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Recensione

83/100

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DeVicious – Black Heart – Recensione

13 Aprile 2022 3 Commenti Alberto Rozza

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2022
etichetta: Pride & Joy

Tracklist:

1. Afterlife
2. Heroines
3. A Special Mind
4. Liar
5. Black Heart
6. Not What It Seems
7. Welcome The Night
8. After Midnight
9. Falling
10. Miles Away
11. Escape From Reality (Bonus Track)
12. Axenya’s Dream (Bonus Track)

Formazione:

Antonio Calanna – Vocals
Radivoj Petrovic – Guitar
Alex Frey – Bass
Denis Kunz – Keyboard
Lars Nippa – Drums

Contatti:

Sito: https://www.devicious.band/
Facebook: https://www.facebook.com/deviciousband/

 

Dopo l’ottima uscita del 2020, tornano i tedeschi DeVicious, dal sound puro e genuino e sempre allineati al genere melodic hard rock.

Grande apertura di disco con “Afterlife”, piena e fiera, un manifesto di genere, che carica in modo convincente e non fa altro che aumentare le aspettative sui brani successivi. “Heroines”, dalle sfumature titaniche ed epiche, si apre in modo magico e suadente, proseguendo in modo sempre più invogliante e tambureggiante. Sembra banale, ma i primi secondi di questi brani hanno qualcosa di veramente ipnotico: questo discorso vale per “A Special Mind”, strumentalmente granitica, piacevole per tutta la sua durata e globalmente una prova di altissimo livello. Toni più duri, ma ugualmente strabilianti, per “Liar”, oscura e tagliente, corale e intensa nella parte vocale, che ci tiene incollati alle cuffie dal primo all’ultimo secondo. Arriviamo alla title track “Black Heart”: ci troviamo di fronte a un brano “vero”, immersivo, incredibile, dalla ritmica cadenzate cesellata nei minimi particolari, quasi uscito da un’epoca non sua, che rappresenta in pieno il valore dei DeVicious. Passiamo a “Not What It Seems”, con una vena malinconica, riflessivo, che si getta impetuosamente nella successiva “Welcome The Night”, leggermente legata alla tradizione progressive metal (qualcosa “alla Dream Theatre” nell’intro e nel fill di batteria è oggettivamente rintracciabile), che comunque ha i suoi punti di forza e nel complesso risulta essere un buonissimo brano. “After The Midnight”, metallara al punto giusto, è da annoverarsi tra i pezzoni tosti, ben riusciti, che poco aggiungono al valore globale dell’album, così come la successiva “Falling”, ben cadenzata e introspettiva. Conclusione affidata a “Miles Away” (esiste una versione dell’album con due bonus track, ovvero “Escape From Reality” e “Axenya’s Dream”), che non fa altro che affermare la maturità della band, che per l’ennesima volta ci consegna un lavoro compatto e pienamente nel genere, a conferma dell’assoluto valore della musica proposta.

© 2022, Alberto Rozza. All rights reserved.

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