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07 Marzo 2012 7 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Folk / Rock
anno: 2014
etichetta: Columbia
Tracklist:
01. We Take Care of Our Own *
02. Easy Money *
03. Shackled and Down
04. Jack of All Trades *
05. Death to My Hometown
06. The Depression *
07. Wrecking Ball *
08. You’ve Got It
09. Rocky Ground *
10. Land of Hope and Dreams *
11. We Are Live
12. Swallowed Up (iTunes Bonus Track)
13. American Land (iTunes Bonus Track)
* migliori canzoni
Formazione:
Bruce Springsteen – voce
E Street Band – strumenti
Tom Morello – chitarre
Matt Chamberlain – batteria
Contatti:
Credo sia stupido quanto inutile sprecare parole presentando Bruce Springsteen, The Boss, semplicemente una delle maggiori icone della storia del rock. Ben più importante è dare invece una visione di insieme a questo Wrecking Ball, disco uscito il 5 marzo 2012 per la Columbia, che vuole presentarsi come una lucida e attuale esamina della condizione americana, divorata dalla crisi economica che volenti o nolenti sta trasformando la loro (e la nostra) società.
Un disco diretto ed immediato, senza mezzi termini, sincero, realista ma sempre speranzoso, con uno Springsteen denso di orgoglio e volenteroso di riscatto dopo le due precedenti uscite non certo entusiasmanti. Un album più folk che rock, più cantato che suonato, molto più vicino a Nebraska che a Born in the U.S.A. per intenderci. In Wrecking Ball c’è poco spazio all’elettrico, gran parte del pathos ruota intorno ai testi (molto ispirati), tanto che persino la storica E Street Band, compagna della vita prima ancora che della carriera di Springsteen, appare qui musicalmente relegata a ruolo di secondo ordine, come contorno e sfumatura dell’insieme dell’album. Una scelta questa dettata sicuramente da una precisa variante stilistica (tanto che lo stesso Tom Morello, illustre ospite per il disco non spicca mai più di tanto sulle basi se non su qualche riff o assolo sparso), ma su cui avranno sicuramente influito anche le recenti tristi e insostituibili scomparse di due dei componenti storici del gruppo, ovvero Danny Federici e Clarence Clemons, dalle quali il Boss non si è ancora del tutto ripreso. Quindi largo alla voce, lei sì unica regina di Wrecking Ball con la sua timbrica unica, insostituibile e inconfondibile, e che non fallisce minimamente nel concentrare su di sè ogni attenzione..
La tracklist convince per la sua forza di insieme, per la varietà e per l’elevato grado di ispirazione, elementi questi che rendono il songwriting ancora una volta eccezionale e oggettivamente di altro livello rispetto a gran parte della scena attuale. Dal lotto di canzoni spiccano l’apertura We Take Care of Our Own, un vero e proprio inno denso di corale energia, la countryeggiante Easy Money e la commovente quanto geniale Jack of All Trades (leggete il testo!), mentre stupisce l’atmosfera sommessa (peraltro molto vicina allo stile dei Dire Straits) di The Depression. Ma è la traccia omonima Wrecking Ball a fare da #1 al disco, con il suo perfetto scindersi di spirito rock e anima folk che la rende già classico, e non deludono neppure la complessa Rocky Ground, che nella sua seconda metà presenta persino un intervallo rap capace di non stonare sull’insieme, e Land of Hope and Dreams, ultima canzone a contenere al suo interno le note di sassofono del genio Clemons.
IN CONCLUSIONE
Difficilmente si ci poteva aspettare di meglio da Bruce Springsteen a questo punto della sua carriera. Il 2012 non è più tempo dei singoli radiofonici (seppur alcuni brani, fidatevi, non sfigureranno tra le varie stazioni), delle schitarrate o dei suoni ricercati, anche perchè per questo artista, diciamolo, le possibilità che il disco non venda si riducono praticamente a zero vista l’immensa fama che gode globalmente. E’ arrivato invece il momento di alzare la voce, di esprimere liberamente ogni pensiero e perchè no pure di schierarsi da una parte o dall’altra della barricata. Con determinazione e onestà, senza preoccuparsi di poter dar fastidio a quello o a quell’altro. Ma al di là di tutto e al di là di ogni messaggio, Wrecking Ball sarà un disco capace di convincervi fin dal primo ascolto e che resterà a lungo in rotazione nei vostri lettori. E’ un grande esempio di qualità e di grande musica. Si, Wrecking Ball è proprio un bell’album.
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