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17 Luglio 2014 0 Commenti Denis Abello
Abbiamo avuto la possibilità di scambiare in esclusiva quattro chiacchiere con gli Svedesi Streamline (ex Diamond Dawn) e di parlare di cosa li ha portati a questo cambio di line up e monicker e di cosa i ragazzi vedono ora nel loro futuro!
intervista a cura di Denis Abello
MR: Prima di tutto grazie per dedicarci un pò del vostro tempo per questa intervista e adesso via con la prima domanda… perchè avete deciso di cambiare il vostro nome da Diamond Dawn a Streamline?
ST: Grazie a te, è un piacere poter parlare con voi di MelodicRock.it!
Abbiamo cambiato il nome della band, perché abbiamo sentito che era il momento di fare ciò che veramente volevamo. La maggior parte di noi era al liceo quando abbiamo dato vita al gruppo e aver avuto la possibilità di rilasciare un album così presto ci ha fatto capire cosa veramente volevamo essere. Cambiare il nome della band in Streamline è stato naturale e ci ha dato l’opportunità di sistemare alcune cose del passato.
Se siete preoccupati che cambieremo nome ogni anno… non preoccupatevi! Questa è una cosa definitiva e siamo orgogliosi di essere gli Streamline adesso e in qualsiasi momento in futuro! Un motivo tra i tanti è che abbiamo pubblicato il nostro album di debutto di recente e non volevamo essere sempre paragonati con noi stessi, soprattutto perché al momento ci sentiamo come a un nuovo inzio. Ora siamo Streamline e quello che stiamo facendo sotto questo nome è tutto quello per cui vogliamo essere visti.
Ci è stata anche fatta la domanda se ci fosse qualche problema legale ad usare il nostro vecchio nome e la risposta è semplicemente NO.
13 Luglio 2014 8 Commenti Alessandro Lifonti
Ragazzi, voglio partire dai ringraziamenti! Grazie di cuore Federico Martinelli! Grazie per aver organizzato un evento del genere, grazie per aver portato a Clusone una band del calibro dei Quireboys, e grazie per avermi dato la possibilità d’ intervistare una leggenda come Spike!
Insieme a me c’ é come sempre il mio compagno di avventure Gianluca Firmo. Federico ci porta all’ albergo dove alloggia la band, e finiamo in camera di Spike dove su un tavolo ci sono tutti i cocktails possibili immaginari che Spike ovviamente si sta scolando uno alla volta. Spike é veramente un rocker d’ altri tempi: personaggio alla mano, umile, e parecchio ubriaco :-))
Nota la maglietta di Mike Tramp che sto indossando, e l’ intervista inizia così per caso proprio parlando del cantante dei White Lion!
intervista a cura di Alessandro Lifonti
13 Luglio 2014 1 Commento Alessandro Lifonti
First of all let me thank you Federico Martinelli for arranging such a big event and for giving me the chance to interview Spike. My friend and partner in crime Gianluca Firmo is with me! Federico takes us to the hotel where Spike is waiting for us! We open the door of Spike’ s bedroom and singer of The Quireboys is right there! There are many cocktails on the table and Spike is happily drinking them one by one 😉
He notices my Mike Tramp shirt and he tells me that Mike is a big friend of his, so he starts telling me about the times the quireboys used to tour the UK with White Lion…..that’ s how the interview begins…
interview by Alessandro Lifonti
29 Giugno 2014 0 Commenti Denis Abello
Ho sempre apprezzato il lavoro di Chris Lyne come chitarrista, prima con i Soul Doctor ed ora ammetto anche con il sound dal tratto rock blues dei suoi Mother Road (qui la recensione).
E’ stata però una vera sorpresa trovarsi di fronte un personaggio diretto, schietto e simpatico come si è rivelato essere Chris in questa breve intervista! 😉
Denis Abello
Intervista a cura di Denis Abello
MR: Grazie Chris per questa intervista e complimenti per quanto fatto con i Mother Road!
CL: Grazie a te Denis per questa intervista e ancora grazie per le tue belle parole. Felice che ti piaccia il nostro gruppo e la nostra musica!
