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Ultime Recensioni

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Khaøs – Risen – Recensione

07 Ottobre 2014 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: MRR Records

Dopo l’EP d’esordio del 2012, i melodic hard rocker Khaøs ritornano il 20 ottobre con il loro primo LP, intitolato Risen, forte di una formazione riconfermata che vede al lavoro musicisti del calibro di Chandler Mogel (voce, Outloud), Mark Rossi (chitarre, Tribal), Nic Angileri (basso, Jorn) e Trevor Franklin (batteria, Elis).
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Dalton – Pit Stop – recensione

04 Ottobre 2014 25 Commenti Matteo Alidori

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music

Che effetto fa pensare che è passato un quarto di secolo dall’ultimo album partorito dai DALTON? Da allora infatti il gruppo svedese, più o meno conosciuto in ambiente AOR ha fatto perdere le proprie tracce.
Li ritroviamo come per magia lo scorso 1 maggio al Frontiers Rock Festival dove hanno saputo regalare al pubblico una delle migliori performance della “tre giorni AOR”. Stupiscono il pubblico non solo per l’ottima performance sul palco ma anche per la grande disponibilità espressa nel backstage.

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Midnight Sin – Sex First – Recensione

04 Ottobre 2014 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Sleaze Rock
anno: 2014
etichetta: Bakerteam Records

Nuova realtà italiana al debutto, i Midnight Sin nascono con la volontà di suonare un hard rock dal tratto sleaze e street, di facile appeal sull’ascoltatore grazie a testi divertenti ed espliciti, un po’ alla maniera degli Steel Panther. L’uscita dell’LP d’esordio Sex First è fissata per il 13 ottobre su Bakerteam Records.
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Audio Porn – Midnight Confessions – Recensione

04 Ottobre 2014 0 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: JK Records

Due anni fa ero stato attirato da una copertina che mostrava un bel lato B femminile, oggi sono più che altro a caccia di miglioramenti e riconferme (nonostante la cover, sicuramente meno bella di quella passata, resti comunque invitante ed esplicita). Fatto sta, che anche questa volta non ho perso l’appuntamento con il nuovo disco degli Audio Porn, intitolato Midnight Confessions e da poco disponibile nel catalogo della JK Records.
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Angels Or Kings – Kings Of Nowhere – Recensione

02 Ottobre 2014 11 Commenti Elena Aurë

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

In poco più di vent’anni da quando -­ purtroppo senza ottenere grande successo – apparvero la prima volta sulla scena melodic­rock britannica, gli Angels or Kings si riaffacciano sul mercato discografico con il loro debut album, dal titolo “Kings Of Nowhere” in uscita il 24 ottobre per l’etichetta AOR Heaven e registrato presso i Mad Hat Studios sotto la guida di Sheena Sear e Mark Stuart.
Fondati a Manchester nel 1988 da ex membri di SAM THUNDER, CIRCUS e STRUTZ, riuscirono ad arrivare sino alla Oxford Road (la risposta inglese alla Sunset Strip) e a suonare in club come The Banshee e The Rockworld. Nel loro curriculum spiccano poi le serate d’apertura per band di notevole calibro, quali DARE e DANGER DANGER (per chi volesse approfondirne la conoscenza, consigliamo la lettura dell’eccellente libro di Tony Bell “Life In The Bus Lane”).
Dopo il doveroso preambolo, eccoci dunque pronti a tessere le lodi di questo bel dischetto che certamente colpirà gli appassionati del genere, soprattutto per l’ottima qualità del songwriting e dell’innegabile talento del singer Barrie Jackson (l’unico newcomer della band, sostituto del frontman originale Noel Fraser) e dei musicisti coinvolti. La maggior pecca, tuttavia, va riscontrata in una produzione chiaramente inferiore alle aspettative, la quale, nel tentativo di restituire un sound volutamente retrò e old­style, finisce invece per confezionare un prodotto sonicamente di medio-bassa lega, cui va aggiunto un approccio canoro eccessivamente esasperato di Jackson, sempre orientato al limite dello screaming e di conseguenza poco incline ad una variegata dinamica vocale.

