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Tryckvag: la cult band svedese pubblica l’album Legacy

01 Gennaio 2023 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Tryckvag è il nome di una cult band svedese (di cui avevamo già parlato), le cui origini risalgono addirittura agli anni Settanta nella piccola cittadina di Mora.

Nel 1985, il gruppo pubblicò il suo unico lavoro ufficiale – un singolo da 7” – e partì per fama e gloria nella capitale Stoccolma, ma in breve tempo tutto svanì e la formazione si sciolse. Nonostante questo però, le carriere dei musicisti coinvolti sono state importanti, e i tre amici ogni tanto si riuniscono per qualche sporadico concerto.

All’inizio del 2022, Mats Attaque (Mogg, Baltimoore), Mikael Höglund (Great King Rat, Thunder) e Tomas Brown (Great King Rat, Electric Boys, Michael Schenker Group, John Norum, Glenn Hughes) hanno deciso di entrare in studio per incidere un disco da lasciare ai posteri col nome Tryckvag. Il risultato? Un classico Hard & Heavy scandinavo della vecchia scuola, ma rivisto con lo stile contemporaneo.









TRACKLIST
01. Legacy
02. Freak Of Nature
03. Pull The Trigger
04. I Surrender
05. Heart On The Sleeve
06. Moving on
07. Shadowplay
08. Weak
09. Are You Receiving Me
10. Are You Receiving Me (Radio Edit)

Tryckvag:
Mats Attaque – Vocals, guitars
Mikael Höglund – Bass
Thomas Brown – Drums

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The Best Of 2022 – MelodicRock.it!

30 Dicembre 2022 19 Commenti Samuele Mannini

Cari lettori, anche il 2022 volge al termine ed è stato un anno di transizione sia probabilmente per il genere sia per noi di MelodicRock.it. A dispetto del sempre elevato numero di uscite mi è sembrato un anno meno vivace dal punto di vista discografico con , ovviamente, le dovute eccezioni. Non sono mancati i grandi nomi che hanno fatto discutere (vedi Journey e Giant) ed in mezzo a tanto marasma forse c’è stata meno voglia di innovare, ma magari è solo una mia impressione.

Per quanto riguarda MelodicRock.it pur in mezzo a difficoltà di ogni  genere (delle quali magari parleremo in separata sede), avvicendamenti e nuovi ingressi, abbiam cercato di proporvi con i nostri soliti standard tutto il meglio della nostra musica preferita, cercando inoltre di ampliare un po’ gli orizzonti musicali strettamente legati al Rock melodico ed affini, senza però stravolgere la linea editoriale del sito. Insomma con le nostre 180 ed oltre recensioni tra novità e classici, le nostre tonnellate di news sempre esaustive e tempestive e la nostra presenza nella trasmissione radio Rock Of Ages speriamo di avervi fatto buona compagnia durante tutto l’anno.

Per il futuro con un po’ di riorganizzazioni interne e sempre sbattendoci al massimo delle nostre potenzialità, intendiamo proseguire la nostra crociata nel nome della melodia seppur in questo panorama non proprio idilliaco, ampliando per quanto possibile anche la parte social che oltre a Facebook per l’anno prossimo prevedrà anche il potenziamento e la razionalizzazione della nostra pagina Instagram, oltre alla creazione di nuove rubriche  ed un maquillage al sito. Insomma, noi ci siamo e ci saremo nonostante tutto, sperando sempre di poter contare su di voi.   We Rock!

Mannini Samuele, Direttore Esecutivo Di MelodicRock.it.

 

*Ecco dunque le nostre Top Ten 2022*

 

Samuele Mannini: Come ho scritto nell’introduzione, nel marasma delle numerose uscite del genere ho preferito come mio solito muovermi in territori un po’ borderline ed a tal proposito non ho potuto fare a meno di premiare le clamorose uscite Dei Poets Of The Fall, il ritorno da me attesissimo di nuova musica da parte dei The Quest e quel geniaccio di Andreè Theander con la sua nuova creatura Clouds of Clarity. Per il resto non poteva certo passare inosservato il ritorno dei Tears For Fears, mentre dopo un inizio altalenante mi sono ritrovato ad ascoltare con insistenza il power pop dei Taboo (che forse ho penalizzato un po’ troppo in sede di recensione). L’Italia è ben rappresentata dai veterani Lionville e dalla sorpresa StreetLore, mentre per i Journey ammetto che ha pesato il nome, anche se sono entrati per il rotto della cuffia per via della produzione diciamo…discutibile. Ecco dunque la mia top 2022.

