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Recensione

91/100

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Asia – XXX – Recensione

27 Giugno 2012 5 Commenti Iacopo Mezzano

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2012
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

1. Tomorrow the World *
2. Bury Me in Willow *
3. No Religion
4. Faithful *
5. I Know How You Feel
6. Face On The Bridge *
7. Al Gatto Nero *
8. Judas *
9. Ghost of a Chance *

* migliori canzoni

Formazione:

Geoff Downes - tastiere, cori
Carl Palmer - batteria
John Wetton - voce, basso
Steve Howe - chitarra, cori

Contatti:

http://originalasia.com/

 

Sentir nominare tutti di fila Geoff Downes, Carl Palmer, John Wetton e Steve Howe fa tremare le gambe. Pensar poi che gli Asia abbiano voluto festeggiare con i fans il trentennale d’uscita del loro glorioso debutto omonimo reagalandogli un nuovo album celebrativo pare davvero la notizia più bella dell’anno, e XXX, che uscirà nei negozi a momenti (e più precisamente il 29 giugno per la Frontiers Records), si candida già ad un posto di prestigio tra i dischi di questo 2012 e del passato più recente.

E voi ditemi, poteva una band di fuoriclasse assoluti della musica fallire un appuntamento così importante? Assolutamente no. XXX è, già diciamolo, il più bell’album degli Asia dalla reunion. E’ molto più ambizioso e da l’impresisone di essere più grande dei suoi diretti predecessori, vi trasmette questa sensazione fin dalle prime note. Il sound e lo stile sono poi assolutamente figli dell’epoca gloriosa del quartetto, e molto devono proprio al bellissimo esordio del 1982. La struttura dei brani è sempre articolata, vicina al progressive, e il songwriting di pura eccellenza, raffinato e ricercato quanto basta per essere giudicato vicino alla perfezione. Non c’è un calo lungo la tracklist, non un momento di scarsa intensità, ne un passaggio che poteva essere gestito meglio. Risulta persino difficile parlare di un lavoro così ben strutturato, dove la vocalità di Wetton balza indietro di anni e ringiovanisce come mai prima d’ora, e dove il riffing di Howe risulta tecnico e preciso, senza mai per altro bisogno di sfoderare inutili passaggi pensati per dar sfoggio alle proprie qualità (ed è in questo che si vedono i veri fenomeni dello strumento, quelli che sanno essere inimitabili senza fare apparentemente nulla di eccessivamente impossibile). E ancora, dove le tastiere di Downes stendono tappeti persiani lungo i componimenti, regalando sfumature d’autore, e dove la batteria di Palmer scandisce il tempo come solo lei sa fare, trasmettendo un calore che proprio non so da dove possa provenire se non da un tocco unico nel suo genere.

Andando alla tracklist, senza un incipit magistrale come Tomorrow the World sarebbe stato difficile immergersi così presto nell’atmosfera dell’album. Il pezzo acquista immediata energia dopo un inizio soffuso e sfumato e ci getta di slancio nel sound Asia, schiaffandoci in viso tutte le caratteristiche e le qualità sovracitate. Bury Me in Willow è invece più leggera, ma non per questo meno efficace o immediata, anche grazie a un refrain che definire epico è dire davvero troppo poco. Se No Religion scava bene nella storia della musica ma chiede un po’ troppo in prestito da Don’t Fear The Reaper, ben più originale è la dolcissima Faithful, primo vero lento dell’album, forte di maestosi arrangiamenti che regalano splendide sensazioni ed emozioni. Ed eccoci al singolo Face On The Bridge, semplice ma assolutamente immediato, ma soprattutto a quella che non esito a definire una delle canzoni dell’anno, ovvero Al Gatto Nero, con le sue splendide trame e.. il suo ritornello per metà in italiano!!! Vi commuoverà. Prima di chiudere, c’è ancora tempo per Judas, il pezzo più sostenuto del lotto, e per la bella chiusura Ghost of a Chance, un commiato d’autore che lascia scivolare via intense emozioni.

IN CONCLUSIONE

Come diceva il Manzoni nel Cinque Maggio: “fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”. Sta infatti a voi decidere e valutare se questo XXX abbia o meno le qualità per dominare le prime posizioni delle vostre classifiche musicali. Quel che è certo è che gli Asia hanno sfornato qui quanto di meglio potessero oggettivamente fare, unendo in un combo esplosivo tutte le loro innate qualità e la loro sensibilità artistica da grandi maestri della musica. Non c’è altro da aggiungere credo. Buon ascolto.

© 2012 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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