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Recensione

95/100

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Extreme – Six – Recensione

15 Giugno 2023 8 Commenti Giulio Burato

genere: Hard rock
anno: 2023
etichetta: Earmusic

Tracklist:

01. Rise
02. #Rebel
03. Banshee
04. Other Side Of The Rainbow
05. Small Town Beautiful
06. The Mask
07. Thicker Than Blood
08. Save Me
09. Hurricane
10. X Out
11. Beautiful Girls
12. Here’s To The Losers

Formazione:

Gary Cherone – voce
Nuno Bettencourt – chitarra, arrangiamenti, tastiere, piano, voce
Pat Badger – basso, cori
Kevin Figueiredo – batteria

 

Dopo ben quindici anni dal non convincente ‘Saudades De Rock’ tornano gli Extreme di Nuno Bettencourt, Gary Cherone e Pat Badger, i tre componenti che nel lontano 1985 fondarono la band, coadiuvati negli anni 2000 dal batterista Kevin Figueiredo.

Discepoli di band come Aerosmith, Queen e soprattutto Van Halen, gli Extreme crearono subito un sound ben riconoscibile e ricco di influenze. “More than words” ha segnato un’epoca e la carriera di questa band, oltre ad essere per me un piccolo slogan per questa recensione, a cui bisognerebbe dedicare molte “più (che) parole” sia nella scrittura che tempo all’ascolto.
Spiazzato dalla ruvidezza dei primi due singoli, in ordine “Rise” dove si apprezza il grande lavoro di Nuno e soci e dal successivo “Banshee”, mi sono posto subito una domanda: “Cosa mi aspetta all’interno di “SIX”?”
La risposta che mi è uscita, osservando e, soprattutto, osservato dallo sguardo truce del gorilla in copertina, è stata: “Un album modernista ed intimista”.

Durante l’ascolto mi ci sono trovato in questa risposta, soprattutto, dal fatto che canzoni come “#Rebel”, la superba “The mask”, le migliori in tal senso, “Save me” e “Thicker than blood” hanno decisamente un taglio moderno con la band che si destreggia egregiamente in territori all’apparenza angusti e con Nuno, vero mattatore. Menzione a parte per la semi-elettronica “X out”, un groviglio di stili all’interno di una stessa canzone che è l’emblema di quanto siano “giovani e innovativi” gli Extreme nel 2023. Dall’altro lato, il tutto va mixato con una parte intimista che abbraccia idealmente lo stile dei Mr.Big con ben cinque canzoni, delicate e ricercate allo stesso tempo, consegnandoci la perizia artistica dei quattro musicisti e portandoli idealmente ad una loro comfort-zone. Dal singolo acustico “Other side of the raimbow” con tanto di video paesaggistico, alla splendida ballata “Small town beautiful” che va a braccetto con l’altro lento “Hurricane”. Le altre due canzoni meritano una citazione più approfondita; ascoltate molto bene, “Beautiful girls”, dal sapore estivo che strizza l’occhio a David Lee Roth e Kid Rock, probabilmente studiata per tentare il botto radiofonico, e ha tutte le carte in regola per riuscirci, con quella base funky-pop caraibica veramente suggestiva, mentre il lento “Here’s To The Losers”, a mio avviso, il migliore del lotto, è ricco di pathos grazie all’innesto dei contro cori nel ritornello, al sapiente lavoro ai Gary dietro al microfono e alla sagacia tecnica di Nuno, il quale ci regala un assolo elettrico bello ed intenso, presente anche in altre canzoni.

Sarà che il “SEI” è il mio numero preferito ma questo “SIX” è un grandioso ritorno degli Extreme, oltre ad essere candidato (da me) a migliore album Hard rock dell’anno.

© 2023, Giulio Burato. All rights reserved.

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