Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
31 Dicembre 2013 74 Commenti Andrea Vizzari
genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Frontiers Music
Dopo il buon esordio e i successivi ottimi album di Issa ecco arrivare nell’ambiente musicale una nuova fanciulla pronta a conquistare il cuore di tutti gli ascoltatori a suon di un rock melodico dichiaratamente ispirato da gente come Robin Beck, Heart e Romeo’s Daughter. In realtà, Angelica Rylin non è proprio una nuova arrivata essendo già singer dei Murder Of My Sweet (guidati da Daniel Flores) con cui ha rilasciato due album certamente non memorabili come “Divanity” nel 2010 e “Bye Bye Lullaby” nel 2012.
Per l’esordio da solista l’avvenente Angelica è ancora una volta sostenuta dall’amico Daniel Flores in veste di produttore/batterista/tastierista, Per Bergquist (Smash Into Pieces) alle chitarre e Johan Niemann (Murder Of My Sweet) al basso con l’aggiunta di ospiti come Jesper Stromblad (In Flames), Magnus Karlsson (Primal Fear) e Matt Guillory (James LaBrie). Nomi illustri quali Harry Hess (Harem Scarem), Alessandro Del Vecchio (Hardline) e Anders Wigelius (Wigelius) hanno invece collaborato alla stesura dei brani di questo “Thrive” che ricordiamo è uscito per Frontiers Records lo scorso 29 Novembre.
23 Dicembre 2013 17 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Trøndercore Records
Che fine hanno fatto la classe ed il carisma dei primi album firmati Wig Wam? Io lo so, Io lo so… fate rispondere me!
Bene, sono assolutamente finiti tutti nei Baby Snakes. Certo si è persa un pò l’irriverenza e la goliardia dei Wig Wam prima maniera ma fidatevi perchè tutto il resto, con quell’hard rock chitarroso pomparolo e melodioso, è tutto fluito nelle vene di questa nuova band!
Non a caso a tirare le redini di questa nuova “bestia” hard rock ci sono Trond Holter (Jorn, Wig Wam, Dream Police) e Bernt Jansen (Wig Wam, Artch) che proprio con i Wig Wam hanno trovato fama e gloria. A loro si aggiungono la voce Christian Klykken (Podium) e la batteria di Magnus Galguften e mai scelta fu più azzeccata.
19 Dicembre 2013 21 Commenti Denis Abello
genere: AOR / Westcoast
anno: 2013
etichetta: AOR Heaven
Chiariamo subito, è un parere personale, ma l’Artwork di questo lavoro è veramente bruttino! So che non è proprio questo che conta in un album, però se è vero che anche l’occhio vuole la sua parte, qui siamo messi abbastanza male. Graficamente una cosa non proprio all’altezza da proporre come prodotto “professionale”.
Bene, dopo questo sfogo dovuto all’orticaria scatenata dalla vista di un prodotto che graficamente può essere definito, a voler esser buoni, non proprio all’altezza, eccoci finalmente a parlare di questa dodicesima fatica a portare il nome quantomai esplicativo di AOR che vede in sala di regia un personaggio di spessore quale Frédéric Slama.
La ricetta proposta dal moniker AOR è quella di una decina di pezzi dal forte appeal tra l’AOR ed il Westcost eseguiti da una serie di ospiti d’eccezione che nel caso specifico di questo The Secrest of L.A. posso vantarere il nome veramente importante di artisti quali Fergie Frederiksen, Jeff Scott Soto, Bill Champlin, Robin Beck, Goran Edman, del nostro Alessandro Del Vecchio e di tanti tanti altri.
10 Dicembre 2013 55 Commenti Iacopo Mezzano
genere: AOR
anno: 2013
etichetta: Frontiers Records
Si era parlato di tracce registrate con la cura, la tecnologia e la classe di tanti anni fa, che avrebbero riportato in vita per l’ultima volta il moniker Boston così da farlo brillare in eterno nel firmamento del rock , così da regalare ai tanti fans ancora un sorriso e una lacrima nel ricordare il compianto Brad Delp. Si attendeva il ritorno in grande stile di una band che negli anni ha raccolto un’unghia di quello che poteva raggiungere per la sue qualità.
continua
08 Dicembre 2013 9 Commenti Lorenzo Pietra
genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Escape Music / Frontiers Records
Seconda uscita per gli svedesi Impera, che dopo il buon esordio di Legacy Of Life, confermano l’ottima vena creativa del loro fondatore ed artefice dei brani J.K.Impera con questo nuovo Pieces Of Eden. Affiancato dal grande Tommy Denander alla chitarra e dall’ormai consolidato Matt Alfonzetti alla voce, la band sforna un bellissimo album incentrato sull’hard rock melodico e grazie anche ad una produzione di altissimo livello non può che essere uno dei migliori prodotti dell’anno.
