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Recensione

70/100

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Thomas Libero – La Mia Guerra – Recensione

15 Ottobre 2024 Comment Paolo Paganini

genere: Hard Rock
anno: 2024
etichetta: Libero Corp

Tracklist:

1. 07/03
2. In Questa Città
3. Disordine Dei Mille Perché
4. Eri Tu
5. Bellissimo Disastro
6. Lasciatemi Stare
7. Resterò
8. Questa Storia La Scrivo Io
9. La Mia Guerra
10. Nella Notte
11. IP
12. Favole

Formazione:

Thomas Libero: Voce, Chitarre, Basso e Tastiere
Ludovico Antiga: Batteria su 10/11/12

Contatti:

https://www.facebook.com/thomasliberomusic
https://www.instagram.com/thomaslibero_music

 

Cosa più unica che rara trovare sulle nostre pagine la recensione di un cantautore italiano che scrive e suona i propri brani per dipiù cantando nella nostra lingua. E’ il caso del debut album di Thomas Libero giovane e talentuoso musicista padovano che come racconta lui stesso sulla sua pagina facebook riesce finalmente a concretizzare un progetto nato nel 2018 e passato attraverso mille vicissitudini. Il genere proposto mi ricorda molto l’hard rock italiano di metà anni ’90 che vide protagonisti gruppi come Animali Rari, Dhamm, Rats, Nikki, Filippo Malatesta e pochi altri. Band che riscossero un discreto successo mescolando elementi del cantautorato rock italiano alle melodie dell’hard rock americano e che cercarono di cavalcare l’ultima onda dell’hard rock da classifica che in quegli anni era già stato travolto nel resto del mondo dal ciclone grunge. Punto di forza del disco sono sicuramente le melodie di facile presa ed i testi nei quali ognuno di noi potrà sicuramente ritrovarsi almeno in parte. Lungo le dodici tracce che compongono l’album possiamo trovare brani più riflessivi ed intimi come In Questa Città, o la menestrellesca La Mia Guerra che mi ha ricordato molto il Filippo Malatesta dell’epoca La Figlia Del Re per passare a pezzi come Disordine Dei Mille Perché, vicina allo stile dei Dhamm e alla toccante balata Eri Tu per arrivare al puro rock di Lasciatemi Stare, Questa Storia La Scrivo Io, Nella Notte e la conclusiva Favole.

Nel complesso possiamo sicuramente parlare di un buon lavoro penalizzato da una produzione un po’ troppo plafonata che soffoca sia a livello vocale che strumentale lo slancio che Thomas riesce a dare alle proprie composizioni. Come dice lo stesso autore “ora è tempo di finire questa storia e aprire un nuovo capitolo”. Le premesse per un futuro brillante ci sono tutte. Aspettiamo con ansia il nuovo materiale che verrà e che saremo bel lieti di recensire.

© 2024, Paolo Paganini. All rights reserved.

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