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09 Dicembre 2016 4 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2016
etichetta: Melodic Rock Records
Nome nuovo che si affaccia sul panorama del Melodic Rock è quello di Bryan Cole. Originario di Pittsburgh, solo ora il suo nome salta in pompa magna alla ribalta del rock melodico internazionale, anche se il nostro in realtà è un musicista navigato che da anni calca le scene avendo tra l’altro condiviso il palco con personaggi come Ted Nugent, Quiet Riot, Eddie Money e altri…
Un passato defilato ma di tutto rispetto a cui si affianca un presente brillante e con un certo Jim Peterik a fare da padrino. Infatti l’ex Survivor e ora padre fondatore dei Pride of Lions concede un suo pezzo a questo Sands of Time (il brano Burning With A Reason che porta appunto la firma J.Peterik con J.Van Zant) oltre a “prestare” a Bryan alcuni famosi brani della discografia dei Pride of Lions come What Kind Of Fool, Turn To Me e Courage To Love.
Resta quindi chiaro che quello che ci propone Bryan con questo suo primo parto a titolo Sands of time si butta di pancia nel mare del melodic rock più classico che ha visto prendere il largo band quali Survivor, Bad English, Giant o appunto Pride Of Lions!
09 Dicembre 2016 0 Commenti Matteo Trevisini
genere: hard rock / alternative rock
anno: 2016
etichetta: Frontiers Music
La Frontiers lo ha capito finalmente di non fossilizzarsi solo sull’Aor e vecchie glorie dell’arena rock anni ’80 e, tra le sue solite uscite, ogni tanto fanno capolino bands giovani che con i suddetti generi centrano poco ma che sono interessanti per ampliare il bacino d’utenza della ormai consolidata label partenopea.
Ecco quindi arrivare il debut album degli inglesi Raveneye guidati dal chitarrista e cantante Oli Brown. Brown, giovane chitarrista blues già affermato come solista grazie al suo secondo album, Heads I Win Tails You Lose, prodotto da Mike Vernon ed il battage pubblicitario di Classic Rock Uk che lo ha incensato e premiato come solo loro sanno fare con le bands di casa loro. Decisosi a fondare un power trio con i RavenEye Oli, accompagnato da Aaron Spiers al basso e Kev Hickman alla batteria portano l’hard blues classico in territori moderni mescolandolo l’alternative e certe sonorità grunge (…le avete presente se vi faccio l’esempio di Foo Fighters e gli Alter Bridge meno metal ???).
09 Dicembre 2016 2 Commenti Davide Arecco
genere: Hard Rock / Blues Rock
anno: 2016
etichetta: AOR Heaven
Quartetto irlandese, sorto nel 2015 ed al debutto, i Boneyard Dog sono costituiti da Rob Mancini (voce, basso e missaggio), Davy Kerrigan (chitarra: un vero guitar-hero), Ron Wikso (batteria, già con Foreigner, Gregg Rolie, Eddy Money, Player e Michael Monarch tra gli altri) ed il grande Tony Carey, naturalmente alle tastiere.
La band è deliziosamente retrò, artefice di un fantastico hard blues melodico, passionale nel cantato e vintage nelle scelte timbriche (oltre che nello stile). Ascoltando le dodici tracce di questo bellissimo esordio, non si possono che apprezzare il pronunciato feeling del gruppo, i riff e gli assoli penetranti, nonché le armonizzazioni. Sembra davvero di essere tornati nell’Inghilterra dei primi anni ’70, anche se nulla sa di datato. Perché il grande rock non ha tempo, veramente.
