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Ultime Recensioni

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Pride of Lions – Immortal – Recensione

14 Settembre 2012 17 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Music

“Speriamo di poter finalmente sfondare nel nostro Paese- gli USA. E’ bello quando la gente ci riconosce – se io e Toby camminiamo per le strade di Barcellona le persone ci indicano e urlano – Pride Of Lions! Vorrei che succedesse anche a Cincinnati!”

Difficilmente Jim Peterik, enorme compositore, leggenda nei Survivor e ora leader del progetto Pride of Lions assieme al dotatissimo cantante Toby Hitchcock, fa di queste sparate se non ha un colpo sicuro in canna. Il proiettile caldo che gli permette di esternare e dar vita ai suoi desideri si chiama Immortal, ed è il nuovo album “dei Leoni” in uscita il 21 settembre per la Frontiers Records.
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Million Dollar Reload – A Sinner’s Saint – Recensione

13 Settembre 2012 1 Commento Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records

Proviene da Belfast la nuova proposta hard rock Million Dollar Reload, che grazie alla nostrana Frontiers Records sforna un album di grande spessore, figlio del rock losangelino ma anche di Ac/DcRattBuckcherry e tutto lo sleaze anni ottanta. Dopo il primo sconosciuto lavoro Anthems Of Degeneration i Million Dollar fanno breccia nel cuore dei maliconici fan dello sleaze rock con questo nuovo A Sinner’s Saint.

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Pete Lesperance – Fade Into Stars – Recensione

04 Settembre 2012 2 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Hope Songs Music Co.

Seconda fatica discografica per Pete Lesperance, ormai ex chitarrista dei rocker canadesi Harem Scarem. Dopo il buon debutto Down In It datato 2004 e in contemporanea con l’amico Harry Hess ecco uscire Fade Into Stars, dove il chitarrista si discosta dallo stile Scarem per spostarsi verso un pop rock/melodic rock in chiave moderna, ma non cadendo mai nel banale.

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Andy Rock – Into the Night – Recensione

03 Settembre 2012 7 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2012
etichetta: AOR Heaven

Sono ormai pochi gli artisti che in questi anni riescono a resistere al fascino di una pubblicazione discografica a loro nome. Ecco quindi giunto il momento dell’esordio da solista anche di Andy Rock, chitarrista e mente dei bravi greci Wild Rose. L’album, intitolato Into the Night, uscirà il 7 settembre per la AOR Heaven.
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Black Country Communion – 2 – Recensione

02 Settembre 2012 0 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Mascot Records

Seconda uscita per i Black Country Communion,”supergruppo” di cui ormai sappiamo praticamente tutto e dove bastano i nomi  dei componenti a far venire i brividi. Devo ammettere di aver avuto qualche perplessità su questo lavoro, soprattutto per l’uscita ravvicinata all’ottimo debut album datato Giugno 2010. Il primo sospetto è stato di avere tra le mani un album di scarti o di b-side, ma appena cliccato “Play” sul nostro lettore cd molti interrogativi sono stati spazzati via….

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Harry Hess – Living in Yesterday – recensione

01 Settembre 2012 6 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Music

Ci sono voci che indipendentemente dal genere e dagli stili meritano un 10 secco e penso che quella di Harry Hess (ex Harem Scarem, First Signal) possa facilmente essere annoverata come una di queste. Ispirata, sentimentale ma allo stesso tempo graffiante la voce di Hess, soprattutto con i primi Harem Scarem, ha saputo regalare vere perle al Rock Melodico.
Dopo l’uscita nel 2010 del suo progetto First Signal (qui la recensione) che già aveva dimostrato quanto ancora avesse da dire (o meglio cantare) il cantante canadese ecco ora che ritorna con un album solista e ancora una volta non ci resta che sperare che la sua voce possa regalarci nuovamente emozioni.

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Soulicit – Parking Lot Rockstar – Recensione

27 Agosto 2012 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Thermal Entertainment

 

Nuova formazione hard rock commerciale statunitense, i Soulicit si presentano al debutto con un disco davvero interessante intitolato Parking Lot Rockstar e in pubblicazione il 31 agosto via Thermal Entertainment.

Prendete il sound dei Nickelback, unitelo a spunti tratti da realtà affermate (e più alternative forse) quali Hinder, Alter Bridge, Creed e compagnia bella, e inizierete ad avere le idee chiare sullo stile di questo album. Il rock dei Soulicit punta forte sul groove sulle melodie ad effetto e radiofoniche, dall’ascolto leggero e spensierato e adatte ai pomeriggi con gli amici o alle feste adolescenziali. Ma, attenzione!, non sto dicendo con questo che quanto suonato da questi ragazzi sia eccessivamente facile o pensato a tavolino per soddisfare solo un tipo di ascoltatori.. tutt’altro! La band dimostra grande padronanza dal genere hard rock a sonorità moderne, e si articola con facilità tra i bei riff rocciosi e possenti del chitarrista Roll, tra l’ottimo lavoro di basso di Kevin (capace di creare una grande profondità alle composizioni), tra i precisi ed essenziali passaggi di batteria di Trent, e soprattutto tra la grande vocalità del cantante Darick, la cui voce fortemente ricorda per approccio quella di Chad Kroeger, possedendo forse una maggiore estensione sulle note alte. Insomma, tecnicamente ineccepibili, i quattro ragazzi riescono a mettere in luce anche grandi capacità nel songwriting, e non è un caso che in patria (dove il disco è già da qualche tempo uscito) i Soulicit stiano già facendo sfraceli, scalando le classifiche a velocità vertiginosa grazie a brani incredibilmente radiofonici. continua

