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Magnus Karlsson’s Free Fall – Magnus Karlsson’s Free Fall – Recensione

23 Luglio 2013 15 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock / Melodic Metal
anno: 2013
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Free Fall (con Russell Allen)
02. Higher - (con Ralf Scheepers)
03. Heading Out *
04. Stronger - (con Tony Harnell) *
05. Not My Saviour - (con Rick Altzi)
06. Us Against The World - (con David Readman) *
07. Our Time Has Come - (con Mark Boals)
08. Ready Or Not *
09. Last Tribe - (con Rickard Bengtsson)
10. Fighting - (con Herman Saming) *
11. Dreamers & Hunters - (con Michael Andersson)
12. On Fire

* migliori canzoni

Formazione:

Magnus Karlsson – Voce / Chitarra / Basso
Daniel Flores - Batteria

 

Melodic Metal!!! Non proprio il mio genere prediletto, cioè, sono più un tipo da “musica scritta per le ragazze che alla fine solo i ragazzi ascoltano” (il primo che mi dice di chi è questa citazione gli mando a casa Iacopo Mezzano una settimana a fare le pulizie 🙂 ), che tradotto sarebbe comunque l’AOR.
Eppure come ho ormai imparato da tempo è giusto dare un’opportunità a tutti, e così a questo giro il Melodic Metal sarà pane per i miei denti. Certo però che se poi a questo aggiungiamo anche che stiamo per andare a parlare del primo album solista di un certo Magnus Karlsson, talentuoso chitarrista (ma anche songwriter, multi strumentista ecc. ecc.) Svedese, che si porta dietro una coda di nomi di tutto rispetto quali Starbreaker, Allen / Lande, Kiske / Somerville, Bob Catley e questo solo per nominare i suoi lavori più melodici… beh, non si poteva quindi lasciar passare inosservato questo suo primo passo solista a titolo Free Fall.

Non è un caso che questo Free Fall sia infarcito di ospiti alle corde vocali visto che buona parte di loro ha goduto in passato del lavoro dello Svedese. Ci si lancia così sulle note proprio dell’omonima Free Fall, pezzo bello potente e dal piglio heavy su cui ben si sposa la voce di Russell Allen. Niente di troppo originale ma comunque una bella sparata metal melodica… buon inizio!
Higher non sposta il mirino e lascia che questa volta siano le corde di Scheepers a tessere la tela del metal del pezzo… la cattiveria della voce di Ralf riesce a rendere il pezzo più duro rispetto all’introduttiva Higher.
Se tre è il numero perfetto il terzo pezzo di questo disco non poteva che essere un bel centro. Heading Out stupisce e sposta il peso del disco verso lidi più Hard Rock con una vera mazzata inflitta dall’ottima prova vocale dello stesso Karlsson, assolutamente a suo agio e in forma smagliante dietro al microfono.
Stronger è la classica “killer hit”, quel pezzo che da solo vale l’acquisto dell’album… incredibile, una scossa di brividi scorre sulle corde di un Tony Harnell senza paragoni. Una melodia splendida e quando la voce di Harnell viene portata oltre le stelle lo spettacolo è assicurato. Uno dei pezzi più coinvolgenti sentito quest’anno… La batteria a mitraglia mi riporta con i piedi per terra e lascio scorrere la potenza di Not My Savior per godermi un altro gran centro come Us Against The World con un grande David Readman a destreggiarsi dietro il microfono, ritornello orecchiabile e riuscito.
Il metal melodico torna in cattedra con Our Time Has Come, ma ancora una volta è con la successiva Ready Or Not che ci ritroviamo nuovamente spiazzati. Un sound tra Hard Rock e Metal su cui giostra nuovamente Karlsson in doppia veste, chitarrista e voce… inizio a chiedermi cosa sarebbe potuto essere un album sullo stile di questo pezzo e tutto cantato dal metallaro Svedese, spero che il futuro possa darci una risposta.
Last Tribe non brilla di originalità propria, ma Free Fall non ha ancora terminato di sparare tutte le sue cartucce e Fighting risulta così un buon pezzo su cui esalta l’ottimo Herman Saming, così come si gioca ottimamente nell’area del puro power metal con Dreamers & Hunters.
Inizio acustico e intimo per On Fire sulle cui note ancora una volta stupisce la voce di Karlsson… avrei preferito che il pezzo fosse stato condotto tra l’acustico ed il pomposo della prima parte senza quell’incursione di batteria rullante… ma tant’è che comunque il brano risulta orecchiabile e con un refrain di sicuro impatto.

IN CONCLUSIONE

Lo ammetto, mi è piaciuto!
Certo non mancano i momenti fin troppo “spinti” per il palato del sottoscritto e qualche incursione di batteria rullata di cui avrei fatto a meno ma devo dire che in generale l’album mostra tutta la duttilità e la bravura di Karlsson come compositore.
Se a questo aggiungiamo la sorpresa dello stesso Magnus dietro il microfono, un pezzo come Stronger con un Tony Harnell da dieci e lode e un’altro come Us Against The World che rimarca l’ottima forma attuale di David Readman… beh, veramente siete ancora qui e non siete ancora corsi a comprarne una copia?

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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