09 Dicembre 2016 1 Commento Davide Arecco
genere: Hard Rock / Modern Rock
anno: 2016
etichetta: Scarlet Records
Il trio di Torino è al secondo disco, dopo il valido Imago (2015), molto ispirato al classico hard rock melodico dei Seventies e a certe cose di Richie Kotzen. Grintoso e determinato, a tratti esaltante, il gruppo piemontese si ripropone a distanza di un anno in gran spolvero, senza peraltro mai cadere in vuote forme di auto-celebrazione fine a se stessa. Molto caldi nei suoni e portati a valorizzare tutto ciò che nel rock è emozione e genuina spontaneità, i Be the Wolf si confermano con i dieci pezzi di questo come-back, esibendo ottime qualità di interpreti della tradizione.
08 Dicembre 2016 7 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2016
etichetta: SPV / Steamhammer
Pimp Your Past è il titolo del nuovo album dei tedeschi Fair Warning, uscito il 28 Ottobre (20 Agosto per il Giappone) per la label Steamhammer/SPV sotto forma di una selezione dei migliori brani dei primi tre platter del gruppo, originariamente pubblicati tra il 1992 e il 1997 (ovvero Fair Warning, Rainmaker e Go!).
E voi direte, forse anche giustamente: ecchepalle, meglio un disco di inediti che sta roba qua! Giusto, specie se questi tre storici dischi già li possedete nella loro versione originale. Attenzione però, perchè ognuna delle canzoni qui scelte è stata oggi completamente risuonata e reinterpretata dal gruppo mentre Tommy Heart e soci che godono di uno stato di forma davvero notevole, tanto da cimentarsi in una prova tecnica di primissimo ordine (ovviamente sia a livello strumentale che vocale), avvalendosi inoltre di un ottimo lavoro di produzione (capace di alimentare il groove e l’energia dei differenti pezzi).
08 Dicembre 2016 2 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2016
etichetta: SPV / Steamhammer
Nel 2016 c’è ancora tempo per dare vita a supergruppi, ed ecco allora unirsi assieme tre giganti dell’hard rock melodico tedesco – il batterista Hermann Rarebell (ex-Scorpions), il cantante/chitarrista Michael Voss (Mad Max, Michael Schenker) e il bassista Stephan Hinz (alias Gudze degli H-Blockx) – sotto l’unico moniker dei Rock Wolves, per dare vita al loro debutto omonimo targato SPV/Steamhammer.
Un disco di tutto rispetto, diciamolo subito, che suona esattamente come ce lo aspettavamo: ovvero, fresco e melodico, e hard rock, puramente secondo la tradizione di scuola tedesca. Un rock da stadio quindi, ricco di energia e di coralità, che da la scossa fin dalle primissime battute con la melodia tutta da gridare di Rock For The Nations, traccia simbolo del platter e travolgente crescendo di grinta rock. E’ il riffing potente di Voss ad aprire poi una Surround By Fools apparentemente un po’ più oscura nel suo mood, ma poi pronta ad aprirsi ariosa in un refrain eccezionale, di grande stile. Bene anche la terza traccia Out Of Time, decisamente ritmata e aggressiva, ma che avrei preferito colorata da una produzione un po’ più nitida e dinamica (tra l’altro i suoni un po’ poco amalgamati sono forse l’unico difatto di cui soffre l’intera release). Decisamente meglio allora la cover della celeberrima ballad What About Love, che ci ricorda come Michael Voss sia forse uno dei cantanti rock più sottovalutati di Germania, e una The Blame Game esaltata da una ottima prestazione di gruppo, d’insieme e alla Damn Yankees nella impostazione.
08 Dicembre 2016 0 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Rock / Blues / Country
anno: 2016
etichetta: (R)esisto
Pensato come un moderna romantica serenata, Spanish Blues è l’album d’esordio dei bresciani Mitch And The Djed uscito con l’etichetta indipendente (R)esisto il 24 Novembre 2016.
Interamente composto dal cantautore Massimiliano Maffeis “Mitch” sfruttando le esperienze personali di un travagliato amore spagnolo, il disco ha come tematica principale i viaggi, l’amore e l’amicizia, e suona come un platter pop rock silenzioso (alla maniera dei Dire Straits) influenzato dal southern rock, dal country e dal blues. Non mancano le sonorità etniche ed elementi psichedelici, a colorare le variopinte trame di una decina di canzoni dal songwriting solido e maturo, dalle melodie ariose e dai suoni di produzione nitidi ed avvolgenti che, come mantelli, vestiranno i vostri cuori di ardenti emozioni e calde sensazioni.
