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28 Novembre 2024 0 Commenti Samuele Mannini
genere: Hard Rock
anno: 1990
etichetta: Parlophone/emi
ristampe:
Tracklist:
1. "7 O'Clock"
2. "Man on the Loose"
3. "Whippin' Boy"
4. "Sex Party"
5. "Sweet Mary Ann"
6. "I Don't Love You Anymore"
7. "Hey You"
8. "Misled"
9. "Long Time Comin'"
10. "Roses & Rings"
11. "There She Goes Again"
12. "Take Me Home"
Formazione:
Spike – vocals
Guy Bailey – guitar
Guy Griffin – guitar
Nigel Mogg – bass
Ian Wallace – drums
Chris Johnstone – keyboards
Nel 1990, i Quireboys fecero un’entrata trionfale nel panorama musicale con il loro album di debutto, “A Bit Of What You Fancy”. Questo lavoro rappresenta una miscela esplosiva di rock’n’roll autentico e blues vibrante, riuscendo a raggiungere la seconda posizione nelle classifiche britanniche e a consolidare la band come un astro nascente da non sottovalutare nel mondo del rock d’oltremanica.
“A Bit Of What You Fancy” trasporta l’ascoltatore in un viaggio musicale attraverso i fumosi club rock d’altri tempi, dove le chitarre ruggivano, le note di piano scintillavano e la voce graffiante di Spike intratteneva il pubblico come solo un vero frontman sa fare, evocando la vera epoca d’oro del rock. I critici hanno spesso paragonato il sound dei Quireboys a quello di una versione più ruvida dei Faces, con chiari richiami ai Rolling Stones del periodo aureo, ma anche chi adora i Cinderella più bluesegianti trova qui pane per i suoi denti… L’armonica e il piano, sapientemente suonati da Chris Johnstone, aggiungono un tocco raffinato e complesso al sound della band, creando un’atmosfera ricca e multiforme, andando oltre al ‘semplice’ brano di rock’n’roll. Le chitarre di Guy Bailey e Guy Griffin si fondono in riff potenti e melodie avvincenti, mentre la solida sezione ritmica sostiene le acrobazie vocali di uno Spike che sembra la versione scatenata di Rod Stewart.
L’album è costellato di brani memorabili che sono diventati veri inni per i fan. “7 O’Clock”, con la sua energia esplosiva e l’atmosfera festosa, incarna perfettamente lo spirito dei Quireboys. “Hey You”, altro singolo di successo, è un inno rock irresistibile che si imprime subito nella mente. Tuttavia, “A Bit Of What You Fancy” non è solo un album energico, festoso e goliardico. Brani come “Whippin’ Boy” rivelano il lato più blues e introspettivo della band. L’atmosfera cupa e malinconica, arricchita da cori femminili, crea un contrasto intrigante con i pezzi più vivaci. “Roses & Rings”, con le sue sfumature vicine al country, dimostra la versatilità dei Quireboys e la capacità di Spike di adattarsi a stili diversi. Come non menzionare poi la triste ballad “I Don’t Love You Anymore”, il cui video ho visto passare a ripetizione sull’ allora Videomusic… quanti ricordi…
A oltre trent’anni dalla sua pubblicazione, “A Bit Of What You Fancy” continua ad essere una pietra miliare nella storia del rock britannico. Le sue sonorità autentiche e potenti, unite alla capacità dei Quireboys di creare brani che lasciano il segno, hanno lasciato una traccia profonda nella memoria di noi appassionati del genere. Che è da avere per forza neanche ve lo devo dire.
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