MR: Parliamo subito dei Mother Road! Come e quando è nata l’idea di questa band e da qui come è nata la tua collaborazione con Keith Slack?
CL: Quando l’idea di questa band è nata io ed il mio manager abbiamo iniziato a cercare un cantante, subito dopo aver lasciato i Soul Doctor. Abbiamo ricevuto un sacco di provini da molti ragazzi talentuosi, ma volevo di più che un cantante rock blues con il giusto feeling e sentimento per questo genere di musica. Tuttavia, nessuno di questi cantanti davvero si adattava alla band. Il mio manager poi mi ha fatto sentire alcune canzoni della band STEELHOUSE LANE e mi ha chiesto cosa ne pensavo del cantante.
Mi è piaciuto subito, ma Keith mi ha fatto letteralmente impazzire quando ci siamo imbattuti in un bootleg della sua vecchia band MUDPIE. Lo abbiamo contattato subito. Gli ho mandato due canzoni che gli sono subito piaciute. Due giorni dopo, mi ha restituito una canzone e ancora una volta sono saltato sulla sedia! Mi sono reso conto immediatamente che avevamo la stessa chimica per il songwriting, come mai mi era accaduto in passato in fase di songwriting! Keith ha sicuramente nel suo sangue il giusto feeling e tutto ciò che è necessario per questo genere di musica. Lui canta e si esibisce nella sua lingua madre ed è cresciuto dove ZZ Top, Gallagher e i Winter Brothers sono nati, il che la dice lunga! La sua voce è un dono dal cielo e lui è uno dei più talentuosi musicisti che abbia mai incontrato nella mia vita!
MR: Puoi darci anche due informazioni su come si è poi completata la band? In formazione, e ne siamo fieri, c’è anche il nostro Alessandro Del Vecchio, come siete arrivati a questa formazione definitiva?
CL: Ha ha ha…… gli Italiani 😉
Keith e io abbiamo iniziato uno scambio di idee su quali musicisti ci sarebbe piaciuto avere nella nostra nuova band, e che ci avrebbero potuto impegnarsi onestamente e sinceramente per la band. Noi stavamo mettendo insieme un ‘gruppo’ e non un altro ‘progetto’ come si fa spesso al giorno d’oggi.
Sì, Ale è un bravo ragazzo ed è un suonatore di Hammond infernale, ed un gran cantante e produttore! Comuqnue tutti i ragazzi della banda sono incredibili! Il mio amico di lunga data Zacky è un batterista mostruoso di classe mondiale, e Franky è uno dei migliori bassisti per me. Ho lavorato con loro due in un sacco di progetti in passato. Con Zacky ho suonato a lungo nei SOUL DOCTOR e Franky ha condiviso un sacco di lavoro in studio con me. Sapevo quanto fosse difficile trovare un buon suonatore di Hammond e pianista, quando abbiamo dato vita ai Mother Road. Ho chiesto a Ale se lui sarebbe stato interessato a suonare con noi. In qualche modo ho avuto fortuna e ha detto sì. Sembra che gli piacesse quello che aveva sentito 😉
Sono molto felice e onorato di suonari con così tanti musicisti di talento e persone così umili!
MR: Drive parla la lingua dell’Hard Rock Blues, come mai questa scelta stilistica?
CL: Bene, credo che la migliore musica rock è stata scritta negli anni 70. A mio parere, quel tempo era pieno di incredibili e prolifici cantautori. Questo è ciò che mi sforzo di essere più di tutto al momento. Voglio dire, sì deve padroneggiare il proprio strumento, ma in definitiva si tratta di canzoni. Solitamente non mi piace separare la musica Rock in stili. Penso che una buona canzone è una buona canzone, e una buona produzione è una buona produzione. Non ho mai provato a suonare o copiare qualcuno. L’unica cosa che voglio è quello di scrivere un autentico album con grandi canzoni!
La musica viene dal mio cuore. La chimica tra me è Keith è stata giusta, pensiamo e sentiamo allo stesso modo quando si tratta di scrivere canzoni.