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220 Volt – Walking In Starlight – Recensione

23 Settembre 2014 5 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock / Melodic Metal
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

 

Forti della presenza dei due membri fondatori Thomas Drevin e Mats Karlsson (chitarre), e della storica sezione ritmica formata dal batterista Peter Hermansson e dal bassista Mike Krusenberg, gli svedesi 220 Volt fanno reunion, e pubblicano, con il nuovo cantante Anders Engberg (già voce di Therion e Lion’s Share), il loro nuovo album Walking In Starlight.

A 17 anni dal loro ultimo lavoro in studio, e a più di tre decenni dalla fondazione (1979).
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Sound of Eternity – Visions & Dreams – recensione

23 Settembre 2014 4 Commenti Luka Shakeme

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Melodic Rock Records

 

Il mondo aor può regalare grandi conferme, false aspettative, indicibili delusioni e qualche fondo di bottiglia spacciato per un pregevole diamante pompato ad arte dalla grande casa discografica di turno che manovra di mestiere i suoi pupi. Fortunatamente la band di cui mi appresto a parlarvi appartiene alla schiera delle grandi promesse. Il progetto Sound Of Eternity nasce nella difficile realtà socio-culturale dell’Honduras e il loro Christian Rock/AOR è l’esempio lampante di come si possa creare arte e in questo caso produrre con grande professionalità e autonomia un buon disco ritagliandosi la propria isola felice senza lasciarsi condizionare negativamente dal mondo esterno. Dopo questa breve parentesi introduttiva direi di iniziare a condividere con i lettori di Melodic Rock questo Visions & Dreams.

La Title Track “Visions And Dreams” è un intro delicatissimo pronto a tuffarmi nell’universo SOE con “Call To Action”. Stupende melodie e bella produzione ricca e potente, mi preme enfatizzare la prestazione vocale di Beatriz Aranda un talento naturale mai forzato nella sua interpretazione, la singer è perfettamente integra al sound generale e personalmente sono le voci femminili che prediligo. “Runnung To You” è decisamente più rocciosa ma ancora una volta magistralmente attenuata dalle delicate melodie cesellate da Beatriz. Notevole anche gli appoggi delle tastiere che conferiscono al tutto quel senso di positività e leggerezza. Il power pop di “Broken Heart” è stato già apprezzato dal sottoscritto avendo voluto farsi un’idea del trio honduregno sul “tubo”. L’impressione fu ottima fin dal primo ascolto; crebbe dunque il mio entusiasmo nel potermi occupare dei SOE sulla lunga distanza. “Reason To Live” è il primo segnale di quanto una band possa ritagliarsi sprazzi di originalità in un genere che davvero ha detto tutto. continua

Rebellious Spirit – Obsession – Recensione

20 Settembre 2014 4 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Modern Hard Rock
anno: 2014
etichetta: SPV

Maturati grazie alle tante esperienze live vissute lo scorso anno, ecco tornare nei negozi i giovani hard rocker tedeschi Rebellious Spirit con un nuovo album, Obsession, in uscita a fine mese per la SPV, che tenta di bissare i fasti dell’esordio di qualche anno fa.
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MOONLAND feat. Lenna Kuurmaa – Moonland – recensione

