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Recensione

69/100

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Station – And Time Goes On – Recensione

18 Ottobre 2023 Comment Giulio Burato

genere: Melodic Rock
anno: 2023
etichetta: Station music llc

Tracklist:

01. Over & Over (03:58)
02. If You Want Me Too (04:21)
03. A Little Bit Of Love (05:30)
04. Close My Eyes (03:59)
05. Touch (05:32)
06. Locked Away (04:02)
07. No Reason (05:18)
08. Something In Between (04:02)
09. Better Off Alone (04:37)
10. Around The Sound (04:47)
11. And Time Goes On (04:25)

Formazione:

Vocals - Patrick Kearney
Guitar - Chris Lane
Bass - Emi Asta
Drums - Tony Baptist

 

“ED IL TEMPO VA AVANTI” è il titolo tradotto del presente full-lenght; una sacra e, a volte, triste realtà. Raffigurato dall’esplicativa “rosa rossa su sfondo cupo” in copertina, tornano i newyorkesi Station al loro quinto album in studio, capitanati in cabina di regia dal chitarrista Chris Lane. La band americana non cambia la formula, inventando nulla di nuovo, confezionando un album di schietto rock in chiara matrice a stelle e strisce.

Tre i singoli, ad oggi, rilasciati; il primo è “Over and over” in cui si respira l’aria di malinconica (“The love of pure nostalgia; It keeps you warm before it’s getting old”) che si denota in copertina. La stessa vena di tristezza si ha in “Close my eyes” (“I’m waiting for an answer so silently to questions I’ve never asked before”) anche se musicalmente entrambe le canzoni hanno una struttura con un buon piglio di energia. La più piacevole, anche nella visione del video edulcorato, è “If You Want Me Too”. Più sbarazzina e con cenni quasi “leppardiani” è la sesta traccia “Locked away” che combinata “A little bit of love” dànno segnali di originalità. “Touch” è la canzone più duratura e fatalmente diventa soporifera nel suo lungo incedere. Gradevoli “Something in between” e “Around the sound”, entrambe caratterizzate da un buon lavoro alla chitarra e dalla presenza, nella prima, di qualche tocco di keys. Si chiude in bellezza; acustica e con un occhio che guarda ai connazionali Roxanne, la conclusiva “AND TIME GOES ON”.

Conclusioni:
Un album praticamente omogeneo dove manca il salto che porta al di là dell’asticella, ma dove comunque si respira la bravura dei quattro musicisti americani.

© 2023, Giulio Burato. All rights reserved.

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