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31 Agosto 2023 9 Commenti Giulio Burato
genere: Melodic Hard Rock
anno: 2023
etichetta: Frontiers
Tracklist:
1. The Hardest Part Is Losing You”
2. “Got It!”
3. “Anthem”
4. “Children of the Night”
5. “Hearts Collide”
6. “I Don’t Get It”
7. “The Broken”
8. “So Long, Farewell, Goodbye”
9. “High Road”
10. “One Step Closer to You”
11. “Forgiven”
Formazione:
Erik Mårtensson – Vocals
Magnus Henriksson – Guitars
Philip Crusner – Drums
Victor Crusner – Bass
Dopo “Armageddonize” non credevo di potere incappare in un titolo, di una singola parola, più complesso da enunciare; gli Eclipse, alla decima uscita discografica, riescono in questa impresa. Ecco, quindi, “Megalomanium” che esce il 01/09/2023, sempre tramite la nostra etichetta nazionale Frontiers; la ricetta musicale della band non cambia, condita da potenti chitarre e melodie ammiccanti, anche se la sensazione di ripetitività all’ascolto, sta diventando un boomerang.
Si parte però con il piede giusto; le prime tre canzoni denotano una rinnovata verve compositiva. Il primo singolo “The Hardest Part Is Losing You” ripercorre territori già attraversati ma il refrain è strutturato con perizia e da cantare a squarciagola; il successivo singolo “Got it!”, terzo in ordine di apparizione, ha il migliore ritornello dell’album con quegli intrecci vocali che lo rendono ben riconoscibile e distinguibile. Gran pezzo! Il trittico si completa con “Anthem” una canzone dal titolo esplicativo e dalla coralità contagiosa. Altra bomba che farebbe la gioia dell’“Oppenheimer” musicale di turno è la bellissima “The Broken” con una struttura fuori dagli schemi convenzionali: strofe cantate con una vocalità più ricercata, una batteria meno invasiva e un coro semplicemente atomico. Altra canzone con una diversa vocalità è “High Road”, mentre l’intro da “spaghetti western” di “Forgiven” riporta a galla lo stile presente in “Viva la Victoria”.
Fino a qui quasi nulla da eccepire; il boomerang menzionato prima però si vede “all’orizzonte” con canzoni come il singolo “Hearts collide” “I don’t get it” e “One step closer to you”, non brutte, anzi, ma che non si discostano da altri pezzi già sentiti in passato. A dirla tutta una canzone che si differenzia in maniera netta da quanto già ascoltato è “Children of the night” che potrebbe andare a braccetto con “Black rain” presenta in “Monumentum”, entrambe con un cupo incedere.
“Megalomanium” è un bell’album per chi si avvicina per la prima volta alla band di Erik Martesson, ma probabilmente per chi li conosce da tempo può essere paragonato alle recenti uscite discografiche meno “originali” e che, quindi, non arriva a toccare le vette astrali dei sopracitati “Armageddonize” e “Monumentun”.
© 2023, Giulio Burato. All rights reserved.
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