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Gathering Of Kings – Enigmatic – Recensione

29 Luglio 2022 5 Commenti Samuele Mannini

genere: AOR/Melodic Hard Rock
anno: 2022
etichetta: RN Records

Tracklist:

01. Galacticus
02. Vagabond Rise
03. Here Be Dragons
04. Firefly
05. How The Mighty Have Fallen
06. A Rainbow And A Star
07. The Prophecy
08. Feed You My Love (feat. One More Time)
09. Clone Trooper
10. Long Kiss Goodnight
11. New Life
12. Lionheart
13. Fool’s Cabaret (CD Bonus Track)

Formazione:

Jonny Lindkvist – Vocals
Rick Altzi – Vocals
Apollo Papathanasio – Vocals
Tobias Jansson – Vocals
Alexander Frisborg – Vocals
Victor Olsson – Guitar
Magnus Mild – Guitar
Mikael Planefeldt – Bass
Jonas Källsbäck – Drums
Efraim Larsson – Drums
Joel Selsfors – Keyboards

 

Terzo capitolo della saga GoK e terza copertina fighissima che dopo il viola del primo capitolo e il verde del secondo sfoggia un arancione evocativo, alieno ed intrigante. Naturalmente Gathering Of Kings resta un progetto alla stregua dei Phenomena anche se sembra proprio che sia stata data continuità agli artisti che compongono il progetto nell’intento di proporsi quasi come una band vera e propria. Il songwriting è sempre saldamente in mano a Victor Olsson ed infatti il trademark sonoro non si discosta poi molto dai predecessori e questo forse potrebbe essere il primo segno di debolezza di questo disco, ovvero il forte sapore di già sentito. Già il precedente Discovery segnava il passo con qualche filler di troppo rispetto al micidiale esordio First Mission ed a mio avviso anche questo Enigmatic sconta una seconda metà di disco più moscia e meno pimpante.

Le canzoni che infatti gradisco di più sono quelle dove il mood è più epico ed ‘heavy’ che a mio avviso rendono molto di più di quelle dove il ritmo si fa più tranquillo e dopo svariati ascolti mi sento di citare: Vagabond Rise, Firefly, How The Mighty Have Fallen e The Profecy. Niente da dire sulle performance degli strumentisti né dei vari vocalist ed in particolare il buon Rick Altzi, che quest’anno ci ha già deliziato anche di un album solista di tutto rispetto. La produzione mi sembra assolutamente degna e spero per chi vorrà entrare in possesso della copia fisica, la distribuzione sia più capillare rispetto ai precedenti perché per entrare in possesso del compact disc di First Mission ci ho messo un anno e mezzo…

In sostanza un disco gradevole da ascoltare che in alcuni tratti potrà esaltare i cultori dell’hard melodico di matrice scandinava e con alcune canzoni da cantare a squarciagola. Per chi li volesse scoprire io consiglierei di partire dal primo che resta superiore di una spanna, chi invece già li apprezza non avrà dubbi nel mettersi in caccia del cd.

© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.

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