Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
18 Novembre 2011 4 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Roadrunner Records
Mi trovo a scrivere questa recensione con un sentimento contrastante tra rabbia e delusione. Sono uno di coloro che ha sempre apprezzato i lavori dei canadesi Nickelback, una band che gode di un enorme successo in tutto il mondo e tra i diversi tipi di amanti della musica molto probabilmente soprattutto grazie alla sua formula commerciale, fatta di melodie farcite di una produzione stellare e di uno stile che oscilla tra l’hard rock e, per approccio, il pop più moderno.
17 Novembre 2011 0 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Escape
Dopo un anno dall’ottimo Fire In Your Soul, tornano sulle scene i Talon, progetto americano nato dalle ceneri dei Voxen, e lo fanno dopo aver firmato un’importante contratto con la Escape Music e aver aggiunto nuova linfa alla formazione, con l’ingresso dei blasonati Shawn Pelata (Line of Fire) e Eric Ragno (China Blue, Takara, etc.), rispettivamente alla voce e alla tastiera.
Il disco, che uscirà nei negozi il 21 novembre 2011, si fa forte di riff di chitarra granitici, tanto che il primo brano del lotto, Crying To Me, strizza l’occhio e quasi pare una cover di una canzone misconosciuta degli inglesi Redline, “famosi” per essere la colonna sonora con il brano King of the Mountain della gara motociclistica Isle Of Man TT. Dico questo non a caso, perché le ritmiche dei Talon scivolano via rapidissime su diversi brani come Maybe One Day o Walk Away, che con il loro sound si adatterebbero proprio a fare da colonna sonora alla scossa adrenalinica di queste competizioni motoristiche.
La produzione, a cura di Ty Sims, è molto curata e sia sui pezzi di puro hard rock che sulle tracce più melodiche troviamo sempre il giusto compromesso tra nitidezza e aggressività sonora. Ben calibrati sono in particolare i cori di tracce come la mid-tempo Did You Have To Say e la seguente Everytime, che regalano intense emozioni con la loro freschezza, derivativa anche di un buon lavoro di tastiere perfettamente integrate nel sound. Carina è anche Take You All The Way, che vede la partecipazione speciale della calda voce di Jeff Scott Soto, vera gemma di un brano che si ispira fortemente ai lavori dei Talisman, e la penultima You Got What It Takes. continua
15 Novembre 2011 5 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records
Prima di tutto la felicità, quell’immensa e sentita gioia di ritrovare un Fergie Frederiksen in forma e ringiovanito, ma soprattutto vincitore della più grande e importante battaglia della sua vita, quella contro un male che nel 2010 aveva seriamente rischiato di portarcelo via.
Poi un disco, questo Happiness Is The Road pubblicato ad ottobre dalla Frontiers Records, che finalmente riporta in auge il nome di Frederiksen in chiave solista, dopo il buon Equilibrium del lontano 1999.
14 Novembre 2011 12 Commenti Andrea Vizzari
genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Universal
I Reckless Love, la band scandinava più ruffiana degli ultimi anni, tornano con il loro secondo atto, “Animal Attraction” per confermare quanto di buono vi era nel fresco debutto omonimo di due anni fa: melodie vincenti al limite tra il glam e il pop unite ad un look patinato e sfacciato tipico delle band anni 80. Con la stessa formazione del precedente album e un contratto succulento con la major Universal Music Finland addentriamoci in questo nuovo lavoro della band di Olli Herman:
continua
10 Novembre 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Aor
anno: 2011
etichetta: Aor Heaven
Con colpevole ritardo, è giunto il tempo di recensire il secondo album degli australiani White Widdow, uscito il 23 settembre 2011 sotto AOR Heaven a titolo Serenade a seguito dell’ottimo esordio omonimo uscito nel 2008.
Fondati nel 2008 dal frontman Jules Millis, dal bassista Trent Wilson e dal chitarrista Enzo Almanzi, i White Widdow avevano impressionato un po’ tutti per qualità e gusto melodico, mostrando comunque ancora margini di miglioramento. Passato un anno la formazione avrà maturato? Vediamo..
LE CANZONI
Il disco apre con Cry Wolf, pezzo che impressiona per la precisa base di tastiere ad accompagnare un gustoso lavoro di chitarre e una convincente vocalità di Millis, abile a trasmettere intensità emotiva all’insieme. Molto bene il ritornello, che colpisce nel segno con melodie di primo impatto e che ricordano in qualche modo i lavori degli H.E.A.T., e anche l’assolo, tecnico e ispirato.
E’ ancora dirompente, solare e molto anni’80 l’uso di tastiere in Strangers In The Night, come ancorati al passato sono anche i cori nel refrain, emozionanti tanto da ricordare realtà leggendarie quali i Survivor.
