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Skid Row – United World Rebellion: Chapter Two – Recensione

19 Luglio 2014 27 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: UDR

Ad un anno di distanza dall’interessante capitolo uno, ecco tornare nei negozi gli storici Skid Row con il secondo EP (sui tre in programma) della saga discografica United World Rebellion, a titolo Rise of The Damnation Army.
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Platens – Out of the World – recensione

08 Luglio 2014 21 Commenti Elena Aurë

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Melodic Rock Records

A quasi dieci anni di distanza dall’album d’esordio, con l’uscita di “Out Of The World“, i rockers palermitani Platens ci regalano un nuovo, interessantissimo capitolo del loro percorso artistico. Il disco vede una line­up rinnovata con il talentuoso polistrumentista Dario Grillo (voce, chitarra e tastiere), affiancato ai compagni di viaggio Riccardo Barbiera (batteria), Domiziano Mendolia (basso) e Gabriels (hammond e synth), guidati in fase di produzione dallo stesso Grillo (occupatosi in prima persona anche del mix) e con un sound finalizzato dal punto di vista del mastering da Simone Mularoni (DGM) presso i Domination Studio.
Booklet e artwork, di notevole livello artistico, sono stati realizzati dal talentuoso brasiliano Caio Caldas (Dragonforce, Violet Sun etc), bravissimo a dar vita dal punto di vista grafico ad un titolo impegnativo e significativo, che ben rappresenta un lavoro magistralmente congegnato e adagiato su undici tracce dal songwriting eccellente. Parlare semplicemente di hard ­rock melodico, tuttavia, sarebbe riduttivo e non renderebbe giustizia ad un’opera incredibilmente variegata e dalle molteplici sfaccettature, la quale, infarcita di sontuosi arrangiamenti di tastiere, riferimenti orchestrali e notevoli spunti armonici, guadagna un intrigante retrogusto sinfonico, solenne ed epico, figlio di un crocevia in cui trovano spazio elementi di grandi acts europei quali Fair Warning e Grand Illusion. Risulta estremamente complesso scorgere passaggi banali o fillers all’interno della tracklist; l’intero album emana calore e ogni singola nota risulta perfettamente incesellata a dar forma ad un vero e proprio dipinto musicale, magniloquente ed emozionante, in cui spicca la notevole abilità vocale, interpretativa e compositiva di Grillo.

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Yes – Heaven & Earth – Recensione

08 Luglio 2014 28 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Progressive Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Records

Con 46 anni di storia alle spalle, che ci raccontano di successi, ma anche di innumerevoli cambi di formazione, variazioni di sound, alti e bassi, che hanno reso da tempo questa band-leggenda del prog rock totalmente imprevedibile, gli Yes ritornano sulle scene con il loro nuovo album Heaven & Earth, in uscita il 22 luglio via Frontiers Records.
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California Breed – California Breed – Recensione

05 Luglio 2014 8 Commenti Andrea Vizzari

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music

Cantante poliedrico, bassista dai ritmi funky nelle vene, una carriera lunga 40 anni fitta di collaborazioni con decine di artisti/gruppi e che ha visto il suo top mediatico nel biennio 1974-1976 quando con i leggendari Deep Purple ha dato alla luce “Burn”, “Stormbringer” e “Come Taste The Band”. Considerato da molti “The Voice Of Rock”, Glenn Hughes negli ultimi anni ha messo da parte la propria carriera solista per stabilirsi tra le fila dei “Black Country Communion”, superband formata insieme a Jason Bonham, Derek Sherinian e al chitarrista Joe Bonamassa con cui ha rilasciato tre ottimi dischi di stampo blues rock. Nonostante gli ottimi riscontri di stampa il gruppo però ha trovato la battuta d’arresto definitiva lo scorso anno con l’abbandono di Bonamassa a causa di tensioni interne con lo stesso Hughes.
Il bassista britannico non si è fatto attendere e chiamato a sé l’amico Jason Bonham insieme al giovanissimo Andrew Watt alla chitarra, da vita al nuovo progetto chiamato “California Breed”, rilasciato tramite Frontiers Records.

