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12 Novembre 2018 3 Commenti Luca Driol
genere: Pop Rock / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Music
Il simbolo della pace sempre in evidenza, colori sgargianti e tanto glitter: così si presentava il look degli Enuff’ Z’Nuff, una via di mezzo tra quello dei Poison (ai quali vennero erroneamente paragonati più volte, all’epoca del loro esordio) e una qualsiasi band dell’era psichedelica.
Venni a conoscenza di questa band per radio: da adolescente, iniziato al metal da pochi mesi, avevo l’abitudine di fare richieste musicali telefoniche un po’ strane a una radio locale, invero dalla programmazione piuttosto commerciale. Un giorno chiesi allo speaker di turno “qualcosa di metal” a sua scelta e lui optò per il singolo apripista di un album appena uscito: il pezzo era “Mother’s Eyes” e l’album “Strenght”. Rimasi folgorato da quel brano dal riff dissonante, ma dal refrain zuccheroso e, poco tempo dopo, recuperai l’album in questione presso il mio negozio di fiducia.
Oggi posso definirmi un fan degli Z’Nuff e debbo ammettere di esserci rimasto piuttosto male dopo aver appreso dell’abbandono definitivo del frontman Donnie Vie.
12 Novembre 2018 2 Commenti Alberto Rozza
genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Perris Records
Tornano a distanza di due anni dal buon successo di “Early Warning” i danesi Acacia Avenue, band rodata e dal sound prettamente melodic rock.
Partenza assegnata alla frenetica e coinvolgente “Stand Up And Shout”, strumentalmente efficace e suadente, soprattutto nella trama chitarristica. Si passa così alla successiva “Worlds Apart”, rilassante e aperta, che irradia l’ascoltatore di calde e trascinanti emozioni.
12 Novembre 2018 4 Commenti Alberto Rozza
genere: AOR / Hard Rock
anno: 2018
etichetta: City Of Lights Records
Dopo un anno di pausa tornano con una super formazione gli svedesi Osukaru, band AOR / hard rock eclettica e variegata capitanata dal grande chitarrista Oz Osukaru.
Dopo un rapido intro (“Past The Present”), si passa velocemente a “You’ve Been Waiting”, arrembante, martellante, intensa e vitale in ogni parte, strumentalmente di grande livello, sia singolo che d’insieme. “Ritual” è misteriosa, avvincente e oscura, ben strutturata e arricchita da ottimi fraseggi, che la rendono complessivamente godibile. Si arriva così a “Ain’t Too Late (For Love)”, ritmicamente colossale, poderosa e granitica, che in pochissimi istanti si imprime della mente dell’ascoltatore.
11 Novembre 2018 2 Commenti Paolo Paganini
genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Livewire/Cargo Records UK
Hank Erix è il frontman della band svedese Huston che nell’ultimo decennio ha riscosso numerosi consensi tra gli amanti del genere AOR ed il cui disco omonimo datato 2010 è stato eletto album dell’anno dalla prestigiosa rivista Classic Rock Magazine. Il genere proposto è un robusto e moderno Melodic Rock che piacerà molto agli appassionati di tutta quella nuova scena rock scandinava che ha dato alla luce band quali H.E.A.T., Degreed, Art Of Nation tanto per citare alcuni dei nomi più conosciuti.
11 Novembre 2018 0 Commenti Alberto Rozza
genere: Hard/Heavy Rock
anno: 2018
etichetta: Atomic Stuff Distributions
Giovani, potenti, ispirati: arrivano alle nostre orecchie e alle nostre anime i Kickstarter, band italiana dalle molteplici influenze stilistiche.
Pronti, si parte: “Cooperate” è veloce e decisa, un ottimo antipasto musicale, che mette subito in bella mostra le doti della band. “Messin’ Around” risulta nel complesso un brano compatto, lineare e abbastanza coinvolgente, alla stessa maniera della successiva “Too Old”, dai languidi fraseggi chitarristici e dalla ritmica trascinante e coesa. La grinta e la spinta non mancano nella frenetica “Dirty Old Town”, che però pecca leggermente di originalità creativa. “Nanananana” richiama le sonorità stoner, con un interessante riff di chitarra ben supportato dalla trama vocale di Fortu, che lo rendono un pezzone frizzante e godereccio.
