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22 Settembre 2021 Comment Denis Abello
genere: Hard Rock
anno: 2020
etichetta: autoprodotto
Tracklist:
01. Free
02. Why
03. The Lesson
04. Flying Safe
05. A Lie In The Snow
06. Winter Flower
07. Come Back
08. Bye Bye World
09. Destiny
10. What Is Left
11. High Wire
Formazione:
Marco Fano: voce e chitarra
Mauri Borsatti: chitarre e cori
Fabrizio Dotti: basso
Mario Zita: batteria
Contatti:
https://www.facebook.com/RedGiantTheOne/
Torino da sempre è riconosciuta un po’ come la “Detroit de noi altri”, ovvero la motor city nostrana grazie alla presenza della FIAT. I Kiss cantavano “Detroit Rock City” e allora perchè non può essere anche “Torino Rock City”… e a ben vedere negli ultimi anni Torino (e dintorni) si è data un bel da fare a sfornare band di valore partendo dal Melodic Rock dei Soul Seller, il Westcoast/AOR dei Mindfeels per arrivare al rock stradaiolo dei Dobermann passando per il cromato e raffinato AOR degli In-side… senza dimenticare che Torino è stata la patria forse della prima grande band tricolore in grado di superare le frontiere del belpaese… gli Elektradrive!
Aggiungiamo quindi un altro piccolo tassello a questo puzzle rock giocando la carta dei Red Giant, band che pubblica nel 2020 The One, primo parto che se la gioca su note prettamente Hard Rock vecchio stile ma impreziosito da un taglio nettamente “moderno”… e che non disdegna incursioni in diversi ambiti, compreso il funky/rock che si respira in Winter Flower!!!
Potremo comunque riassumere questo lavoro dicendo… Tanta Passione… ovvero quella che si respira già dalle prime note di Free. Difficile non farsi travolgere dal suo intro “chitarroso” e dal cantato “moderno” di Marco Fano. Inoltre da notare che di autoproduzione stiamo parlando, ma autoproduzione comunque di un certo livello che dona un taglio professionale al tutto.
Meritano menzione Why, che a tratti mi ha ricordato certe produzioni di Gleen Hughes, il Gotthard style di The Lesson dove tra l’altro si assapora una delle migliori prove vocali di Marco. Due parole ancora per l’immancabile lento A Lie In The Snow, classica ma con un gran tocco di chitarra a coprirgli le spalle! Come back porta su territori alternative mentre Bye Bye World si concede quasi un momento progressive sui 3/4 del pezzo, scelta azzardata ma… bella scelta! Destiny è forse il pezzo più radiofonico mentre l’acustica What is Left butta in campo un’emozionanate prova generale della band per lasciare la chiusura alla roboante High Wire.
Bella prima uscita dei Red Giant per un album che pur autoprodotto denota un taglio nettamente professionale che regala un suono nitido e definito. Ottima prova dei musicisti coinvolti e brani che scorrono via senza mai annoiare l’ascoltatore. Manca ancora forse un’identità ben definita ma il risultato al momento è sicuramente positivo. Se vi capita dategli un ascolto!
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