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11 Ottobre 2023 2 Commenti Samuele Mannini
genere: Melodic Rock/Aor
anno: 2023
etichetta: Lions Pride
Tracklist:
01. Angel Wings, 02. Feed The Flame, 03. Stone Cold, 04. She's Not You, 05. Shades In The Rain, 06. Almost Paradise, 07. Missing Me, 08. Chizuko, 09. All That You Want, 10. Feels Like Home
Formazione:
ohn Magnus Masaki Nielsen – Vocals, B. Vocals
Tom Sennerud – Guitars, Keys, B. Vocals
Eirik Andre Rydningen – Drums, Percussion, Keys, Bass (Tracks 4,5,8,10)
Leif Johansen: Bass (Tracks 1,2,3,6,7,9)
Ospiti:
Jon Willy Rydnignen: Additional Piano & Keys on Missing Me
Arne Martinussen: Additional Piano & Keys on Angel Wings
Lena Valla: Backing Vocals on Feels Like Home
Johannes Winther Farstad: Piano & Keys on All That You Want
Lasse Weeden: Bass on All That You Want
Contatti:
https://www.facebook.com/masakiband
https://www.instagram.com/masaki_band
In tempi di uscite serrate e di estate piena (il disco è uscito il 31/7), ci eravamo ‘persi’ questa uscita targata Masaki, chiediamo quindi venia e provvediamo immediatamente a parlarne. Il Cantante John Magnus Masaki Nielsen è accompagnato in questa avventura da tre vecchie volpi della scena rock norvegese Tom Sennerud (Stoneflower, Days Of Wine), Eirik-André Rydningen (Nik Kershaw, Joseph Williams, Bill Champlin) e Leif Johansen (Days Of Wine, 21 Guns) che è accreditato in 6 canzoni su 10.
Il disco si muove in territori rock/aor con sonorità care ai Toto, ma anche volendo ai Chicago, anche se l’ approccio è più moderno e disincantato, con arrangiamenti a volte più pop oriented, mentre in altre occasioni si arriva quasi a sfiorare il progressive. Questo rende il disco molto attuale senza però rinnegare le origini sonore e svecchiandole un po’.
Il lotto di canzoni si svolge piacevole ed intrigante e già dopo un paio di ascolti il disco si canticchia che è un piacere, le melodie sono molto accattivanti e delicate, staccandosi nettamente dai vari coretti anthemici di matrice svedese che oggettivamente stanno cominciando a saturarmi i padiglioni auricolari. Le canzoni più interessanti sono senza dubbio: la title track Feed The Flame, che azzarda appunto arrangiamenti progressivi e la serrata Stone Cold con i suoi inserti pianistici ed il ritornello killer, She’s Not You è invece un lento delicato e delizioso così come Missing Me che rivisita alla grande gli eighties, chiudo infine le citazioni con la conclusiva Feels Like Home, un rock pop che rimanda alle ultime sonorità di Mark Spiro.
Spero di avervi incuriosito perché sinceramente questo Feed The Flame merita ben più di un ascolto, rilasserá la vostra mente e il vostro udito.
© 2023, Samuele Mannini. All rights reserved.
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