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Mike Della Bella Project – One – Recensione

21 Aprile 2020 1 Commento Max Giorgi

genere: Westcoast / AOR / Pop Rock
anno: 2019
etichetta: Indipendente

Cari lettori e lettrici di MelodicRock.it, come ben sapete, esistono nuove uscite che vengono precedute da importanti supporti pubblicitari e di produzione, ma che alla resa dei conti, si rivelano mediocri o del tutto scadenti… esiste invece un sottobosco di lavori autoprodotti ed indipendenti che, purtroppo all’insaputa di molti, sono di grande spessore e qualità. “One”, primo lavoro dei Mike Della Bella Project ne è l’esempio lampante.
Questa band è la creatura del polistrumentista, autore e produttore romano Michele della Bella. Musicista di grande esperienza che inizia la sua carriera nella seconda metà degli anni 80. Le sue molteplici collaborazioni (su tutte quella con Faber Farina che è co-produttore del disco) e produzioni ,lo portano fino ai nostri giorni, in cui decide di manifestare tutto il suo grande amore per il genere west-coast dando alla luce “One”.

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CAPTAIN BLACK BEARD – Sonic Forces – recensione

17 Aprile 2020 20 Commenti Giulio Burato

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2020
etichetta: AOR Heaven

Quinto album per gli scandinavi Captain Black Beard che escono sotto Aor Heaven.
Il gruppo riappare a due anni di distanza dal buon “Struck by lightning” con gli innesti di Dave Dalone (H.e.a.t) in fase di produzione e di Martin Holser alla voce; quest’ultimo autore di una ottima prova dietro al microfono grazie ad una voce che ben si amalgama alla proposta della band.

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Reece – Cacophony Of Souls – recensione

17 Aprile 2020 2 Commenti Alberto Rozza

genere: Hard Rock / Heavy Metal
anno: 2020
etichetta: El Puerto Records

Torna a far parlare di sé David Reece, ex – voce per un periodo degli Accept, in collaborazione con il chitarrista ex – U.D.O. Andy Susemhil, in una combinazione metal teutonica dalle premesse interessanti.
Sin dalle prime battute di “Chasing The Shadows” si capisce che, a prescindere da una buona esecuzione tecnica, il materiale presente nell’album possa sembrare poco originale: il riff di questo brano sembra proprio, nella sua struttura basilare, quello di “Slave To The Grind” degli Skid Row. Si passa alla successiva “Blood On Your Hands”, molto tagliente e puramente heavy, che attinge pienamente a tutta scena tipica di questo genere, sia nella forma che nel contenuto.
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Monday Shock – Rude Awakenings (EP) – recensione

14 Aprile 2020 1 Commento Alberto Rozza

genere: Hard Rock
anno: 2020
etichetta:

Dalla mente del produttore bresciano Oscar Burato, in uscita il primissimo EP dei Monday Shock, terzetto made in Italy composto da Alessandro Marchi, Enrico Debellani e Nicola Iazzi, con una proposta hard rock influenzata da molte varianti e dagli sviluppi interessanti.
Dopo la brevissima intro – title track “Rude Awakenings”, preparatoria, dalla tastiera surreale, entriamo in picchiata all’interno del lavoro: il primo singolo estratto, “Blind”, ha immediatamente la giusta carica, una cadenza assolutamente anni ’80 e un ritornello corale e riconoscibile, tutti tratti che rendono il primo impatto con la band molto soddisfacente. La molteplicità delle influenze si individua e si ripropone della scanzonata “Your Side”, sempre dotata di grandissima energia e una buonissima dose di tecnica strumentale. Conclusione che arriva melodicamente e in modo suadente con un intenso lento: “Spirit Of Life” è il degno finale per un lavoro che, seppur breve, mette già in luce le particolarità e gli eventuali punti di forza del progetto Monday Shock, in attesa di interessanti e succulenti sviluppi futuri.

