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05 Aprile 2022 8 Commenti Samuele Mannini
genere: Aor
anno: 2022
etichetta: Frontiers
Tracklist:
Silence Of The Heart
Judgement Day
Dangerous Things
I Will Hold You Up
Riot In The Heartland
Orphaned In The Storm
I Should Have Known You'd Be Trouble
Hand In Hand
Level Ground
Lunacy Of Love
Formazione:
Richard Fortune, Lead guitar, vocals, additional keys
Larry Greene – Lead vocals, guitar
Mick Fortune – Drums
Ricky Rat – Bass, vocals
Bob Emmett – keyboards
Ospiti:
“I Will Hold You Up” – Steve Porcaro – Piano & all keyboards
Contatti:
Fortune…..Nomen Omen.
Un disco come il loro omonimo, uscito per una major nell’epoca d’oro del genere è quasi un mistero come sia potuto finire nell’oblio . Beh oddio, non dimentichiamo che la major in questione è la MCA , ovvero una delle più grandi macellaie di nomi che poi sarebbero diventati da culto, non sono pochi infatti i casi di gruppi che scelta questa etichetta sparirono nel giro di poco, ma questa è un’altra storia.
Ripescati qualche anno fa da Frontiers i fratelli Richard e Mick Fortune, insieme al vocalist Larry Greene, ci propongono dunque il terzo disco del gruppo che spicca subito per la sua marcata riconoscibilità ed attaccamento alle sonorità dell’epoca. A dire il vero, Larry Greene (insieme a Roger Scott Craig, anch’esso nella prima line up dei Fortune), aveva già tentato di continuare questo tipo di percorso con gli Harlan Cage, rilasciando ben quattro dischi di squisita fattura e qualità, tenendo così accesi i riflettori sull’ Aor tastieroso e scintillante di metà eighties, in anni dove questo genere non era certo in voga.
Il disco si snoda dunque sul classico canovaccio dell’ Aor made in USA, sempre in bilico tra chitarre taglienti e tastiere cromate, il tutto accompagnato dal trademark degli arrangiamenti vocali di Greene , che forse non è considerato una delle voci più belle del rock, ma che riesce a caratterizzare ogni brano in maniera inconfondibile ed appassionata. Emblematici sono i due singoli proposti su youtube fino ad oggi, ovvero la Title track e Orphaned In The Storm, orecchiabili e ritmate con forse una maggiore propensione al taglio chitarristico rispetto al passato. L’opener Silence Of The Heart e la seguente Judgement Day esplorano invece il lato più ‘pomp’ , con i sofisticati e maestosi innesti di tastiere. Tra le mie canzoni preferite del disco, segnalo anche l’appassionata ballad I Will Hold You Up, romanticheria allo stato puro nobilitata anche dal prestigioso ospite Steve Porcaro.
Insomma, magari non sarà un capolavoro intramontabile, ma questo Level Ground rappresenta il porto sicuro per antonomasia dove approdare se si cercano melodia e spensieratezza , un luogo dove è sempre il 1985.
© 2022, Samuele Mannini. All rights reserved.
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