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Recensione

79/100

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Violet – Mysteria – Recensione

12 Dicembre 2024 2 Commenti Vittorio Mortara

genere: AOR
anno: 2024
etichetta: Metalopolis Records

Tracklist:

1. Sex In Harmony

2. Angelina (Talk To Me)

3. Bad Dream

4. That Night

5. Only You

6. Arms Around

7. I Don't Want To Fall In Love

8. Mysteria

9. Eighteen In Love

10. If I Had You

Formazione:

Jamie Beckham – Vocals

Manuel Heller – Guitar, vocals

Eric Hart – Bass

Filip Kuzanski – Keyboards

Maurice Probst – Drum

Ospiti:

Alexander Bühl – Saxophone

Mikel Vecino Pees – Spanish guitar

Frank Dapper – Additional Drums

 

A due anni dal clamoroso debutto, tornano i giovanissimi teutonici Violet. Forti dell’esperienza fatta dal vivo sui palchi di mezza Europa che ha portato un maggiore affiatamento ed alla consapevolezza dei propri mezzi, Jamie, Manuel & company ci propongono un album che muove i passi dal suo predecessore, ma aggiusta decisamente il tiro verso canzoni più lunghe ed ambiziose. Così facendo, tuttavia, il loro sound perde parte di quella freschezza ed immediatezza che straripava dai solchi del debutto, scivolando talvolta nello stucchevole.

A partire dall’opener “Sex and harmony”, rigonfia di tastiere e dal refrain pomposissimo. “Angelina (talk to me)” è invece un singolo abbastanza piacione e sfodera persino un azzeccato solo di sax. Bellissima “Bad dream”, così clamorosamente anni ’80 che non avrebbe sfigurato neppure in un album di Samantha Fox! Unica pecca: il lungo intermezzo di tastiere appesantisce inutilmente il tutto. “That night” rimane un po’ troppo sepolta sotto una coltre di tastiere. Tastiere presentissime anche in “Only you”, ma qui la bella vocina di Jamie riesce a prenderci per mano e condurci piacevolmente lungo tutto il pezzo dai forti colori pop. “Arms around you” paga un pesante tributo ai seminali Roxette, a partire dalla linea vocale assolutamente degna della compianta Marie Fredriksson. Tastiere e cori fanno da padroni su “I don’t want to fall in love”, carina ed immediata. La title track a chi vi scrive non dice un granché… al contrario di “Eighteen in love” che pare aver assimilato perfettamente i duetti Meat Loaf/Cher, ma pure Olivia Newton John/John Travolta. L’atto di chiusura del lavoro è affidato alla ballata pomp “If I had you”, troppo poco romantica per i gusti del vostro recensore.

Com’è questo disco? Beh, preso di per sé è un bel lavoro. Ma se avete ascoltato il suo predecessore, probabilmente sarete d’accordo con me sul fatto che fosse di una spanna superiore. Comunque, i ragazzi sono giovanissimi ed hanno davanti a loro giganteschi margini di miglioramento e sicuramente la possibilità di far maturare il loro sound fino ad assumere una personalità meglio definita.

© 2024, Vittorio Mortara. All rights reserved.

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