LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Ultime Recensioni

  • Home
  • /
  • Ultime Recensioni

Revenge – Survival Instinct – recensione

24 Febbraio 2014 23 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Fuel Records

Revenge + Survival Istinct =
Hard Rock + Qualità = Album da Avere!!!
Recensione finita!

No, perchè in un periodo in cui tutto si fa di fretta e non c’è più tempo da perdere una semplice schematizzazione delle cose vale più di mille parole… ma se siete ancora qui a leggere forse un pò di tempo vi è rimasto e quindi è giusto approfondire meglio questa nuova uscita firmata REVENGE!
Partiamo subito dicendo che per chi ha qualche annetto in più sulle spalle ed ha vissuto il periodo d’oro del genere (gli anni ’80) il nome REVENGE non potrà che far ribattere il cuore da rockettari duri e puri e sparire quel velo di patina del tempo dal proprio “chiodo” in pelle.
Con i REVENGE facciamo un salto nel passato dell’Hard Rock tricolore e atterriamo nella metà degli anni ottanta con l’uscita del primo EP ufficiale della band, Hot Zone (1985), che fece seguito alla comparsa della band nella mitica (e quasi mistica per gli amanti del genere) compilation Heavy Metal Eruption (1983 con il brano Angels in Leather).
Da li il salto temporale è notevole e bisogna arrivare fino al 2008 con l’album Archives, una compilation che raccoglieva tutta la passata storia della band e due pezzi inediti, per rivedere il nome Revenge sulla copertina di un disco.
2014, fine del salto temporale per noi ed inizio di una nuova storia per i REVENGE! Formazione che rivede insieme gli storici Kevin Throat, Red Crotalo ed Erik Lumen a cui si va ad aggiungere Vallo al basso.
Agli esordi la band parlava l’Heavy Metal più duro e cattivo che nel tempo diventerà sempre più simile ad un Hard Rock melodico sullo stile di band quali Dokken o Whitesnake. Ora non ci resta quindi che testare qual’e il nuovo sound che la band porta con se ai giorni nostri.

continua

Old Man’s Cellar – Damaged Pearls – recensione

19 Febbraio 2014 8 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2013
etichetta: Valery Records

Per una volta tanto ribaltiamo le situazioni, mi spiego meglio! Solitamente mi capita di ricevere un album da ascoltare e recensire e una volta che mi sono appassionato al gruppo o artista in questione cerco di riuscire a trovare il modo di “testarlo” anche dal vivo!
In questo caso è successo l’esatto contrario, assolutamente non conoscevo gli Old Man’s Cellar ed in occasione del concerto degli Harem Scarem in quel di Milano mi sono trovato davanti questi ragazzi in apertura e… non me ne voglia nessuno, ma le mie aspettativa erano pari a zero (dai, in fondo si era li per i mitici Harem Scarem!). Ebbene, furono una vera sorpresa, seppur penalizzati da un’acustica tutt’altro che al top la band seppe portare in scena un’ottima prova e poi quei pezzi, quelle melodie che arrivano dal palco dimostravano già il potenziale degli Old Man’s Cellar.
Ed è così che a distanza di qualche mese mi trovo tra le mani questa prima fatica firmata dal combo modenese, già perchè mi sono dimenticato di dirvi che si parla di una band assolutamente italianissima che vede la sua nascita nel 2009 dall’incontro tra il chitarrista Freddy Veratti e la voce Ricky DC (Riccardo Dalla Costa). Incontro che profuma di nostalgia, una di quelle band nate alla “vecchia maniera”, due amici ed una cantina in cui ritrovarsi… anche questo fa parte del “bagaglio” degli Old Man’s Cellar.

continua

House of Lords – Precious Metal – Recensione

15 Febbraio 2014 126 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Records

Non frenate l’emozione cari lettori: sta volta ci siamo!! Il 21 febbraio 2014 esce nei negozi (sempre via Frontiers Records) Precious Metal, l’ultima fatica discografica dei leggendari House of Lords, tornati in studio dopo un ultimo album mediocre (Big Money, 2011) e dopo una produzione solista del loro frontman James Christian che aveva sinceramente faticato a convincere a pieno tutti gli ascoltatori.
continua

Berggren Kerslake Band – The Sun Has Gone Hazy – Recensione

05 Febbraio 2014 7 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

Uriah Heep, Led Zeppelin e Whitesnake rivivono con i fasti degli albori attraverso la musica della Berggren Kerslake Band, collaborazione di songwriting tra Stefan Berggren (Company of Snakes) e Lee Kerslake (Uriah Heep, Ozzy) che da vita nel gennaio 2014 all’album The Sun Has Gone Hazy.