Lynyrd Skynyrd – Last of a Dyin’ Breed – Recensione

23 Agosto 2012 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Southern Rock
anno: 2012
etichetta: Roadrunner Records

Una colonna ben costruita, composta da materiale di prima classe ed edificata su terreno solido non cadrà mai. Potranno alzarsi i venti, cambiare le maree, passare uragani, terremoti, maremoti e qualsivoglia calamità, ma questa non si scalfirà neppure. Forse aumenteranno le rughe e le crepe, ma il suo cuore rimarrà duro e invincibile come se appena costruito.

Vere colonne portanti della storia del rock, i Lynyrd Skynyrd non cederanno mai di fronte a nulla, neppure alla inarrestabile serie di lutti e tragedie che con metodica regolarità li cerca di ferire e prova a far crollare. Loro no, si fanno ancor più forti, non si piegano e continuano la loro strada senza paura e con in cuore il compito di suonare per i loro fans in tutto il mondo e per tener viva la memoria dei loro tanti amici che li guardano da lassù. E così la leggenda continua e le impronte sul cemento del tempo si fanno sempre più numerose. L’ultima di queste è Last of a Dyin’ Breed, il loro nuovo album pubblicato dalla Roadrunner Records questo 21 agosto 2012, più di quarant’anni dopo la loro storica fondazione.
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The Darkness – Hot Cakes – Recensione

20 Agosto 2012 17 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: Wind-Up

Impossibile non conoscerli e non averli amati/odiati agli inizi del nuovo millennio, gli inglesi The Darkness si sono risollevati dalle proprie ceneri (lo scioglimento della formazione avvenuto nel 2006 fu dovuto ai grossi problemi di droga del frontman Justin Hawkins) e, appianate almeno al momento le loro divergenze, hanno fatto quadrato dando alle stampe (il 21 agosto 2012) il loro attesissimo terzo album, intitolato Hot Cakes e pubblicato dalla Wind-Up.
Trascorsi ben 7 anni da One Way Ticket To the Hell..And Back (2005) e fatta eccezione per gli orrendi baffi di Justin, nulla sembra essere cambiato per questa formazione, come se il tempo si fosse magicamente stoppato dal 2006 ad oggi. Magia del rock, troviamo infatti qui il solito sound dei The Darkness, in un disco che oscilla per stile a metà tra il primissimo e sbarazzino Permission to Land e il seguente prodotto dalle melodie forse leggermente più ricercate. I ragazzi sono in forma smaliante (come già ci avevano mostrato nel bellissimo show al Gods of Metal di quest’anno) e, convintissimi delle loro potenzialità, danno vita all’ennesimo album dallo spirito radiofonico, concepito prima di tutto per divertire, poi per stupire. E ancora una volta si riderà di gusto ad ascoltare il particolare cantato di Justin, i suoi gridolini e il continuo gettarsi in acuti interminabili, immaginandoselo a contorcersi con le sue buffe movenze lungo tutta la durata dell’ascolto. E ancora si finirà un po’ ad amare la sua bella chitarra che, unita a quella del fratello Daniel Hawkins, vi regaleranno emozioni a non finire e sussulti sulle vostre sedie, tra illustri citazioni (su tutti come sempre i Queen) e originali trovate. Insomma, di materiale per divertirsi ce n’è eccome! Quello che non convince al 101% è qui il songwriting, che appare un po’ altalenante. Certo, ci sono i soliti pezzi da singolo e di sicuro successo, ma non sempre le loro melodie sono di primo impatto e, udite udite, non sempre il ritornello si fissa in testa a primo ascolto! Insomma, per la prima volta i The Darkness hanno dato vita a un disco che ha bisogno di più di 2 o 3 ascolti per convincere ed entrare in circolo come si deve. Pazienza dico io, che sciagura diranno altri, scegliete voi da che parte stare. Quel che è certo è che il prodotto è buono, non eccellente e, se vogliamo andare a paragoni, forse di livello leggermente inferiore ai primi due. Nulla di drammatico però.. continua

Loverboy – Rock n Roll Revival – Recensione

19 Agosto 2012 5 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Music

Ecco ritornare in scena, a cinque anni dal buon Just Getting Started (2007), i canadesi Loverboy con un nuovo album/raccolta a titolo Rock n Roll Revival e nei negozi dal 24 agosto via Frontiers Records.
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