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24 Novembre 2014 38 Commenti Denis Abello
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music
… e chi l’avrebbe mai detto, non di sicuro io! Dopo il tutto sommato deludente Riot Avenue (qui la recensione) davo ormai quasi per spacciati i Crazy Lixx, gruppo che tanto avevo amato e tanto mi avevano fatto battere il cuore con quel loro splendido New Religion…
…ma come insegna fin troppo bene Walking Dead (per qui non sapesse cos’è clicchi qui), mai dare per morto qualcuno troppo presto! E’ vero che forse nel famoso e riuscito serial drama a base di Zombie il ritorno dall’aldilà ha ben poco del miracoloso, ma tant’è!
Per fortuna invece questo ritorno degli Svedesi Crazy Lixx ha invece il bel sapore della Risurrezione con una formazione finalmente carica e pimpante che vede oltre alla voce Danny Rexon affiancati sul palco i due chitarristi Adde Zäta e Edd Liam con la sezione ritmica nelle mani di Joél Cirera (batteria) e Jens Sjöholm (basso). Forse anche la scelta di quel laconico Crazy Lixx a titolo di questa opera è li proprio per indicare questa nuova ripartenza del gruppo.
Se già ci avevano fatto ben sperare le sonorità del singolo Symphaty rilasciato un annetto fa e l’ottima prova della band sul palco del Frontier Rock Festival l’introduttiva Hell Raising Women non fa che confermare i sentori di rinascita della band. Souno duro e massiccio, voce in tiro, band che spacca e pezzo (primo singolo) che si muove su sonorità sleaze con un buon gusto melodico!
Si continua ancora meglio con Sound Of the Loud Minority che ancora una volta segna la svolta della band rispetto al precendente lavoro e che la vede finalmente in grado di riuscire a far nuovamente convivere quel loro hard rock stradaiolo con una buona dose di melodia.
Outlaw è carica di una sana cattiveria da semi ballad “against the world“. Spinta da esaltanti cori si candida come uno dei momenti migliori di questo lavoro. Si gioca sul party hard rock sulle note di Girls of the 80s’ e si torna a danzare su melodie e cori (uno dei punti forti di questo nuova opera dei Crazy Lixx) sulle note di I Missed The Mark.
L’incalzante ritmo di All Looks, No Hooks e la quasi AC/DCeggiante Aint No Rest In Rock n’ Roll ci lanciano nel secondo tempo di questo Crazy Lixx che segna ancora buoni punti su Call To Action e soprattutto sulla bellissima e tamarreggiante Heroes Are Forever, tutta cori, chitarre e voci!
Si chiude con la psicotica Psycho City dove sono ancora chitarre e cori a farla da padrone su di un pezzo dalla facile presa che ci porta al velocissimo sleaze rock di Wrecking Ball Crew che ancora una volta esce vincitore grazie ad un ottimo ritornello!
IN CONCLUSIONE
Se i Crazy Lixx fossero un cavallo da corsa… beh, dopo Riot Avenue di sicuro non avrei più puntato su di loro… e invece i ragazzacci Svedesi centrano in pieno il ritorno alla ribalta con questo omonimo Crazy Lixx che li riporta a pieno titolo tra le star dello sleaze hard rock.
Una marea di cori, melodie dirette, orecchiabili e riuscite unite ad una band che finalmente ha trovato la quadra e dimostra di divertirsi e di saper far divertire suonando la propria musica… che è una delle cose più importanti per chi fa questo genere di hard rock diretto e casinista! 😉
Bel colpo Crazy Lixx… proprio come un cavallo risorto all’ultimo giro, alla prossima corsa punterò nuovamente su di voi, potete contarci!
22 Novembre 2014 35 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Republic Records
Amati o odiati, divinizzati o snobbati, i Nickelback continuano ad essere la realtà hard rock (di derivazione) del nuovo millennio. Tanto che neppure un disco mediocre (poi in parte rivalutato) come il precedente Here & Now è stato in grado di intaccare di un niente la loro continua ascesa.
Oggi ci prova, a frenare il loro cammino intendo, No Fixed Address, album uscito da poco per la label Republic Records. Un nuovo episodio in calo che, dopo i lontani fasti di Dark Horse, ormai spegne le speranze dei rocker su questa band, dedita ormai al 100% alla commercialità.
continua
18 Novembre 2014 3 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Pop Rock
anno: 2014
etichetta: Target Records
Amici sin dall’infanzia, Rene Shades e Martie Peters iniziano a suonare insieme molto giovani, prima di dividersi e seguire diversi percorsi artistici: Martie è diventato il cantante della hard rock band Push, mentre Rene lo ricorderete certamente come partner musicale di Mike Tramp, e come attuale bassista degli storici Pretty Maids.
