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13 Giugno 2024 Comment Yuri Picasso
genere: hard rock
anno: 2024
etichetta: Fastball Music
Tracklist:
01. Gun 4 A While
02. In My Dreams
03. To The Ground
04. Ghost in Me
05. Daddy You’re a Star
06. Hello! Hello!
07. Echo
08. Heartache
09. Forget About The Past
10. Waitin’ Til The Dawn
11. Ready 2 Rock
12. Forget About The Past (Acoustic Version)
Formazione:
Thomas Seeburger: Vocals; Ingolf Engler: Guitars; Ralf Grespan: Bass; Matthias Amann: Drums; Zarko Mestrovic: Keyboards; Boris Matakovic: Saxophone
Tra Noi superstiti (Die Hard Fans) esisteranno sempre due fazioni: chi approva le variazioni stilistiche che sconfinano nell’utilizzo di strumenti meno attinenti alla materia (almeno in campo Hard’nHeavy), e chi le ripudia, o mal digerisce, rimanendo fedele a un approccio tradizionale al rock; nello specifico parliamo del Sassofono, strumento tanto amato da taluni quanto odiato dai restanti. Nel bene o nel male non lascerà mai l’ascoltatore con un senso di apatia.
Se sono qui a parlarvi del rientro sulle scene dei teutonici Human Zoo, da Balingen, superfluo aggiungere che appartengo alla prima schiera, affascinato, privo o quasi di confini stilistici di sorta; dal 2016, anno d’uscita di ‘My Own God’ non pervenivano notizie del sestetto, almeno in studio, qui oggi presente nella medesima line-up con un solo cambio, dietro le pelli. Matthias Amann al posto di Kevin Klimesch.
Il singolo apripista “Gun 4 a While” richiama il discorso laddove interrotto, con il classico sound teutonico, granitico, circolare, ben composto e riuscito.
“In My Dreams” è un mid tempo che alterna linee vocali easy listening a riff rocciosi. Lavoro di chitarra Hard similare nella successiva “To The Ground”, dalla linea vocale maggiormente ricercata e sing-a-long sul chorus.
“Daddy You’re a Star”, gode di un riuscito incrocio solista tra sax e chitarra ai fini di incrementare il pathos emotivo del brano.
Abbiamo una flessione verso il basso con la doppietta “Hello! Hello!” ed “Echo”, fillers, nulla più.
Meglio “Heartache” caratterizzata da un ritornello ripetuto a profusione con i soliti inserti dello strumento aerofono dall’ottima fattura.
“Forget About The Past”, sognante e positiva è una semi-ballad dall’arrangiamento profondamente delicato.
Lungo l’airplay possiamo apprezzare l’abilità della sezione ritmica la quale per mano di variazioni di dinamica offre assist agli inserti solisti di sax e chitarra, finalizzati tramite una buona ispirazione melodica, creando talvolta l’effetto di canzone nella canzone.
Otto anni di attesa non sono pochi e la sensazione che permane dopo più ascolti è quella di un songwriting che gode di cartucce che raggiungono l’apice nei ricami dello strumento a fiato e della sei corde. In termini di canzone, non andiamo oltre un più che sufficiente; mancano un paio di killer songs, astanti in dischi quali ‘Over The Horizon’ (2007) e ‘Eyes Of The Stranger’ (2011) che consiglio a tutti voi di rispolverare.
© 2024, Yuri Picasso. All rights reserved.
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