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M.ill.ion – Back On Track – Recensione

05 Ottobre 2021 2 Commenti Alberto Rozza

genere: MelodicRock
anno: 2021
etichetta: Aor Heaven

Tracklist:

1. Back On Track
2. Rising
3. Circle Of Trust
4. 90-60-90
5. Sign Of Victory
6. Judgement Day
7. Eye Of The Storm
8. Narrow Mind Land
9. Lovely Eyes
10. Burn In Hell
11. Doctor Lööv
12. Mother Earth
13. Get Down To Biz
14. Tear Down The Walls
15. Candyman

Formazione:

Hans Dalzon – Vocals
CT Rohdell – Guitar
Marcus Berglund – Keyboards
B.J Laneby - Bass Guitar
Henrik Andersson - Lead Guitar
Magnus Rohdell – Drums

Contatti:

Facebook: www.facebook/Millionbackontrack
Sito: https://millionsweden.com/

 

Tornano sulla scena hard rock gli svedesi M.ill.ion, che festeggiano il trentennale dall’uscita del loro primo lavoro di studio con un nuovo album e un tour reunion.

Si parte forte con la title track “Back On Track”, dallo stile e dal tiro inconfondibile, corale nella sua esecuzione e globalmente molto intrigante. Atmosfere oscure si addensano su “Rising”, dalla trama interessante e ricca di inserti, un brano dai particolari scottanti e ben congegnati. “Circle Of Trust” possiede un riff molto coinvolgente che, abbinato a un tappeto ritmico compatto, ne fanno un pezzo misterioso per intenzione e convincente per esecuzione. Arriviamo su orizzonti più scanzonati: “90 – 60 – 90” evoca ricordi a tinte Purple, nella presenza delle tastiere e nell’incedere strumentale e vocale, attestandosi comunque come una buona traccia. “Sign Of Victory”ha tratti ben riconoscibili, molto ariosi, e sfocia nella ben più dura “Judgement Day”, dalle trame toste e titaniche, corale al punto giusto. Sempre sulla stessa onda dei pezzi precedenti troviamo “Eye Of The Storm”, dove le ispirazioni arrivano riconoscibilissime dall’inestimabile attività dei Dio, che in questo caso vengono discretamente onorate. Ci portiamo leggermente nell’heavy con “Narrow Mind Land”, dalla batteria martellante e dalla grande espressività vocale e ritmica, che presenta anch’essa notevoli tributi alla scena metal mondiale. Arriva il momento del lentone: “Lovely Eyes” emoziona per la sua intensità e per la non banalità delle scelte compiute dai M.ill.ion. “Burn In Hell” passa veloce, un discreto brano che non lascia particolarmente il segno e che presto lascia il posto a “Doctor Lööv”, anch’esso sulla falsa riga del precedente e dal sentore leggermente insipido. Pungente e dalla dinamica molto interessante, “Mother Earth” risulta essere il brano più azzeccato di questa seconda parte di album, dato confermato dalla successiva “Get Down To Biz”, dal piglio deciso ma tutto sommato poco originale. “Tear Down The Walls” trasmette sensazioni positive, soprattutto per l’ottima resa e incastro tra parte vocale e strumentale. Passata “Candyman”, cavalcata tonante e conclusiva, si spengono i riflettori su un album ottimamente suonato e dalla resa indiscutibile, ma che pecca fortemente in originalità, tanto che le influenze e i richiami, più o meno voluti, risultano troppo evidenti anche ad un primo ascolto; inoltre, l’eccessiva lunghezza del lavoro non giova sicuramente alla freschezza, riproponendo alcune volte temi musicali ripetitivi.

© 2021, Alberto Rozza. All rights reserved.

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