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11 Aprile 2023 Comment Alberto Rozza
genere: Hard Rock/Heavy Metal
anno: 2023
etichetta: Music Theories Recordings/Mascot Label Group
Tracklist:
1. Neon Knights
2. Kill The King
3. Stand Up And Shout
4. Country Girl
5. Man On The Silver Mountain
6. Holy Diver
7. Heaven And Hell
8. Long Live Rock 'n' Roll
9. Lady Evil
10. Don't Talk To Strangers
11. Starstruck
12. The Last In Line
Formazione:
Paul Gilbert – All Instruments
Billy Ray – Drums
Contatti:
Sito: https://www.paulgilbert.com/
Facebook: https://www.facebook.com/paulgilbertmusic/?locale=it_IT
Orecchie aperte per i nostalgici di Ronnie James Dio: il virtuoso della chitarra Paul Gilbert (ex – Racer X; Mr. Big) esce con un colossale tributo strumentale alla carriera dell’artista statunitense, viaggiando attraverso la sua musica, rispettivamente con quattro brani per band, nei Rainbow, nei Black Sabbath e nei Dio.
Apertura affidata a “Neon Knight”, che, al di là del conosciuto, presenta già la peculiarità del lavoro, ovvero ricreare chitarristicamente la voce di Ronnie James. La tecnica non si discute assolutamente e presto passiamo alla successiva “Kill The King”, suggestiva e corale, dove Gilbert si presta a svariati fraseggi e strumenti. “Stand Up And Shout” riesce a coinvolgere come nell’originale, ricalcandone la verve vocale in maniera degna (seppur inimitabile, siamo onesti). Con “Country Girl” proseguiamo il nostro viaggio decennale nella carriera di Dio, senza troppo scostarci dall’originale, così come la successiva e titanica “Man On The Silver Mountain”, colossale e nostalgica. “L’assolo non termina mai”: questa potrebbe essere la definizione di questo lavoro, che ci catapulta inevitabilmente alla famosissima “Holy Diver”, della quale poco c’è da aggiungere a quanto sopra detto. Lo ammetto: “Heaven And Hell” è forse la traccia che più aspettavo di ascoltare e mi ci butto a capofitto: esame pienamente superato, per godibilità ed esecuzione strumentale. “Long Live Rock ‘n’ Roll” riesce a trasportare l’ascoltatore anche in questa versione, facendo subito tornare alla mente la splendida originale. Passa veloce e un po’ anonimamente “Lady Evil”, nella media, che ci porta alla successiva “Don’t Talk To Strangers”, che in maniera incredibilmente suadente ci porta su inediti orizzonti, dove la linea solista/vocale di chitarra penetra profondamente nel cuore di chi ascolta, sortendo un risultato ottimale. “Starstruck” non lascia un gran ricordo, facendoci piombare nella conclusiva “The Last In Line”: quale migliore traccia per chiudere quest’album.
Cosa ci lascia “The Dio Album”? Sicuramente un ottimo tributo a un artista indimenticabile e fondamentale per il genere; un’esecuzione magistrale da parte un mostro sacro della chitarra contemporanea; una visione alternativa di una carriera e di alcuni brani iconici che può solo impreziosire il bagaglio musicale sia per un amante del genere che per un neofita.
© 2023, Alberto Rozza. All rights reserved.
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