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Uriah Heep – Into The Wild – Recensione

30 Agosto 2011 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Frontiers

 

Quanto può essere inutile introdurre una realtà storica come questa degli Uriah Heep? Chi al mondo non ha sentito quantomeno parlare di loro? Ci può essere qualcuno che non ha mai sentito neppure una nota di lavori come Salisbury o Demons & Wizards (per citarne due a caso..)? Spero di no e non lo voglio neppure pensare.

Andando dunque fin da subito al sodo, gli Uriah Heep tornano sulle scene in questo 2011 con un album, Into The Wild, che segue di 3 anni l’ultimo lavoro in studio Wake the Sleeper, uscito nel 2008 e non apprezzato proprio da tutti. Vediamolo traccia per traccia..

LE CANZONI

Parte subito energico il disco con Nail On The Head, singolo e video per l’album. Il pezzo è tanto piacevole quanto banale e da forte l’impressione di un qualcosa già sentito, certamente eseguito meglio, dalla band. Fortunatamente sarà l’unico brano del disco a rivelarsi insipido.
Già con la successiva I Can See You infatti il registro cambia vistosamente. Ampio spazio all’hammond, riffing conciso e grande vocalità sono solo tre degli elementi che da sempre hanno caratterizzato questa realtà musicale e che qui trovano perfetta espressione, in un ritmo accellerato che è vera e propria manna dal cielo.
Preziosa la title-track Into The Wild, che ancora non cala di un grado l’intensità del disco, mantenendo invariata la rapidità d’esecuzione e tutta la sua qualità. Molto bello il ritornello corale come il lavoro tecnico della band, guidato con perizia da un Russell Gilbrook scatenato dietro le pelli, al pari di Mick Box alla chitarra e Phil Lanzon alle tastiere, formidabili nel loro continuo duettare. continua

373°K – Spiriti Bollenti – Recensione

27 Agosto 2011 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Rock / Hard Rock
anno: 2011
etichetta: /

Credo sia giusto, per un sito come il nostro, dedicare parte delle nostre energie nel promuovere realtà emergenti della nostra penisola. In questo caso mi sono ritrovato tra le mani Spiriti Bollenti, il disco d’esordio dei bolognesi 373°K, fondati nel 2009 da un gruppo di amici universitari con l’intento di suonare un rock dalle più varie influenze e caratterizzato dal cantato in lingua italiana, scelta questa voluta (a detta della band) non per cercare di proporre qualcosa di nuovo ma per evitare lo sforzo legato all’utilizzo di una lingua che essendo straniera non gli può a pieno appartenere.

E se già il nome del gruppo (che deriva dalla misura fisica 373 K = 100°C) vuole rappresentare uno stato emotivo di bollore e rabbia contro una realtà che si allontana giorno dopo giorno dai desideri più profondi di ognuno di noi, il furente disagio sarà uno dei temi cardine di questo album di debutto Spiriti Bollenti, uscito autoprodotto nel febbraio 2011.

continua

Xorigin – State of the Art – Recensione

19 Agosto 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records

La storia degli Xorigin non inizia semplicemente con questo album di debutto, a titolo State of the Art, che sarà pubblicato sotto Frontiers Records il 26 agosto 2011.  No, la storia del progetto inizia molto più indietro, nel 1999, quando Johannes Stole e Daniel Palmqvist (entrambi scandinavi, uno norvegese e l’altro svedese) si incontrano per la prima volta al Musicians Institute di Los Angeles. Li i due musicisti condividono gli apprezzamenti per band come Toto, Giant, Foreigner e molte altre, fondando assieme anche una band (gli Orange Crush).