MOTHER ROAD è un gran insieme di musicisti talentuosi ed esperti e tutti hanno aggiunto il proprio stile alle canzoni, e questo ha creato un nuovo sound nostro senza negare le nostre influenze.
MR: Come si è sviluppato l’album e come sono nati i pezzi che lo compongono?
CL: Keith e io ci sentivamo via telefono o skype e usavamo internet per scambiarci le parti e lavorare sugli arrangiamenti. Entrambi Possediamo uno studio dove possiamo registrare e comporre. La chimica e le idee erano tutti sullo stesso livello per intenderci. Il processo di songwriting funzionava bene sia che fossimo in paesi differenti che nella stessa stanza. Il motivo è
che io e Keith abbiamo un gran feeling nello scrivere insieme ed è raro oggi giorno.
Normalmente io non sono un fan del comporre a lunga distanza e mi piacerebbe poter discutere faccia a faccia, ma non è sempre fattibile. Speriamo che nel prossimo futuro possa accadere. OK, torniamo alla tua domanda. Keith dopo è venuto a Berlino per quattro settimane e abbiamo completato il processo. Un paio di canzoni sono state scritte in studio e abbiamo registrato il resto dell’album. Poi è andato in Italia e ha visitato Ale nel suo studio, dove abbiamo registrato le parti di Hammond e alcuni cori. Tornato a Berlino ho aperto le mie orecchie e abbiamo finito il mix. La mia ricetta per “DRIVE” è stato un vero Blues band rock da primi anni 70, parecchie evidenti influenze dai membri della band e un pizzico di ciò che è attuale in stile e produzione. Il resto è storia… LOL
MR: Quale ritieni sia il pezzo che più ti rappresenta o a cui ti senti più legato di Drive?
CL: Ad essere onesto, questa per me è una domanda molto difficile a cui rispondere. Sai, adoro tutte le canzoni, sono tutte le mie bambine 😉 Quando ascolto non sento una canzone brutta. È importante per me non dare ai fan un brano riempitivo o un album debole, ma dare il massimo per i soldi che spendono. OK, penso che le canzoni che abbiamo scritto insieme nella stessa stanza, mi hanno regalato maggiori feeling e sensazioni più speciali. Come esempio “FEATHER IN YOUR HAT”, una killer song con un groove incredibile e soulfull con un incedere incredibile. “DRIVE ME CRAZY”, ha davvero grande coro. “THESE SHOES”, incredibile voce soul, grande melodia, fantastico Hammond. “THE SUN WILL SHINE AGAIN”, un fantastico rock con un buon messaggio e tutte le infuenze dei primi LED ZEPPELIN, FREE e WHITESNAKE. Solo per citarne alcuni… LOL
MR: Pensi che ci sia la possibilità di vedere dal vivo i Mother Road prossimamente?
CL: Spero presto, non vedo l’ora di prendere questa band e portarla sulla strada!!! MOTHER ROAD è una rock band con ragazzi che suonano appassionatamente “la merda fuori i loro strumenti” (letteralmente nell’intervista ha detto “the shit out of their instruments”… LOL… n.d.r.), e che non può aspettare di salire sul palco e far muovere i propri culi! Sicuramente non siamo solo un gruppo da studio o un progetto!!! Ci sono ancora molti fan di questo genere di musica là fuori e noi vogliamo dargli quello che gli è mancato in tutti questi anni. Sarà un esplosione!
MR: Come vedi il panorama attuale per la musica e quanto ritieni sia difficile per una nuova band riuscire ad affermarsi?
