP.

IN CONCLUSIONE

E’ ancora un po’ presto per dirlo, ma i Tenax∞ sembrano sulla giusta via per regalare a loro stessi e ai loro fans delle belle soddisfazioni. Aspettiamo il loro primo LP!

The C.Zek Band – Set You Free – Recensione

24 Giugno 2017 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Rock/Blues
anno: 2017
etichetta: Andromeda Relix

E’ ancora una volta la ottima label Andromeda Relix a presentarci una realtà italiana emergente di assoluto spessore. Parliamo oggi della band veronese The C.Zek Band, una formazione a cinque di genere rock/blues/funk/soul fondata nel 2015, e del suo album di debutto Set You Free, uscito nel 2017.

La lezione che impariamo oggi è che sì, si può ancora fare musica rock in stile anni settanta senza dover per forza di cose suonare identici agli originali di allora.  Mi spiego meglio. Il rock a tinte blues, hard, soul, funky – e chi più ne ha più ne metta – dei nostri portacolori italiani affonda sì le radici in quegli anni d’oro della musica che amiamo, ma lo fa con una freschezza e una disinvoltura spiccatamente contemporanea che di fatto tende ad allontanarli dallo stesso sound fedele a cui si vogliono per forza di cose ispirare. Insomma, se all’orizzonte vediamo ancora i giganti che abbiamo tatuati un po’ tutti nei nostri cuori, sul nostro litorale abbiamo una band che li rielabora e li reinterpreta in modo così personale, beh, da risultare inedito.

Supportati da una eccezionale produzione in studio, fresca ma retrò, Christian Zecchin (chitarra, voce) e Roberta Dalla Valle (voce) si elevano come definitivi portavoce di questo movimento musicale, sfornando prestazioni vocali perfette – sia Christian che Roberta – abbinate a un’ottima attitudine chitarristica, la quale porta a riff molto orecchiabili, carichi di groove, di immediato appeal. Se la sezione ritmica di Nicola Rossin (basso, cori) e Andrea Bertassello (batteria) è poi da elogiare per la sua precisione e il suo sound, un plauso ancora maggiore è da fare a Matteo Bertaiola (hammond, rhodes e sinth), che si eleva sugli scudi con i suoi tasti diventando il definitivo collante tra il passato e il presente, tra ieri e oggi.

E allora via, sulle ali di questa tracklist varia e variopinta, che scorre via come un fiume carsico che porta con se i detriti delle nostre più pure emozioni. L’opener John Corn suona al pronti-via come un sanguigno blues rock ’70s, e I’m so Happy come un motivetto frizzantino di grande carica, subito seguito dall’assoluto della voce nera e blues di Roberta nella soffusa Tell Me. Poi, Kissed Love ha le caratteristiche delle ballad tutte sentimento e feeling di allora, con Set You Free che va a disturbare il sound della chitarra di Clapton, Santana e co, per un brano da lode in pagella che da l’avvio all’unica cover del lotto, la riuscita Gimme Shelter. Infine, tocca alla ricercata Boring Day e alla più essenziale It Doesn’t Work Like This anticipare la chiusura immensa di questo disco, affidata al brano glorioso Drink with Me, vero acuto compositivo di questo magnifico album tricolore. Settantiano fino al midollo!

IN CONCLUSIONE

Resta poco da aggiungere. Set You Free della The C.Zek Band è il prefetto esempio di come dovrebbe suonare ogni disco di revival musicale composto con intelligenza e padronanza dei propri mezzi.

Un album che disturba i grandi eroi del passato, ma solo per farsi dare da loro i giusti tempi e per reinterpretarli con il proprio stile. Wow.

Don Barnes – Ride The Storm – recensione

21 Giugno 2017 4 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: Melodic Rock Records

Per i più distratti stiamo parlando di colui che dà fiato e suoni (chitarra) a coloro che sono riusciti nell’impresa di mixare Southern & AOR… ergo, 38 Special
Questo è un disco ripescato dal 1989 o giù di lì quando Don lo registrò (senza mai pubblicarlo) con gente del calibro di Alan Pasqua (Giant/Van Stephenson), Dann Huff (Giant), Denny Carmassi (Heart), Jeff & Mike Porcaro
Non amo i ripescaggi ma per Don faccio un’eccezione e pigio il tasto con il triangolino che punta a destra…
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Bai Bang – Rock of Life – recensione

21 Giugno 2017 11 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: AOR Heaven

“30 anni di carriera e 8 dischi in bacheca” ecco il biglietto da visita dei Bai Bang.
La navigata band svedese si compone da Diddi Kastenholt alla voce solista, Oskar Wennberg alla batteria, Filip Wilhelmsson alla chitarra e Christoffer Svensson al basso.
“Rock Of Life” è il loro ottavo sigillo ed è uscito nello scorso Aprile per AOR Heaven; la produzione è stata curata da Diddi Kastenholt e Pontus Assarsson.
Caratteristiche emblematiche del gruppo scandinavo: semplicità, melodia e anche una certa ripetitività.
Dopo questa breve presentazione entriamo nei contenuti di “ROL”.
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