11 Novembre 2018 11 Commenti Nico D'andrea
genere: Melodic Rock
anno: 2018
etichetta: Lions Pride Music
11 Novembre 2018 2 Commenti Alberto Rozza
genere: Hard Rock/AOR
anno: 2018
etichetta: FreeMood
In uscita il primo super full length dei cechi Black Tiger, degni e fieri rappresentanti dell’hard rock dell’Est Europa, che hanno registrato e prodotto il loro lavoro negli italianissimi Tanzan Music Studio di Mario Percudani (Hungryheart).
09 Novembre 2018 7 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock / Blues
anno: 2018
etichetta: ear Music
Quando il 6 febbraio 2011 è circolata la triste notizia della morte improvvisa del chitarrista nordirlandese Gary Moore si è squarciato il tempio della musica hard rock e blues, esattamente come se fosse appena scomparsa una divinità. Gary era, e sempre resterà, uno dei maggiori guitar hero della storia di entrambi questi generi, ed è questo un dato di fatto che non riporto o esprimo io in qualità di suo fan accanito, ma è un aspetto che è stato evidenziato subito da tutti i suoi colleghi musicisti, e non, in ognuna delle loro sentite parole di commiato.
Eppure, vuoi per via del suo carattere burbero, vuoi perchè certe volte le cose vanno così (con la gente dimentica troppo precocemente i priopri idoli), dal giorno della sua scomparsa ben poco è stato fatto in suo ricordo. Sette anni dopo, Moore Blues For Gary – A Tribute To Gary Moore (uscito il 26 ottobre 2018 via earMUSIC grazie a una idea di Bob Daisley, che aveva suonato il basso con Moore sin dai primi anni Ottanta) arriva così sul mercato cercando di ovviare a questa strana dimenticanza, e presentandosi di fatto come il primo tributo ufficiale all’artista.
05 Novembre 2018 5 Commenti Stefano Gottardi
genere: Boogie Rock/Rock'n'Roll
anno: 2018
etichetta: Autoproduzione
Che cosa pensereste voi trovandovi ad osservare questa copertina senza saperne nulla? Che si possa trattare di un disco rock and roll forse? In quel caso avreste indovinato! I norvegesi Hercules (Simen Knuts al basso e voce, Vemund Moss alla chitarra e voce, Oskar Aarnes alla chitarra ritmica, Kristian Hauge alle tastiere e Lars Braastad alla batteria) esordiscono come band nel 2000 con l’EP Nice Try e danno alle stampe il debut album Checkin’ In dodici mesi più tardi. Licence To Rock del 2005, con il nuovo chitarrista Tormod Haug a bordo, viene premiato dalla rivista Classic Rock come disco dell’anno. Seppur con una line-up in costante fermento, il gruppo si toglie la soddisfazione di aprire i concerti di artisti come Nazareth, Blackfoot, Dan Baird e Blackberry Smoke. Nel 2011 esce il terzo full-length Rockwaves e il combo scandinavo varca i confini nazionali esibendosi per la prima volta in Olanda, Germania, Francia e Inghilterra. Quest’anno è invece il turno di On The Radar.
05 Novembre 2018 2 Commenti Stefano Gottardi
genere: Hard Rock
anno: 2018
etichetta: Frontiers Records
“The Weight” è una canzone del 1968 del gruppo canadese The Band: è da un verso di questo testo che nello stesso anno la cover band di dopolavoristi The Shadettes prende il nome Nazareth e inizia il cammino che le permetterà di segnare in qualche modo la storia del rock. Quarantasette anni dopo l’omonimo debut del 1971, sul finire del 2018 esce il loro ventiquattresimo album, intitolato Tattooed On My Brain. Sfogliando le 20 pagine del booklet ci si rende subito conto di come, per vari motivi, non sia il solito platter del combo scozzese. Il più eclatante è la mancanza della voce storica, quel Dan Mc Cafferty che, con una timbrica unica e riconoscibile fra mille, aveva marchiato a fuoco ogni uscita discografica precedente. L’assenza del carismatico singer non è di certo una notizia inattesa: seriamente malato, nel 2013 aveva abbandonato il gruppo da lui stesso fondato assieme al bassista Pete Agnew, ad oggi l’unico membro originale rimasto. Sebbene la band avesse trovato nel giovane Linton Osborne un rimpiazzo per proseguire la propria attività concertistica, Rock’n’Roll Telephone del 2014 vedeva ancora il nome di Mc Cafferty in bella evidenza nei crediti alla voce… voce!