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Strangeways – Age Of Reason – Recensione

05 Marzo 2012 6 Commenti Andrea Vizzari

genere: Aor
anno: 2012
etichetta: Dangerous Dog Records

 

A distanza di un anno dal deludente “Perfect World”, ecco che tornano gli Strangeways con questo “Age Of Reason”. Innanzitutto la prima cosa che risalta ai nostri occhi è il cambio di etichetta: non più la “grande” e “importante” Frontiers Records che aveva prodotto il precedente disco ma la label privata Dangerous Dog Records, di proprietà del gruppo. Le ipotesi e congetture dietro questa scelta si sono via via susseguite fin da subito, che davano una label importante come la Frontiers probabilmente insoddisfatta dalle vendite e della qualità del lavoro svolto dalla band di Brock e Co. con “Perfect World” e che abbia troncato quindi i rapporti lavorativi con il gruppo. Riposto tutto nel cassettone dei gossip ecco che vi è anche il ritorno, questo confermato e ufficiale, di David Stewart (storico bassista della band). Se poi aggiungiamo l’altalenante performance del gruppo allo scorso Firefest di Ottobre ecco che quest’ultimo “Age Of Reason” non si presentava certo nel migliore dei modi, perfino nella copertina scialba e anonima.

Quello che infatti ricaviamo fuori dall’ascolto di un album come “Age Of Reason” si può riassumere tranquillamente in una semplice domanda piuttosto frequente nell’ambiente musicale: come può una band di grande livello, con dei capolavori alle spalle (in questo caso “Native Sons” e “Walk In The Fire”) arrivare a pubblicare nel giro di un anno ben due album assolutamente mediocri, senza un briciolo di quella fiamma e di quella qualità che li aveva contraddistinti diversi anni prima? “Age Of Reason” continua infatti quel trend sonoro che abbiamo sfortunatamente ascoltato in “Perfect World”: sound in versione edulcorata con brani fin troppo uguali fra di loro e una piattezza musicale che mai un ascoltatore si sarebbe aspettato. Non basta neanche stavolta il solito Terry Brock, nonostante risulti il più ispirato fra i membri della band: timbro sempre bello da ascoltare ma che in questo caso ci regala davvero pochi bei momenti. Sarebbe inutile anche un track by track quando tutte le tracce del disco condividono quasi pedissequamente una struttura e un sound fin troppo simile fra di loro anche a causa di una fredda performance della band, incapace di regalare quei brividi e quelle emozioni che un tempo abbondavano e deliziavano le orecchie degli appassionati del genere. continua

Axel Rudi Pell – Circle of the Oath – Recensione

05 Marzo 2012 8 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Heavy Metal
anno: 2012
etichetta: SPV/Steamhammer

Continua a viaggiare sparata lungo la sua strada la carriera del virtuoso chitarrista tedesco Axel Rudi Pell e del suo omonimo progetto musicale. Uscirà infatti a fine mese (e più precisamente il 26 marzo 2012 per SPV/Steamhammer) il nuovo album Circle of the Oath, disco che segue di un anno la pubblicazione della raccolta The Ballads IV (2011) e di due anni l’ultimo discreto lavoro in studio The Crest (2010).

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Joey Summer – One Bite From Paradise – Recensione

04 Marzo 2012 0 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Perris Records

Alzi la mano chi si sarebbe immaginato che un brasiliano, di origine greche, con un nome americano, all’anagrafe Joey Summer, suonasse del melodic rock? Eppure questo cantautore ha già prodotto due album di discreta fattura. Con Nascer (2009) cantato tutto in portoghese e Written On The Horizon (2010), questa volta in inglese, si è fatto conoscere al pubblico senza però riuscire a lasciare il segno. Questo terzo lavoro intitolato One Bite From Paradise ricalca esattamente i precedenti album…. Joey Summer cerca di emulare artisti del calibro di Michael Bormann e Jeff Scott Soto in modo eccessivo; le sue doti vocali sono buone ma spesso poco espressive e di conseguenza le songs rimangono troppo anonime.

continua

UFO – Seven Deadly – Recensione

03 Marzo 2012 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: SPV/Steamhammer

 

Cacciatori della fonte della giovinezza, dove state guardando? No perchè io una domandina agli UFO, leggendario e fondamentale progetto hard rock inglese attivo dal 1969, la farei. Sapete, arrivare oggi con questo Seven Deadly (uscito per la SPV/Steamhammer il 27 febbraio 2012) a 21 album in studio pubblicati dopo ben più di 40 anni di attività e un età media che sfiora i 60 anni, beh quantomeno fa e vi deve fare una certa impressione.