05 Dicembre 2016 1 Commento Iacopo Mezzano
genere: Progressive Rock / Rock
anno: 2016
etichetta: Esquire Music Records
La musica ci racconta quotidianamente di storie fantastiche: alcune gioiose, altre tristi, ma tutte legate dall’unico filo della umana passione. La vicenda che si nasconde dietro la genesi del terzo album della formazione degli Esquire, intitolato III – No Spare Planet e il primo dopo due decenni di silenzi, ci narra di un legame indissolubile tra due individui che va oltre la vita, e la morte.
Dovete infatti sapere che questo platter raccoglie e unisce gli ultimi frammenti scritti assieme da Nikki Squire, la prima moglie di Chris Squire degli Yes, e il suo collaboratore di sempre (e fedele amico) Nigel McLaren, scomparso improvvisamente nel 2015 proprio durante la realizzazione di questo capitolo finale di una trilogia musicale iniziata nel lontano 1987. Un lutto devastante, che non ha però tolto alla Squire le forze di terminare ciò che il suo compagno avrebbe voluto con lei produrre, avvalendosi oggi del preziosissimo aiuto di Mark Wallis nella costruzione univoca dei tanti spezzoni audio e vocali che erano stati messi assieme sotto forma di demo dai due amici lungo i recenti anni.
05 Dicembre 2016 2 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2016
etichetta: Lucifer's Records
A trentacinque anni di distanza dall’ultimo album in studio, i leggendari Lucifer’s Friend si rimettono in gioco e, dopo la reunion effettutata nel 2015, pubblicano un nuovo platter a titolo Too Late To Hate, auto-distribuito via Lucifer’s Records (tramite Cherry Red Records).
La band, che presenta in formazione i membri originari John Lawton (ex-URIAH HEEP), Peter Hesslein e Dieter Horns (assieme ai comunque storici Jogi Wichmann e Stephan Eggert), vive una seconda giovinezza e da vita a un disco di pregievole fattura, molto ben rifinito nei suoni (bollenti) e nello stile classico che da sempre contraddistingue questa formazione. Fedeli al loro passato, i Lucifer’s Friend compongono un hard rock classico fino al midollo, ricco di riff massicci e di ottime basi di tastiere, che talvolta sfocia nell’heavy metal, supportandosi delle eccellenti vocalità del sempreverde Lawton e dell’ottima prova ritmica di Eggert, che regala tanta solidità e groove generale all’insieme. Infine, buono in generale anche il pacchetto visivo che accompagna il platter, fatto di una interessante cover e di inserti soddisfacenti, seppur privi delle liriche dei brani.
26 Novembre 2016 23 Commenti Nico D'andrea
genere: AOR
anno: 2013
etichetta: AOR Heaven
Arriva al tramonto di questo controverso 2016 il nuovo atteso disco degli australiani White Widdow.
Scrivo “atteso” perché dopo due buoni dischi ed il terzo esplosivo Crossfire, la band guidata dai fratelli Mills potrebbe piazzare il colpo definitivo e prendere posto a fianco di H.e.a.t. e Brother Firetribe nel triumvirato AOR dell’era contemporanea, scalzando così gli ottimi ma appannati Work Of Art.
L’importanza di questa release mi ha perciò suggerito di convivere qualche settimana in più con la promo arrivata in redazione, in modo da poter giungere ad un giudizio finale il più ponderato possibile.
Già dalla fascinosa cover sembrerebbero non mancare in Silhouette i presupposti per rivivere quei sogni bagnati (naturalmente sulla battigia di una spiaggia californiana), tanto bramati dagli amanti del suono AOR anni 80.