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18 Novembre 2024 0 Commenti Paolo Paganini
Dopo alcuni anni di attesa Myles Kennedy torna a calcare il suolo italiano, questa volta in veste solista a supporto del nuovo album The Art Of Letting Go uscito ad inizio ottobre. Lo fa come ormai abitudine in compagnia dei fidati Tim Tournier al basso e Zia Uddin alla batteria, una formazione essenziale e ormai ampiamente collaudata.
A scaldare il nutrito pubblico accorso all’Alcatraz di Milano ci pensano gli svedesi Black River Delta autori di un blues rock alla The Black Keys che per una mezz’ora abbondante intrattengono piacevolmente i presenti grazie a sonorità coinvolgenti fin dal primo ascolto. Alle 21.05 in punto fa il suo ingresso sul palco il protagonista della serata accolto da una vera e propria ovazione. Non è un mistero che Myles si trovi a meraviglia dalle nostre parti avendoci suonato ormai svariate volte sia con gli Alter Bridge che con Slash ed avendo sempre riscosso un grandissimo successo.
La parte del leone della setlist la fanno ovviamente le tracce estratte dal nuovo disco che il pubblico dimostra di conoscere ed apprezzare. La roboante The Art Of Letting Go e la seguente Nothing More To Gain aprono le danze nel migliore dei modi evidenziando come siano cambiate nel corso del tempo le sonorità del Myles Kennedy solista. Basti pensare all’abissale differenza tra i brani dell’ultimo lavoro, molto più duri e vicini a quanto proposto dagli Alter Bridge e le intime ballate dell’esordio. Il southern rock di Devil On The Wall introdotto da un simpatico siparietto tra il frontman ed alcuni dei presenti ci fa dimenticare dove ci troviamo catapultandoci dritti nelle assolate e polverose praterie americane. Il pubblico si diverte e partecipa alla grande trascinato da brani come la scanzonata Mr. Downside e Tell It Like It Is che sembra aprirci le porte di un saloon da film western. E’ giunto il momento di una pausa e la magnifica power ballad Behind The Veil fa da preambolo alla vera e propria chicca della serata.
Come preannuncia lo stesso Myles ogni scaletta prevede un set acustico che cambia ogni volta. Per l’occasione viene proposta prima una versione unplugged da pelle d’oca di All Ends Well, seguita dalla struggente Love Can Only Heal ed è l’apoteosi. A questo punto permettetemi una piccola considerazione del tutto personale. Adoro questo ragazzo, sarà per la passione che mette in ogni progetto in cui è coinvolto, per l’umiltà, l’empatia e la disponibilità che dimostra in ogni occasione, per la voce che incanta e commuove ogni volta, fatto sta che anche stasera in questo preciso momento la commozione si ripresenta in me ed in tutti i presenti puntuale ed irrefrenabile. Passato il momento di catarsi collettiva si riprende a rockare consapevoli di come ci stiamo ormai avvicinando alla fine del concerto ma c’è ancora tempo per divertirsi grazie alla trascinante Miss You When You’re Gone e all’ormai classica Year Of The Tiger. In Stride congeda momentaneamente la band richiamata sul palco a gran voce per il doveroso finale affidato alla granitica Say What You Will.
Una piacevolissima serata caratterizzata da un pubblico eterogeneo che dimostra come la bravura ed il talento di questo musicista arrivino sia al trentenne metallaro che al sessantenne appassionato di hard rock o al ragioniere di banca accorso allo spettacolo ancora in giacca e cravatta di ordinanza. Ora non ci resta che aspettare con ansia il nuovo disco e il relativo tour degli Alter Bridge per gustarci ancora una volta le gesta di questo artista votato anima e corpo alla musica rock.
Set List
The Art Of Letting Go
Nothing More To Gain
Devil On The Wall
A Thousand Words
Mr. Downside
Tell It Like It Is
Behind The Veil
All Ends Well
Love Can Only Heal
Wake Me When It’s Over
Miss You When You’re Gone
Year Of The Tiger
Get Along
In Stride
Encore:
Say What You Will
Formazione:
Myles Kennedy: voce e chitarra
Tim Tournier: basso
Zia Uddin: batteria
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