  • Poets Of The Fall – Ghostlight
  • The Quest – The Book Of Caleb
  • Clouds Of Clarity – Superficial Society
  • Lionville – So Close To Heaven
  • Tears For Fears – The Tipping Point
  • StreetLore – Streetlore
  • Lalu – Paint The Sky
  • Taboo – Taboo
  • Dare – Road To Heaven
  • Journey – Freedom

Vittorio Mortara: Difficile scegliere questi 10 dischi. Difficile perché quest’anno ne abbiamo ascoltati veramente tanti. Tralasciando la delusione per le uscite di alcuni big e l’inconsistenza di un nugolo di esordienti, per il sottoscritto i botti di questo 2022 sono stati il veterano Richard Marx , i discotecari Reckless Love ed i tamarrissimi crucchi Kissin’Dynamite, con l’aggiunta dell’ultim’ora dei giovanissimi Violet! Menzione d’onore per i fuori tema Hellacopters, per i modernisti Taboo, per i pluriacclamati Generation Radio ed il progetto Monti/Nava a nome Street Lore. Insomma, anche se inflazionatissima di produzioni e supergruppi inutili, la nostra musica dimostra di potere avere un futuro. E per fortuna! perché io, come tutti voi , ne ho assoluto bisogno. Tanti auguri melodicrockers!

  • Richard Marx – Songwriter
  • Reckless Love – Turborider
  • Kissin’ Dynamite – Not the end of the road
  • Generation Radio – Generation Radio
  • Violet – Illusions
  • Terra Nova – Ring that bell
  • Street Lore – Black Tide
  • The Hellacopters – Eyes of oblivion
  • 91 Suite – Back in the game
  • Taboo – Taboo

Yuri Picasso: Passa il tempo, non la sete di nuova musica di noi aficionados. E nonostante le note siano sempre quelle, di anno in anno il numero di uscite discografiche aumenta sempre più, rendendo oggettivamente questo angolo di riepilogo sempre più arduo, lacunoso e contestabile vista l’impossibilità ad ascoltare ed assimilare TUTTO. Delle tonnellate di musica fisica e non passata delle mie orecchie, chi premiare? Tra i new Act, gli svedesi Vypera per tecnica, freschezza e idee. Tra i vecchi leoni: La classe dei Dare; i Journey, dove la non curanza della produzione fa da contraltare alla capacità di trasformare emozioni in pentagramma. L’inossidabilità dei Treat, e la ritrovata verve di James Christian grazie l’ausilio di Mark Mangold. Cosa dire dei supergruppi o presunti tali? Buona parte meri tentativi di rivitalizzare encefalogrammi artistici piatti. Ad ogni modo, tra codesti, pollice su per i Generation Radio e i Kings of Mercia. Mio malgrado rimangono fuori di poco Violet e Skid Row. Quindi, anche se non in ordine, ecco la mia personale top 10.

  • Treat – The Endgame
  • Dare – Road To Eden
  • Vypera – Eat Your Heart Out
  • Journey – Freedom
  • Generation Radio – Generation Radio
  • Kings of Mercia – Kings of Mercia
  • Reckless Love – Turborider
  • Streetlore – Streetlore
  • House of Lords – Saints and Sinners
  • Van Stephenson – Van’s Versions

Denis Abello: Anno quello appena passato che ha riservato ben pochi colpi ad effetto,e forse l’unico veramente degno di nota porta il nome di Generation Radio, superband nel vero senso del termine. Oltre a loro qualche colpo ad effetto c’è stato come StreetLore e Vypera ma il grosso della Top 10 è una conferma della bontà di alcune nuove leve (Fans of The Dark, Satin) o della classe dei soliti noti (91 Suite, Treat, Dare, Lionville, Edge of Forever). Incrociamo le dita per un 2023 più scoppiettante in termini di nuove proposte! P.s.: al solito alla mia Top 10 aggiungo qualche disco meritevole di menzione tra cui spiccano i Journey che con una scelta più bilanciata dei pezzi e una produzione di livello avrebbero potuto puntare mooooolto in alto… peccato… Altre menzioni per Ronnie Atkins – Make It Count, Kissin Dynamite – Not The End of the Road, Vypera – Eat Your Heart Out, Palace – One for the Road,  Ten – Here Be Monsters e Rob Moratti – Epical.