Se in più si considera la qualità, la freschezza e l’energia paradossalmente giovanile sprigionata dalla formazione in questo nuovo album, si ci stupisce per forza di cose ancora di più. Seven Deadly è una sferzata di puro e incondizionato hard rock a tinte blues che non guarda minimamente in faccia all’anno di appartenenza ma inietta nell’orecchio dell’ascoltatore un sound perfettamente a passo con i tempi storici di questo genere, ovvero gli anni’70 e ’80. Riff serrati e massicci si abbinano qua e la con un saggio uso di tastiere, mentre basso e batteria accompagnano incalzanti il ritmo d’esecuzione. Impressiona la voce di Phil Mogg, che riesce a riconfermarsi ancora a pieni voti come una delle migliori timbriche attuali e della storia del rock, ma una nota di merito va anche al chitarrista Vinnie Moore, capace di mettere in mostra grandi doti tecniche (specie sugli assoli) e sempre meglio integrato nella formazione. continua

AOR – The Colors of L.A. – Recensione

27 Febbraio 2012 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Westcoast AOR
anno: 2012
etichetta: Aor Boulevard Records

Los Angeles: dolce ossessione. Frederic Slama, polistrumentista e compositore francese, non ha fatto mancare neppure in questa occasione la ormai arcinota sigletta L.A. nel titolo del nuovo album del suo progetto musicale AOR, giunto ora al settimo capitolo discografico con questo The Colors of L.A., nei negozi da fine gennaio e pubblicato dalla Aor Boulevard Records.

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Electric Boys – And Them Boys Done Swang – Recensione

26 Febbraio 2012 0 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Escape Music

Reunion anche per gli Electric Boys, gruppo svedese di Stoccolma nato a cavallo tra gli anni 80 e 90 con tre ottimi dischi alle spalle. Funk-O-Metal, Groovus Maximus e Freewhelin’ sono state gemme di hard rock condito di funky e questa fusione di sound li ha accostati a grandi nomi quali Aerosmith e Extreme. Sempre guidati dai fondatori Conny Bloom alla voce e Andy Christell al basso (che abbiamo ritrovato anche negli Hanoi Rocks) questo nuovo And Them Boys Done Swang non cambia una virgola dai precedenti lavori, anzi aumenta la qualità del songwriting e del sound…
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Donnie Vie – Wrapped Around My Middle Finger – Recensione

25 Febbraio 2012 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Rock / Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Cargo Records

Donnie Vie, la famosa voce degli Enuff Z’Nuff, torna a far parlare di sé in questo febbraio 2012 pubblicando il suo terzo album solista, a titolo Wrapped Around My Middle Finger, che segue di 5 anni il precedente Extra Srenght (2007) e che uscirà nei negozi il 27 febbraio per la Cargo Records.

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Bang Tango – Pistol Whipped In The Bible Belt – Recensione

22 Febbraio 2012 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Glam
anno: 2012
etichetta: 78 Productions Records

Il 16 marzo 2012 uscirà ufficialmente nei negozi il tanto atteso album Pistol Whipped In The Bible Belt, ovvero il ritorno alle scene dei Bang Tango, storica band hard rock/glam metal losangelina fondata nel 1987 ed ora tornata in studio sotto l’etichetta 78 Productions Records dopo diversi anni di silenzio discografico (e di altrettanti cambi di formazione).

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Michael Thompson Band – Future Past – Recensione

21 Febbraio 2012 10 Commenti Lorenzo Pietra

genere: AOR
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records

Michael Thompson Band, uno di quei nomi difficili da dimenticare per gli appassionati dell’Adulted Oriented Rock o più comunemente AOR. La loro gemma How Long, datata 1988, è stato uno dei dischi mai dimenticati dagli appassionati che fino al 2007, anno di ristampa della Frontiers, è stato relegato troppo in secondo piano. Proprio la label nostrana da alle stampe questo nuovo Future Past, con la Thompson Band orfana dello storico cantante Moon Chaloun, degnamente sostituito dal giovane Larry King (da sentire i suoi lavori solisti con i Soleil Moon) e con un Michael Thompson alle sei corde in grande spolvero.
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Chris Antblad – A New Dawn – Recensione

20 Febbraio 2012 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2012
etichetta: Atenzia Records

Conosciuto forse più per le sue illustri collaborazioni da compositore (Joe Lynn Turner, Eric Martin e molti altri) e per il suo brillante lavoro nel disco degli Spin Gallery Standing Tall, il polistrumentista svedese Chris Antblad si affaccia per la seconda volta sul mondo musicale con il suo progetto solista e con questo album, intitolato A New Dawn e pubblicato dalla Atenzia Records, che segue di un anno il buon esordio Century (datato 2011 ma in realtà registrato nel 2008).

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