Tornati poi alle rispettive patrie, i due non si persero di vista e, fine (che poi è inizio) della storia, diedero alla luce la formazione e oggi questo disco che mi approccio a recensire. Un album che fin dalla sua copertina vuole definirisi maiuscolo e suscitare clamore. Una navicella in volo verso un pianeta: vi ricorda qualcosa?

continua

After Hours – Against the Grain – recensione

14 Agosto 2011 2 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2011
etichetta: AOR Heaven

Negli anni ottanta gli Inglesi After Hours riuscirono a sentire il profumo del successo grazie al loro album di esordio Take Off, ma rimarrà purtroppo solo un profumo effimero in quanto il gruppo non riuscirà mai effettivamente ad affermarsi.
Si dice che nella vita non sia mai troppo tardi ed ecco così tornare il gruppo capitanato dalla voce di John Francis con questo nuovo lavoro intitolato Against the Grain, che si preannuncia come un lavoro improntato all’AOR ma con influenze hard rock e progressive.

continua

Human Zoo – Eyes of the Stranger – Recensione

07 Agosto 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Fastball Music

A 4 anni di distanza dall’ultimo Over the Horizon, tornano sulle scene gli Human Zoo, progetto hard rock tedesco fondato nel 2004 e che vanta fin dalle sue origini la peculiarità di avere in formazione un sassofonista che assolve praticamente il compito di una seconda chitarra. Eyes of the Stranger, questo il titolo del lavoro, è uscito a inizio luglio per l’etichetta Fastball Music, registrato presso i Maniac Studios e prodotto da Chris Lausmann e Zarko Mestrovic.

I presupposti per un lavoro interessante, viste le precedenti uscite del combo tedesco, ci sono tutti. Vediamo ora traccia per traccia se le nostre speranze sono state confermare o meno.
continua

Williams / Friestedt – Williams / Friestedt – Recensione

06 Agosto 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Aor
anno: 2011
etichetta: Aor Heaven

Se anche per voi l’unico rimedio contro l’afa estiva è la musica westcoast allora non può esservi sfuggita l’uscita di questo disco. L’omonimo esordio del duo Williams / Friestedt (ovvero l’ex Toto Joseph Williams in collaborazione con Peter Friestedt, musicista già autore di alcuni album di questo genere) è stato uno dei dischi più pubblicizzati e attesi di questo 2011. Uscito per AOR Heaven, il disco è stato messo in commercio nel giugno di quest’anno. Vediamolo.

LE CANZONI

Swear Your Love è immersa nelle influenze Toto, pura come se fosse uscita 25 anni fa. Dotata di ottimi suoni, cori, arrangiamenti, la traccia entra immediatamente tra le top dell’album (e forse anche del 2011) grazie a un ritornello di facile, facilissima, fulminea memorizzazione. Che inizio!
E che proseguo! Say Goodbye è un’altra cannonata, con quella sua atmosfera sognante e densa di salsedine marina. Chiudete gli occhi, respirate ad ampi polmoni, lasciate scorrere la fantasia. Tutti voi penserete, in automatico, a una strada che costeggia al tramonto le rive del mare. Inutile dire altro di fronte a un tale livello compositivo. continua

Rob Moratti – Victory – Recensione

05 Agosto 2011 8 Commenti Andrea Vizzari

genere: Aor / Melodic Rock
anno: 2011
etichetta: Escape Music

In questa calda estate afosa cosa c’è di meglio di un bel disco di rock melodico puro, prodotto ottimamente, suonato da grandi musicisti e intriso di grandi melodie? E’ proprio il caso di Victory, debutto solista di Rob Moratti, singer canadese dall’ugola cristallina. Nella sua non di certo breve carriera musicale, Moratti non ha probabilmente avuto il successo che un musicista col suo talento avrebbe meritato: muove i primi silenziosi passi con la band “Moratti” dando alla luce due album per nulla banali (Desolation nel 1995 e Legends of Tomorrow nel 1997) per poi arruolarsi nei Final Frontier con Mladen (Von Groove) rilasciando ben quattro album ottenendo una certa fama in Europa e in Giappone. Nel 2009 Moratti ha l’occasione di sostituire lo storico cantante dei Saga Michael Sadler, producendo e cantando nell’album “The Human Condition” e seguendo la band nel tour promozionale, prima di essere di nuovo sostituito a causa del ritorno inaspettato di Sadler. Toltosi dagli impegni con i Saga, Rob cominciò subito a lavorare al suo disco solista, chiamando a sé nomi di primo piano come Reb Beach (Winger, Whitesnake) alle chitarre, Tony Franklin (Blue Murder) al basso e Brian Doerner (Saga) alla batteria, Fredrik Bergh alle tastiere e Christian Wolff alla chitarra ritmica e tastiere. Mixato da Richard Chycki (Rush, Aerosmith, Gotthard) e prodotto dallo stesso Moratti, Victory è probabilmente il miglior lavoro che il singer canadese potesse concepire, ma andiamo ad analizzare il disco track by track:
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Airrace – Back To The Start – Recensione