Dopo tanti anni, i due hanno deciso di iniziare una nuova collaborazione, sotto il moniker Shades & Peters, debuttando nell’ottobre 2014 con l’album Let The Record Spin, uscito sotto Target Records. Lo stile? Un pop rock fresco e attuale, forte delle partecipazioni di tanti nomi noti del panorama mondiale, come quelle di Jim Cregan, Kevin Savigar, Jimmy Z, Tony Brock, Mickey Curry, Keith Scott, Paul Bushnell e Paul Robinson.
continua
18 Novembre 2014 7 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock / NWOBHM
anno: 2013
etichetta: Escape Music
A 18 mesi dal debutto, quel Rock Savage tanto osannato da fans e critica di settore, gli inglesi Lawless si riconfermano autori di una ottima proposta musicale con il loro secondo LP, intitolato R.I.S.E. e di prossima uscita sempre su Escape Music.
continua
17 Novembre 2014 16 Commenti Denis Abello
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music
Se vuoi ritagliarti un posto nella storia non c’è niente di meglio che assoldare chi nella storia già c’è da tempo! Se poi si parla di Hard Rock e si piazzano con nonchalance uno dietro all’altro nomi quali Joe Lynn Turner (Rainbow, Deep Purple, Sunstrom, Yngwie Malmsteen ed una carriera solista invidiabile), Carmine Appice (Blue Murder, King Kobra, Vanilla Fudge, Cactus) e Tony Franklin (The Firm, Blue Murder, Whitesnake, Jimmy Page) allora va da se che puoi stare fermo a guardare in un angolo e aspettare che la Storia venga da te.
O forse non è proprio così? Perchè è vero che in un caso come questo è facile che sia la Storia (dell’Hard Rock) a bussare alla tua porta, ma è ancora da vedere se lo fa per portarti i suoi omaggi o per darti una sana dose di mazzate!
Bene, neanche da dire, ma noi siamo qui per far arrivare la Storia (dell’Hard Rock) ben preparata alla porta dei Rated X, o almeno per dargli una nostra visione di come secondo noi dovrebbe comportarsi una volta arrivata sulla soglia di casa di questa nuova band che vede proprio i nomi sopra citati tra le sue fila. Per tranquillizzarla direi subito che ad accoglierla ci sarà comunque un personaggio di peso dell’attuale scena internazionale come Alessandro Del Vecchio, che di questi Rated X fa un po’ il padrone di casa (nei panni di songwriter, produttore e tastierista) e poi chiudiamo dicendo che la line up della band si chiude con un chitarrista non proprio novellino come Karl Cochran (Ace Frehley).
15 Novembre 2014 32 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Rocktopia
Cambiata label (non più Frontiers Records, ma Rocktopia), variata la formazione (via Dan Mitchell, dentro i due chitarristi Dann Rosingana e Steve Grocott), i leggendari Ten di Gary Hughes rimangono ancorati alle loro sonorità, e ritornano con il loro nuovo album, Albion, carichi di quella epicità rock che li ha resi così celebri e unici nel loro genere.
Con i fasti del passato storico ormai certamente lontani, ma anche difficili da pretendere da una realtà sulle scene ormai da decenni, gli inglesi lavorano ad un album di tutto rispetto, che sostanzialmente bissa i buoni valori evidenziati dal precedente Heresy And Creed (2012). Manca forse un po’ di grinta nell’esecuzione, sarebbe migliorabile la bombasticità degli stacchi ritmici e melodici nella produzione in studio, ma per il resto Albion appare ai nostri occhi (o meglio, orecchi) come un platter pienamente in grado di soddisfare i fans, grazie a una serie di tracce melodic hard rock epiche e magnifiche come solo il palmo di Hughes ha saputo fino ad oggi comporre. Certo, con l’aggiunta di un terzo chitarrista era lecito aspettarsi un qualcosina in più sul piano esecutivo, con tracce più determinate ed aggressive nel sound, e il fatto che ciò non accada può essere motivo di scontento per alcuni, ma in fin dei conti credo che la prova dei neo-ingressi e dei vecchi componenti sia molto buona, e assolutamente degna di un nome di rilievo per il nostro mercato come quello dei Ten. Quindi, poche riserve, e definiamoci soddisfatti di quanto ascoltato. continua
13 Novembre 2014 5 Commenti Denis Abello
genere: Aor
anno: 2014
etichetta: AOR Boulevard Records
I Wild Rose posso dire che siano, quasi senza dubbio di smentita, l’attuale miglior band AOR della Grecia e sicuramente una bella realtà a livello internazionale. Con due album alle spalle (Half Past Midnight e Dangerous) e un potenziale enorme giocato sul songwriting dall’imprinting 80’s di Andy Rock a cui si aggiunge la bella e carismatica voce di David A Saylor (perfetta per questo genere) e una buona band alle spalle, ormai i Wild Rose possono guardare con orgoglio al loro recente passato e anche questo Hit’N’Run sembra mantenere gli stessi fattori positivi dei precedenti lavori.