Do You Remember è una mid-tempo intensa e ben arrangiata, che sfoggia un preciso insieme di tutte quelle caratteristiche che fino ad ora abbiamo elencato: tastiere e chitarre vivaci, buona sezione ritmica, grande coralità, spirito di insieme e convincente vocalità. Ed emozioni in primo piano!
Sullo stile dell’hard rock radiofonico stelle e strisce (primo Bon Jovi, Dokken..), Reckless Nights è una gustosa cavalcata precisamente ritmata dalla batteria e da un basso abile nel dare profondità a un pezzo che si incentra ancora una volta su melodie d’impatto, calde e coinvolgenti. continua
05 Novembre 2011 4 Commenti Andrea Vizzari
genere: Melodic Rock
anno: 2011
etichetta: Frontiers Music
Fin dal suo primo annuncio, gli occhi di tutti gli Aor maniacs hanno cominciato a brillare commossi, inutile negarlo. Quando la Frontiers annunciò questo grandioso progetto in cui due dei più grandi e famosi vocalist nella musica rock (e dell’AOR, precisiamo) avrebbero cantato insieme dividendosi il microfono l’euforia era a mille. Bobby Kimball (Toto) e Jimi Jamison (Survivor), i vocalist sopra citati, non hanno certo bisogno di spiegazioni, per cui se i due nomi non vi dicono proprio nulla, in ginocchio sui ceci e poi di corsa a rimediare a questa grande lacuna. I primi dubbi però si sono palesati con la scelta di Mat Sinner come produttore e bassista (uno non proprio affine al rock melodico) e della band di accompagnamento formata da musicisti che girano spesso intorno ai vari progetti del bassista biondo: Alex Beyrodt (Primal Fear, Sinner) alla chitarra, Martin Schmidt (KISKE/SOMERVILLE) alla batteria, Jimmy Kresic (KISKE/SOMERVILLE) alle tastiere. Di certo non proprio le persone più adatte per dare alla luce un prodotto di puro AOR, ma per fortuna la schiera di songwriting chiamati a dare il loro contributo ha rialzato un po’ le aspettative generali: su tutti spiccano i nomi di Robert Säll (Work Of Art), prezzemolino Erik Martensson (WET, Toby Hitchcock…), Randy Goodrum (Steve Perry), Jim Peterik (Survivor, Pride Of Lions…).
Nonostante qualche piccola titubanza, le premesse per un grande disco ci sono tutte, per cui dopo la dovuta introduzione passiamo alle canzoni, punto cardine e dimostrazione perfetta della riuscita (o del fallimento) di un disco:
continua
03 Novembre 2011 49 Commenti Iacopo Mezzano
genere: AOR
anno: 2011
etichetta: Frontiers Music
Toh, che novità, un altro progetto scandinavo…. si, l’ho pensato d’istinto leggendo la notizia che annunciava la fondazione di questa nuova realtà, lo ammetto. Ma vi dico già che ci ho messo poco a cambiare opinione..
Forse mi è bastato leggere il nome del gruppo, The Magnificent, per far si che il mio pensiero iniziasse a modificarsi. Perché? Beh, pensateci bene: se uno chiama una realtà musicale Il Magnifico dimostra quantomeno la giusta dose di sicurezza nei suoi mezzi e la certezza di avere qualcosa tra le mani. Non trovate? Dai, chi chiamerebbe così un progetto scialbo.. di certo nessuno che tenga cara la pelle, c’è sempre il rischio di finire come Lou Reed, tra minacce di morte e di linciaggio da parte dei fans dei Metallica, no?
A parte le battute (che per l’amor del cielo devono restare tali, solo i fans dei ‘tallica possono arrivare così in basso…) , leggere che il progetto nasce dall’unione di due icone della scena progressive metal scandinava, ovvero il cantante norvegese dei Circus Maximus Michael Eriksen e il chitarrista/produttore finlandese Torsti Spoof dei Leverage, era già adeguata garanzia. In più i due, con l’aiuto di musicisti come Rolf Pilve alla batteria, Sami Norbacka al basso e Jukka Karinen alle tastiere, annunciavano di offrire un album melodic rock fortemente influenzato da realtà come Brother Firetribe e Europe, oltre ai soliti Journey e Foreigner… Insomma, capirete che di fronte a queste premesse l’attesa per questa uscita non poteva far altro che schizzare su in alto fino alle stelle. Quindi eccomi qui, pronto a raccontarvi le mie impressioni su questa troneggiante uscita..
02 Novembre 2011 4 Commenti Iacopo Mezzano
genere: AOR / Westcoast
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records
Tornano dopo ben 9 anni dall’entusiasmante debutto i Mecca, band statunitense dedita al AOR di stampo westcoast, e lo fanno con questo Undeniable, disco che uscirà il 4 novembre 2011 nei mercati europei. 9 anni densi di difficoltà, 6 dei quali spesi proprio nella realizzazione di questo album, tra cambi di formazione, la morte di un amico comune (che poi era anche l’ingegnere studio per il disco) e tanti problemi per il frontman del progetto Joe Vana.