04 Agosto 2011 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records

Della serie a volte ritornano. Era il 1984 quando gli Airrace presentarono ai mercati discografici mondiali il loro splendido debutto Shaft of Light, un disco di indubbio valore che è da molti tutt’oggi annoverato tra i top album del nostro genere. Forti del fulmineo successo, gli Airrace partirono in tour supportando alcune delle più grandi realtà musicali di quegli anni e poi.. e poi si sciolsero.

2009. 25 anni dopo gli Airrace tornano sulle scene con un’inattesa reunion celebrativa, forte della rinnovata presenza del cantante Keith Murrell, del tastierista Toby Sadler e del chitarrista Laurie Mansworth. La band torna a convincere, firma con la Frontiers Records ed eccola qui in questo ricco 2011 pronta con un nuovo album a titolo Back To The Start. continua

Shadowman – Watching Over You – Recensione

01 Agosto 2011 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2011
etichetta: Escape Music

Apprestandomi a recensire Watching Over You, quarta fatica discografica degli Shadowman e disco uscito in questo tanto ricco 2011 sotto Escape Music, mi resta difficile non spendere qualche parola di elogio introduttiva alla figura di Steve Overland, storico cantante degli FM che appena può piazza sul mercato lavori di sempre indubbio valore, siano essi sotto marchio FM, sotto denominazione Shadowman o The Ladder o ancora sotto il suo stesso nome.  Come mi piace spesso dire, tanto di cappello alla creatività e alla forza di volontà di questo musicista di esprimersi con costanza in un mercato musicale non semplice come quello degli anni’80 da cui è con la giusta gloria emerso, riconosciuto come uno degli artisti più importanti.

Tre anni dopo il buon Ghost in the Mirror del 2008, gli Shadowman, che poi altro non sono che un supergruppo formato da Overland alla voce con Steve Morris degli Heartland alle chitarre e alle tastiere e con i due ex-Thunder Chris Childs e Harry James rispettivamente al basso e alla batteria, tornano a far parlare di loro con queste 12 tracce. Vediamo cosa mi sono stati in grado di trasmettere.

continua

Yes – Fly From Here – Recensione

29 Luglio 2011 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Progressive Rock
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records

Non c’è Jon Anderson allora non mi interessa e non lo ascolto. Quanti di voi hanno pensato così (o proprio agito così)  leggendo la formazione di Fly From Here, ennesima fatica degli storici maestri del prog rock, i britannici Yes, tornati alle scene in questo 2011 dopo 10 anni di assenza in studio con la nostrana Frontiers Records. Quanti?

Va beh, la vostra timidezza la sciolgo io e vi dico che si, la mia intenzione era quella di non ascoltare (o comunque rimandare all’infinito l’ascolto di) questo lavoro. No, l’assenza di Anderson proprio non mi andava giù. Poi però, leggendo ottimi commenti qua e la e vedendo il video ufficiale di We Can Fly che trovate a fine articolo, mi sono fatto convincere. La chance ai nuovi Yes gliel’ho voluta dare ed ecco quindi qui le mie impressioni riguardo.

continua