Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
22 Novembre 2022 5 Commenti Giulio Burato
genere: Modern rock
anno: 2022
etichetta: bmg
Tracklist:
1. San Quentin
2. Skinny Little Missy
3. Those Days
4. High Time
5. Vegas Bomb
6. Tidal Wave
7. Does Heaven Even Know You are Missing
8. Steel Still Rusts
9. Horizon
10. Standing In The Dark
11. Just One More
12. High Time (Acoustic) *
13. Does Heaven Even Know You are Missing (Acoustic) *
14. Just One More (Acoustic) *
15. Horizon (Acoustic) *
*bonus tracks versione de luxe
Formazione:
Chad Kroeger - voce, chitarra ritmica
Ryan Peake - chitarra solista, seconda voce
Mike Kroeger - basso
Daniel Adair - batteria, cori
“We’d be turnin’ up the stereo
And play it everywhere we’d go
And so did everyone we’d know in those days”
Leggendo tra le righe e guardando il video della bella “Those days” mi è sembrato di tornare ai tempi in cui anch’io prendevo in mano la scopa per immedesimarmi in un chitarrista rock, dove pure io alzavo lo stereo a palla o adoravo (e adoro) ascoltare la bellissima “Purple rain” del grande Prince. Questo secondo singolo del decimo album in studio dei Nickelback è un bel frullato di ricordi. Chad Kroeger e soci, amati e odiati dal mondo musicale, ritornano a ben cinque anni di distanza da “Feed the machine” e ritornano con il primo singolo “San Quentin” che ci fa ricordare che le potenti chitarre sono spesso state un loro trade-mark, soprattutto agli inizi di carriera. A seguire “High time”, terzo estratto che fa molto Kid Rock, con venature country/southern rock e solare come la colorata copertina.
Vado oltre ai singoli rilasciati sino ad oggi ma potrei azzardare che il prossimo sarà un lento; in tal senso il mio candidato è “Does Heaven Even Know You are Missing” che ha in dote un bel testo; non avrà l’atmosfera di “Savin’me” o “How you remind me” ma ha quel lavoro basso/chitarra acustica che piace. Promossa.
Alzi poi la mano chi, dopo avere sentito il ritornello della potente “Skinny Little Missy”, non ha pogato con la testa e contatterò Flavio Briatore per farvi dire il suo famoso: “Sei fuori”. (Cit.)
La canzone ha il pregio innato di farmi muovere; tale caratteristica è percepibile nella conclusiva “Just one more” anche se qui le derivazioni sono maggiormente pop/rock. “Tidal Wave” ha un approccio soffuso, basso pulsante, effetti pomp che cozzano col passato della band, ma non è una novità, e fa da contraltare a “Vegas bomb” dalla struttura potente e consolidata con un ritornello stoppato che si nota per quel perpetuo “bomb bomb”. L’acustica “Steel still rusts” scorre piacevole mentre “Horizon” è la canzone facile da assimilare al primo ascolto, con un coro azzeccato per le grandi platee. Sembra di essere catapultati in una canzone dei Bon Jovi nell’ascolto di “Standing in the dark” dove Daniel Adair svolge un lavoro che mi ricorda tanto Tico Torres e che il buon Jon credo “ruberebbe” anche volentieri.
Da evidenziare, la produzione di alto livello che porta il mio voto sul livello superiore a quello che avevo originariamente pensato. “Get Rollin’” è vario e migliore rispetto ai due predecessori; prima dell’uscita, Chad ha parlato di un album più duro che però, ad ascolto ultimato, sembra esserlo solo in alcuni passaggi. Concludo ritornando a “San Quentin”, non in carcere, e prendo spunto da una frase del testo; per coloro che non fossero in linea con quanto scritto:
“I’m gonna testify that I was right out of my mind”
…così, forse, mi salverò in corner. 😊
NB nella versione cd “deluxe”, presenti quattro canzoni rivisitate in acustico.
© 2022, Giulio Burato. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli