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12 Dicembre 2024 1 Commento Samuele Mannini
genere: Pop Rock/Aor
anno: 1985
etichetta: Rca
ristampe:
Tracklist:
"Black/White"
"Uniform of Youth"
"Don't Slow Down"
"Run to Her"
"Into My Own Hands"
"Is It Love"
"Kyrie"
"Broken Wings"
"Tangent Tears"
"Welcome to the Real World"
Formazione:
Richard Page – lead vocals, bass
Pat Mastelotto – drums
Steve Farris – guitar
Steve George – keyboards, vocals
Ok, prendiamo la macchina del tempo e torniamo indietro ai miei 12 anni quando il sabato pomeriggio guardavo Discoring sul divano ascoltando tutto ciò che quelli anni magici proponevano… È il novembre 1985, ed i Mr. mister rilasciano “Welcome To The Real World” uno di quei lavori che ha lasciato un’impronta indelebile negli anni ‘80 ed il singolo “Broken Wings” spazza le classifiche di mezzo mondo. Un successo travolgente che ha scalato la Billboard 200 fino al primo posto, conquistando il disco di platino negli Stati Uniti e addirittura il triplo platino in Canada, questo album ha reso la band un simbolo di quel decennio irripetibile.
Il segreto del successo di “Welcome To The Real World” sta nella sua alchimia musicale. Richard Page (voce e basso), Steve George (tastiere e cori), Steve Farris (chitarra e cori) e Pat Mastelotto (batteria) hanno saputo unire con maestria AOR, new wave e pop rock, creando un’esperienza sonora raffinata e coinvolgente. Ogni traccia è un viaggio tra melodie orecchiabili e arrangiamenti elaborati, resi ancora più potenti dalla produzione curatissima.
Rendiamoci conto di che razza di disco sia questo e che canzoni abbia donato al mondo.”Kyrie” è un autentico inno, che combina l’intensità emotiva a un’architettura musicale perfetta, il riff di synth che apre il brano è immediatamente riconoscibile, mentre la chitarra di Farris e la voce di Page si fondono in un crescendo spirituale che trascina chi ascolta in un’esperienza quasi mistica. “Broken Wings” è uno di quei brani che possa vantare la delicatezza e la potenza emotiva degni di una grande ballata, destinata a sfidare il tempo, con un testo che esplora la vulnerabilità dell’amore e una melodia eterea, la canzone è diventata un classico senza tempo, amplificato da un videoclip che è pura poesia, anche visiva. “Black/White” è l’apertura perfetta per l’album, pezzo energico e ricco di arrangiamenti sinfonici che cattura subito l’attenzione, mettendo in evidenza l’abilità dei Mr. Mister di coniugare potenza e raffinatezza. “Uniform of Youth”, è invece una gemma funky che dimostra la versatilità della band, con ritmi complessi, un assolo di chitarra incisivo e melodie di tastiera che catturano al volo. Anche le tracce meno ‘conosciute’ meritano attenzione. “Don’t Slow Down” e “Into My Own Hands” tengono alta l’energia dell’album con un pop rock vibrante e dinamico, mentre “Run to Her”, magari pur non raggiungendo le vette dei singoli principali, aggiunge però un tocco introspettivo, mostrando un lato più riflessivo della band.
L’impatto di questo album fu straordinario, rendendo i Mr. Mister una delle band più riconoscibili del decennio. Tuttavia, il loro successo è stato, seppur clamoroso, fugace. Gli album successivi non hanno saputo replicare la magia di “Welcome To The Real World”, portando poi allo scioglimento della band nel 1990. Questo non è solo un album, ma una finestra aperta su uno dei momenti più luminosi della musica degli anni ‘80. Con brani indimenticabili che hanno definito un’era, la capacità di combinare generi musicali in modo fluido e innovativo ed arrangiamenti e produzione che ai giorni nostri provocano solo sogni erotici, un punto di riferimento per gli amanti del genere e una testimonianza della capacità dei Mr. Mister di trasformare emozioni in musica. Oggi, ascoltarlo significa rivivere un’epoca in cui le melodie erano regine ed ogni nota sembrava avere qualcosa da dire. Un classico che merita di essere celebrato, perché purtroppo la macchina del tempo non può farvi restare lì su quel divano per sempre…
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