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Satin – Satin – recensione

03 Luglio 2014 4 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Verum Music

Satin, nome pressochè sconosciuto alle nostre latitudini ma che dalle sue parti, Norvegia per intenderci, ha saputo ritagliarsi una buona fama grazie ad un’uscita del 2005 “A Million To One- The KISS covers”, alla sua successiva partecipazione all’album “Gods Of Thunder- A Norwegian Tribute To KISS” e a parecchie altre partecipazioni in vari progetti (tra cui un tributo ai Bon Jovi) che nel 2013 gli sono valsi un Grammy Norvegese.
Arriviamo così alla sua prima vera prova solista che sicuramente non nasconde di strizzare l’occhio ad un sound marcatamente amricaneggiante anni ’80 con tanto di melodic rock cotonato e appunto “satinato”. Dieci pezzi scritti di proprio pugno da Satin con la voglia di portare in primo piano melodia ed emozioni e con il supporto in fase di masterizzazione di Tom Coyne (Adele, U2, Def Leppard, Michael Jackson, George Michael, Pink, Beyoncè, Bee Gees) per dare il giusto feeling al sound!

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Chicago – Now – Recensione

03 Luglio 2014 6 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Soft rock, Jazz rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Records

La Frontiers Records mette a segno un altro colpaccio mica male, e si assicura i diritti di distribuzione del nuovo album dei leggendari Chicago, a titolo Now e in uscita il 4 luglio, trentaseiesimo capitolo discografico di una delle formazioni più importanti che la storia del rock leggero ricordi.
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Michael Sweet – I’m Not Your Suicide – Recensione

30 Giugno 2014 2 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Big3

Sesto studio album per Michael Sweet, che dopo la grande esibizione con gli Stryper al Frontiers Rock Festival e al nuovo lavoro targato Stryper ci delizia con questo nuovo I’m Not Your Suicide. Per il cantante questo è un periodo molto profilico; dall’uscita di quest’ultimo lavoro, alla sua nuova autobiografia, agli impegni live con gli Stryper… ma tutto questo non ha assolutamente tolto creatività o freschezza al full lenght, regalandoci ottime canzoni che spaziano dall’hard rock più “metal oriented” a quello più “soft”….I’m Not Your Suicide è anche arricchito di numerosi ospiti, a partire da Tony Harnell,passando per Doug Aldrich, Chris Jerico e dalla figlia minore di Dave Mustaine, Electra. I musicisti che hanno collaborato sono artisti del calibro di Kenny Aronoff alle pelli, Paul McNamara al piano e tastiere, Pete Adams alle chitarre e John O’Boyle al basso.

L’album mostra una grande versatilità, partendo dall’hard rock melodico delle prime song, Taking On The Wind in duetto con Tony Harnell e la più soft All That’s Left; entrambi dotate di ritornelli ariosi e melodici dove la voce di Michael svetta in ogni singola nota. The Cause calma gli animi ma non riesce a lasciare il segno, risultando lenta e prevedibile. This Time,in duetto con Kevim Max, è la prima ballad, fuori dagli schemi classici di Sweet e soci col suo incedere lento, ma il ritornello coi cori riesce a coinvolgere grazie anche alla strepitosa interpretazione di Michael. I’m Not Your Suicide parla di speranza ed è molto “Stryper”nel refrain anche se in versione più rock e meno metal. Perfetta come titolo dell’album e primo singolo, la canzone racchiude tutta l’essenza del lavoro con chitarre melodiche e la solita grande voce. Coming Home è forse il pezzo più bello dell’intero album. Atmosfere AoR con chitarre slide e acustiche e un ritornello riuscitissimo. Una perla. Miles Away parte con una chitarra acustica per poi esplodere in un riff elettrico potente ed un refrain ipermelodico mentre Strong ritorna ad esprimere il lato più melodic rock di Michael; bei riff e grandi ritmiche per un’altra ottima canzone. How To Live è LA ballata. Il lento incedere del pianoforte, la voce bassa e calda di Sweet…l’intro di batteria che tiene dolcemente il tempo e l’esplosione di strumenti sancisce una canzone deliziosa… Heart Of Gold, cover di Neil Young appare in questa versione con la sola voce di Sweet prima e come ultima traccia in duetto con Electra Mustaine. La differenza è minima se non fosse per la bella voce della figlia di Dave che ci ha colpito positivamente. La canzone ricorda molto le ritmiche rock anni 90, ma è la slide guitar che ci porta su sentieri più country fino all’assolo elettrico e rock….bella… Anybody Else pigia sull’acceleratore col suo rock n roll con grandi chitarre e riff più cattivi….Unsuspecting chiude con un metal degno degli Stryper, tempo veloce, chitarre che graffiano e melodie superbe!Il falsetto sul refrain ci ricorda che Michael Sweet è ancora uno dei migliori rocker in circolazione…