Waiting For Monday – Waiting For Monday – recensione

13 Aprile 2020 3 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2020
etichetta: Frontiers Music Srl

Ci sono tutti i numeri per fare il botto clamoroso in questi Waiting For Monday. Si parte dalla voce dell’American Idol Rudy Cardenas, una di quelle voci in grado di caratterizzare con cura, precisione e bellezza le note su cui si trova a poggiare la sua ugola, c’è un chitarrista di talento come August Zadra (già al soldo di Dennis DeYoung) e c’è pure il patrocinato e la benedizione di Jeff Scott Soto che ha fatto da tramite per portare in casa Frontiers questa nuova realtà… ebbene, arriviamo al dunque, perchè con l’incipit iniziale si sarà già capito che qualcosa comunque non ha girato del tutto nel verso giusto… non abbiamo ancora infatti parlato dei pezzi.
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DECARLO – Lightning Strikes Twice- recensione

09 Aprile 2020 5 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2020
etichetta: Frontiers Music Srl

In cerca di un album AOR classico classico e di matrice prettamente USA??? Bene, fermatevi qua, lo avete trovato!
In effetti da una band nata in Nord Carolina e che alla voce vede un certo Tommy DeCarlo, conosciuto per aver militato nei Boston dopo la prematura scomparsa di Brad Delp, era alquanto scontato aspettarsi un album che nelle corde si rifacesse anche ai Boston, senza però disdegnare note alla Reo Speedwagon o ancora Foreigner.
In formazione anche il figlio, e secondo fondatore della band, Tommy DeCarlo Jr. che al pari della voce del padre saprà farsi ben apprezzare alle corde e alle tastiere in questo primo lavoro a firma DeCarlo, ne volete le prove? Ascoltatevi l’intermezzo Into The Storm!
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In-Side – Life – recensione

07 Aprile 2020 25 Commenti Denis Abello

genere: AOR / Prog / Pomp Rock
anno: 2019
etichetta: Andromeda Relix

Dopo il bel debutto Out-Side datato 2017 ritornano i Torinesi In-Side con un nuovo lavoro a titolo Life. Saliti alla ribalta qualche anno fa nella scena Italiana grazie al loro AOR intriso di venature cromate e prog, i nostri non tradiscono le loro origini tracciando un nuovo lavoro che prosegue nel solco iniziato con Out-Side.
Chiarito che lo stile è quello a cui i bravi In-Side ci avevano abituati notiamo invece alcuni cambi nella line up in cui agli originali Saal Richmond (tastiere), Beppe Jago Careddu (voce), e Marzio Francone (batteria) si aggiungono ora Abramo De Cillis (chitarra, che comunque figurava già come ospite nell’album di debutto) e Gianni Cuccureddu al basso.

Solo otto pezzi compongono questo nuovo lavoro Life in cui, come dice il titolo, l’invisibile filo comune denominatore dei brani è proprio il concetto di “vita” in tutte le sue sfacettature, non si può forse parlare di vero e proprio “concept album”, ma poco ci manca… dicevamo, solo otto pezzi, ma non fatevi ingannare, perchè come già ci avevano mostrato nel debutto gli In-Side puntano sulla qualità e aggiungerei, la complessità, dei brani che propongono soluzioni sempre molto ricercate che giocano abbondantemente nell’ambito dell’AOR di classe sviscerando a fondo tastiere, chitarre e sintetizzatori, inoltre con quel tocco prog che si ripercuote anche sulla durata dei pezzi che mediamente superano i 5 minuti buoni.
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Confess – Burn ‘em All – recensione

06 Aprile 2020 11 Commenti Denis Abello

genere: Glam / Sleaze / Melodic Rock
anno: 2020
etichetta: Street Symphonies Records / Burning Minds Music Group

La prima comparsa sui lidi musicali i Confess l’hanno fatta nel 2014 con un album (Jail) dal sapore un po’ acerbo ma con un’ottima potenzialità di fondo a cui seguì il successivo Haunters che limita certi difetti per portare la band ad un nuovo livello. Livello che viene ampiamente raggiunto e superato da questo nuovo piccolo gioiellino a titolo Burn’Em All di hard sleaze rock melodico e… anche un po’ cotonato!
Mai come in questo caso il “tre” risulta il numero perfetto, infatti se avete voglia di farvi un salto nel passato della band (e se non li conoscete fatelo che ne vale la pena) e ascoltarvi i precedenti lavori della band e alla fine sono sicuro che ne converrete con il sottoscritto che questo terzo lavoro è il sunto perfetto di una veloce carriera sempre in crescendo!
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Khymera – Master of Illusions – recensione

