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Recensione

70/100

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Shake Me – L’inquietudine – recensione

22 Agosto 2013 Comment Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2012
etichetta: GT Music

Tracklist:

01. Ombre
02. La sua preda
03. Insidie *
04. 26.06 *
05. Ladro di sogni
06. Schegge di cielo
07. Angeli stanchi *
08. Amnesia *
09. L'oblio
10. Danza erotica
11. Lacrime nel cuore *
12. Animale di zona

Formazione:

Luka - Voce
Joe Nocerino - Chitarre
Dario Crocetta - Chitarre
Gaetano Di Iorio - Chitarre
Maddalena Bellini - Basso
Davide Izzo - Batteria

 

Non è mai troppo tardi per scoprire un album, soprattutto se si tratta di un album valido e che porta un pò di originalità in un ambito, quello dell’Hard Rock, che solitamente tende ad essere abbastanza classico e stereotipato.
Stiamo parlando del progetto Shake Me, nato nell’estate del 2009 dalla mente del cantante Luca Albarella (Luka), ma arrivato solo nel 2012 alla realizzazione di un primo Full Lenght autoprodotto. Dove sta la particolarità dei 12 pezzi proposti dalla Band con L’Inquietudine? Prima di tutto il cantanto in Italiano e poi la ricerca di un’unione tra gli stilemi classici dell’hard rock a cavallo dei ’90 e il classico rock pop di matrice italiana con in prima fila la scuola di pensiero firmata dai Litfiba e non a caso si trova una loro cover a chiusura dell’album, ma a livello di sonorità e stile mi vengono in mente anche i primi lavori dei Luciferme (chi se li ricorda? 🙂 ).

Partiamo così a spulciare quanto proposto dagli Shake Me che mantengono subito quanto promesso con Ombre che delinea i primi tratti somatici della loro proposta. Un sound robusto, una voce volutamente dura, chiusa e cupa… forse troppo, la voce di Luka si adatterebbe a meraviglia ad un sound vocale più disteso e forse più naturale.
Continuando con l’ascolto si può notare la maturità dei testi come in Angeli Stanchi o Ladro di sogni e sempre su questo punto da rimarcare un songwriting mai banale nelle sue rime. Nettamente valida anche la buona mescolanza di sonorità tipicamente Hard Rock melodico anni ’80 con una proposta vocale nettamente all’altezza come in Insidie o Lacrime nel Cuore. Buono inoltre l’uso in generale della chitarra che ben si sposa con la voce.
Tutto l’album scorre facilmente con trovate stilistiche che quasi sempre riescono a mettere in buona sintonia le melodie classiche tra rock e hard rock con il cantato in italiano, punto su cui solitamente molte altre produzioni simili sono affondate.
Nota di chiusura per Animale di Zona, cover del pezzo dei Litfiba, qui in chiave completamente stravolta dal gruppo per farla più sua… niente male il risultato finale.

IN CONCLUSIONE

Un album che è la dimostrazione che anche un cantato in italiano può sposarsi con un sound tra rock e hard rock tipico di produzioni che solitamente utilizzano l’inglese per esprimersi. Da questo punto sicuramente un buon successo, tra l’altro come già facevo notare da lodare le scelte stilistiche utilizzate che riescono a far si che proprio il cantato in italiano ben si adatti alla proposta sonora che caratterizza gli Shake Me.
Certo non tutti i pezzi sono allo stesso livello e forse avrei gradito un uso della voce di Luka più naturale, ma diciamo che comunque il risultato tenendo conto anche che parliamo del primo vero lavoro del gruppo e si tratta comunque di un album autoprodotto è sicuramente apprezzabile e merita almeno un ascolto, anche da chi solitamente è abituato ad apprezzare queste sonorità in lingua anglofona… 😉
Per il resto, la strada intrapresa dal gruppo è sicuramente rischiosa, ma le qualità questi ragazzi le hanno e sono sicuro che sentiremo ancora parlare di loro.

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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