Purtroppo, e preferisco metterlo in chiaro subito, così come vengono confermati i punti forti della band ne vengono anche confermati i punti deboli, o meglio l’unico punto debole che i Wild Rose non sono mai riusciti per ora a colmare, cioè una produzione purtroppo inferiore a quello che si potrebbe aspettare da un lavoro che porta la data del 2014.
Così se si lancia Through The Night si resta subito fulminati dal bel sound anni ’80 che ormai sono un marchio di fabbrica della band, e purtroppo si conferma anche la produzione deficitaria con la voce mal amalgamata al resto degli strumenti.
Batteria, tastiere e chitarra in un abbraccio AOR sulle note di I’ll Be There. Tutto funziona (beh, produzione a parte), il pezzo scorre bene e conferma l’ottimo lavoro che i Wild Rose possono proporre in fase di songwriting. Stay però riesce a portare il livello qualitativo ancora più in alto, se fossero riusciti a valorizzare il pezzo con un sound limpido e pulito e non pasticciato come risulta ci troveremo di fronte ad un pezzo da novanta! continua
08 Novembre 2014 0 Commenti Denis Abello
genere: AOR
anno: 2013
etichetta: Solar Flare Records
Negli ultimi anni, almeno nel nostro genere, sembra non esista più una crescita per le band! Nel senso che il primo album che viene partorito dalla suddetta band solitamente imposta quello che sarà poi il corso della band stessa. E’ venuta a mancare quella curva di crescita che era più evidente un tempo! O si fa il botto subito… o non lo si fa più!
I Daylight Robbery sono qui per smentire assolutamente questa “quasi massima” dei giorni nostri.
Ricordo il loro album di esordio Cross Your Heart… and Hope to Die (qui la recensione) che al tempo avevo premiato per la buona volontà e per le potenzialità che sembrava poter esprimere mostrando però un pacchetto di contorno ancora fin troppo acerbo.
Devo dire che con questo Falling Back To Earth mi aspettavo una continuazione più o meno sullo stesso stile, e invece…
07 Novembre 2014 1 Commento Lorenzo Pietra
genere: AOR
anno: 2014
etichetta: Melodicrock Records
Revolution è il debut album degli spagnoli Xtasy. Nati dalla cantante Silvia nel 2011 diventano band completa solo a fine 2013 con l’innesto di Angel alla chitarra, David al basso, Tutumba alla batteria e Jakin alle tastiere. Grazie alla nuova line-up alcune delle tracce registrate nel corso di questi anni sono diventate album sotto MelodicRock Records.
Esaminando il sound ci troviamo di fronte ad un AoR con echi pop, dove la cantante Silvia trova molte somiglianze vocali con Issa, risultando però troppo anonima. L’album è ben suonato ma non riesce mai a lasciare il segno, con brani solo buoni e niente di più. L’inesperienza e la giovane età avranno sicuramente influito sul risultato.
Le canzoni sono, a volte, fin troppo somiglianti ma dotate di ottime chitarre ritmiche e di tastiere onnipresenti. Inoltre le parti di batteria risultano molto plasticose e sembrano quasi una drum machine in più il mixaggio degli strumenti lascia spesso a desiderare.
05 Novembre 2014 3 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Provogue Records
Giunto all’invidiabile traguardo dei trent’anni di attività sulle scene, il cantante australiano Jimmy Barnes pubblica l’album celebrativo 30:30 Hindsight, uscito a fine ottobre per Provogue Records. In scaletta, i suoi grandi classici rivisitati assieme ad ospiti illustri, da Little Steven a Keith Urban, da Tina Arena a The Living End, sino a Neal Schon e Jonathan Cain dei Journey.
continua