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22 Dicembre 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2011
etichetta: Frontiers Records
Tracklist:
01. We Came Undone *
02. Oil & Water *
03. Innocence
04. Never Gonna See You Again *
05. Beautiful Losers
06. Seven Seconds
07. Stranded
08. Wash Away *
09. Midnight Blue
10. We Are The Brokenhearted *
* migliori canzoni
Formazione:
Louie Merlino - Voce
Ronnie Mancuso - Chitarre
Erik Gloege - Batteria
Blake Newman - Basso
Contatti:
2011 significa anche il ritorno alle scene di Louie Merlino e Ronnie Mancuso, ovvero dei Beggars & Thieves, storica band hard rock celebrata per l’ottimo esordio omonimo del 1990 e un po’ meno per le altre (poche) uscite. Sotto contratto con Frontiers Records, il gruppo ha dato alle stampe a inizio dicembre il disco We Are the Brokenhearted, una delle uscite più inattese e di conseguenza poi più tenute sott’occhio quantomeno della parte finale dell’anno.
We Are the Brokenhearted si rivela essere un disco di piacevole ascolto e certamente suonato con grande passione e classe. Presenta però degli alti e bassi. Gli acuti sono certamente tutti concentrati sulla più che buona condizione generale della band, con un Merlino in grande spolvero alla voce e un Mancuso ben piazzato tecnicamente e capace di creare riff e passaggi davvero di altri tempi. Molto bene anche la produzione, nitida, levigata e sempre ben tarata, e la passione sfoggiata dalla formazione, che alterna folate di sana energia a intermezzi musicali di grande classe e raffinatezza. Di contro purtroppo non tutti i pezzi si dimostrano di pari valore e la sensazione ad ascolto finito sarà quella di una grande prova che però poco lascia impresso nella mente, con strofe e ritornelli di medio impatto e pochi veri momenti da ricordare.
Il componimento più efficace risulta certamente essere l’opener e singolo We Came Undone, un brano carico, divertente ed efficace sotto ogni espetto, a partire da quello tecnico fino ad arrivare a quello emozionale. Bene anche la seguente Oil & Water, una mid-tempo dai buoni spunti chitarristici, oltre che la vocalità di Never Gonna See You Again e l’apparente spensieratezza di un brano rilassato come Wash Away. Molto bene infine la chiusura omonima affidata a We Are the Brokenhearted, che raggiunge una buona coralità sul ritornello e una grande/genuina energia, in puro stile stelle e strisce.
IN CONCLUSIONE
Lungi da me, nonostante le critiche, bocciare questo lavoro. Anzi, devo ammettere che personalmente il mio voto finale sarebbe dovuto essere ben più alto, ma oggettivamente parlando trovo il 7,5/10 la giusta soluzione per rendere bene l’idea del vero valore del disco. We Are the Brokenhearted è un ritorno maturo ma non stellare di una realtà musicale che avrebbe meritato miglior fortuna negli anni passati. Per chi come me apprezza questo progetto, le sensazioni derivanti dall’ascolto saranno davvero uniche e rare, e tali da sopperire ai difetti sovracitati. Per gli altri, credo comunque che questo album possa meritare l’acquisto e un posto nelle vostre collezioni.
© 2011 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
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