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Rick Price – Intervista

Rick Price – Intervista

19 Gennaio 2013 0 Commenti Iacopo Mezzano

price Ci sono artisti che, seppur siano nati praticamente agli antipodi rispetto alla nostra penisola, da diversi decenni viaggiano (fisicamente o spiritualmente) i mari e i continenti per toccare i nostri cuori con la loro splendida musica. E l’Australia, che per i più è la terra dei canguri, dei deserti e della terra rossa, è in questo senso tra le più fertili in assoluto, patria magnifica di straordinari musicisti e di canzoni uniche, da brividi sulla pelle. 

Rick Price è sicuramente uno dei maggiori cantautori di quella terra. Un ragazzo che giovanissimo ha saputo squotere come un terremoto l’intero pianeta con il suo strabiliante esordio Heaven Knows (1992) e il suo rock melodico campione di incassi in ogni dove, per poi farsi mano a mano più maturo e via via sempre più narratore intimista della sua vita, della sua gente, della sua Australia.

Una voce unica, una chitarra acustica e testi sinceri e di una poesia sopraffina sono gli ingredienti primi del suo successo. Noi di melodicrock.it abbiamo avuto il privilegio di poter parlare con lui in un’intervista che cerca di sfiorare ogni aspetto della sua carriera e della sua persona, rendendoci orgliosi come non mai del risultato finale.   

MR.IT: Benvenuto su melodicrock.it Rick. La tua carriera come cantante è iniziata molto presto, quando ancora eri un ragazzino. Come è nata in te questa passione?

La musica è stata la mia passione fin da sempre, o almeno da quando ricordi. Mia madre mi ha raccontato che da bambino suonavo sul divano battendo su pentole e coperchi con i suoi ferri da calza, come se fossi un batterista. Imbracciavo racchette da tennis e cantavo canzoni di Elvis Presley quando avevo 4 o 5 anni d’età. Quindi credo di aver sempre avuto la musica nel sangue.

MR.IT: Quali artisti ti hanno influenzato di più come musicista e qual è la tua band/il tuo artista preferita/i?

Sono stato influenzato da diversi artisti negli anni. All’inizio sicuramente c’era Elvis, i The Beatles, Michael Jackson, Stevie Wonder, Ray Charles. I cantautori che preferisco in assoluto sono invece James Taylor, Bob Dylan, Neil Young. Non ho però un vero e proprio artista preferito.

MR.IT: Sappiamo ben poco della tua carriera prima del 1992, ci puoi raccontare qualcosa di quegli anni?

Iniziai a suonare on stage all’età di nove anni con la band della mia famiglia al Country Dance Halls. Ci esibivamo in Night Club e Hotel. La mia carriera professionistica iniziò quindi molto presto. Mi trasferii poi a Sydney appena diciottenne e li suonavo in alcuni club di notte, mentre lavoravo di giorno in uno studio di registrazione, come musicista turnista e cantante. Iniziai poi a scrivere le mie canzoni e nel 1990 fui contattato dalla Sony Records.

MR.IT: Poi nominarci una persona fondamentale per la tua vita privata, e un’altra per ogni successo raggiunto nella tua carriera?

Sono stati i miei genitori a darmi il maggiore supporto mentre crescevo e saranno sempre le persone più importanti della mia vita. Invece nominerei il mio vecchio manager Ralph Carr come persona fondamentale per il mio successo. Fu molto professionale nel lanciare la mia carriera all’inizio degli anni’90.

Rick Price - Front

MR.IT: Parliamo ora del tuo esordio “Heaven Knows”. Onestamente, ti saresti mai aspettato un successo così grande fin da subito?

Il successo del mio debutto fu per me una grande sorpresa. Ero certo che l’album fosse valido e sapevo di aver avuto una grande squadra alle mie spalle. Ma rimanemmo comunque tutti sbalorditi ed eccitati dall’incredibile responso della gente.

MR.IT: “Not a Day Goes By” fu un grande singolo di debutto. Ricordi come nacque quel brano?

