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Recensione

84/100

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Platens – Of Poetry and Silent Mastery – recensione

08 Agosto 2021 Comment Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock / Melodic Metal
anno: 2021
etichetta: Art of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist:

01. Conspiracy
02. Wait For Me
03. Easily
04. The Path
05. End Of The World
06. Paralyzed
07. Winter
08. Open Arms
09. Give Or Let Go
10. Where The River Flows
11. Close But Far
12. Fragile (Bonus Track)

Formazione:

Dario Grillo: Vocals, Guitars, Bass, Keyboards & Orchestra Scores
Alex Grillo: Drums & Percussion

Ospiti:

Katya Miceli: Vocals on "Winter" & "Close But Far"
Gabriels: Synth Solos on "Conspiracy", "End Of The World" & "Inferno"
Mirko Turchetta: Guitar Solo on "Open Arms"
Dan Logoluso: Guitar Solo on "End Of The World"
Orazio Fontes: Guitar Solo on "Close But Far"
Davide Perruzza: Guitar Solo on "Paralyzed"

 

Se c’è una cosa su cui si va a colpo sicuro parlando dei Platens è sicuramente il fatto che con ogni uscita non si andrà mai a scadere in un album “banale”. Dario Grillo, mastermind del progetto e conosciuto anche per la sua militanza nei power metallers Thy Majestie, al terzo colpo non delude e confeziona un nuovo album in cui ancora una volta gli arrangiamenti ricercati e dal tratto cromato la fanno da padrone.
Così dopo il primo Between Two Horizons (2004) e il seguente Out Of The World (2014) riapriamo ancora una volta le porte che ci portano ai cancelli del raffinato mondo firmato Platens e diamo il via a questo viaggio a titolo Of Poetry and Silent Mastery.

Rispetto al precedente lavoro riprendono linfa le radici più marcatamente “metal” di Grillo, soprattutto per le scelte nella sezione ritmica, e così Cospiracy e Wait For Me aprono le danze con dirompente irruenza ma con la consueta eleganza compositiva a cui i Platens ci hanno da sempre abituati. Easily spinge l’asticella verso un hard rock anni ’80 ma lo fa con una potenza sonora che difficilmente passerà inosservata, una sorta di power hard rock molto d’impatto, uno dei brani che più mi hanno coinvolto, notevole valore anche nel solo di chitarra ai 2.30 secondi del pezzo.
Profumi e brezze di Highlands Scozzesi scorrono in The Path, brano forte di un’atmosfera intima e delicata regalata dal riuscito ritornello. Si intreccia nuovamente Hard Rock e Metal in End of The World che mette in primo piano un uso sinuoso delle tastiere. Paralyzed riporta a territori AOR anni’80 ma con quel tratto nerboruto che pare fin qui fare da sfondo ad ogni brano presentato, bel pezzo!
Winter ancora una volta poggia su arrangiamenti di alto livello con scelte dal forte tratto emozionale con l’apporto in chiusura del pezzo anche della bella voce di Katya Miceli, mentre Open Arms ancora una volta riporta in se reminescenza AOR di stampo ’80 ma con il solito muro di suono e irruenza esecutiva che lega ogni brano.
Give or Let Go è il lento che non poteva mancare… classicissimo nel suo intro di piano si impreziosisce man mano di scelte di gran classe in fase di arrangiamento e la voce di Grillo qui da prova di saper emozionare e giocare con i tocchi calibrati di chitarra. Tastiere che riportano alla mente certe soundtrack degli action movie della golden era, hard rock scolpito in ogni nota ed un ritornello ultra catchy e speed per Where The River Flows.
Si chiude “ufficialmente” con un secondo lento, Close But Far in cui è ancora il piano ad introdurre un brano che commuove e coinvolge soprattutto grazie alla presenza dei vocalizzi di una voce femminile, quella sempre di Katya Miceli, che flirta con la chitarra.
Resta il tempo di quella che ufficialmente viene definita Bonus Track ma che in realtà è manifesto di quello che potrebbe essere un album dei Platens completamente cantato in Italiano… roba da rifletterci su seriamente vedendo il risultato.
Gran bel pezzo in chiusura di un album che si innalza dalla media delle uscite odierne giocando su una commistione unica di hard rock e metal che però dall’altra parte della medaglia vede proprio questa commistione di generi come uno dei tratti che potrebbe scontentare i puristi e di una e dell’altra “fazione”!
Al tutto però si aggiunge il solito valore degli arrangiamenti e studio dei pezzi a marchio “Dario Grillo” la cui voce inoltre ben si presta a dare credibilità e sostegno ai brani presentati, anche se, e questa è forse l’unica piccola pecca di questo lavoro, proprio alla voce forse manca quel piccolo tassello in più in grado di farla passare da una voce adatta al contesto ad una voce maestosa in grado di brillare di luce propria.

© 2021, Denis Abello. All rights reserved.

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