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Wildness – Resurrection – Recensione

13 Ottobre 2022 24 Commenti Samuele Mannini

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Frontiers

Tracklist:

Nightmare
Release The Beast
Tragedy
Love Resurrection
Best Of Me
The Final Fantasy
Lonely Girl
The One And Only
Fading Sun
Dawn Of Forever
Eternity Will Never Fall

Formazione:

Erik Forsberg - Lead vocals
Marcus Sjösund - Bass
Adam Holmström - Guitars
Pontus Sköld - Guitars
Erik Modin - Drums

Ospiti:

Danny Rexon (Crazy Lixx), Hank Erix (Houston), Ludvig Turner (Reach), and Dani Hart on backing vocals

Contatti:

https://www.facebook.com/wildnessofficial

 

Tornano dopo due anni gli svedesi Wildness che dopo la chiusura della label Aor Heaven si accasano presso la nostrana Frontiers. Stessa formazione e stesso mood anche per questa release che segue il tracciato del precedente Ultimate Demise, sempre in bilico tra potenza e melodia, tra energia ed orecchiabilità. Il mio apprezzamento alla voce di Erik Forsberg che con la sua timbrica possente si sposa alla perfezione alle cavalcate ‘metallose’ di alcuni brani riuscendo a mantenere la voce calda e sensuale dove la canzone lo richiede.

Certo il canovaccio sonoro non si discosta per nulla dal loro tipico sound e se questo può essere un limite per chi cerca la novità ad ogni costo, garantisce invece una certezza per gli amati del sound scandinavo più votati al rock duro, il perfetto ibrido tra gli Europe, i Talisman ed i Pretty Maids.

Tra le canzoni che mi sono più piaciute segnalo la martellante Release The Beast, il mid tempo tastieroso di Tragedy con il suo ritornello ultra catchy ed il sensuale lento Dawn Of Forever. Meritevoli, inoltre, l’ ottantiana Love resurrection e la conclusiva ed epica Eternity Will Never Fall. Il disco non mostra assolutamente cali di tensione e scorre piacevole e ‘piacioso’ nella sua alternanza tra brani più serrati e più easy. Una nota sul suono della batteria che in questo episodio mi da meno l’idea dell’effetto fustino ed è più presente e realistica contribuendo ad irrobustire il sound globale.

Per concludere quindi un disco qualitativamente in linea col predecessore, che non mancherà di piacere agli affezionati di queste sonorità ai quali consiglio caldamente l’acquisto.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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