17 Settembre 2014 13 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music

Mio nonno mi diceva sempre che una bella presenza per una donna non basta, ci vogliono, in qualsiasi settore in cui voglia sfondare, anche Intelligenza e Talento. Tv e Politica (e mia nonna) con il tempo mi hanno insegnato che mio nonno non ha mai capito un granchè di donne!
A parte questo excusus storico/familiare, devo però dar ragione a quel vecchio beone (ciao nonno!) che effettivamente in alcuni campi puoi avere una bella presenza, ma se proprio il talento non è magari indispensabile, sicuramente è un notevole valore aggiunto!
Senza ombra di dubbio per quanto riguarda la musica ci troviamo in questa seconda condizione, perchè, se è vero che per noi maschietti (non è un discorso maschilista, ma è palese che l’AOR ai giorni nostri è una musica fatta e scritta per il gentil sesso ma che praticamente per il 99% viene ascoltata da baldi giovanotti) l’occhio vuole la sua parte, è anche vero che guardarti una copertina che sembra quella di playboy con nelle orecchie una simil melodia a la Sora Lella non è proprio il massimo.
Bene, tutto questo preambolo solo per arrivare a dire che, con questo MOONLAND, indubbiamente la Frontiers è riuscita a mettere insieme sia un bel vedere (quello di Lenna Kuurmaa) che un bel po’ di talento concentrato in una voce a dir poco paradisiaca (sempre quella di Lenna Kuurmaa 🙂 ).
Ex Vanilla Ninja, dopo aver intrapreso una carriera solista e successivamente una carriera da attrice e presentatrice in patria, Lenna torna così a farci apprezzare le sue notevoli doti canore su di un progetto voluto dalla Frontiers Music e pensato specificatamente per l’ugola della bella bionda Estone!
Messo così in camera di regia un pezzo da novanta come Alessandro Del Vecchio e piazzata alle spalle una band Italiana di spessore che vede lo stesso Del Vecchio (tastiere, percussione e cori) con Francesco Marras (chitarra), Anna Portalupi (basso) e Alessandro Polifrone (batteria) più l’apporto del tocco di Bruce Gaitsch (chitarra acustica) ecco pronto il progetto MOONLAND.

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Work Of Art – Framework – Recensione

16 Settembre 2014 45 Commenti Alessio Minoia

genere: Aor
anno: 2014
etichetta: Frontiers

 

Questa recensione non vi parlerà dei Work Of Art. Non sciorinerò la loro (breve) discografia capace di partorire album seminali per la nuova primavera del Rock Melodico made in Europe. Non ricorderò che Robert Säll, chitarrista e principale compositore ha partecipato al progetto W.E.T. insieme a Jeff Scott Soto ed è songwriter per i Place Vendome e Bobby Kimball. Eviterò accuratamente di citare le indubbie influenze Toto (Isolation), Giant (Last of The Runaways), Journey (Raised on Radio) e Stage Dolls (omonimo 1988). Vorrei tediarvi il giusto nel rendere noto al mondo intero e dintorni circa le incommensurabili doti tecniche umilmente messe al servizio di un songwriting maturo imvece che alla creazione di pugnette musicali seduta stante. Tralascerei pertanto il dato che Framework arriva sui vostri scaffali a distanza di tre anni dal precedente In Progress (qui la recensione) di cui è una naturale continuazione cementando la managerialità musicale di una gestione capace di sfornare refrain indimenticabili conditi da un supporto strumentale mai sfuocato.

Certo, il compito di chi scrive è quello (forse) di informare, o meglio, indirizzare (esageriamo) l’eventuale compratore tra diversi piece of art, ma perchè dilungarmi su quanto Framework sia il compendio di quanto finora realizzato dal trio svedese, che ha deciso spudoratamente di pigiare il piede sull’accelleratore degli up-tempo anche se i momenti più easy listening non mancheranno. E’ pertanto inutile che i nostri lettori più fedeli, o top commenter per gli amanti dell’inglese, si precipitino ad insultare il sottoscritto sul perchè non siano stati indicati i momenti più entusiasmanti anche se, a onor del vero, Over The Line, My Waking Dream e How Will I Know? sono da orgasmo multiplo e la Youtube-anticipation Can’t Let Go inesorabilmente detta i tempi rispetto a quanto andrete ad ascoltare in questo dischetto. continua