CL: VERAMENTE DURO RAGAZZO!! Troppe etichette e promoters stanno puntanto su vecchi nomi conosciuti e stanno alimentando queste vecchie band con troppo denaro puntando poco sui nuovi artisti. A mio parere, molti di questi gruppi ultimamente hanno pubblicato album davvero deboli e le loro esibizioni dal vivo sono miglia di distanza dalla classe che hanno avuto nei loro tempi migliori. Ci sono tante nuove band di talento che si fanno il culo cercando di ottenere qualche riconoscimento. Stiamo parlando di musica e arte, mi dispiace, ma investire in talento è più importante di fare qualche facile guadagno. Abbiamo lavorato duro per questo album. Abbiamo sacrificato il nostro tempo e il nostro conto in banca per la nostra passione e il sogno e il feedback è stato a dir poco incredibile! Sono così non all’altezza, ma grato e felicissimo per la risposta da parte dei fans, della stampa e della critica. Siamo in sesta posizione nella classifica di vendita di Amazon USA, credo non così male per una nuova band 😉 … mai nei miei sogni più selvaggi avrei pensavo di ottenere una risposta simile.
MR: Domanda sul tuo passato… qua e la in Drive si sente qualche tuo tocco alla Soul Doctor. Cosa puoi raccontarci di quel periodo?
CL: influenze SOUL DOCTOR?… LOL… Denis, Ho scritto più di 50 canzoni per la band e penso che il suono della band rispecchiasse un sacco il mio essere (giuro che in questo momento mi sono sentito un vero idiota per la domanda fatta… LOL… Denis). “DRIVE” riporta gli ascoltatori agli anni 70 guidati dal suono dell’Hammond e all’era dell’hard rock guitar-oriented. La musica in Mother Road è molto più autentica e influenzata dal blues. La Musica è sempre stata la voce e il suono della mia Anima e ora mi sento in pace con me stesso musicalmente parlando!
Ok, torniamo alla seconda parte della tua domanda. Ho passato 12 grandiosi anni con i Soul Doctor, ho girato in tutto il mondo e ho suonato nella maggior parte dei grandi festival. Ho imparato molto sul business e ho avuto momenti belli e momenti brutti. A volte però è tempo di mettere fine alle cose e proseguire per la propria strada. Tuttavia, questo è un periodo che non mi manca.
MR: E’ il tuo momento, cosa vuoi dire ai fans Italiani?
CL: Certamente, sono venuto in Italia tante volte personalmente o suonando su qualche palco. Amo il paese e le persone (soprattutto le ragazze…LOL). Scherzi a parte, vorrei veramente ringraziare ogni persona che ha sostenuto tutti i miei sforzi nel corso degli anni! Mi sento molto onorato e grato di avere una manciata di persone che amano quello che faccio come musicista. Sia che ci siano 3 persone o 3000 nel pubblico quando suoniamo, io so solo che sono grato e tutto questo grazie a te. Non vedo l’ora di vedervi tutti presto!
CIAO, Chris
MR: Grazie ancora infinitamente per questa intervista!
CL: Devo dire grazie a te Denis per questa intervista e per il vostro sostegno!
29 Giugno 2014 0 Commenti Denis Abello
MR: Thank you Chris for this interview and congratulations for what you did with Mother Road!
CL: I would like to say thank you Denis for this interview and thanks again for your kind words man! Glad that you like the band and the music !!!
18 Giugno 2014 1 Commento Iacopo Mezzano
MR.IT: Welcome Eric Weideman! It’s a pleasure for me to interview you for Melodicrock.it website!
MR.IT: To open my interview, the question that every fan would have asked you: why a reunion, and why a new album after all these years of silence?
EW: “To be honest, we’ve more commonly been asked why hasn’t the band come back sooner? In the end it took someone external from the band to propose a brief tour to commemorate the 20th anniversary of ish in 2009. There was no thought of a new album at that stage, but during that tour the love from our supporters was so strong and the band got along so well, that we quickly evolved into a new 1927 that was capable and excited about keeping going. And a band can’t keep going without making new music, unless you’re happy to be a tribute version of yourself which would never fly with us”.
continua
18 Giugno 2014 3 Commenti Iacopo Mezzano
Ok, alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della pop rock band australiana 1927, attiva dal 1987 e autrice di un piccolo gioiello musicale come il disco ..ish del 1988. Fatevi vedere.. ahi, ho come la sensazione che siate un po’ troppi, molto male.
