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06 Dicembre 2021 Comment Denis Abello
genere: AOR / westcoast
anno: 2021
etichetta: Art of Melody Music / Burning Minds
Tracklist:
01. Too Close To The Edge
02. The Highway
03. A Way To The Future
04. Without Your Love
05. You're The One
06. Let's Do Something Good
07. Someday
08. Everlasting Love
09. 10 minutes (00.37 / 00.47)
10. How Can A Man
11. Broken Souls (Bonus Track)
Formazione:
Michael Kratz: Vocals, Guitars & Drums
Kasper Viinberg: Backing Vocals, Guitars, Bass, Keyboards, Percussion & Drums
Ospiti:
Janey Clewer: Backing Vocals
Davide Gilardino: Backing Vocals
Torben Lysholm: Backing Vocals, Guitars, Keyboards & Bass
Christian Warburg: Guitars
Bruce Gaitsch: Guitars
Luca Carlomagno: Guitars
Mikkel Risum: Bass
Kenneth Bremer: Cardboard Box
Torna il Danese Michael Kratz, che forte del buon successo del suo precendente album solista Live Your Life, che faceva seguito al suo debutto Cross That Line del 2012 uscito per Sony e ristampato in seguito da Burning Minds all’interno del triplo CD Live Your Live, si gioca il bis con questo album dall’impronunciabile titolo TAFKATNO… e diciamolo subito e togliamoci sto dente, ma che ca@@o vuol dire TAFKATNO???
Ho passato un bel po’ di notti a cercare di dare un significato più o meno plausibile a questo assurdo nome per poi scoprire che è semplicemente l’acronimo di “The Album Formerly Known As The Next One”… niente… io Kratz lo Amo, anche se le mazzate il merito del nome in questo caso sarebbero da attribuire ad un certo Jørgen Kleon Jeppesen!
Svelato quindi l’arcano che ci ha tenuti svegli per notti e notti possiamo almeno dire che a dispetto di un nome come questo tutto il resto che di buono Kratz ci aveva regalato con il suo precedente lavoro solista qui viene ampiamente confermato e forse anche meglio confezionato.
Resta ben salda sulla nave la truppa che ha portato in porto il precedente album e quindi oltre a Kratz ritroviamo qui la sua spalla destra Kasper Viinberg (mixing, polistrumentista dell’album e coautore di diversi brani) e dietro in sala di regia la nostrana Burning Minds / Art of Melody Music a cui si aggiungono una serie di artisti di gran livello come Christian Warburg (Paul Young), Bruce Gaitsch (King Of Hearts, Madonna, Peter Cetera, Chicago, Elton John, Joe Cocker, Lionville), Torben Lysholm (Pangea, Mysterell, Acacia Avenue), Davide Gilardino & Luca Carlomagno (Mindfeels) e Janey Clewer (Peter Cetera, Bill Champlin, Michael Bolton, Michael Sembello tra gli altri).
Mettiamo in chiaro prima di partire ad analizzare i brani del disco un’altra cosa, anche la voce di Kratz è ancora li a far bella presenza di se (e ci mancherebbe altro!). Se avete conosciuto i precedenti album sapete a cosa mi riferisco e se ve li siete persi provo a spiegarvelo. Quella di Kratz è sicuramente una voce a dir poco particolare, che non concede mezze misure, o si Ama o si Odia, e io la Amo grazie a quel suo tratto assolutamente caratteristico e unico in questo genere!
… e parlando di note? Tranquilli anche qui, se avete apprezzato il precedente lavoro del Danese, tirate pure un bel sospiro di sollievo perchè i colpi sparati da questo TAFKATNO mirano dritti dritti nello stesso territorio AOR / Westcoast dal tratto intimista di Live your Life, e anzi, sotto certi aspetti questo TAFTKANO risulta anche meglio bilanciato e più consistente nel suo incedere con un Kratz che regala un songwriting più pulito e omogeneo, ma forte sempre di splendidi e curati arrangiamenti come da sua abitudine.
La particolare Too Close To The Edge con il suo nanannananananow ci introduce nuovamente nel fantasioso mondo musicale di Kratz. Scelte stilistiche mai banali e di un certo livello, cura per i particolari e produzione di qualità alzano l’asticella. Non esistono pezzi che meritano lo “skip” in questo lavoro ma sicuramente vanno menzionati come highlights i brani più lenti del lotto con la splendida ed intimista Without your love, graziata da un intermezzo in puro stile ultimi Toto, l’altro lento Let’s Do Something Good che gode di un arrangiamento e di una chitarra acustica in sottofondo da pelle d’oca e infine la grazia al limite del pop di 10 minutes (00:37 – 00:47). Notevole e meritevole di una nota a se inoltre quello che ho trovato essere il brano più radiofonico del lotto, How Can a Man.
Che dire in conclusione, a questo nuovo giro Michael Kratz stupisce ancora, e per fortuna non solo per l’assurdità del nome dell’album, ma soprattutto per la conferma di un Artista maturo e garanzia per chi è in cerca di quel westcoast sporcato di AOR cromato e ricercato. Un bell’album da serata con davanti un bicchiere di vino, quello buono mi raccomando… e decidete voi se in solitaria o in compagnia, tanto questo album saprà essere compagno perfetto nel primo caso e amico delicato nel secondo! Buon ascolto!
© 2021, Denis Abello. All rights reserved.
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