Un tuffo negli anni ’70 del genere hard rock, forte di una piacevole vena progressiva che emerge con il suo profumo attraverso una produzione fatta di suoni bollenti e corposi, ma soprattutto attraverso il bellissimo organo suonato dallo special guast Joakim Svalberg (Opeth,Yngwie Malmsteen), vero fiore all’occhiello di questa release. E poi, il bel ritmo della batteria di Kerslake guida una chitarra dal riffing hard rock classico, progressivo e bluesy, dense di groove, con l’ascoltatore spinto a sognare con la splendida vocalità di Berggren, dalla timbrica di un appeal magico, sensazionale. Insomma, un mare di nostalgia si aprirà davanti ai vostri occhi, il vostro cuore si scalderà al suono di queste note, e viaggerete con la mente e il corpo sulle ali del tempo. Siete pronti?

Walk Tall è una grande opener, calda come il fuoco, che sa un po’ di primi Aerosmith, e Super Sonic Dream una canzone dal riffing molto marcato, simile ad alcuni lavori di Tony Iommi nei Black Sabbath. La prima vera hit è però My My, mid-tempo alla Led Zeppelin, ricca di suoni e forte di una grandissimo lavoro vocale alla Plant. Poi, la tile track The Sun Has Gone Hazy e la magica Free, un lento ricco di sapori e di immagini, chiudono l’ipotetica side A dell’album, con l’ascoltatore già corso a dare uno sguardo sul calendario per vedere di non essere finito in un qualche buco temporale diretto al 1973.

Una seconda parte di disco che apre a bomba con la bluesy Fools Asleep e con il duetto capolavoro As Time Goes By e Rock´n´Roll Gangsta, punti di massima qualità dell’album grazie al sovracitato lavoro di Svalberg allo strumento. Da brividi. Si chiude infine con Back On The Road Again, più melodica e sbarazzina delle precedenti, e con Born Again, squisita ballad carica di emozioni e feeling.

IN CONCLUSIONE

The Sun Has Gone Hazy appare così come una pubblicazione assolutamente imperdibile per gli utenti affezionati al sound hard rock degli albori. Un registrazione preziosa, curata nel minimo dettaglio e ricca di sfumature, che ha bisogno di pochi ascolti per piacere, ma di tanti click su play per poter essere interamente compresa nella sua più pura essenza. Un percorso magico tra grandi prove strumentali e bellissime atmosfere, immersi in un sogno dal quale non vi vorrete mai più risvegliare.

Johnny Lima – My Revolution – recensione

02 Febbraio 2014 87 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Autoprodotto

Cosa succede quando il numero 10, portabandiera della propria squadra del cuore, decide di tradire e di mollare i propri tifosi e andarsene in una squadra avversaria? Beh, ci sarà chi non potrà crederci, chi se la prenderà come una cosa personale, chi strapperà i poster del proprio idolo e anche chi in fondo in fondo saprà perdonare… ma solo una cosa è sicura, alla squadra per andare avanti servirà trovare ben presto un nuovo numero 10!
Bene, chiariamo che la squadra è quella del Melodic Rock, che il suo numero 10 più in vista per anni ha portato il nome di Bon Jovi e che ormai è chiaro esser passato ad una squadra avversaria che porta il nome di “simil Pop”… io per primo mi son chiesto chi avrebbe potuto portare con onore quella maglia così speciale, bene, ora un nome ce l’ho… Johnny Lima!!!
Ebbene si, il non proprio novizio della squadra del Melodic Rock Johnny Lima (Johnny Lima – 1996, Shine On – 1999, Made in California – 2003, Version 1.2 – 2005, Livin’ Out Loud – 2009) questa volta ha veramente calciato il suo miglior tiro piazzato e con questo My Revolution ha siglato il capolavoro della carriera con un sound che a piene mani ripercorre i sentieri tracciati da Bon Jovi, Def Leppard e tutti gli altri grandi della storia del Melodic Rock.

continua

Red Dragon Cartel – Red Dragon Cartel – Recensione

23 Gennaio 2014 10 Commenti Alessio Minoia

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music

Avete presente quando ci si trova davanti ad un bivio che sapevate dall’inizio di andare ad affrontare? Che ne so, tipo di Cast Away del due volte premio oscar Tom Hanks. Un incrocio di quattro strade tra cui scegliere, tutte proponibili, tutte percorribili, tutte perfettamente identiche. Ecco, quando il vostro umile scribacchino si è trovato a decidere se alzare la mano e reclamare questo album oppure far finta di niente e continuare a sognare succinte porcellone dai facili costumi purtroppo/per fortuna ha prevalso l’eccesso di zelo, il killer instinct da navigato junkie musicale ad alto voltaggio.
Red Dragon Cartel è il monicker sotto il quale si cela il genio chitarristico di Jakey Lou Williams, per tutti Jake E. Lee.  Stiamo parlando di una personcina che ha legato il suo songwriting nei mid-eighties sia nel ritorno del madman Ozzy Osbourne in due album sottovalutati come Bark At The Moon e, soprattutto, The Ultimate Sin (andatevelo a riscoprire infedeli!).
continua

Lover Under Cover – Into the Night – Recensione

21 Gennaio 2014 12 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Escape Music

Ci era piaciuto davvero tanto Set The Night On Fire, disco di debutto dei Lover Under Cover, supergruppo svedese guidato dall’ugola di Mikael Erlandsson e dal talento chitarristico di Mikael Carlsson.

