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13 Ottobre 2023 4 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Frontiers Music Srl
Tracklist:
1. Trinity
2. Ode to a Madman
3. Paper Tiger
4. Soul Divine
5. Via Dolorosa
6. Godless
7. Shine
8. If You Can Dream It
9. Sister Sinister
10. Raining Fire
11. The Unwanted
12. What If
Formazione:
Ronnie Atkins - Lead and Backing vocals
Chris Laney - Guitars and Keyboards
Pontus Egberg - Bass
Allan Sörensen - Drums
Marcus Sunesson - Guitars
Linnéa Vikström Egg - Backing Vocals
Contatti:
www.facebook.com/RonnieAtkinsOfficial
www.instagram.com/ronnie_atkins_official
Non accenna a perdere colpi la vena prolifica di Ronnie Atkins, voce strorica dei Danesi Pretty Maids.
Da qualche anno alle prese con una personale battaglia con il cancro (Forza Ronnie! Siamo tutti con te!) il nostro si è infatti buttato in quella che si è rivelata una promettentissima carriera solista e così in due anni ha rilasciato due splendidi lavori (One Shot – 2021 e Make it Count – 2022) e idealmente chiude con queto 2023 una sua personale trilogia con questo Trinity!
Dalle liner notes sembra che questo sia il lavoro più duro e guitar oriented di questa triade ed effettivamente dando una prima ascoltata ai brani la chitarra è sempre ben presente e si sente che alcuni pezzi girano intorno a lei.
Questo probabilmente dovuto anche alla presenza nella band e in fase di songwriting di Chris Laney, attualmente chitarrista in forza ai Pretty Maids. Tra l’altro lo stesso Laney figura come produttore mentre l’album è stato mixato e masterizzato da Jacob Hansen.
Suono più duro quindi rispetto ai due suoi predecessori ma che comunque non dimentica la melodia vincente, e su questo Ronnie ci ha sempre ben viziati, infatti già l’introdutti Trinity altro non è che un brano antemico da cantare a squarciagola e su questo filone non possiamo non citare anche Sister Sinister e la bella The Unwanted.
Così, se il sound si indurisce ancora più con Ode to a Madman (figlio della vena metal degli ultimi Pretty Maids) si torna a urlare pugno al cielo sulla riuscitissima Paper Tiger. Non manca poi la faccia intimista dell’album che in realtà mostra due facce, una più dark e oscura in brani come Godless e Raining Fire bilanciate dall’intenso lento Soul Divine (pezzo bellissimo) e la conclusiva What If.
In ultimo da notare l’ “easy and happy” rock del brano più anomalo del lotto, If You Can Dream It, che pensando anche al travagliato percorso personale che sta attraversando il nostro Ronnie non può che farcelo amare ancora un po’ di più.
Terzo centro per l’ugola Danese che non molla il tiro. Questo forse l’album più “classificabile” essendo nel filone dell’hard rock melodico praticamente da inizio alle fine e per questo forse un po’ meno vario ma sicuramente ispirato come i suoi predecessori! Altro bel centro a firma Ronnie Atkins!
© 2023, Denis Abello. All rights reserved.
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