  • Generation Radio – Generation Radio
  •  91 Suite – Back in the Game
  • Fans of The Dark – Suburbia
  • Satin – Appetition
  • Ghost – Impera
  • Treat – The Endgame
  • Dare- Road to Eden
  • Lionville – So Close To Heaven
  • Edge of Forever – Seminole
  • StreetLore – Streetlore

Giorgio Barbieri: Come oramai saprete, io sono l’anima più heavy del sito (anche se non sono l’unico) e le mie scelte vanno quindi quasi esclusivamente sugli album che ho recensito, dato che sono quelli più nelle mie corde. Perciò, quando vedete nomi come Lugnet, Avatarium e Queensryche, non stupitevi più di tanto, questo sono io, nel bene e nel male. Buon 2023 a tutti i lettori!

  • Lugnet – Tales from the great beyond
  • Avatarium – Death where is your sting
  • Queensryche – Digital noise alliance
  • Ellefson/Soto – Vacation in the underworld
  • The Quest – The book of Caleb
  • The Cult – Under the midnight sun
  • Silver Nightmares – Apocalypsis
  • Francesco Marras – It’s me!
  • Nazareth – Surviving the law
  • Zero Hour – Agenda 21

Giulio Burato: Il 2022 verrà forse ricordato come l’anno dell’ultimo album in studio (sarà vero?) dei grandi Treat che mi sento dunque di omaggiare come migliore uscita dell’anno; “the endgame”, titolo esplicativo, è un album di grandi canzoni. Mi hanno poi stupito due band di stampo A.o.r. come gli spagnoli 91 Suite e i Generation Radio. I primi partoriscono un album con tante potenziali hit; i secondi sono una delle migliori “super band” create da sempre dall’etichetta Frontiers. Non posso però dimenticare “Impera”, altro album di spessore dei Ghost e “Freedom” dei carismatici Journey. Sorprese dell’annata: “Automaton” dei Crashdiet e “Are you ready” dei bravi Degreed. Buono il come back di Kenny Leckermo in sella agli H.e.a.t. Segnalazione finale per i Kissin’ Dynamite che con “No the end of the road” trovano la consacrazione con un album potente, melodico e ricco di belle canzoni.

  • Treat – The Endgame
  • Kissin’ Dynamite – Not the end of the road
  • 91 Suite – Back in the Game
  • Ghost – Impera
  • Generation Radio – Generation Radio
  • Crashdiet – Automaton
  • Journey – Freedom
  • H.E.A.T.- Force Majeure
  • Degreed – Are You Ready?
  • Nickelback – Get Rollin’

Alberto Rozza: Quest’anno proverò a cimentarmi per la prima volta nella top ten con un particolare riguardo ai tre dischi che ho gradito maggiormente. Al terzo posto il debutto dei rumeni Manic Sinners (“King Of The Badlans”), album interessantissimo, fresco, con sprazzi di originalità rari ai nostri giorni; sono stati veramente una scoperta e spero di vederli pure dal vivo. Al secondo posto “The Final Battle” degli Stryper, che dimostrano ancora una volta che nonostante tutto se sei a certi livelli da anni c’è un motivo senza considerare che il sound del disco è una vera e propria bomba. Al primo posto l’eterno Graham Bonnett con “Day Out In Nowhere”… semplicemente un maestro vero, paradossale che il più anziano sforni ancora i prodotti migliori, ma si sa: gallina vecchia fa buon brodo! Per il resto gli altri dischi che ho trovato meritevoli sono elencati qui sotto. Buon 2023 ai lettori!