Oggi ci piace forse anche di più Into the Night, album hard rock levigato che uscirà nei negozi il 24 gennaio per la Escape Music. Vediamo insieme il perchè..
continua

Pretty Wild – Pretty Wild – Recensione

14 Gennaio 2014 22 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Glam Metal
anno: 2014
etichetta: Dead And Exit Records

Sono terribilmente combattuto sul giudizio da dare al nuovo e secondo album del giovane gruppo hard rock svedese Pretty Wild, nei negozi dal 10 gennaio con l’omonimo Pretty Wild, distribuito dalla Dead And Exit Records.

Perchè? Beh, lasciate che ve lo spieghi subito..
continua

Bruce Springsteen – High Hopes – Recensione

12 Gennaio 2014 10 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Rock
anno: 2014
etichetta: Columbia / Sony Music

Ancora lui, Bruce Springsteen “The Boss” che torna a deliziarci con un nuovo studio album intitolato High Hopes. Il lavoro è il frutto della mente dello stesso Springsteen e dell’amico Tom Morello (Rage Against The Machine) e comprende una selezione di cover, brani mai pubblicati e riedizioni di classici del Boss. Penso che per questo lavoro la recensione Track By Track sia l’unico modo per cogliere la grandezza di questo album.

1. High Hopes – E’ la prima cover. Il brano originale era degli Havelinas, band punk-rock Losangelina degli anni ’90 ma in questa veste il brano si trasforma in un insieme di chitarre acustiche, elettriche, fiati e parla di speranza, futuro e sogni. Primo brano, primo centro.

2. Harry’s Place – Siamo di fronte ad una outtake di The Rising, ma sono sicuro che grazie al suo sound vagamente pop, ai suoi inserti di sax, al basso pulsante non avrebbe sfigurato su nessun album di Springsteen. Canzone tutta “parlata” con un solo di sax e diversi effetti sonori che lasciano il segno.

3.  American Skin(41 shot) – Un vecchio brano del 1999 riproposto in versione ballad, con un bellissimo assolo di chitarra di Tom Morello. La canzone è stata eseguita spesso nei live e parla dell’assassinio di un immigrato da parte della polizia americana, ucciso proprio con 41 colpi. Oltre sette minuti di pelle d’oca.

4. Just Like Fire Would – Seconda cover, questa volta della punk banda australiana The Saints, molto amata da Bruce. Il sound è molto rock ma ricorda più la carriera solista di Springsteen, hammond in sottofondo e chitarre acustiche in primo piano. Solito grande refrain.

5. Down In The Hole – Altra outtake da The Rising. Un brano di grande effetto che a tratti richiama I’m on Fire. Intro con cori quasi etnici, canzone struggente, per chi ama Springsteen nel lato più acustico è pura poesia. L’assolo di hammond è ad opera del grande Danny Federici. Stupenda.

6. Heaven’s Wall –  La storia narra che, prima di Wrecking Ball, il Boss volesse far uscire un disco gospel, poi l’idea fu scartata e rimasero solo alcuni brani nel cassetto. Ecco uno di quelli; un rock con inserti gospel. Bellissimi gli inserti di violino, e  il ritornello positivo (Raise Your Hands!) che entra subito in testa. Tom Morello fa ancora la differenza con un bell’assolo.

7. Frankie Fell In Love – Stavolta siamo di fronte ad uno “scarto” di Working On A Dream. Il brano è semplicemente stupendo; la chitarra acustica col violino che accompagna l’intro e l’esplosione del ritornello in pieno stile E-Street. Grande.

8. This Is Your Sword – Fuori dagli schemi “Springsteniani”, con inserti folk, tante cornamuse e banjo ma con la solita carica positiva che solo il boss sa dare. continua

Axel Rudi Pell – Into the Storm – Recensione

09 Gennaio 2014 27 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Heavy Metal
anno: 2014
etichetta: SPV/Steamhammer

Non ci sono molte band che possono vantare più di un quarto di secolo di carriera alle spalle, tanto più se si parla di un progetto fondato a nome di un singolo chitarrista virtuoso. Il tedesco Axel Rudi Pell è una di queste rare eccezioni, con i suoi quattordici album in studio (considerando solo quelli contenenti inediti) e i suoi 1.5 milioni di dischi venduti nel mondo.

Il 20 gennaio sarà nei negozi la sua ultima creatura, il suo quindicesimo album a titolo Into The Storm e pubblicato sempre dalla fedele SPV, che si preannuncia, e a tutti gli effetti è (lo vedremo tra poco), nulla di diverso rispetto ai predecessori, ma una nuova bomba di puro melodic/power metal a tinte hard rock.
continua