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Alfonzetti – Here Comes The Night – Recensione

19 Dicembre 2011 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2011
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

01. Losing You *
02. Here Comes The Night
03. I'll Wait for You
04. Heartbreaker
05. Don't Listen to Your Heart *
06. Why Can't You Love Me *
07. Lay Your Love on Me
08. Rock n' Roll Heart
09. Set Me Free
10. I Will Never Let You Fall *

* migliori canzoni

Formazione:

Matti Alfonzetti - voce, chitarra, basso
Daniel Flores - batteria, tastiere
Marcus Jidell - chitarre
Emil Fredholm - chitarre

Contatti:

http://www.aorheaven.com/

 

 

Sullo scadere del 2011 ecco il ritorno del musicista svedese Matti Alfonzetti, artista dalla lunga carriera alle spalle ma che un po’ tutti avevamo imparato ad amare soprattutto dopo il bell’esordio solista a titolo Ready nel 2000, a cui seguì un purtroppo deludente Machine (2002). Le aspettative legate oggi a questo nuovo Here Comes The Night, edito a fine novembre da AOR Heaven, sono quindi tante e tutte invocanti un ritorno ai fasti dell’esordio.

E in fin dei conti si potrebbe dire: missione quasi compiuta. Infatti questo Here Comes the Night si dimostra certamente un buon disco, dotato di una produzione valida ma non eccellente (in questo caso è soprattutto il suono della batteria a non convincere a pieno) e di tracce convinte, energiche e ben eseguite ma non del tutto omogenee per qualità. Con un sound debitore su tutti degli Europe e dei Whitesnake, le canzoni presentano un fresco hard rock melodico, forte di un piacevole riffing ma soprattutto di una grande vocalità dell’ottimo Alfonzetti, attualmente tra le migliori voci di Svezia.

Ad evidenziarsi nel lotto proposto sono certamente la frizzante opener Losing You, densa di chitarre e tastiere e fondata su un ritmo cavalcante che da modo all’ugola di Alfonzetti di toccare pregievoli altezze, le centrali Don’t Listen to Your Heart e Why Can’t You Love Me, entrambe energiche e dal bel sound hard rock classico, e la conclusiva I Will Never Let You Fall, caratterizzata da belle linee di chitarra solista e da un ritornello al fulmicotone. Il restante è ordinaria aministrazione, con tracce nella media (come la ballata Set Me Free) e nessun particolare sussulto.

IN CONCLUSIONE

4 brani sopra la media non riescono a far volare Here Comes the Night alle altezze sperate e un po’ di amaro in bocca, non lo nego, rimane. L’album non ha la qualità dell’esordio ma è certamente anni luce superiore allo scivolone del 2002. E’ un disco che si fa ascoltare con piacere e che assicura una quarantina di minuti di buon hard rock melodico, dove anche le composizioni un po’ più sottotono riescono comunque a farsi tranquillamente ascoltare e non possono essere definite filler. Nulla di esclusivo o inedito, ma mi sento comunque di consigliare questo lavoro agli amanti sia del musicista svedese sia del genere melodico, quantomeno per poter godere dell’ottimo feeling delle quattro tracce in evidenza.

© 2011 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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