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29 Novembre 2015 23 Commenti Nico D'andrea
genere: Melodic Metal/Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Frontiers Music
Dalla collina la visuale sul Regno è perfetta e mi chiedo, nel silenzio che ne precede l’arrivo, se avrò ancora una volta la forza di affrontare la tempesta…
È passato molto tempo da quando nella “battaglia” di Allen e Lande incrociai per la prima volta l’incandescente ascia di Magnus, oggi ambizioso sovrano di questa terra infuocata… continua
10 Novembre 2015 17 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Blues Rock, Rock, Soul, Folk Rock, R&B
anno: 2015
etichetta: InLikeFlynn Records
E’ un periodo che sono sfortunato: le recensioni complicate, beh, me le sto aggiudicando tutte io. Dopo la difficilissima e discussa analisi dell’ultimo disco dei Def Leppard, eccomi allora pronto a dire la mia sul nuovo e attesissimo album degli storici inglesi Cutting Crew. Si, quelli di (I Just) Died In You Arms, puro inno generazionale degli anni’80.
07 Novembre 2015 4 Commenti Matteo Trevisini
genere: Sleaze/Rock 'n' roll
anno: 2015
etichetta: Spinefarm Records
Metto vigliaccamente le mani avanti e chiedo umilmente scusa a chi si sentirà offeso ma non mi va proprio di seguire il gregge che ha coperto d’incenso il nuovo lavoro di Matti Antero Kristian Fagerholm, classe 62, conosciuto anche su Uranio con il nome d’arte di Michael Monroe, vera colonna portante ed icona del rock ‘n roll più sanguigno e stradaiolo.
Attenzione però… questo non vuol dire che Blackout States sia un brutto disco, anzi! (ce ne fossero di dischi cosi !!!) solamente che rimarrà soltanto un buon disco e tra un paio d’anni, quando avrete voglia di ascoltare la voce sguaiata di una delle ultime icone rimaste nel music biz andrete a mettere le mani nella vostra collezione e pescherete altre meraviglie (…lasciando in pace il mito sin troppo facile marchiato Hanoi Rocks…) come i Demolition 23 o Not Fakin’it o il più recente Sensory Overdrive… quindi non ci sono bocciature… figuriamoci, ma nemmeno voti che rasentano la lode con bacio accademico.
Andiamo con calma, che di carne sul fuoco ce n’è in abbondanza… Dopo essere tornato in pompa magna nel 2011 pubblicando il meraviglioso Sensory Overdrive grazie alla momentanea ma efficace partnership con quel genio di Ginger questo Blackout States è il terzo capitolo in quattro anni ed è il naturale seguito di Horns And Halos del 2013. Sempre al suo fianco il fido Sam Yaffa al basso e Steve Conte alla chitarra, Rich James dei The Black Halos prende il posto che fu di Dregen mentre al drum kit rimane saldo sullo sgabello Karl “Rockfist” (ex Danzig).
07 Novembre 2015 53 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Ear Music
Se esco con questa recensione in ritardo rispetto alla data di uscita del disco un motivo c’è: ho terribilmente faticato a farmi piacere questo omonimo Def Leppard, il nuovo attesissimo album della leggendaria formazione hard rock inglese, autoprodotto dal gruppo e distribuito poi dalla Ear Music.
04 Novembre 2015 3 Commenti Nico D'andrea
genere: Blues Rock
anno: 2015
etichetta: Provogue Records
Un’altro show sold-out, un’altro live di Joe Bonamassa lanciato a sorpresa sul mercato.
Dopo il mastodontico “Tour De Force” londinese (quattro serate in quattro diverse venues con quattro diverse formazioni) ed il tributo a Muddy Waters ed Howling Wolf, registrato nel meraviglioso scenario del canyon-anfiteatro di Red Rocks in Colorado, arriva la testimonianza della prima volta del chitarrista al prestigioso Radio City Music Hall di New York.
04 Novembre 2015 12 Commenti Nico D'andrea
genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Ear Music
“Hot Streak” tradotto dalla lingua inglese è un “momento fortunato”.
Un titolo che sembra portar bene al ritorno dei Winery Dogs vista la presenza dell’album nella top 30 di Billboard dopo solo una settimana dall’uscita.Ad ogni buon conto, un simile risultato ha in questo caso poco a che vedere con la fortuna e non solo per i talenti del virtuoso power trio statunitense.
La cifra tecnica di ognuno dei componenti è nota a tutti ma è il potente amalgama di questi a rendere i Winery Dogs un super gruppo di razza superiore.
Quello tra Mike Portony, Billy Sheenan e Ritchie Kotzen non è un rapporto a distanza.
Compongono, registrano assieme ed addirittura si esibiscono dal vivo contro ogni recente abitudine del music business contemporaneo.
Un’amalgama che in questa loro seconda uscita sembra portarli ad un livello ancora superiore rispetto al pur eccellente debutto.
Il disco non risulterà facile da digerire per gli amanti delle sonorità più tradizionali e come illustrato dalla splendida copertina la band qui gioca d’azzardo, spingendosi ancora oltre in territorio crossover.