08 Dicembre 2013 74 Commenti Lorenzo Pietra
genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Roadrunner Records
Confesso di aver temuto il peggio quando Myles Kennedy se ne andava in giro a fare l’Axl Rose della situazione e dopo che Mark Tremonti ha pubblicato un album solita(seppur ottimo). Il timore di vedere terminata la brigata Alter Bridge mi avrebbe fatto un enorme dispiacere, lo devo proprio ammettere….e aggiungo che nonostante la felicità alla notizia e soprattutto all’arrivo del nuovo e quarto album Fortress mi sono immediatamente chiesto se ancora una volta fossero riusciti a lasciare il segno, se sarebbe stato un disco all’altezza dei precedenti, insomma le classiche domande che un appassionato si fa dopo aver ascoltato tre perle di bellezza come i precedenti lavori di Tremonti e soci….
07 Dicembre 2013 15 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Autoprodotto
Una delle cose più belle che sa regalarti un’esperienza come quella che si può vivere scrivendo per MelodicRock.it è sicuramente lo stupore e la sorpresa che ogni tanto ti colgono quando ricevi un album di un artista praticamente sconosciuto.
Non hai aspettative e dall’altra non hai nemmeno pregiudizi, è un salto nel vuoto! Non sai cosa ti aspetterà fintanto che non premerai play e fino a quel momento riscopri quel gusto unico che avevi molti anni fa quando ti avventuravi per la prima volta tra gli scaffali di un negozio di musica e ti fidavi magari solo del tuo istinto e di pochissime informazioni e così ti ritrovavi a portare a casa magari per pura fortuna un piccolo gioiello. Certo ora le cose sono cambiate, internet permette di poter seguire la scena più da vicino e se da una parte si punta più a colpo sicuro dall’altra quell’ebrezza mista ad un certo timore che si provava nell’acquisto di un album alla cieca un pò è venuta a mancare.
Non è però scomparsa ed infatti basta una mail di una artista, per me, semisconosciuto che ti chiede la possibilità di un ascolto di un suo lavoro ed ecco che ritrovi quel misto di timore e curiosità… proprio quello che è successo con Dion Bayman, artista Australiano, e con il suo recente Smoke and Mirrors, album prodotto indipendentemente e di cui mi ritrovo una copia fra le mani.
Dion percorre le strade della musica dall’età di sei anni ed in patria è stato il frontman di parecchie piccole formazioni rock locali, ma questo Smoke and Mirrors può essere visto come la sua prima vera opera di caratura internazionale.
Le premesse ci sono con un sound che viene decantato come un misto di Bon Jovi, Richard Marx, Bryan Adams e Matchbox Twenty e quindi a questo punto non ci resta che affondare il nostro dito sul pulsante play e vedere cosa succede.
26 Novembre 2013 4 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Frontiers Music
Tra i numeri uno assoluti del genere che amiamo, i REO Speedwagon ritornano a far parlare di se pubblicando per il periodo natalizio un nuovo live album/DVD (disponibile anche in un’accattivante versione deluxe) a titolo “Live at Moondance Jam“, registrato quest’anno al Moondance Jam festival di Walker, Minnesota, e distribuito alle nostre latitudini dalla Frontiers Records.
22 Novembre 2013 25 Commenti Alessio Minoia
genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Blue Martin Records
Vi prego seguitemi, la nebbiolina sempre più insidiosa inizia a fare capolinea più spesso nelle mie uggiose giornate lavorative, la pioggia è il desktop costante nello slalom tra il traffico cittadino, sempre più pinguini mi salutano all’uscita di casa al mattino e noto con stupore che l’igloo che presumo essere adibito a loro dimora aumenta di dimensioni giorno dopo giorno, insoma i più arguti avranno già intuito che non abito a Cabo San Lucas. Poi, un giorno, improvvisamente, quando meno te lo aspetti poggi la puntina (o fai click su un file mp3 per chi vive di mera realtà) sull’ennesimo disco della tua inenarrabile vita e d’incanto, non ascolti nulla!
