Record Plant: dopo 55 anni chiude lo storico studio di Los Angeles

Record Plant: dopo 55 anni chiude lo storico studio di Los Angeles

13 Luglio 2024 0 Commenti Massimiliano MaxAor Carli

Il leggendario studio Record Plant di Los Angeles chiuderà i battenti dopo 55 anni. Questa struttura innovativa – una delle prime a presentare un ambiente da “salotto” per gli artisti anziché condizioni simili a quelle di un laboratorio – è stata una parte fondamentale della storia del rock sin dalla sua inaugurazione nel 1969, ma gli esperti hanno suggerito che fosse ormai diventata vittima dei cambiamenti tecnologici nel settore della musica.

I Fleetwood Mac in particolare vi registrarono Rumors, dopo che gli Eagles avevano tracciato Hotel California. In seguito, anche i Guns N’Roses vi lavorarono per Appetite For Destruction, mentre altri “clienti” includono Black Sabbath, Whitesnake, KISS, Deep Purple, Queen, Billy Joel, Judas Priest e Nine Inch Nails.

Il Record Plant era il secondo di tre studi di questo tipo aperti da Chris Stone e Gary Kellgren, che avevano deciso di offrire ai musicisti un ambiente più confortevole in cui lavorare; un concetto diventato quasi universale nel settore. Dal suo rinnovamento dopo il trasferimento al 1032 di Sycamore Ave nel 1985, il complesso comprendeva anche ampi lussi da VIP.

“Era un parco giochi edonistico aperto 24 ore al giorno e in grado di soddisfare ogni capriccio di una star”, ha scritto L.A. Mag la scorsa settimana. “La struttura ha fornito un ambiente da bagno turco per Bill Withers, dei flipper per gli Eagles e sound engineer esperti alle due del mattino per Bill Wyman dei Rolling Stones. Lo studio ha fornito poi suite d’albergo per artisti, una vasca idromassaggio per “mogli, fidanzate e groupie”, insieme a letti ad acqua, acquari, attrezzature per bondage e soffitti a specchio”.

L’ingegnere di studio di lunga data Gary Myerberg ha detto: “Non ci più sono soldi nel business della registrazione della musica. È fondamentalmente come un volantino per il tuo spettacolo. Non penso che ci sia molta speranza per l’industria discografica a Los Angeles. Se vuoi andare in uno studio e spendere duemila dollari al giorno, meglio che ti compri un laptop e una sample library o che dici all’Intelligenza Artificiale quale canzone vuoi fare…e te la farà”.

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