Si, scrissi quella canzone con due compositori e amici statunitensi. Pam Reswick e Steve Werfel. E fu quella la prima di una lunga serie di pezzi che scrivemmo assieme nel corso degli anni.

MR.IT: Oltre alla celebre titletrack, ricordo la bellissima cover di  “Walk Away Renee”..

Walk Away Renee è una cover di una canzone di una band chiamata ‘The Left Bank’. Una vera hit degli anni’60, uno di quei grandi ritornelli che non si possono dimenticare. Sono davvero fiero della nostra versione e ancora oggi mi piace suonarla nei miei live set.

MR.IT: Cosa ricordi del tuo tour nel sud-est asiatico in Malesia e nelle Filippine?

La cosa eccezionale del tour in Asia fu per me lo spirito straordinario di quella gente. Al tempo, le mie ballad erano le canzoni in vetta alle classifiche in quella regione e fui fortunato di avere li così tanto supporto dalle radio. Ancora oggi mi piace andare in tour in Asia.

MR.IT: Il singolo ‘Where is the love’ fu pubblicato nel 1993 come duetto con Margaret Urlich. Come nacque quella collaborazione?

Sono sempre stato fan della voce di Margaret ed entrambi eravamo sotto contratto per la Sony Records. La collaborazione fu suggerita dalla label stessa, e tutti e due ci trovammo rapiti da quella canzone.

MR.IT: ‘If You Were My Baby’ (uscito solo in Giappone) aveva al suo interno la cover della bellissima traccia ‘Tenterfield Saddler’ composta dal compianto Peter Allen. Che emozioni provi nel suonarla?

Mi fu chiesto di suonare quel pezzo agli Aria Awards in Australia (l’equivalente dei Grammy americani). Quell’anno si ricordava Peter Allen, un grande cantautore australiano, che aveva scritto questa canzone che parlava della sua vita, di suo padre e di suo nonno. Una traccia bellissima che mi commuove sempre ogni volta che la suono alla gente.

Tamborine+Mountain

MR.IT: ‘Tamborine Mountain’ fu un disco forse più pop rispetto al tuo primo album. Puoi dirci il perchè di quel cambio di stile?

Sai, secondo me è il contrario. Credo che ‘Heaven Knows’ abbia un sound più pop, e trovo ‘Tamborine Mountain’ molto meno commerciale e più ancorato alle radici.

MR.IT: ‘Tamborine Mountain’ è comunque un album più intimo del tuo debutto. Correggimi se sbaglio, ma è nato in un momento molto particolare della tua vita, come dimostra la traccia “You’re Never Alone” dedicata a tuo figlio..

Si, Tamborine Mountain appare così intimo perchè tutte le sue tracce sono molto personali. Sono storie basate sulla mia famiglia, sulla mia infanzia e sulla mia crescita. Ci sono canzoni su mia mamma, su mio padre e mio figlio. Sono orgoglioso di quel disco. Lo registrammo a Melbourne con alcuni dei miei musicisti preferiti.

MR.IT: Di quell’album si ricordano anche i singoli ‘River of Love’ e ‘Bridge Building Man’. Ci puoi dire qualcosa di questi brani?

Sono canzoni che parlano da sole, River è un pezzo sulla spiritualità, sul credere in un Potere più in Alto, e Bridge Buildin’ Man parla di mio padre e mio nonno che lavoravano in un’impresa di costruzione di ponti. Rimasi affascinato dalla loro storia da bambino. Fu una grandissima soddisfazione riuscire a scrivere quel pezzo per poi filmare il video nella mia città con alcuni dei lavoratori originali di quell’impresa.

MR.IT: Otto anni dopo uscì ‘A Million Miles’, disco che seguiva di qualche anno ‘Another Place’ (1999) che fu un altro grande album per tutti gli amanti del rock melodico. Cosa ci puoi raccontare di quei lavori?