Tranquilli, è anche per questo che noi di Melodicrock.it siamo qui, per farvi ogni tanto riscoprire qualche formazione un po’ più dimenticata di altre, almeno alle nostre latitudini. Così, appreso (anche noi) in colpevole ritardo che il gruppo si è da qualche anno riformato, pubblicando un nuovo album a titolo Generation-i (2013), eccoci a scambiare le consuete quattro chiacchere con l’unico componente originale rimasto oggi nella band: il cantante e chitarrista Eric Weideman.
continua
13 Giugno 2014 11 Commenti Alessandro Lifonti
intervista a cura di Alessandro Lifonti
Domenica 18 Maggio 2014: devo intervistare Michael Monroe al Legend di Milano prima del suo concerto. Intervista fissata per le 17.30! Sono un po’ nervoso quindi per sicurezza parto un po’ prima da casa, e arrivo al locale verso le 16.30! Appena varco i cancelli del Legend mi trovo un bellissimo giardino davanti a me, con tanto di gazebi e gente che sta ancora pranzando. Poco più in là vedo un tipo sdraiato a torso nudo su un’ amaca. Sta mangiando delle patatine fritte e canticchia qualcosa. Lo scruto attentamente….azz, é proprio lui: Michael Monroe! Il suo manager me lo presenta, e ci sediamo ad un tavolino un po’ appartati dal resto del suo staff. Prima d’ iniziare l’ intervista, estraggo dal mio zaino il libretto di un suo disco (whatcha want) per farmelo autografare. Prendo il pennarello , ma é scarico….porca…..!
Lui mi dice “non fa niente”…..apre la sua borsetta (sì, proprio una borsetta), e tra lo smalto, il rimmel, e il rossetto, ecco apparire un pennarello….idolo! Mi scrive una dedica sul libretto, e poi ci disegna dei cuori e delle note musicali…..LOL!
Da qui inizia la pittoresca intervista. Ps Avevo preparato molte più domande per Michael, ma avevo solo 15 minuti di tempo, inoltre le sue risposte sono state molto esaurienti e ha cantato per circa 4-5 minuti…..ahhhhhh! Leggete con calma 😉
13 Giugno 2014 1 Commento Alessandro Lifonti
interview by Alessandro Lifonti
MR: Michael, you started Hanoi Rocks in 1979, can you still remember the first days of the band and if you do, what would you like to tell us about those days?
MM: It all started when me and Andy MCcoy met. We were planning to start a band and you know, it took a few years. We met in 1976 or 1977 and it took us two or three years before we got started. And the first days there were a couple of other members. Nasty suicide was in. Me and nasty and three other finnish guys did some gigs under the name Hanoi Rocks. Andy was in a different band at that time. He was making a lot of money….they were selling gold in Finland. The plan was leaving Finland. That was the first step. We wanted to go away from Finland. So we first moved to Stockholm. We lived on the streets. Me, Nasty, and Sammy lived on the streets, Andy lived in a house. Me and Sammy we are still like brothers. That’ s the way I still feel. Nasty doesn’ t play rock ‘n’ roll anymore. I had no idea what I was doing, all I knew I had to follow my heart. Go that way. I was homeless with nothing to lose. All I had was a box and a suitcase and in a way that was the happiest time in my life. I knew I had to make a living with that band. I don’ t need much to be happy.
28 Maggio 2014 1 Commento Iacopo Mezzano
MR.it: Welcome Sonic Station! It’s a pleasure for me to interview you for Melodicrock.it website!
The first part of the interview is with Alexander Kronbrink
MR.it: Hello Alexander! How did your passion for the guitar start and what do you remember about your early days as a musician? What about your first music projects?
AK: I tried out my father’s guitar in my very early years and started to take guitar lessons when I was 9 years old. In the beginning I was listening a lot to what kids in the early 90’s listened to: Soundgarden, Nirvana, Guns ‘n Roses and Metallica. Mostly rock music but I was also a huge fan of Michael Jackson.
My first musical project was with Sonic Station keyboard player Jonathan Fritzén. We used to jam in his basement when we were around 13 years old. We played everything from blues to hard rock and even tried out some songs of our own. And when we were a couple of years older we started to listen to jazz-fusion and jazz and really got into improvisation.
continua