Vi prego seguitemi (e due), We Are The Stars è la nuova creatura degli svizzeri China, vecchia marpionesca conoscenza dell’ hard melodico europeo ed è un leggero allegro e incalzante album, foriero di buon umore e di ritornelli che ti si stampano in testa come l’inventario delle tasse da versare ad ogni inzio anno.
Magnificamente prodotto da Tommy Henriksen ed egregiamente suonato senza orpelli, sovraincisioni stratificate, giochi ad effetto, assoli roboanti e altri ammennicoli vari che avrebbero solamente affossato la semplicità di un songwriting adulto ma per nulla pretenzioso o autoreferenziale.
Le coordinate stilistiche si sono sensibilmente spostate rispetto alle precedenti uscite, per i lettori meno enciclopedici mi sembra doveroso rimembrare che il five piece capitanato da Claudio Matteo ha sempre fatto della melodia un segno distintivo ma sempre corroborata da chitarre taglienti secondo gli stilemi classici del genere (Leppard, Whitesnake versione Sykes, Gotthard o anche Vengeance e Lion) ed invece eccoci ritrovati malandrini ad ascoltare un unisci-cella tra il Bryan Adams formato Mutt Lange, gli Stage Dolls dell’omonimo platter, i The Cab oppure ancora i Panic! At The Disco.
22 Novembre 2013 9 Commenti Denis Abello
genere: Hard Rock / Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Avenue of Allies
Alzi la mano chi ha sentito in questi anni la mancanza di una voce come quella di Stefan Bergreen.
Bene, voi non potete vedermi ma entrambe le mie mani stanno cercando di congiungersi al cielo! Se invece, come potrebbe essere benissimo successo, voi siete tra quelli che in questo momento si stanno chiedendo chi sia Stefan Berggren ed il perchè di tutta questa mia insensata euforia… ecco, giusto così vi butto li un “Snakes in Paradise“!
Bene vedo che ora non siamo solo più in due ad avere le mani alzate ma si è aggiunta un pò più di gente, ma (purtroppo) se alzo gli occhi sulla platea di fronte a me vedo ancora molti sguardi in cerca di risposta.
Non mi sento di denigrare o additare chi non riesca a mettere a fuoco il nome di Stefan Bergreen o quello degli Snake in Paradise, infatti i “natali musicali” dello Svedese Stefan cadono proprio in quello che con il senno di poi e per i sopravvissuti può essere definito il periodo più buio della storia del melodic e hard rock… gli anni ’90!!!
La sua carriera professionale infatti inizia a vedere la luce proprio nei primi anni ’90, periodo in cui invece le luci del genere andavano cominciando ad affievolirsi sempre più per arrivare ad essere un timido lumicino a fine carriera degli Snakes (Snakes in Paradise – 1992, Garden of Eden 1998, Yesterday and Today – 2001, Dangerous Love – 2002).
Il gruppo però riuscì comunque ad esaltare i pochi estimatori rimasti in quegli anni con un melodic hard rock pieno di cori e grandissime melodie a cui su tutto inconfondibile si appoggiava la voce forte e vibrante di Stefan.
Saltiamo a piè pari il resto della storia (che comunque passa anche per altri nomi quali Company of Snakes e Razorback) fino ad arrivare ad oggi, dove, chi se non l’uomo AOR del momento poteva riuscire a riportare dietro ad un microfono e sulle giuste note la voce di Stefan? Stiamo parlando proprio di Alessandro Del Vecchio che in combutta con il mastermind della Avenue of Allies, Gregor Klee, ha pensato bene di mettere su una band di tutto rispetto (Francesco Marras – chitarre, Carmine Martone – chitarre, Paul Logue – basso, Francesco Jovino – batteria) e di buttare letteralmente in pasto a Berggren una serie di pezzi che… beh, il “che” lo scopriamo fra poco…