IN CONCLUSIONE:

Chi cerca un album clone degli Stryper stia lontano da questo lavoro, chi adora la voce di Michael Sweet corra invece a comprare il disco al più presto possibile. Questo full lenght dimostra come la voce di Sweet riesca ad adattarsi dal hard rock all’AoR al metal senza nessun tipo di problema…

Captain Black Beard – Before Plastic – recensione

28 Giugno 2014 0 Commenti Denis Abello

genere: Rock / Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Dead End Records

Dal cuore pulsante del Melodic Rock Europeo, cioè la Svezia per chi se lo fosse chiesto, arriva una band che fa del puro e sano Rock patinato e oliato vecchio stile U.S.A.! I Capitan Black Beard si sono fatti un nome con il loro debutto che riuscì a far alzare l’attenzione verso il loro nome, e a distanza di qualche anno il Capitano Barba Nera da buona tradizione marinaresca tenta il colpaccio per dimostrare che la qualità non manca e che il debutto non fu solo frutto di fortuna e guascona pirateria ma di pura bravura!
Bene, diciamo che a dare un’occhiata a questo plattern i presupposti non mancano. Dallo stile proposto che come dicevamo va a scavare in un bel rock / hard rock di matrice U.S.A. che in più di un’occasione strizza l’occhio ai Kiss per arrivare ad una serie di guest di ottimo livello quali Bruce Kulick (che guarda caso è un ex-KISS ma ha fatto parte anche dei Grand Funk Railroad e Union), Tommy Denander (Imperia, Radioactive) e Mats Karlsson (220 Volt, The Summit) e per finire diciamolo gioca su una band di qualità.

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Uriah Heep – Outsider – Recensione

28 Giugno 2014 6 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers

 

I leggendari Uriah Heep sono ritornati nei negozi il 6 giugno con il loro nuovo album Outsider, ancora una volta affidandosi al made in Italy di prestigio della Frontiers Records.

Di fronte a una band fondamentale e conosciutissima come questa, e certo che questo disco già figuri da tempo nelle vostre collezioni, non mi dilungherò in alcun modo nella descrizione dello stile del gruppo, balzando direttamente all’analisi delle undici, sensazionali, canzoni qui contenute.

Primo lavoro del gruppo a presentare tra le fila il bassista Dave Rimmer, entrato nel gruppo dopo il doloroso decesso di Trevor Bolder, il platter parte a mille con una traccia capolavoro come Speed Of Sound che, dopo un minuto di strumentale introduzione, accelera cavalcante tra chitarre e tastiere, fino a brillare su un ritornello corale, melodico, da antologia del genere. Parimenti sensazionale, One Minute ha un inizio soffuso e delicato, affidato tutto alla bellissima voce di Bernie Shaw, che lascia poi spazio a un perfetto brano in stile Ken Hensley, con un nuovo refrain da cardiopalma, tra tastiere in rilievo. Un po’ più sostenuta, The Law mette ben in risalto la bravura del nuovo bassista, che ha poi subito occasione di rimettersi in luce con la title track The Outsider, nella quale affianca alla perfezione la roboante batteria Russel Gilbrook, su un pezzo rapidissimo, quasi metallico, ai limiti del sinfonico, e con un riffing inarrestabile. continua

Perfect View – Red Moon Rising – recensione

14 Giugno 2014 71 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2014
etichetta: Avenue of Allies

Bisogna tornare al 2010 per scoprire il nome Perfect View. Band che seppe stupire per la buona qualità proposta con il loro debutto Hold Your Dream, lavoro dal sound AOR che profumava lontano chilometri di USA ma che arrivava dritto dritto dall’Italia.
Infatti i Perfect View nascono dall’incontro del batterista Luca “Luke” Ferraresi, del chitarrista Francesco “Joe” Cataldo e del cantante Massimiliano “Max” Ordine. La formazione attuale si completa con il tastierista Pier Mazzini e il bassista Frank Paulis (che ha sostituito Cristian “Cris” Guerzoni).
Quattro anni più tardi, ancora una volta accasati con la Avenue of Allies, i Perfect View sono pronti a stupirci ancora con Red Moon Rising!

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