06 Aprile 2020 6 Commenti Paolo Paganini

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2020
etichetta: Frontiers Music Srl

Arriva finalmente dopo cinque anni di attesa il nuovo lavoro dei Khymera band portata avanti nel tempo dal bassista/produttore ex Pink Cream 69 Denis Ward. Come sempre il risultato finale è eccellente ed il disco suona in maniera perfetta dal primo all’ultimo minuto. Merito del gusto e dell’esperienza infinita di Denis che negli anni ha preso per mano questa creatura portandola ai vertici dell’AOR internazionale. L’amalgama con il resto della band contribuisce a creare un cd in cui ogni traccia è al posto giusto ed il bilanciamento tra melodia e hard rock praticamente perfetto. La prima parte è caratterizzata da tracce più hardrockeggianti come l’introduttiva “Walk Away” perfetta apripista dal ritmo incalzante seguita dalla classicheggiante “The First Time”. Ampio spazio alla melodia già nella seguente “Master Of Illusion” introdotta da pomposi tastieroni e da un lavoro di cesello alle chitarre del buon Michale Klein. “The Sun Goes Down” non lascia particolari segni pur essendo comunque godibilissima mentre la successiva “Paradise” rappresenta uno di vertici dell’album. La traccia parte come una power ballad salvo poi esplodere in uno spettacolare ritornello tutto cori e in un assolo di grande impatto. Altro pezzo da arena rock è “The Rhytm Of My Life”; fresco, solare e moderno al punto giusto. Il combo spinge ancora sull’acceleratore e la successiva “Follow The Sun” richiede di essere ascoltata ad un volume piuttosto sostenuto. Arriva opportuna una pausa affidata alla splendida ballad “Fater To Son” degna di essere annoverata tra le migliori degli ultimi anni. I ragazzi tornano a farsi sotto e grazie alla spensierata “After All This Tme”, AOR Americano allo stato puro, si posizionano in scia ai migliori The Storm. I due brani conclusivi non aggiungono ne tolgono nulla al giudizio complessivo che rimane ovviamente largamente positivo.

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Alliance – Fire and Grace – recensione

06 Aprile 2020 4 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2019
etichetta: Escape Music

Il 2019 ha visto il ritorno anche degli Alliance con alle corde vocali sempre l’eccezionale Robert Berry (e già questo basterebbe a farci un pensierino su). Nati nel 1997, questo è il loro quarto album in studio (Alliance 1997, Missing Piece 1999, Road To Heaven 2008, e questo Fire and Grace), quinto se si considera anche la compilation Destination Know del 2007.
Band che vanta musicisti di livello (Robert Berry alla voce / basso e tastiere, Gary Pihl alla chitarra e David Lauser alla batteria) che nel loro palmares possono annoverare nomi come GTR, 3, BOSTON e Sammy Hagar.
Come al solito quando si parla del cantato di Berry lo stile porta con se una certa vena di malinconia, cosa che si ritrova anche in questo Fire and Grace a firma Alliance, anche se qui meno marcata forse che nelle loro precedenti uscite. Per il resto si parla di un AOR di un certo spessore intriso di una ruvidezza di fondo che sporca e ingrezzisce (in senso positivo) lo scorrere dei brani facendoli sfondare nel mondo del blues/rock in brani come Real Thing o le più rockeggianti Don’t Stop The Wheel Turning e la titletrack Fire and Grace.
In generale ne esce un lavoro vario su cui spiccano momenti intriganti come nella bella e quasi “Thin Lizzyana” Raise your glass o nella successiva semi cavalcata rock Time a cui si aggiungono brani dal piglio prettamente AOR come Good Life, Reason o la semi ballad Change of Heart. Bello e ben eseguito, ma forse poco originale e ispirato, l’unico vero lento del lotto, Uncertain, fallisce nel dare il colpo di grazia ad un album che senza troppe pretese vi farà comunque passare un 40 minuti in compagnia di buona musica…