Attenzione signori miei !
Non si tratta di sprovveduti “gamblers” alle prime armi, unitevi quindi al nostro tavolo e fate il vostro gioco.
Sul tappeto verde i dadi rotolano a grande velocità con la doppia cassa di Portnoy nell’opener Oblivion, dove Sheenan e Kotzen non fanno nulla per tradire il loro dna fusion.
A sbancare subito il tavolo è piuttosto la seguente Captain Love, un mid tempo in “corrente alternata/corrente diretta” dove Ritchie Kotzen si libera dei fastidiosi panni vocali di Chris Cornell per vestire in maniera convincente quelli di un novello Coverdale. continua
04 Novembre 2015 1 Commento Nico D'andrea
genere: Alternative Rock
anno: 2014
etichetta: Think Loud
Sono certo che più di qualcuno metterà in discussione la titolarità degli americani Live ad apparire in queste pagine.
31 Ottobre 2015 21 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Christian metal
anno: 2015
etichetta: Frontiers
Ancora una volta non deludono i loro fans i padrini del christian metal Stryper, che a metà ottobre 2015 hanno pubblicato per Frontiers Records il loro nuovo album Fallen, dando continuità a una scia positiva di release che va avanti fin dalla loro reunion del 2005.
Come per il precedente No More Hell To Pay (2013) l’irrobustimento sonoro del gruppo, che si avvicina sempre più ai canoni dell’heavy metal allontanandosi da quelli dell’hard rock, non va a penalizzare ne la vena aulica ne quella melodica da sempre in seno a questa formazione. I riff rocciosi ad opera del duo Michael Sweet – Oz Fox, e loro i conseguenti e sempre piacevoli assoli, dominano il sound del disco, e vengono supportati tanto da un ottimo lavoro di basso quanto da una batteria solida e roboante che rimanda dirtettamente al metal anni’80. Dall’altro lato però le armonie vocali del solito Sweet e i cori eccezionalmente definiti regalano al platter quel binomio tra musicalità e robustezza che ha fatto le fortune di questa formazione fin dai suoi più antichi esordi, rendendo l’album di facile appeal anche per chi è meno abituato all’heavy metal e più all’hard rock melodico. continua
23 Ottobre 2015 3 Commenti Matteo Trevisini
genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Century Media Records
Galeotta fu una serata benefica l’anno scorso dove vecchi amici della scena di L.A. si ritrovarono su un palco a jammare in memoria di John Entwistle, il mitico bassista degli Who. Una superband nata quasi per gioco dalle menti di Rikki Rockett (serve a dire che è il drummer dei Poison?), Tracii Guns (…qua non serve dir nulla!…già nel suo cognome è racchiusa la sua carriera !!!) e il bassista della Cenerentola più famosa, dopo quella Disney, Eric Brittingham.
Nella villa sulle colline dell’uno o nello studio casalingo dell’altro, tra risate e qualche birra, è nata una dinamica di gruppo che ha lasciato i protagonisti suddetti stupiti da cotanta magia, cementando tra loro l’idea sempre più sicura e precisa che tutta questa “verve” non dovesse rimanere una bisboccia tra vecchi amici : da tutto ciò sono nati i Devil City Angels, nuova e scintillante all star band dalla Città degli Angeli.
Eric lascia subito dopo aver registrato il disco, sostituito con un altro colosso dell’hard mondiale come Rudy Sarzo mentre dietro al microfono viene scelto l’unico “sconosciuto” del branco, Brandon Gibbs (ex Cheap Thrill e Gibbs Brothers) che – non avendo messo in discussione il talento dei “vecchi” – si rivela essere la vera sorpresa dell’intero progetto, sfoggiando una voce carismatica e potente che è la vera marcia in più di questo loro debutto omonimo.
Infatti le linee melodiche suonano tremendamente moderne pur poggiandosi sulle fondamenta del classic rock americano più puro e incontaminato donando alle canzoni una patina fresca e frizzante.
Dieci canzoni fumanti hard rock melodico sporcato di blues e funk dal piglio deciso che rimanda a mostri sacri degli anni settanta… Montrose ma soprattutto ettolitri di Aerosmith “old school” insomma… grassa pacchia!
23 Ottobre 2015 10 Commenti Matteo Alidori
genere: Melodic Rock
anno: 2015
etichetta: MRM Production AB
Dopo l’esordio di qualche anno fa con buoni riscontri positivi e qualche video “Vevo” in rete, da Martina Edoff ci aspettavamo una grande conferma, e così è stato. La nostra pantera nera non ci ha delusi regalandoci un secondo lavoro di magistrale fattura: UNITY.
L’ultima fatica della singer scandinava conta su undici brani scritti nel classico stile AOR, con richiami al pop rock che in questi casi non guasta mai.
Le songs sono tutte di ottima fattura valorizzate da arrangiamenti sopraffini, favolose rifiniture strumentali. Bellissimi i ritornelli, ben costruiti che definirei a presa rapida, visto anche che questo è un album dove le canzoni riescono ad entrare subito in testa all’ascoltatore.