  • Graham Bonnett Band – Day Out In Nowhere
  • Stryper – The Final Battle
  • Manic Sinners – King Of The Badlands
  • Chip Z’ Nuff – Perfectly Imperfect
  • Enuff Z’Nuff – Finer Than Sin
  • Vinnie Moore – Double Exposure
  • Saints Trade – The Golden Cage
  • DeVicious – Black Heart
  • Wolvespirit – Change The World
  • Ghost – Impera

Francesco Donato: Anno sicuramente non avaro sul fronte uscite questo 2022, con parecchie band che hanno approfittato dell’allentamento della situazione covid e consequenziale apertura ai live per sfornare i loro lavori. Non sono mancati nomi importanti della scena più recente come Hardocore Superstar, H.E.A.T, Crashdiet e tanti graditi ritorni dalla golden era come Def Leppard, Treat, Dare, Skid Row, Ten, Stryper, Michael Monroe, Journey. Poche per quanto mi riguarda le uscite folgoranti in merito agli esordi, quest’anno insomma è mancato “l’effetto Nestor” ma non sono mancate le superband come ad esempio i Generation Radio. Ecco dunque la mia Top Ten e buon 2023 a tutti i lettori!

  • Crashdiet – Automaton
  • Ten – Here Be Monsters
  • Lionville – So Close To Heaven
  • Hardcore Superstar – Abrakadabra
  • Find Me – Lighthing In A Bottle
  • Dare- Road to Eden
  • H.E.A.T.- Force Majeure
  • Satin – Appetition
  • Treat – The Endgame
  • Skid Row – The Gangs All Here

Iacopo Mezzano: In un anno, a mio avviso,  non molto ricco di uscite di rilievo certificato da soli 15 dischi acquistati datati 2022, presento la mia personale top ten con cinque nomi convincenti ed altri cinque un po’ così così… sperando in un 2023 più entusiasmante faccio i miei migliori auguri a tutti i lettori!

  • Dare- Road to Eden
  • Poets Of The Fall – Ghostlight
  • Marillion – An Hour Before It’S Dark
  • Evergrey – A Heartless Portrait
  • Nickelback – Get Rollin’
  • Generation Radio – Generation Radio
  • Fm – Thirteen
  • Hammerfall – Hammer of Dawn
  • Bryan Adams – So Happy It Hurts
  • Fortune – Level Ground

 

Brother Firetribe + One Desire: cancellato il Tour Europeo

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Con un comunicato stampa pubblicato direttamente dalle band, Brother Firetribe e One Desire hanno annunciato che il Tour Europeo previsto per la prossima Primavera è stato cancellato.

Al momento non sono state rese note le motivazioni dell’annullamente dell’evento.

La Tournèe prevedeva anche una data in Italia, al Legend Club di Milano l’11 Aprile.

Highway Queen: uscito il primo full-length

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Gli Highway Queen sono una melodic band finlandese, che nel corso del 2022 ha pubblicato diversi singoli e video e che ora ha rilasciato il suo primo full-length, Bitter Soul, tramite la label Rockshots Records.

Il gruppo è stato fondato nel 2019 dalla vocalist Virpi Kääriäinen, dal chitarrista Teemu Kääriäinen e dal batterista Henri Backman, con un sound incentrato su di un Hard & Heavy Rock piuttosto classico, dall’impronta anni Ottanta, dal buon groove e da frequenti elementi blues.

I vari brani sono disponibili nel nostro portale, mentre qui sotto postiamo quelli usciti più recentemente.









TRACKLIST
01. Hey!
02. Get On Your Knees
03. I Lean On You
04. Here I Am
05. I Dim The Lights
06. Bitter Soul
07. In Vain
08. Own Will

Highway Queen:
Virpi Kääriäinen – Vocals
Teemu Kääriäinenm – Guitars, bass
Jykke Tikka – Bass
Henri Backman – Drums

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April Wine: Myles Goodwyn annuncia il ritiro dai Tour; al suo posto Marc Parent

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Il cantante, chitarrista, songwriter, produttore e leader delle leggende del Rock canadese April Wine, Myles Goodwyn, ha annunciato il suo ritiro dai Tour con il gruppo. Continuerà comunque a guidare la band e a scrivere nuovo materiale e produrre le registrazioni.

L’ultima esibizione dal vivo di Goodwyn sarà il 2 Marzo 2023, in Nuova Scozia, dove tutto ebbe inizio.

“Ho avuto una carriera lunga, felice, appagante”, ha raccontato il musicista. “Ho visto gran parte del mondo e sono grato per il continuo supporto della radio e dei nostri fan, ma i Tour sono stati molto difficili negli ultimi anni a causa del mio diabete, e la mia salute viene prima di tutto. Quindi, sfortunatamente, i miei giorni di Tournèe sono ufficialmente finiti”.