A Million Miles uscì nel 2002, quasi otto anni dopo Tamborine Mountain. E si, in mezzo ci fu nel 1999 Another Place, che vide un mio ritorno al sound più pop. A Million Miles nacque come una collezione di demo a cui stavo lavorando e di cui amavo il sound…. molto grezzo. Suonai tutti gli strumenti su quel disco e lavorai a una produzione volutamente essenziale. Volevo che il tutto assomigliasse a una garage band composta da tre componenti. Per me è uno dei migliori prodotti della mia carriera.

MR.IT: Nel 2008 ci fu il tuo ritorno con ‘Revisited’, una raccolta di versioni acustiche delle tue maggiori hit. Cosa hai provato nel registrare le tue canzoni in questa nuova veste?

Mi sono davvero divertito nelle registrazioni di questo disco. Volevo catturare lo spirito delle canzoni così come era quando le avevo composte, abbassando la chiave della performance portandola verso un sound più caldo per l’ascoltatore. E’ uno dei preferiti dai miei fans. Anche perchè credo si avvicini molto alla resa delle canzoni durante i miei set acustici dal vivo.

Waters Edge

MR.IT: Raccontaci qualcosa del tuo ultimo album ‘The Waters Edge’..

The Water’s Edge è stato registrato a New York City con il mio grande amico e produttore Ben Wisch. Ben aveva prodotto anche Tamborine Mountain ed è stato davvero bello poter registrare ancora con lui. Ero in tour in USA e venne fuori questa opportunità di lavorare all’album con alcuni dei miei artisti preferiti di allora. Ben aveva uno suo studio sia a New Jersey che a NYC, e producemmo l’album in entrambi i luoghi. Fu una grande esperienza.

MR.IT: Come nasce generalmente una tua canzone?

Normalmente scrivo prima la musica e poi il testo viene fuori di conseguenza. Inizio con una parte di corde di chitarra o al pianoforte, qualche volta nasce un riff o una melodia d’impatto, e il resto segue da quello. Comporre è un porcesso misterioso, non puoi pensarci troppo altrimenti perde valore. Credo che le mie canzoni siano più percepite che scritte… Sento le idee nella mia testa e cerco di costruirle fino ad avere un brano. Non saprai mai cosa starai per ottenere..

MR.IT: Quale è stato il tuo show live più bello e perchè?

I più belli sono quelli dove mi ritrovo connesso con gli spettatori e percepisco che loro sono davvero coinvolti da quello che sto facendo. Un grande concerto vuole la condivisione di sensazioni tra l’artista e la folla. Quando succdede è magnifico!

MR.IT: Hai mai suonato in Italia? Se no, dove vorresti suonare?

Non ho mai avuto concerti in Italia e non sono mai stato nella vostra Nazione, ma mi piacerebbe davvero molto poter venire a suonare da voi un giorno.

MR.IT: Stai componendo qualcosa in questo momento?

Si, sono al lavoro su nuove canzoni per gran parte del mio tempo. Registro tutte le mie idee sul mio iPhone mentre sono fuori a camminare o alla guida, o semplicemente quando ho l’ispirazione. Poi quando ho tempo per lavorare e concentrarmi mi cerco un posto tranquillo e elaboro queste idee.

MR.IT: Prima di concludere, quali sono i tuoi pensieri sulla scena musicale della tua nazione?

La scena ha subito molti cambiamenti da quando ne sono parte come artista. Internet ha cambiato il modo di accesso alla musica, ma sono davvero felice della rinascita del vinile. Mi ricorda di quando ero un bambino che comprava i 45 giri.

MR.IT: Cosa pensi del music business di questi anni? E di Internet?

Onestamente non me ne interesso molto. Continuo a fare quello che faccio. Scvrivo canzoni e registro, poi esco e le suono live. Il vantaggio di internet e che puoi comunicare all’istante con molte più persone, e la gente ha molta più scelta. Ogni giorno ci sono sempre persone che mi scrivono, è davvero bello.

MR.IT: Grazie per il tempo dedicatoci. Se vuoi dire ancora qualcosa ai nostri lettori sentiti libero di farlo

Felice anno nuovo a tutti voi!

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Visita il sito ufficiale di Rick Price: http://rickprice.com.au/

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