Insomma un vero e proprio calvario che ha necessitato di tempo per essere superato. E ora che finalmente abbiamo tra le mani questo atteso ritorno, come di consueto è tempo di giudizi..
24 Ottobre 2011 1 Commento Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Music Buy Mail
Il 2011 vede tra le sue innumerevoli uscite e i suoi tanti ritorni anche quello degli storici Vain, formazione hard rock/glam metal formata nel 1986 dal carismatico frontman Davy Vain e forte di un più che glorioso album di debutto, No Respect, acclamato fin dalla sua pubblicazione da tutta la critica di settore.
Enough Rope, questo il titolo del nuovo album che uscirà questo 28 ottobre 2011 in tutta Europa, nasce 6 anni dopo l’ultimo (abbastanza deludente) lavoro On the Line e cerca, a detta degli stessi componenti della band, di riportare in luce l’energia del prezioso debutto. Di fronte ad un’attesa che si fa mano a mano sempre più palpabile, è tempo ora di giudizi..
LE CANZONI
Si parte subito con il giusto approccio con l’opener Greener, brano dalla base molto ritmata che fa da preciso sottofondo alla calda vocalità di Davy Vain che, con la sua timbrica inconfondibile, dirige il pezzo lungo le strofe fino al refrain, caratterizzato da un buon mix di coralità ed energia.
Sono invece le chitarre a farla da padrone in Triple X, con riff rapidi ed aggressivi dal bel suono anni’80 che non possono non emozionare chi ama questo genere. E anche gli assoli della seconda metà della canzone, rapidi, saettanti e tecnici, regalano grandi momenti e ben si combinano con la voce del frontman, anche qui davvero efficace.
L’atmosfera si fa calda, quasi bollente, sul terzo brano Hot Stage Lights ed è nuovamente Davy Vain a elevarsi sulle melodie, con il suo carico di sfrontata e pungente sensualità che traspare forte nota dopo nota, minuto dopo minuto. Un pezzo molto convincente, a cui segue l’altrettanto ispirata Stray Kitten Burns, che ha dalla sua una grandissima musicalità, con melodie che solleticano immediatamente l’orecchio dell’ascoltatore, risultando certamente tra le migliori dell’intero lotto.
Piacevole è anche Cindy, con il basso di Mitchell abile a creare il groove e l’atmosfera che divampa ancora calda sul ritornello, con le chitarre acute ma maschie a gridare di sfondo per poi correre via rapide in un altro assolo molto riuscito. continua
22 Ottobre 2011 9 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2011
etichetta: Avenue of Allies
Passione, questa è la prima parola che mi viene in mente se penso alla storia dietro a quasi tutte le band e gli artisti italiani che si gettano a capofitto in un genere come il melodic rock, l’hard rock o l’AOR.
In un panorama musicale come quello italiano assolutamente inadeguato artisti e band di grande qualità e valore stanno regalando negli ultimi anni vere proprie perle del genere e stanno rendendo sempre più viva e vivace la scena nazionale. Mi vengono in mente gruppi come Hungryheart, Edge of Forever, Whells of Fire o progetti come Lionville e Shining Line e questi solo per fare alcuni nomi.
In questa scia di rinascita del genere cercano adesso un loro posto anche i Soul Seller, nuovo gruppo nato dalla volontà di due fratelli di Torino (Santhià per la precizione) Dave (chitarra) a Mirko Zublena (basso) che dal 1999 tra demo e tanta gavetta cercano di raggiungere il loro sogno. Sogno che diventa a portata di mano con l’attuale incarnazione della band che vede in formazione oltre ai due fratelli Dave alla chitarra e Mirko al basso, la seconda chitarra di Cris Audisio, la batteria di Steve Bucci e la voce di Michael Carrata che consegnano ora nelle nostre mani questo loro debutto ufficiale Back To Life.
LE CANZONI
La splendida Wings of Freedom abbiamo già avuto modo di apprezzarla essendo il primo video e singolo a far da portabandiera per questo Back To Life. Grande melodia, ottima prima prova della band e la voce di Michael Carrata che si dimostra assolutamente sorprendente per il genere, pulita e cristallina.
Con ancora ben impresso in mente il primo pezzo veniamo travolti da Change Your Heart Tonight grazie a quel suo attacco che gioca tra batteria e chitarra e la voce suadente di Michael che ci introduce in questo nuovo viaggio melodico marchiato Soul Seller in cui si può annoverare anche il notevole solo di chitarra del primo ospite del disco, Danilo Bar.
Le tastiere in connubio con la voce di Michael che ci introducono con estrema eleganza in All I Can Promise bene mascherano quello che in realtà si rivelerà un pezzo dal ritmo sostenuto. Ancora una volta pollice su per i Soul Seller. continua