A sostituire Goodwyn ci sarà Marc Parent, che iniziò a prendere lezioni di chitarra classica al liceo all’età di 14 anni, ma che una volta ascoltato Smoke On The Water dei Deep Purple, i suoni della chitarra elettrica diventarono ben presto la sua vocazione. Alla fine degli anni Ottanta, all’età di 22 anni, Parent si unì alla famosissima band di Ottawa Eight Seconds e visse il sogno di diventare una rock star per due anni. Il gruppo ha aperto per le principali star britanniche come David Bowie, Duran Duran, Paul Young, The Fixx e ha girato il Nord America con Wang Chung.

Dopo aver lasciato la band nel 1987, Parent si trasferì a Montreal, terminò la sua laurea in musica, fondò la sua band Wang Dang Doodle e viaggiò: prima in Senegal, Africa, nel 1989 con Freddy James che suonava Hip Hop; poi Tokyo, Giappone, nel 1995 in rappresentanza del Canada al concorso internazionale di musica pop Yamaha Music Quest con Robert And The Rainmakers; infine Jakarta, Indonesia, per suonare musica da ballo con El Chakeh.

Parent ha anche fatto un lungo Tour in tutto il Quebec come cantante e chitarrista per gli artisti franco-canadesi Breen Leboeuf, Luce Dufault e Marie Carmen.

The Hot Summers: la nuova band di Mick Sweda al debutto

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

The Hot Summers è il nome della nuova band del chitarrista statunitense Mick Sweda, noto nel circuito per la sua militanza nei King Cobra di Carmine Appice e – successivamente – per aver fondato i BulletBoys.

Ora, il musicista ha un nuovo progetto musicale, che da poco ha pubblicato – dapprima tramite la piccola label RedCake Records e poi con Eonian – l’omonimo disco di debutto, al cui interno troviamo 10 pezzi (più 2 bonus track) all’insegna del più puro Hard Rock melodico americano.

Il sound del gruppo offre sprazzi di Tesla, Whitesnake, Danger Danger, e potrà essere una sorpresa per più di qualche ascoltatore.



TRACKLIST
01. Everything
02. The Last One
03. You Make Me (BSC)
04. Alieann
05. Rearview
06. April To December
07. A Touch Of Hate
08. Safer
09. If Only
10. A Single Heart

Bonus Track:
11. The Last One (Radio Edit)
12. You Make Me (BSC) (Radio Edit)

The Hot Summers:
Shane Tassart – Lead Vocals, Guitar
Mick Sweda – Lead Guitar
Rob Walkoviak – Drums, Bass

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Short Circuit: disponibili le registrazioni inedite di fine anni Ottanta

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

AOR Blvd ha da poco reso disponibili col nome di Shock To The System – 1987-1991 le registrazioni inedite di fine anni Ottanta dei Short Circuit, band originaria di New York che all’epoca ha pubblicato solo un paio di cassette distribuite localmente.

Lo stile del gruppo spazia dall’Hard Rock melodico al Metal americano, con riff corposi ed armonici ed ottimi refrain, con influenze che variano da Night Ranger fino ad Adrenalin, Y&T, ecc..

TRACKLIST
01. Queen Of Dreams
02. Endless Dream Of You
03. Tonight We’re Gonna
04. Turn Your Love Around
05. Too Late To Say Goodbye
06. Gimme What U Got
07. Heaven Stole My Angel
08. Come Into My World
09. Thrill Of Danger
10. Hard To Handle
11. Wasted Years
12. Chain Reaction
13. Wall Street

Short Circuit:
Sal Russo
Anthony Russo
James Pimpinella
Robert Barbaro

8084: la cult AOR band americana celebra i 40 anni con 40 Double D

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Provenienti dall’area orientale degli Stati Uniti, gli 8084 (o Eight-Oh-Eight-Four) sono una cult band molto apprezzata dalla comunità AOR e Melodic Rock.

Nel Novembre del 1982, il gruppo si esibì per la prima volta con la classica line-up, composta da Andre Maquera, Randy Smith, Frank Barnes e Gary Spaulding, più il compianto Charlie Hawthorne.

Negli ultimi 40 anni, la formazione americana si è costruita una solidissima base di fan accaniti in tutto il Nord America ed in Europa, ed ora – per celebrare i suoi 40 anni – pubblica in modo indipendente 40 Double D, una compilation contenente il primo album rimasterizzato del 1987 (omonimo) ed il secondo lavoro (Love & War) del 1989 su un unico disco.

Entrambe le release sono ottimi esempi dello sfarzoso e classico AOR degli anni Ottanta ed è indicato a fan di artisti quali Fortune, Aldo Nova, Le Roux e compagnia.

TRACKLIST
01. Bad Man
02. Lovers Feel
03. Fire
04. Beat Of The City
05. Thunder In Her Heart
06. Hold On
07. When I Think Of You
08. Stop Me
09. Too Late For Love
10. Hideaway
11. Lonely At The Top
12. She Comes To Me
13. (She’s On) Fire
14. Somebody Like You
15. Rosita
16. Love & War

8084:
Randy Smith – Lead vocals, keyboards
Andre Maquera – Guitars, backing vocals
Charlie Hawthorne – Keyboards
Frank Barnes – Bass, backing vocals
Gary Spaulding – Drums, percussions

The Kill: Eönian Records ristampa Wake The Dead

30 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Eönian Records ha ristampato Wake The Dead degli hard rockers della Florida The Kill.

Le origini del gruppo risalgono ai primi anni Novanta, quando il chitarrista Kip Elder pubblicò un annuncio su una rivista rock con sede a Orlando. Dopo che la formazione fu completata, la band incontrò un ragazzo chiamato John Kurzweg, che aveva lo studio a casa sua. John produsse il debut dei The Kill, Wake The Dead, e poco sarebbe diventato un produttore discografico di fama mondiale coi Creed, mentre il batterista Will Hunt avrebbe poi raggiunto la gloria suonando con Black Label Society, George Lynch, Slaughter ed Evanescence.

Wake The Dead venne rilasciato solo in una tiratura limitata di 1.000 copie, e nel tempo è diventato un rarissimo oggetto da collezione. Ma ora, Eönian lo ha rimasterizzato e ripubblicato, includendo 6 registrazioni inedite come bonus track.

Per fan di Badlands, Skid Row, Saigon Kick e simili.



TRACKLIST
01. Wake The Dead
02. Why Should I Follow
03. Catch Your Fall
04. The Nudie Bar
05. The Hell You Are
06. The Garden
07. 24 Years
08. Mistress Kitty
09. Maybe
10. Kiss You For The Last Time
11. Mexico
12. The Devil Drives a John Deere Tractor (With Fuel Injection)
13. I Wanna Know
14. Gina’s Penis

The Kill:
Jason Jette Decker – Vocals
Kip Elder – Guitar
Jason Jameson – Guitar
Sammy Allen – Bass
Will Hunt – Drums

Mr. Big: pronta la reunion con un nuovo batterista

29 Dicembre 2022 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Kenny Kessel del magazine canadese The Metal Voice ha recentemente parlato con il cantante dei Mr. Big, Eric Martin, presso la Daryl’s House di New York.

Durante la conversazione, il vocalist ha discusso dei piani futuri della band, affermando: “Sono proprio qui per dirvelo, gente… Ne ho già parlato ultimamente. Non posso ancora dirvi chi sarà il batterista, ma la reunion ci sarà senza alcun dubbio. Succederà a metà del 2023, in Estate. Ci saranno più date; stiamo lavorando per gli Stati Uniti per il momento. Paul Gilbert è coinvolto, il chitarrista originale, assieme a Billy Sheehan al basso e allo spirito di Pat Torpey. Al suo posto ci sarà un drummer fenomenale, che però non sarà Matt Starr perchè lui sta facendo le sue cose. Abbiamo questo nuovo batterista, che vi dirò ha inviato un video di audizione e l’ho visto suonare Lucky This Time, che in realtà è una canzone che non abbiamo quasi mai fatto dal vivo, principalmente perché è davvero difficile cantarla. E’ dall’album Lean Into It. Comunque, lui ha suonato la batteria e ha anche cantato e fatto le armonie su tutto. E’ stato fenomenale! Non voglio menzionare il nome del ragazzo fino a quando non uscirà il comunicato stampa ufficiale. Ma è un grande e tutti lo conoscono… E poi una cosa veramente bella è che era un grande fan di Pat Torpey. Penso che Pat approverebbe questo nuovo uomo misterioso”.